diddi ha scritto:
- non sarai veneto, ma la tua avversione alla FIR ti fa sposare la causa dei veneti che si sono ribellati alla selezione dei Pretoriani, questo è un dato di fatto. Ribadisco poi che sia tu che loro fate benissimo a sostenere le vostre opinioni. Permettetemi soltanto di dire che sono di parte e che non riassumono tutta la questione, ma solo un lato di essa.
Lo vedi che sbagli questa volta?
Però, partiamo dalla cosa giusta: le mie considerazioni sono di parte, certo! Le ho postate dicendo che cercavo di fare un punto di quella che secondo me è la situazione da parte Benetton, e come vanno valutate le iniziative trapelate finora. Poteva essere altrimenti?
Dove sbagli? Nel pensare che io abbia scelto di interessarmi alla faccenda dal punto di vista Benetton per spirito "anti-federale". Ho sempre considerato Dondi un ottimo presidente, e mi pare fossero altri i detrattori, alcuni dei quali oggi lo esaltano. Non ho cambiato idea.
Ho, in tempi non sospetti, affermato che notavo il formarsi in seno al consiglio federale di un gruppetto di potere, il quale aveva rapporti sempre più strani con la presidenza federale, e finalità proprie. Non ho cambiato idea nemmeno su questo.
Ora, per quanto fastidio possa dare a me il fatto, o a te (spero di no) o altri sentirlo raccontare, il suddetto "gruppetto" è quello che ha tirato la volata ai Pretoriani.
Quindi, la ricostruzione che la mia sia una posizione filo-veneta perché antifederale è grossolana, e permettimi una chiosa. Se siamo a questo punto, se siamo alla "causa veneta", ai "Praetoriani" (sic, col dittongo) che "in occasione del 21 aprile, Natale di Roma" rendono noto che "la scelta del nome e del logo, definita al termine di una riunione cui hanno partecipato i rappresentanti del Comitato Promotore, si ispira al corpo scelto della Guardia dell’Imperatore, selezionato tra i migliori soldati dell’esercito romano" (comunicato a firma "Gruppo Abbondanza"), stiamo dicendo addio a tutto quello che molti di noi hanno conosciuto come "rugby".
Avevo, te lo assicuro, preparato una lunga lista di fonti su alcuni avvenimenti: la presentazione dell'innominato progetto romano in Campidoglio il 18 febbraio 2009, il comunicato-bollettino (dai toni incredibili) di gruppo del 20 aprile di cui ho riportato pochi passaggi sopra, il primo budget plan dove esplicitamente si parla di una disponibilità in budget di soli 4.5 milioni a fronte degli 8 richiesti (di cui solo 700.000 non provenienti da bilancio federale o entrate future), il comunicato dove i Praetorians elencano una lista interminabile di giocatori che "verrà messa sotto contratto da Rugby Roma per il Super10" mentre ciò non è avvenuto (anzi quasi tutti quei giocatori sono a Treviso), la dichiarazione di Biagini di pochi giorni dopo il voto del 18 luglio in cui, alle strette, è costretto ad ammettere che il dossier di Roma non contiene alcuna fidejussione, ma solo "lettere d'intenti".
Poi mi sono chiesto: a che pro?
Perché Diddi, se tu mi citi le
reazionidi Zaia e associati, non richieste da Benetton ma svolte a titolo personale, e le metti sullo stesso piano delle prese di posizione (legittime, ma evidentissimo appoggio politico ex ante) degli onorevoli Barbaro e De Angelis nel febbraio 2009 in Campidoglio (facciamo finta che Cochi e l'altro di cui non ricordo il nome non ci fossero), è impossibile venirne a capo.
La federazione dice A e fa Z (caso selezioni federali se 2)? Saranno state pressioni delle società.
Si chiede che si presentino franchigie sostenute da privati, e Roma si presenta con un progetto che più politico non si può? non è vero o, se propro tocca ammettere che è vero, chi ha detto che non poteva?
E così via.
Fino all'improvvisa avversione per Zanandrea, che fino all'istante di mettere il bigliettino nel cappello andava benissimo perché anti Benetton, ma dopo non va bene più. Perché usare le parole di Abbondanza per descrivere un progetto rugbistico va bene (e guai a dire che è di destra, ma di quella destra là), ma dire che "il progetto di Roma non sta in piedi dal punto di vista finanziario" è lesa maestà.
Questa è una brutta storia. La storia di qualcuno che per tradizione, cultura e linguaggio non appartiene a questo mondo, che con un bel portafoglio gonfio sta convincendo gente per bene a dargli un passaggio verso i suoi obiettivi.
Non è coi link (che pure avevo raccolto, ma non posterò) che si risolvono le questioni. Il punto è, e lo ripeto perché l'ho detto il 19 febbraio 2009 (forse non qui, ma credimi, l'ho detto): se Roma scende verso la CL con questa compagnia e questo spirito, manderà tutto a gambe all'aria. Non credo di essermi sbagliato.