supermax ha scritto:A me sembra soprattutto che i nostri 3/4 siano privi di improvvisare in situazione di gioco rotto. Per dire, Mc Lean ha fatto un buco di 30 metri ed alla fine, invece di calciare per se stesso in avanti, non essendoci sostegno, si è fatto placcare palla in mano. Lo stesso in altre 2 occasioni che non ricordo bene. I francesi, invece, ci hanno punito 2 volte su ripartenze dalla loro metà campo perché hanno 3/4 che sanno inventare. Giochiamo molto bene nelle situazioni "strutturate" ma appena si esce dagli schemi siamo 2-3 livelli sotto chiunque, sia in attacco sia in difesa. E' su questo che si deve lavorare, anche perché Mallett ha impostato la squadra sul principio di prenderne il meno possibile mentre Brunel mi pare più pronto ad un'impostazione coraggiosa. Ma se questo significa giocare di più in campo aperto, ci mancano i giocatori "istintivi". Che sia per quello che il CT ha visto subito che occorre coltivare Esposito?
Quoto anche le virgole!
La codifica di ogni situazione di gioco è stata (lo è ancora) per l'Italia l'odg di ogni partita. Si ragiona per "schemi" e non per situazioni o, meglio, "movimenti".
Codificando ogni singola cosa (pick and go, rilancio con gli avanti, movimenti dei 3/4) ok che ognuno sa cosa fare in ogni situazione, lo impara a memoria, ma dai una mano clamorosa alla difesa che ti legge in 5 minuti.
Ciò che manca davvero è la lettura IN ATTACCO del gioco, perché ormai con difese di vario tipo, superorganizzate, serve per forza qualcuno che legga cosa succede davanti. Può essere il 10, ma può essere chiunque, dal momento che spesso il 10 ok guarda chi c'è di fronte e come è messo, ma dopo deve distogliere lo sguardo da davanti e guardare verso il proprio mediano che gli sta passando la palla.
In quel mentre può sconvolgersi tutto, allora, spesso è chi è
schierato dopo il 10 a chiamare cosa fare (magari il movimento è già chiamato, ma in un movimento i possibili ricevitori del pallone possono essere 2, 3, 4...).
Non è tanto istintività (che serve tanto nel gioco moderno), è capacità di lettura e per ora siamo un gradino indietro alle grandi, ma ad esempio, per me siamo sempre allo stesso livello della Scozia.
Per me Mallett ha passato tanto tempo a lavorare sul gioco codificato, quello che va bene se riesci ad importi sulla difesa, ma che non ti porta da nessuna parte se la difesa è ordinata e ti ferma bene.
Non è un male, servono entrambi gli stili di gioco, si tratta di piano A e piano B, che non necessariamente si escludono!
Credo che il lavoro di Brunel sarà improntanto (anche con le Accademie) nel allenare i giocatori a ragionare in campo, guardando e agendo di conseguenza, preparandoli ai "cambi di variabili" che possono accadere in ogni situazione di gioco (pensate a un difensore che sale male, a un buco che si apre, alla banana defence...)!
E ovviamente questo lavoro è più difficile da fare con giocatori "datati", ormai formati in un determinato modo! Bisognerà lavorare con i giovani.
Da inguaribile filo-australiano, conosco bene il loro modo di giocare, vi posso dire che noi siamo agli antipodi dell'Australia, che fa ancora fatica a imporre il proprio gioco in modo fisico, ma che ha dei giocatori con una capacità di lettura della situazione (e di guizzo istintivo), che probabilmente li mette sul tetto del mondo. E parlo dall'1 al 15, non dal 10 in giù!
Però, come vedete, è una squadra che quando si trova una difesa un po' aggressiva, ma soprattutto ordinatissima, va nel pallone e non guadagna più un metro!
Bisognerebbe fare degli stage con gli allenatori downundah, ma magari evitare di mandarci Ascione a "insegnare" il rugby...