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È rientrato dopo uno stop di 8 mesi..

si e' rotto l'ACL 9 mesi fa, non per concussion ,forse fraintendo io il messaggio di Garry

Hai frainteso. Non mi riferivo all’ultimo infortunio, che anzi paradossalmente gli avrà fatto bene, avendolo tenuto lontano dal campo per un po’. Mi riferivo alla sua carriera, che fino ad ora gli avrà fatto subire una decina di serie concussion.
Sarei curioso di conoscere l’esito dell’esame segnalato da oldie, se North vi si sottoponesse. Chi gli consente di giocare si assume una bella responsabilità

Garry ha scritto: 8 mag 2022, 10:48 Hai frainteso. Non mi riferivo all’ultimo infortunio, che anzi paradossalmente gli avrà fatto bene, avendolo tenuto lontano dal campo per un po’. Mi riferivo alla sua carriera, che fino ad ora gli avrà fatto subire una decina di serie concussion.
Sarei curioso di conoscere l’esito dell’esame segnalato da oldie, se North vi si sottoponesse. Chi gli consente di giocare si assume una bella responsabilità

North è uno che dovrebbe ritirarsi da almeno un anno...

Carl Hayman. Demenza senile a 42 anni.

Accidenti, 42 anni...

Adesso butto lì una cosa che potrebbe creare un po' di scompiglio, ma vista l'importanza della familiarità in questo tipo di patologie, sconsiglierei molto caldamente gli sport di contatto di alto livello ai discendenti di chi ha avuto in famiglia casi di ECT.

Alcuni passaggi dell'articolo del Guardian su Hayman

“Carl has joked about going out to sea on his boat. Put in so much fuel and just go in one direction. And, you know, the fuel’s going to run out eventually …”
“Carl will say,” she recounts matter-of-factly “and I totally get where he’s coming from: ‘What’s the point in living? It’s only going to get worse. I’ve got headaches every day. I can’t function. And this is as good as it’s going to get.’ There is no cure.”
“I was a commodity, and I understood that,” he says of his playing days. “It’s like that scene in Saving Private Ryan, when the guy tells the bloke with shell shock: ‘When you can accept you’re dead, you can function as a soldier.’ That rang true from a rugby point of view. Once you accept your body’s screwed and you have no respect for it, you become an awesome player. Now I’m sort of paying the price a wee bit.”
Has New Zealand Rugby offered support since Hayman went public with his diagnosis? “Are you joking?” says Matthews.
“I’ve funded all of my own care,” he says. “I’m really lucky, because I made a bit of money out of the game, so I’m in a place where I can fund these things. But there’s a big issue here. We need to put stuff in place for players. It’s almost as if the game wants to avoid the fact this even exists.”
New Zealand Rugby has not responded to the Guardian’s request for comment.

https://www.theguardian.com/sport/2022/ ... -the-price

PS Sarebbe ora di cambiare il nome del thread, qualcosa come Commozioni cerebrali nel rugby

SilverShadow ha scritto: 25 giu 2022, 14:48 Alcuni passaggi dell'articolo del Guardian su Hayman
...
‘When you can accept you’re dead, you can function as a soldier.’ That rang true from a rugby point of view. Once you accept your body’s screwed and you have no respect for it, you become an awesome player. Now I’m sort of paying the price a wee bit.”

PS Sarebbe ora di cambiare il nome del thread, qualcosa come Commozioni cerebrali nel rugby

(D'accordo sul post scriptum)

Ho sottolineato quelle frasi perché è una considerazione che da un po' di anni sto facendo anch'io. Un pensiero che fa un po' traballare la mia fede nel nostro sport.
I migliori non sono più quelli più capaci, i meglio allenati, i più portati, i più solidi psicologicamente, ma quelli che sono disposti a sacrificare tutto per il rugby, fino al punto di non avere rispetto per la propria salute, per il proprio corpo.
Non è la mia conclusione, ci sto ancora riflettendo

sono d accordo con te, in certi casi si assiste ad una determinazione quasi al limite del "normale"..
Chissà se i guai avuti a Pau non erano già segnali della condizione patologica in atto. Mi spiace per Hayman, e per chi come lui, e soprattutto chi gli vive accanto, deve affrontare una così brutta malattia da giovani. Soprattutto se a causarlo è quello che dovrebbe essere un divertimento

Ryan Jones, ex capitano del Galles. Demenza senile a 41 anni.

https://www.thetimes.co.uk/article/ryan ... ded_social

Non riesco a leggerlo e forse è meglio così.
Mi basta il titolo.

Non lamentiamoci (io per primo) per qualche cartellino giallo o rosso di troppo. Per evitare i contatti con la testa si deve fare questo ed altro.
Ci vuole -ripeto- un controllo e regole precise anche per gli allenamenti

I giocatori che denunciano questi danni hanno una caratteristica in comune, da quel che ho potuto capire: l'età.
Sono tutti ex giocatori di età compresa fra i 40 e i 50 anni. Non mi risultano casi di ex giocatori più anziani con lo stesso problema.
Si tratta della prima generazione ad aver vissuto l'intera carriera in epoca professionistica. I giocatori delle generazioni precedenti magari hanno ginocchia sifoline o artrosi, ma non ho notizia di danni cerebrali.
Poi si può anche far finta che sia una coincidenza e continuare a pensare che più kili, più velocità, più partite, più allenamenti e più intensi, più impatti con masse sempre più grandi e più veloci non c'entrino nulla.

jpr williams ha scritto: 17 lug 2022, 16:48 I giocatori che denunciano questi danni hanno una caratteristica in comune, da quel che ho potuto capire: l'età.
Sono tutti ex giocatori di età compresa fra i 40 e i 50 anni. Non mi risultano casi di ex giocatori più anziani con lo stesso problema.
Si tratta della prima generazione ad aver vissuto l'intera carriera in epoca professionistica. I giocatori delle generazioni precedenti magari hanno ginocchia sifoline o artrosi, ma non ho notizia di danni cerebrali.
Poi si può anche far finta che sia una coincidenza e continuare a pensare che più kili, più velocità, più partite, più allenamenti e più intensi, più impatti con masse sempre più grandi e più veloci non c'entrino nulla.

Credo che sulla questione etá pesi piú il fatto che oggi si sa piú che 20 anni fa, per spiegarci la NFL ha pagato fior di milioni un po´di anni fa a giocatori di una certa generazione ma non credo che prima non avessero problemi simili. Gente con demenza senile negli anni '90 o anche primi 2000 ex rugbisti non pro manco sapevano che ci potesse essere un nesso.

Poi certo il rugby é cambiato, i fisici e la velocitá son cambiati e tutto, ma negli ultimi 10-15 la medicina ha fatto passi da gigante sulle concussion nello sport, io penso si possa identificare la causa della NFL come lo spartiacque con il pagamento di centinaia di milioni di dollari ad ex giocatori che vado un po' a memoria e' stato una decina di anni fa, tra il 2012 e il 2014 come annate.
Per me da lí c'é stata una presa di coscienza da parte degli atleti dei rischi e la prova delle dirette conseguenze ammesse da una federazione che prima non c'era.

Io credo che se ci fossero oggi ex rugbysti dai 55 in su con problemi di demenza senile lo si saprebbe, le notizie sarebbero uscite.
Muhammad Alì ha avuto diagnosi di malattie cerbrali degenerative ben prima di oggi e nessuno ha messo in dubbio nemmeno allora che i suoi problemi fossero collegati alla sua attività sportiva.