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non cambia molto e allora aggiungo, vista la contemporaneità, potresti occuparti anche di comunicazione estroflessa al massimo ma anche no nei social. un mestiere di quelli che si sono formati con lo sviluppo del web.

prima che passino giorni e scivola via.
garry non sono un fiocinatore di poveri pesci. sono un arpionatore di pesci che mi mangio. a parte l'immagine mentale di uno che si mangia li pesci, ricordati arpionatore, non fiocinatore.

tonione ha scritto:prima che passino giorni e scivola via.
garry non sono un fiocinatore di poveri pesci. sono un arpionatore di pesci che mi mangio. a parte l'immagine mentale di uno che si mangia li pesci, ricordati arpionatore, non fiocinatore.

Grazie per la correzione, hai ragione.
E' un'immagine, un'idea che aborro, quella di uccidere esseri viventi. La evito proprio, il mio cervello la cancella.
E' per quello che ho sbagliato a scegliere il termine

nella scelta c'è una scelta. mangio pesce. sei infastidito da questa immagine?

tonione ha scritto:nella scelta c'è una scelta. mangio pesce. sei infastidito da questa immagine?

Preferisco non pensarci, tutto qui.
Hai mai letto il bel raccontino di Enzo Maiorca con la cernia?

veramente in questo non ti riconosco. lo avevi proposto tempo fa. certo che l'ho letto. l'avevo letto anche molto prima che tu lo inserissi come commento. e ti avevo risposto che preferivo Mayol. preferivo Jaques Mayol a Maiorca. guarda che i pesci selvaggi sono buoni da mangiare! da leccarsi i baffi.

Non ho mica detto che non siano buoni, piacciono anche a me.
Il problema è quando attraversi la soglia, Quando vedi il pesce, o vedi il tacchino, il maiale, e vedi il tuo riflesso. Il problema è l'empatia

praticando, con scarsi risultati rispetto a chi può dedicarsi quando il mare lo ritiene giusto e perciò spesso affrontando il mare che non lo ritiene giusto,ho capito una cosa fondamentale. l'ambiente marino è un luogo preistorico, con comportamenti preistorici. la scena del lupo che sgozza l'agnello prende la pagine dei giornali, e le lamentale degli allevatori. mentre la scena del branzino che si mangia un gamberetto o una schia assolutamente no. eppure succede in ogni secondo. pesci che mangiano pesci. 'na roba selvaggia. conta che stare in mare con uno sparalucertole* in apnea è una condizione naturale. qualcuno, prima che noi fossimo egiziani o greci o romani, lo faceva per sopravvivere. tutti i giorni. noi esseri umani stavamo parecchio in acqua a cacciare! farlo è sentirsi pieni, totali, esseri predatori. e prede. a volte mi capita, nel silenzio e nell'assenza di gravità con una visuale oscura, di sentirmi cacciato, preda. e allora risalgo, respiro ed esco dall'acqua.

Ti capisco e credo di immaginare anche la sensazione, perché l'hai descritta bene.
Però disapprovo, e non mi dilungo perché questo è uno spazio pubblico e temo di annoiare.

L'evoluzione ci ha dotato, chi più chi meno, di un cervello capace di cose straordinarie, e di una coscienza.
Dovremmo usarli di più, e invece l'uomo ha inventato la sciocchezza che chiamiamo "anima" per attribuirsi un valore superiore quello degli altri animali.
La nostra intelligenza dovrebbe essere una responsabilità nei confronti degli animali, non un vantaggio per poterli soggiogare, sfruttare, maltrattare e uccidere più facilmente. Non siamo più nella preistoria

volgi l'attenzione a 3000 km da noi, e vedi se procacciarsi il cibo non è importante. s'ammazzano tra esseri umani per il cibo a 3000 km da noi.
negare la nostra parte di cacciatori non ci fa evolvere in modo felice. 750.000 anni da predatori non li cancelli velocemente come vorrebbero i vegani(!).

Vedi che anche la gazza a volte fa dei bei pezzi...
https://www.gazzetta.it/fuorigioco/21-0 ... 3550.shtml
Lino Guanciale nazionale giovanile davvero non me l'aspettavo...

oggi e in parte anche ieri era tutto un fioccare di articoli sul rugby femminile, "il sesso forte del rugby" che sembra stia per diventare un simbolo per la lotta di genere o quantomeno di riscatto femminile

jaco ha scritto:Vedi che anche la gazza a volte fa dei bei pezzi...
https://www.gazzetta.it/fuorigioco/21-0 ... 3550.shtml
Lino Guanciale nazionale giovanile davvero non me l'aspettavo...

Non lo sapevo neanch'io, ma la bella intervista rende anche bene l'idea di cosa significhi aver giocato a rugby.
Bravo Guanciale.

(Non so perché, ma dopo una decina di righe avevo già capito che l'autore era una donna)

bella prospettiva, quella di questa giornalista, un modo aperto e molto moderno di fare le interviste. non credo che la regola del passare indietro sia una metafora che ti permette di capire che te da solo non ce la fai, come dice il nostro bell'imbusto Guanciale! l'ovale- non la palla mi raccomando- passato indietro significa che non puoi fare quello che vuoi e che per staccarti dal gruppo ce ne devi mettere di fatica, talmente tanta che nel rugby il gruppo non te lo scolli mai di dosso. almeno di non imparare alcune regole gitane che ti permettono di sfuggirvi. la prima regola gitana è questa: non cagarti addosso.

non vi sarà sfuggito che pure i nostri telecronisti non ci credevano nell'Italia. anche loro erano, tempo passato, assoggettati alla mania del realismo estremizzato portato avanti a piene mani da molti, (tra cui jpr). un realismo futurista. infatti aiuta a prepararsi a prendere una pignat(t)a. una gammella, un cartone, botte insomma. aiuta e prepara alla sofferenza inserendo l'elemento razionale a controllo e spiegazione del visto e visibile. l'Italia viene riempita di mete e umiliata in campo per la 20esima volta. i nostri cronisti invitavano a prenderci per quello che eravamo delle mezze seghe non competitive. esagero ovviamente. ci invitavano a aspettarci batoste su batoste, senza via di scampo.

a latere segnalo ai nostri cronisti che Tebaldi nell'ultimo anno, forse anche due, non è più il giocatore che tanto ti fa una roba bella, tanto ti fa una roba brutta. è un gran giocatore, tecnicamente completo da ogni punto di vista, mentalmente rapace. e con grandi colpi da ko nelle sue mani. e nei suoi piedi. ha messo su un bel passaggio dalla base ad ogni distanza, e un bel trotterellare continuo, di uno agile e furbo. con quell'occhietto pronto a prenderti in castagna, e la giusta cattiveria del gitano!. Tito Tebaldi uno dei migliori mediani di mischia che l'Italia abbia avuto.