Film sul Rugby, film del Rugby

Eck · Messaggio da **Eck** » 20 gen 2004, 14:20

Intanto qualche riflessione la voglio condividere io:
 
 penso che il lavoro fatto in questo forum sia rico di idee e di sentimenti, di passione, di epica vulnerabilità.
 
 Mi trovo spesso a parlare di voi e di quello che scrivete con i miei attori e i miei collaboartori. Mi dicono che ne parlo,senza rendermene conto, come di amici che conosco da tempo, con un entusiasmo e una curiosità spumeggiante.
 
 Grazie ragazzi,
 
 facciamogliela vedere al \"mollaccionismo esistenziale\" che sta inquinando il mondo.

yeti · Messaggio da **yeti** » 20 gen 2004, 14:35

Il fatto di essermi fatto male (non so ancora quanto, ma l\'ortopedico ha detto che ho le ossa dure. La cosa peggiore dovrebbe essere una possibile microfrattura al terzo metacarpo - deve essere il \"crack\" che ho sentito. Legamenti e menisco dovrebbero essere o.k.) mi ha fatto pensare a un paio di cose.
 La possibile astinenza dai campi per un periodo che potrebbe anche essere di qualche settimana mi ha fatto aguzzare l\'ingegno. Ecco spuntare il corso di aqua-jogging. Si tratta di correre in una piscina con un metro, metro e venti d\'acqua. Ottimo per il potenziamento degli arti inferiori senza gravare con i pesi sulla colonna vertebrale e sulla schiena. E poi, visto che posso stare in piedi, si può sempre andare al campo e fare ore e ore di passaggi contro il muro da una parte e dall\'altra. Poi, siccome sono mancino e il piede infortunato è il destro, e che riesco a camminare già bene, volendo a corricchiare, imparare a calciare non sarebbe male.
 E\' come se mi fosse scattata una molla nel cervello: l\'ortopedica da cui vado è al centro olimpico dell\'Università. Ho riannusato l\'odore delle piste d\'atletica, del linoleum, del metallo dei pesi. C\'è una nuova pista d\'atletica indoor, a fianco una all\'aperto, di fronte vicino allo studio ortopedico-fisioterapeutico c\'è la sala-pesi, dietro c\'è la montagna e il bosco con vari percorsi di cross e campestre. Tutto a 300 metri dal mio ufficio. Ho pensato: sono già vecchio, se ancora perdo tempo con l\'infortunio divento ancora più vecchio (anche se il famigerato rettore mi ha detto di aver giocato in squadra fino a 48 anni. Fino a quando - testuali parole - si è accorto che quando cadeva per terra non riusciva più a rialzarsi). Tempus fugit, e prima di appendere al chiodo le scarpe che nemmeno ho ancora indossato, vorrei fare qualche partita, un campionato, una meta in mezzo ai pali dopo 80 metri di corsa con il sottofondo di \"Fuga all\'Inglese\" di Paolo Conte.
 Quando avevo 15 anni e correvo nelle categorie giovanili, non c\'era Cristo che tenesse. Se arrivavo all\'ultimo rettilineo spalla a spalla con uno, spingevo perfino con le unghie dei piedi e il buco del culo, ma dovevo arrivare avanti io. Due anni dopo, dopo la mia prima distorsione al legamento del piede, c\'era qualcosa che nella testa mi diceva no. E sull\'ultimo rettilineo perdevo sempre. Dicevo a me stesso \"vai, vai, come facevi prima\". Ma non andava.
 Anche il sabato prima di farmi male: ho fatto cross nel bosco, un quarto d\'ora a un ritmo ridicolo da 4.40 al km. Poi sul percorso di ritorno ho deciso di fare delle accellerazioni in salita con 35-30-25 doppi appoggi. Ebbene, arrivato a 32, non spingevo più gli ultimi. La volontà cedeva, spaventata dal fiato grosso, dagli sputazzi, dall\'indurimento sempre maggiore delle gambe. Può far paura la fatica? E\' questo che spaventa tanti giovani e meno giovani di noi, che anche nelle piccole conquiste della vita (un esame da passare, un\'amicizia da stringere, un\'idea da difendere, una posizione da scegliere) privilegiano percorsi scontati o prefabbricati, magari ingannando sé stessi e gli altri sui mezzi e gli obiettivi? Il massimo col minimo sforzo chi lo ha inventato? Quante persone non sanno più commisurare lo sforzo all\'obiettivo, senza rischiare la depressione se il risultato non arriva, come se tutto fosse lì a portata di mano? Tanto qualcuno a cui dare la colpa c\'è sempre, no?
 Sto pensando a come morderò la pista o i sentieri nel bosco. Perché per ora mi è andata bene, ma ho provato, per un piccolissimo istante, quando ero con il ghiaccio sul piede, martedì scorso, la paura di non potermi muovere più per lungo tempo come avrei voluto.
 Faccio le scale in punta di piedi per vedere se mi fa male. Voglio tornare prima che posso.
 Ho tempo da recuperare e qualcosa da dimostrare a me stesso: c\'è una vocina nella mia testa che deve imparare a tacere quando corro e salto.
 Forse ci voleva questo piccolo infortunio: come diceva Totò \"e chi l\'ha detto che è una disgrazia?\".
 Scusa Ale, se ho parlato così tanto del mio piccolo infortunio. Di fronte alla gravità del tuo un po\' mi vergogno. Ma chissà che non ti faccia un po\' di coraggio. Io penso che tu ce la faccia. In ogni modo, anche se non dovessi più tornare sui campi. E\' comunque una sfida. Buona fortuna.
 
 G.

yeti · Messaggio da **yeti** » 20 gen 2004, 14:40

Scusa, Eck, quali foto? Vanno bene anche le radiografie? Ho delle ossa bellissime!
 
 G.

Eck · Messaggio da **Eck** » 20 gen 2004, 15:01

<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD>Quote:<HR></TD></TR><TR><TD><BLOCKQUOTE>
 20-01-2004 alle ore 14:40, yeti wrote:
 Scusa, Eck, quali foto? Vanno bene anche le radiografie? Ho delle ossa bellissime!
 
 G.
 </BLOCKQUOTE></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>

Eck · Messaggio da **Eck** » 20 gen 2004, 15:08

<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD>Quote:<HR></TD></TR><TR><TD><BLOCKQUOTE>
 20-01-2004 alle ore 14:40, yeti wrote:
 Scusa, Eck, quali foto? Vanno bene anche le radiografie? Ho delle ossa bellissime!
 
 G.
 </BLOCKQUOTE></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>
 
 Volevo dire.. le foto in Germania, col cappotto, da abominevole uomo delle nevi, a Genova in costume da bagno da abominevole uomo delle navi.
 
 Yeti, e gli altri sveglia, stiamo facendo un film, siete fatti di carne ed ossa. Si prega di non restare nell\'armadio, ma uscire allo scoperto farsi vedere, vagire, apparire, osare, fare la ruota se necessario, fargli vedere a questi inglesi, che non solo li battiamo a Rugby, ma che il teatro l\'abbaimo invenatato noi, loro ci hanno sgarffiganto i canovacci

Eleonora · Messaggio da **Eleonora** » 21 gen 2004, 7:10

<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD>Quote:<HR></TD></TR><TR><TD><BLOCKQUOTE>
 19-01-2004 alle ore 20:35, layla wrote:
 <TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD>Quote:<HR></TD></TR><TR><TD><BLOCKQUOTE>
 19-01-2004 alle ore 11:24, yeti wrote:
 So quello che intendi dire, ma la cosa nelle mie intenzioni andava girata e limitata al fatto che certi ambienti \"accademici\" sono molto refrattari allo sport, soprattutto quelli filosofici e linguistici (almeno qui da noi). Ci hai presente questi bambogi occhialuti, che puzzano di polvere fino al midollo?
 </BLOCKQUOTE></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>
 
 Mandare in vacca (con il dovuto rispetto per i bellissimi animali) le pallosità accademiche è già di per sè nobile attività. L\'aver intuito che il gioco del rugby possiede in se capacità tearapeutiche immensamente maggiori dell a solita lezione da alito pesante del trombone di turno, vi fa oniore e ci da\' speranza.
 Layla fammi sapere di più
 Eccome se li ho presenti! Innanzitutto, saluti e salute a tutt* gli/le utenti del forum. Io studio psicologia qui a Roma, dove vivo, e siamo tutti invariabilmente occhialuti... Ma soprattutto occhialute, vista la predominanza di ragazze che hanno scelto questa facoltà. Ho trovato però un compagno di studi, aquilano doc, che ha giocato a rugby da ragazzo ed è rimasto per sempre contagiato dal morbo ovale... Risultato: siamo celebri entrambi, nel nostro gruppo, per riuscire a mandare in vacca qualsiasi discussione su qualsiasi argomento, perché gira e rigira finiamo a parlare di RUGBY. Si parli di psicologia, di politica, di attualità... Il rugby c\'entra sempre! Il rugby è IL lemma. Basta un up & under... E la discussione prende la piega che deve prendere: ovale, ovviamente!
 </BLOCKQUOTE></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><A HREF="mailto:null">null</A>

Eleonora · Messaggio da **Eleonora** » 21 gen 2004, 7:14

C\'è stata una sovrapposizione
 Ecco la versione corretta
 
 <TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD>Quote:<HR></TD></TR><TR><TD><BLOCKQUOTE>
 21-01-2004 alle ore 07:10, Eleonora wrote:
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 19-01-2004 alle ore 20:35, layla wrote:
 <TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD>Quote:<HR></TD></TR><TR><TD><BLOCKQUOTE>
 19-01-2004 alle ore 11:24, yeti wrote:
 So quello che intendi dire, ma la cosa nelle mie intenzioni andava girata e limitata al fatto che certi ambienti \"accademici\" sono molto refrattari allo sport, soprattutto quelli filosofici e linguistici (almeno qui da noi). Ci hai presente questi bambogi occhialuti, che puzzano di polvere fino al midollo?
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 Da Layla
 
 Eccome se li ho presenti! Innanzitutto, saluti e salute a tutt* gli/le utenti del forum. Io studio psicologia qui a Roma, dove vivo, e siamo tutti invariabilmente occhialuti... Ma soprattutto occhialute, vista la predominanza di ragazze che hanno scelto questa facoltà. Ho trovato però un compagno di studi, aquilano doc, che ha giocato a rugby da ragazzo ed è rimasto per sempre contagiato dal morbo ovale... Risultato: siamo celebri entrambi, nel nostro gruppo, per riuscire a mandare in vacca qualsiasi discussione su qualsiasi argomento, perché gira e rigira finiamo a parlare di RUGBY. Si parli di psicologia, di politica, di attualità... Il rugby c\'entra sempre! Il rugby è IL lemma. Basta un up & under... E la discussione prende la piega che deve prendere: ovale, ovviamente!
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 </BLOCKQUOTE></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>
 
 Da Eleonora
 
 Mandare in vacca (con il dovuto rispetto per i bellissimi animali) le pallosità accademiche è già di per sè nobile attività. L\'aver intuito che il gioco del rugby possiede in se capacità tearapeutiche immensamente maggiori dell a solita lezione da alito pesante del trombone di turno, vi fa oniore e ci da\' speranza.
 Layla fammi sapere di più

alessandroviola · Messaggio da **alessandroviola** » 21 gen 2004, 7:24

<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD>Quote:<HR></TD></TR><TR><TD><BLOCKQUOTE>
 20-01-2004 alle ore 14:35, yeti wrote:
 Scusa Ale, se ho parlato così tanto del mio piccolo infortunio. Di fronte alla gravità del tuo un po\' mi vergogno. Ma chissà che non ti faccia un po\' di coraggio. Io penso che tu ce la faccia. In ogni modo, anche se non dovessi più tornare sui campi. E\' comunque una sfida. Buona fortuna.
 
 G.
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 non so come hai fatto a crearti una certa sensibilità ancora prima di giocare, ma mi sembra che una cosa la condividiamo, ed è qualcosa che ci da la rabbia di voler a tutti i costi riprovare. Io, se chiudo gli occhi (a volte anche gli occhi aperti), ripenso alle azioni di gioco che ho vissuto, al rallentatore, e vedo come sono intervenuto nel gioco e come avrei potuto intervenire ancora meglio. Questo mi succedeva anche quando giocavo, e mi dava una spinta grandissima a fare sempre di meglio sul campo.
 Da quando sono fuori dal campo, l\'idea di non poter più fare meglio di come facevo prima, di non poter più rimediare agli errori, mi fa stare malissimo, e mi fa capire che, nella mia testa, per quanto dottori e amici e dirigenti e compagni di squadra me l\'abbiano ripetuto alla nausea, nella mia testa sono ancora un giocatore. Entrare nella dirigenza o diventare allenatore è solo un poverissimo palliativo, meno che il metadone per l\'eroinomane: non mi può ancora bastare. Forse mi andrà bene per dopodomani, ma domani il mio posto è in campo (e anche il tuo...).

yeti · Messaggio da **yeti** » 21 gen 2004, 9:25

Ho fatto tanti anni di atletica e ho macinato un fottio e mezzo di chilometri, rimediando una riga e mezza di infortuni. Dal mio primo infortunio a 16-17 anni (distorsione al legamento del piede sinistro) ho avuto problemi con cadenza quasi annuale. Infiammazione ai gemelli che mi ha torturato per un anno intero (che triste, sentire che puoi andare di più, ma le gambe non vanno proprio), a 19 anni operazione al pollice (mi era caduto un vaso e mi si era spaccata in due l\'unghia. E la nuova era ricresciuta su una parte vecchia che era rimasta sotto e si era piantata nella carne). Poi a 20 anni, la mia stagione migliore, una microfrattura da stress al piede destro che mi ha tenuto lontano dalle piste 7 mesi. A 22 durante un allenamento di salto in lungo sulla pedana rialzata mi procuro un trauma al tendine di Achille destro che mi sarebbe ritornato ogni anno sotto forma di infiammazione proprio all\'inizio di ogni stagione agonistica. Ogni anno ricominciavo sempre più incarognito, con potenziamento, pesi e tutto. E siccome non riuscivo mai a trasformare il lavoro durante il periodo di gare per via dell\'infiammazione (al punto di non riuscire quasi a camminare), ci ho guadagnato anche che ho la muscolatura della schiena tutta torta e le gambe dure come dei ceppi.
 Quindi ho smesso. Ma sotto la cenere covava qualcosa, evidentemente. Non so se la sensibilità si è sviluppata ora, o se si sta rinfrescando. Fattosta che mi sembra di ritrovare cose già sapute e rinchiuse in chissà quale solaio. Un sorso di \"giovinezza\". Ricordo il terzo allenamento al campo di rugby, e ho riprovato la vecchia sensazione dopo tanti anni delle gambe \"che girano\" per dirla nel gergo atletico. Che bello! Una sorta di autoipnosi. E\' vero, lo sport può essere catartico.
 
 G.

alessandroviola · Messaggio da **alessandroviola** » 23 gen 2004, 6:59

<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD>Quote:<HR></TD></TR><TR><TD><BLOCKQUOTE>
 21-01-2004 alle ore 09:25, yeti wrote:
 Quindi ho smesso. Ma sotto la cenere covava qualcosa, evidentemente. Non so se la sensibilità si è sviluppata ora, o se si sta rinfrescando. Fattosta che mi sembra di ritrovare cose già sapute e rinchiuse in chissà quale solaio. Un sorso di \"giovinezza\". Ricordo il terzo allenamento al campo di rugby, e ho riprovato la vecchia sensazione dopo tanti anni delle gambe \"che girano\" per dirla nel gergo atletico. Che bello! Una sorta di autoipnosi. E\' vero, lo sport può essere catartico.
 
 G.
 </BLOCKQUOTE></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>
 
 
 
 <TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD>Quote:<HR></TD></TR><TR><TD><BLOCKQUOTE>
 22-01-2004 alle ore 14:36, yeti wrote:
 Sono old tra un anno e mezzo (merda!!!!!!!).
 
 G.
 
 
 P.s. Gli infortuni ricorrenti è perché in realtà me la tiro da vero uomo ma sono una mezza pippa.
 </BLOCKQUOTE></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>
 
 
 
 come età siamo abbastanza vicini, e mi sembra anche come voglia... forse la capacità e la voglia di superare il dolore è un po\' diversa, magari te la costruirai assieme ad una maggiore eseprienza... io, se guardo al mio futuro, vedo ancora tanti anni di rugby in fronte a me (lo, so, i giocatori di prima linea hanno la carriere più lunga dei velocisti delle linee arretrate..), comunque non è impossibile arrivare a giocare fino ai canonici 40 anni, basta tenersi un po\' in forma e, soprattutto, avere ancora e sempre tanta tanta voglia... e magari un pochina di salute...

Petolo · Messaggio da **Petolo** » 23 gen 2004, 8:16

...e tanto culo.

giroboa · Messaggio da **giroboa** » 27 gen 2004, 14:37

Eck..ieri hanno datto un film sul rugby su Italia Uno dal titolo \"Asini\"!!!! Lo hai visto? ne conoscevi l\'esistenza? a me non è piaciuto.
 giroboa

jaco · Messaggio da **jaco** » 27 gen 2004, 15:25

\"Hollywood ovale - Dalle riviste al cinema il passo è breve. La società Edifilm intende produrre un film sul rugby . Titolo provvisorio \"The Knights\" (I cavalieri), budget a parecchi zeri e cast con nomi di spicco (magari Russel Crowe, visti la passione per la palla ovale). La produzione avrebbe già preso contatti con la Fir e potrebbe fare riprese di ambientazione già al Sei Nazioni.\" (Il Gazzettino - 26.10.04).
 Ma è il \"nostro\" film, eck, o qualcuno \"ci sta facendo le scarpe\"?????????????????????

Eck · Messaggio da **Eck** » 28 gen 2004, 6:19

<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD>Quote:<HR></TD></TR><TR><TD><BLOCKQUOTE>
 27-01-2004 alle ore 15:25, jaco wrote:
 \"Hollywood ovale - Dalle riviste al cinema il passo è breve. La società Edifilm intende produrre un film sul rugby . Titolo provvisorio \"The Knights\" (I cavalieri), budget a parecchi zeri e cast con nomi di spicco (magari Russel Crowe, visti la passione per la palla ovale). La produzione avrebbe già preso contatti con la Fir e potrebbe fare riprese di ambientazione già al Sei Nazioni.\" (Il Gazzettino - 26.10.04).
 Ma è il \"nostro\" film, eck, o qualcuno \"ci sta facendo le scarpe\"?????????????????????
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 Caro Jaco, grazie della dritta. Il film è il nostro anche se condito di informazioni, non richieste e altisonanti.
 Rode un po\'. Preaparatevi al contorno di pettegolezzi e di cazzate dello showbusiness.
 Noi tuttavia facciamo molto sul serio. Le informazioni sono ancora riservate e ce ne sono molte. Vi terrò informati appena possibile e di prima mano.
 Intanto, non restate nell\'ombra, fatevi sentire, mandate foto e curricula.
 
 E\' una produzione internazionale e farà storia, la nostra storia, ve lo assicuro.

Eck · Messaggio da **Eck** » 28 gen 2004, 6:21

<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD>Quote:<HR></TD></TR><TR><TD><BLOCKQUOTE>
 27-01-2004 alle ore 14:37, giroboa wrote:
 Eck..ieri hanno datto un film sul rugby su Italia Uno dal titolo \"Asini\"!!!! Lo hai visto? ne conoscevi l\'esistenza? a me non è piaciuto.
 giroboa
 </BLOCKQUOTE></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>
 
 Caro giroboa,
 non l\'ho visto, ma già iltitolo prometteva bene.
 A parte gli scherzi.
 Pensiamo a farne uno da togliere il fiato.