Re: Mallet bella figura!!
Inviato: 12 feb 2009, 2:09
BEH ! Semplicemente ...SUPER QUOTO !!!yeti ha scritto:kkarli ha scritto:Come ha detto tu, Yeti, e come lo vuoi recepire... Vedo, fra l'altro, che le federazioni sono davvero tutte uguali, ma tiriamo innanzi.
Sono praticamente sicuro che Mallet sia rimasto... come dici tu. Il punto è, in federalese: e mo' che famo?
Zuccone zotico come sono, so anche che la gente è furba, e più sono professionisti più lo sono... Sta a me, che ti pago, impedirti di rendere la mia vetrina la Piccola Bottega del Piccolo Mago Chimico, piena di bocce fumiganti (che siano le palle di Bergamauro???). Ti devo imporre, a te professionista osannato, di rispettare il mio movimento o dimetterti.
L'alternativa "Io viene e spiega voi gioco" o peggio "spiega voi a stare mondo" si scontra, come dici tu, con la realtà immutabile e pepponesca di Cachiland.
Quando poi può accadere che lo zotico zuccone come me può pensare che questo episodio di pallofrenìa è la exit strategy di un allenatore (professionistissimo) furbo e schifato ("eh lo fanno, lo fanno..."), la linea di pallone morto è superata. Perché io sono zotico zuccone, ma questo concetto appare, nelle o fra le righe, in molti club come il nostro, ma in lingua inglese: perché gli Italiani lo mandino via con suo sollievo, salirà Mallet in tribuna con il naso da clown e orribilmente nudo dalla cintola in giù?
Ecco perché dico che doveva andare, dimettendosi. Ecco perché dico che l'alternativa può essere solo italiana, o regalmente francese. I francesi non sono anglosassoni; lo sanno come siamo, siamo come erano loro una repubblica fa. Loro ne sono usciti, noi no, così va il mondo. Ma un allenatore francese, a streppe e bocconi, ce la farebbe. Con Mallet, aspettiamo il miracolo.
Magari al prossimo giro la squadra si compatta, capiamo che era stata una mefistofelica furbata, e vinciamo in scioltezza.
Ma per ora l'analisi resta. I nostri limiti non possono essere una scusante a Mallet. Nessun manager d'azienda richiama l'impossibilità di lavorare, e resta al suo posto a percepire grana. Sì lo so, in Italia accade, ma c'è bisogno di farlo venire da fuori?
Beh, da come parli evidentemente di federazioni di rugby ne devi conoscere parecchie, e parecchio bene, a meno che tu non ti riferisca alle federazioni italiane di qualsiasi sport.
Il mio discorso in realtà era lggermente diverso, non così diverso, ma leggermente. Lo dico fuor di metafora, e riprendendo Jaco. Come mai così tanti allenatori, di qualsiasi provenienza essi siano (2 NZ, 1 Sudafricano, 1 francese) hanno problemi a rapportarsi al mondo del professionismo italiano e in un modo o nell'altro se ne vanno dopo due anni? Forse perché il mondo italiano è professionale sulla carta (banda, inaugurazione, discorsi,...), ma dilettantisticamente raffazzonato nella sostanza (trattore Nikita). Non credo si possa pensare realisticamente che Mallet, Kirwan, Bbz e i futuri allenatori (che faranno la stessa fine di questi) ci rispettino più di quanto noi mostriamo di rispettare noi stessi. Il rispetto lo acquisiamo automaticamente mostrando la serietà e la professionalità con cui si affrontano certe cose: scegliere persone competenti che abbiano fatto un certo cammino professionale, impostare un lavoro strutturato e programmato con azioni interdipendenti. La Federazione lancia il progetto altezza: li vogliono grandi e grossi. E poi ci lamentiamo se Mallet ha questo pallino? In Italia abbiamo carenza cronica di calciatori e di efficacia nel gioco al piede. Sono mai stati organizzati campus per ragazzi e tecnici per il perfezionamento del gioco al piede? Sarei propenso a credere di no, altrimenti un mio amico alcuni anni fa non avrebbe pensato di mandare sua figlia in Francia una settimana a frequentarne uno. E sai chi lo teneva? Un tale, di cui ora purtroppo non ricordo il nome, che stava a Brescia ai tempi di Wakarua. Questo stava in Italia e a nessuno in federazione è mai venuto in mente di utilizzare la sua competenza per il bene del movimento. Poi torna in Francia, e subito a tenere un campus di una settimana. Mi ricordo ancora il programma: ogni mattinata e ogni pomeriggio dedicati a teoria e pratica per ogni tipo di calcio. Rendiamoci conto: una mattinata per il calcio di avvio, una per il grabber, una per la touche diretta, una per la touche indiretta,....Questo secondo me significa "professionalità".La nostra federazione invece sembra voglia comprarsi lo Stadio di Reggio Emilia. Per farci cosa? Reggio Emilia non è tanto lontano da Parma. Se fossi Andreotti penserei male.
Il movimento? Sono passato da Venezia l'8 agosto e sono andato a vedere gli allenamenti del Venezia, a un mese dall'avvio del campionato. Ho visto le ripetute che facevano, quante ne facevano e gliele ho cronometrate. Sono rimasto allibito. Per non parlare di quelli che a metà programma si toccavano la coscia e smettevano, altri che non ne potevano più che si mettevano a pascolare al sole e a completare la tintarella delle vacanze. "Eh va be, dai!" diceva uno dei responsabili presenti "tanto il campionato comincia fra un mese".![]()
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. Certo, se avessero saputo tre giorni prima che passava Mallett....
Qualcuno sembra collegare il buon funzionamento di una federazione con il suo ranking e i risultati della sua nazionale, portando l'esempio della Georgia (14). Mi sembra un discorso un po' sui generis, perché non sappiamo bene che cosa succeda in Georgia, quali siano le politiche interne al movimento, come venga investito il denaro. Io avevo un compagno di squadra georgiano, alcuni anni fa. Mi ha raccontato certe cose, che non riporto, perché io preferisco parlare delle cose di cui ho fatto conoscenza diretta. Posso però dire come funziona la federazione di una nazione che sta al 26 posto nel ranking, la Germania. La federazione tedesca paga da due o tre anni un tipo con il solo compito di fondare squadre: in questo tempo questo tizio ha visitato le squadre già esistenti, si è mappato la situazione in internet per scoprire dove c'era un certo interesse per il rugby, ha contattato e seguito queste realtà, offrendo aiuto logistico e burocratico, illustrando le regole e le procedure. Morale della favola: in questo periodo di tempo sono nate 52 nuove squadre in tutta la Germania. Io so più o meno quanto guadagna questo tizio, e penso di poter dire che non sia molto di più di quanto guadagni quel cafone screanzato che mi ha risposto quando ho telefonato alla FIR. La mia speranza è che fosse lì per caso a fare volontariato, mandato dai servizi sociali del comune di Roma. Non posso credere che la FIR spenda soldi per queste cose. Ma lo fa, il guaio è che lo fa, e ne spende molti di più per cose ancora peggiori, immagino.
Un movimento che si presenta con queste credenziali secondo me di scarsa professionalità non può difendere la sua professionalità dalla presunta arroganza e saccenteria di Mallet (e sottolineo presunta), perché questa professionalità non ce l'ha. Paradosso dei paradossi: e se Mallet ci rispettasse più di quanto si creda? Da buon emigrante, si è subito adattato all'andazzo generale e ha capito perfettamente con chi ha a che fare. La Federazione li vuole grandi e grossi? Li voglio anch'io. Le squadre di club italiane si imbottiscono di stranieri lasciando i giovani italiani in panca? Lo faccio anch'io. 10 giovanottoni sudafricani da naturalizzare. La Federazione mi inventa un vice allenatore? Io gli invento un mediano di mischia.
Molto semplicemente: saremo presi sul serio quando saremo i primi a prenderci sul serio.