roy bish
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BixBeiderbecke
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BixBeiderbecke
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L3gs
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Ricordare il passato e la storia serve anche a paragonarla con il presente, dato che ciò che spesso accade oggi ha radici nel passato.BixBeiderbecke ha scritto:Intanto ti segnalo un piccolissimo episodio che ho riportato nel topic su Paolo Vaccari (prima che degenerasse - intendo il topic, non Paolino) e che riguarda la mamma di Azzali.
Non volevo pertanto far degenerare il topic su Vaccari, solo riportare alcune situazioni e comportamenti che ritenevo giusti da ricordare, soprattutto per chi ha la memoria rugbystica corta o chi proprio di memoria rugbystica suo malgrado (perchè neofita) non ne ha.
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BixBeiderbecke
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GRUN
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Nella speranza che due persone competenti e colte come Bix e L3gs non si punzecchino e ci diano contributi interessanti, mi collego a quanto scritto qualche intervento sopra da L3gs riguardo passato e presente, una contrapposizione che in questi giorni post (triste) finale di Super 10 in molti abbiamo riproposto. Per onore del vero va ricordato che anche nel rugby d'antan, quello non professionale, si verificarono episodi tristi o drammatici. I frequentatori più grandicelli del forum rammentano senza dubbio quanto avvenne nel 1976 in una partita di campionato tra Reggio Calabria e Wuhrer Brescia. Il giocatore calabrese Monacelli si ritrovò, al termine di una ruck, con un orecchio devastato da un morso, la responsabilità del quale venne attribuita al tallonatore, anche della nazionale, Paolo Paoletti. La vicenda ebbe conseguenze giudiziarie tristissime (con addirittura l'arresto di Paoletti) e, come avvenuto domenica e lunedì appena trascorsi, grande risonanza mediatica, con effetti facili da immaginare per quello che concerneva immagine e credibilità nel nostro paese del rugby. Ci sarebbero altri casi tutt'altro che edificanti e d'altronde, come ha ricordato L3gs in un altro thread e come mi ha scritto Sanzen, senza allontanarci troppo da noi, si possono ricordare partite della Mediolanum dei primi anni novanta che non si potevano definire esemplari per fair play. Rammento una finale tra Milano e Treviso del 1996 giocata a Rovigo, trasmessa in diretta da Rai Tre, punteggiata da intimidazioni, violenze assortite, vendette, espulsioni, uno spettacolo ben peggiore di quello, comunque povero, offerto sabato scorso. Questo per dire che la memoria non deve e non può essere sempre consolatoria, non può sempre generare miti adamantini. Però, in questo specifico contesto, cioé il 3D su Roy Bish, possiamo usare il tempo trascorso , la distanza storica dagli avvenimenti, come filtri capaci di regalarci serenità e di farci sfuggire alle degenerazioni che, anche in molti recenti interventi nel forum, sembrano aver intossicato questo mondo. Ecco, se devo rilevare una significativa differenza tra passato e presente, è nella partecipazione emotiva e culturale diversa delle parti non impegnate direttamente nelle partite, negli eventi agonistici. Mi riferisco ad allenatori, dirigenti, spettatori. Forse, ed uso l'avverbio perché potrei essere condizionato dal troppo amore per il rugby dei padri, nei giorni più lontani gli aspetti meno nobili rimanevano confinati nel rettangolo di gioco e negli ottanta minuti della partita; il contesto era meno permeabile a forme di maleducazione e mancanza di rispetto per gli altri, tifosi e giocatori che fossero.
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franky52
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Mi associo! Basta polemiche sterili.GRUN ha scritto:Nella speranza che due persone competenti e colte come Bix e L3gs non si punzecchino e ci diano contributi interessanti,
Monacelli era romano, mi pare, gli screzi erano di vecchia data ... Roma/Frascati. Paoletti era un caratterino mica male, c'è un altro episodio con un mattone tirato in tribuna a Firenze, sempre da un nervoso Paoletti appena espulso ... e ricordo bene per averla affrontata varie volte... la prima linea con Tanfani Paoletti Schiraldi (Pepito mi pare fosse il soprannome) ... divago ...GRUN ha scritto: Per onore del vero va ricordato che anche nel rugby d'antan, quello non professionale, si verificarono episodi tristi o drammatici. I frequentatori più grandicelli del forum rammentano senza dubbio quanto avvenne nel 1976 in una partita di campionato tra Reggio Calabria e Wuhrer Brescia. Il giocatore calabrese Monacelli si ritrovò, al termine di una ruck, con un orecchio devastato da un morso, la responsabilità del quale venne attribuita al tallonatore, anche della nazionale, Paolo Paoletti.
Quello che volevo rimarcare era che Reggio Calabria può raffigurare già nel '76 i prodromi del professionismo. Matacena, traghetti Caronte, raccolse a RC molti giocatori romani e napoletani (la coppia dei centri Guida e Messina) ma di calabresi ricordo solo Beppe Artuso ...
divago ancora dal filo logico che volevo seguire, ...
è il rugby "professionistico" che può creare i casi di cui parlavamo, se i giocatori non hanno un retroterra culturale profondo dell'etica del Rugby.
Gli episodi tristi nel Ns. campionato non sono solo la rivalità di campanile, sempre esistita nel rugby a tutte le latitudini, ma anche veri e propri regolamenti di conti personali di professionisti non "professionali".
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GRUN
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sanzen
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Bravo Franky 52, il ricordo di quel Caronte antesignano del professionismo e poi sparito nel nulla quando la pecunia finì è l'esempio che molti dirigenti attuali dovrebbero avere bene in mente.
Di Paoletti tallonatore fumantino ho un ricordo vivido in una partita a Treviso un paio d'anni dopo il fattaccio del morso, giocava nel Brescia se non erro e ad ogni rimessa laterale si rivolgeva con parole e gesti poco cortesi, forse stava vincendo, verso il pubblico trevigiano della vecchia tribuna di Monigo, finchè i trevigiani stufi lo gratificarono di un lancio di oggetti che gli impedì di lanciare e lo dissuase quasi del tutto dal suo atteggiamento provocatorio.
Il comportamento con eccessi di agonismo violento di alcuni giocatori particolarmente bellicosi negli anni del pre-professionismo ci sono sempre stati, ma sempre e comunque circoscritti al rettangolo di gioco e durante le partite. Gli agguati, i regolamenti di conti e le intemperanze di professionisti con scarsa etica professionale sono figli del nostro tempo e oltrepassano la rivalità accesa sconfinando nell'infausta cultura della vendetta.
Di Paoletti tallonatore fumantino ho un ricordo vivido in una partita a Treviso un paio d'anni dopo il fattaccio del morso, giocava nel Brescia se non erro e ad ogni rimessa laterale si rivolgeva con parole e gesti poco cortesi, forse stava vincendo, verso il pubblico trevigiano della vecchia tribuna di Monigo, finchè i trevigiani stufi lo gratificarono di un lancio di oggetti che gli impedì di lanciare e lo dissuase quasi del tutto dal suo atteggiamento provocatorio.
Il comportamento con eccessi di agonismo violento di alcuni giocatori particolarmente bellicosi negli anni del pre-professionismo ci sono sempre stati, ma sempre e comunque circoscritti al rettangolo di gioco e durante le partite. Gli agguati, i regolamenti di conti e le intemperanze di professionisti con scarsa etica professionale sono figli del nostro tempo e oltrepassano la rivalità accesa sconfinando nell'infausta cultura della vendetta.
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franky52
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Reggio Calabria ha dato al Rugby nazuionale italiano Beppe Artuso, ma non è il solo esempio di chi con i soldi e un approccio calcistico si avvicinava al Rugby. Il Cesena negli anni 90 mi pare dalla C alla A con 15 argentini ... ma nell'altro secolo la fulgida storia un giovin belle speranze che comprò l'Amatori Milano arrivando a vincere 4 scudetti.
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franky52
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Non sarà di primo "pelo" (trapiantato), ma come non è un signore?
... e la pacatezza che ha dimostrato in frangenti come quelli post elettorale (politiche) prima e pre elettorale (amministrative) poi, dove li metti
Scusa ma forse siamo fuori topic ...
Io ricordo un corso allenatori a Roma con Gareth Edwards, JJ Williams a dimostrare e Sid Millar fra i relatori, forse lo ricordi anche tu, mi pare 72 o 73 e se ben ricordo dovrebbe essere quello con l'intervento di Guglielmo Prima citato da qualcuno anche su questo 3D ... relativo al piazzamento dell'ala chiusa ...
... e la pacatezza che ha dimostrato in frangenti come quelli post elettorale (politiche) prima e pre elettorale (amministrative) poi, dove li metti
Scusa ma forse siamo fuori topic ...
Io ricordo un corso allenatori a Roma con Gareth Edwards, JJ Williams a dimostrare e Sid Millar fra i relatori, forse lo ricordi anche tu, mi pare 72 o 73 e se ben ricordo dovrebbe essere quello con l'intervento di Guglielmo Prima citato da qualcuno anche su questo 3D ... relativo al piazzamento dell'ala chiusa ...