jpr williams ha scritto: 29 ago 2020, 17:35
Consulente ha scritto: 29 ago 2020, 16:35E' qui che ti sbagli. Del rugby domestico non frega niente a nessuno, tranne che a poche decine di migliaia di persone!
Mi sembra di aver detto la stessa cosa, indicandone anche le cause. Puoi non essere d'accordo con la mia analisi delle cause, ma non puoi ignorare che ho detto la stessa cosa.
Piuttosto dimmi tu a quanta gente (al di fuori di rugby.it e della provincia di Treviso) interessano le franchigie.
Si, perche' il sistema riduce il Pro 12 ad un allevamento di sguatteri, parole tue. Beh, no, non e' quella la causa, la causa e' che sembra un altro sport se prima hai visto il rugby internazionale, e che ti puo' piacere solo se sei tifoso. E se dai 2 o 3 milioni ai club, continueranno a giocare un altro sport e la spiegazione del perche' e' piu' sotto.
Certo le franchigie non interessano a nessuno ma ci consentono di stare agganciati al rugby internazionale ed avere almeno qualche professionista
jpr williams ha scritto: 29 ago 2020, 17:35
Consulente ha scritto: 29 ago 2020, 16:35Le risorse che andrebbero ai club dipendono dal nostro essere attaccati con le unghie e con i denti al rugby internazionale, sono risorse che NON derivano dal movimento italiano. Se ci lasciamo andare, chiudiamo le franchigie e usciamo dal 6N, non ci sono piu' risorse per nessuno e si torna davvero al pane, salame ed affettatrici o agli allevamenti di sguatteri, come dici tu.
Beh, non mi sembra che col sistema attuale sul piano tecnico si stia ottenendo qualcosa di diverso. Le risorse ci sono, ma evidentemente sono buttate al vento. E poichè sono buttate alle franchigie...
Questo non e' pertinente.
jpr williams ha scritto: 29 ago 2020, 17:35
Consulente ha scritto: 29 ago 2020, 16:35Il grande equivoco e' questa illusione che se solo ci fossero un po' di soldi in piu' nei club e non ci fosse un vertice "pesante" del movimento, come per incanto l'interesse per il domestico rifiorirebbe. E' una pia illusione. In termini economici, non c'e' domanda di rugby domestico in Italia, e' inutile aumentare o migliorare l'offerta.
Ti sembra ci sia domanda di prox? Dove sono queste folle che premono (premevano, col covid ovviamente...) ai cancelli per entrare?
I soldi ai club non produce nulla? E le franchigie che hanno prodotto se non anni di sconfitte facendo 0 punti in classifica (e talvolta anche in partita) al 6N?
L'unica cosa che ha "prodotto" è stata la U20, che con le franchigie c'entra come il sottoscritto con la fisica quantistica.
NO non c'e' domanda di rugby professionistico, come non c'e' domanda per il domestic, perche' non ottengono risultati e giocano peggio degli altri. Ma almeno sono professionisti, io dei ragazzotti che si allenano 3 volte la settimana (con tutto il rispetto, non voglio sminuirelo sforzo degli individui) contro il Munster non li manderei per motivi di mera sicurezza, ma tu mi sembri convinto che si possa fare, correggimi se sbaglio. O forse tu non vorresti nemmeno giocare contro il Munster? A me l'idea piace, sai, personalmente.
jpr williams ha scritto: 29 ago 2020, 17:35
Consulente ha scritto: 29 ago 2020, 16:35L'unico modo che si e' rivelato efficace per aumentare la domanda e' la nazionale, e per questo la priorita' deve essere li' e le risorse devono essere concentrate li'. Si devono ottenere risultati li' (quasi) a qualunque costo. Siamo gia' abbondantemente in rosso da questo punto di vista, e se falliamo ancora per un paio di anni quello che vuoi tu succedera' comunque e il rugby italiano rimarra' un fenomeno di nicchia per i prossimi 50 anni.
Ma lo è già di nicchia. E poi cosa vorrebbe dire concentrare le risorse sulla nazionale? Vivaddio non esiste un mercato per comprare giocatori da far giocare in azzurro (oddio, ho quasi paura a scriverlo). E che vuol dire "ottenere risultati (quasi) a ogni costo? E meno male che hai messo il quasi.
Dici che siamo in rosso? Colpa dei club?
Certo che e' di nicchia, te lo ho detto io che lo e', ed e' il problema dei problemi perche' un movimento piccolo e' anche povero e non puo' sostenere spontaneamente una massa sufficiente di professionisti per essere competitivo in ambito internazionale. Piacerebbe anche a me avere un movimento delle dimensioni di quello francese, con stadi pieni, campioni internazionali e prime pagine, ma non si crea con uno schiocco di dita, si crea perche' le nazionali giocano contro i piu' forti e alle volte li battono, l'interesse sale, il movimento e l'interesse cresce, le risorse crescono e si puo' sperabilmente arrivare a sostenere il professionismo. In Francia successe cosi' nel dopoguerra, furono i risultati nel 5N a portare il Rugby a Parigi nel giro dello sport che conta.
I ragazzotti di prima hanno 0% possibilita' oggi, dove tutto e' piu' difficile e le distanze enormi. Nazionale o franchigie almeno qualche possibilita' in piu' ce l'hanno. Almeno non rischiano la vita.
Concentrare risorse significa equiparare e reclutare all'estero, cose che costano anche se non se ne parla e quindi il mercato c'e'. Non piace particolarmente anche a me ma senza sarebbe peggio.
In secondo luogo, ma molto piu' importante, nel rugby moderno occorrono staff, infrastrutture e competenze scientifiche che costano un sacco di soldi da comprare, creare e mantenere. Noi siamo gia' con le pezze al c*** da questo punto di vista proprio con la nazionale e le franchigie. Abbiamo budget che sono frazioni di quello che hanno gli altri. Se gli togliamo ancora risorse per darle a chi comunque non ne avra' abbastanza per arrivare al livello che occorre, pensi che sarebbe un buon investimento? Per il club si, per i tifosi del club pure, per il movimento in generale proprio no.
Da ultimo smettila di dire che il sistema corrente piace a chi lo sostiene, a me non piace. Ti stupira' ma io vorrei quello che vuoi anche tu, il gia' citato movimento che si auto sostiene.
Per farlo, tuttavia, devi trovare scavando sotto il campo di ciascuna delle squadre del Top X italiano un tesoretto di MINIMO 15/20 milioni di Euro, ma probabilmente di piu', ogni anno, per metterle in grado di produrre nel giro di pochi anni una generazione di professionisti al livello degli altri.
Per cui il sistema non mi piace, ma non c'e' alternativa alla concentrazione delle risorse, anche se da' risultati molto scarsi. Probabilmente si puo' fare meglio e di questo si dovrebbe discutere. CoS un processo aveva cercato di impostarlo, ed era centrato sul vertice, non sulla base, ed aveva chiamato il resto del movimento a sacrificarsi per il vertice.
Troppo lungo come al solito....buona domenica.