Il Galles, giocando benissimo contro una Irlanda non remissiva, dimostra di avere dei rincalzi che qualunque team mondiale vorrebbe avere nei 15 e vi assicuro che ha almeno altre 2 squadre intere, ancora più giovani, che forse sono soltanto di poco più sotto, in termini di esperienza di altissimo livello.
Una Francia che imbambola l’Inghilterra e la umilia per qualità, collettivo, proposte di gioco e “bollicine” , anche individuali, oltre che certamente collettive.
Questi successi, però testimoniano come la buona formazione giovanile, in tempi relativamente brevi, possa pagare (l’età media dei Gallesi non la ricordo, ma mi sembrava non andasse oltre i 25 anni).
Ora mi chiedo: se queste due squadre andranno a giocarsi un ingresso in finale (e prevedo scintille dall’inizio alla fine), forse vuol dire che al di là delle magie di Gatland, piuttosto che del suo pari-ruolo transalpino, si può lavorare, in Europa, con numeri molto lontani dalla corrazzata Inghilterra, però puntando a qualità, oltre che quantità (di gioco e di giocatori che possono giocarsela a quel livello).
In questo thread, in molti di noi, hanno anche suggerito ipotesi non così campate in aria perché poi, alla prova delle prove, ci si accorge che alle spalle di movimenti certamente di tradizione ma soprattutto solidi, perché hanno una progettualità, al di là dei risultati immediati, che veramente mi lasciano l’amaro in bocca, arrivano anche in tempi umani, non geologici, risultati di tutto rispetto.
Anche quel mettere dentro Hook negli ultimi 5 minuti, sta a dimostrare come nella gioia della vittoria, il sistema si riconosca in tutti coloro che, per quanto nelle loro possibilità, quando chiamati, hanno provato e sono riusciti a dare il massimo.
Ma siamo realmente convinti che Francia e Galles (ma io ci metterei dentro anche Irlanda e pure Inghilterra, Irlanda che qualcuno di noi diceva che si poteva battere) siano fatte di marziani, oppure che un lavoro progettato, pensato, emendato, poi applicato e poi ancora rivisto, ma fedele ai valori che conosciamo tutti, possa essere espressione casuale di un sistema rugby? Ma veramente pensiamo di poter competere con questi Mondi, con le nostre Accademie federali, con le nostre clientelari e neonate Accademie di Club? Con squadre che anche quando vincono un campionato italiano hanno fatto in una stagione (che ormai va da metà settembre ad aprile, con tutte le interruzioni a cui siamo avvezzi) non più di 3/5 partite con pari livello? Ma davvero crediamo che si possa insegnare a vincere senza prima imparare (e insegnare) a giocare bene? Ma veramente dobbiamo accettare che già ai livelli di U.14/U.16 prevalgano logiche “politiche” e di “captatio benevolentiae” (così non si offende nessuno), mascherandole da decisioni “tecniche”. Ma veramente non ci indigniamo se da 4 a 10 giovani giocatori per stagione, abbandonano più o meno stabilmente il loro Paese per andare a fare esperienza in Eldorado (vedi proprio Francia e Galles)?
Personalmente, sono molto più incazzato di prima perché questa mi sembra una prova indiscutibile; mi sembra davvero che l’evidenza non possa lasciar spazio ad altri tipi di ragionamento difensivi dello “status-quo”…………..so bene che chi difendeva questo sistema continuerà a difenderlo, però, poiché questo avverrà, significa anche che a noi, nella realtà, di migliorare i nostri ragazzi, non ci frega molto.
Spero di aver stimolato riflessioni più pacate e meno epidermiche delle mie.
Buon rugby