Serie B gir. D
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martini
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Propongo un quesito...
Delle squadre in lizza per la promozione in Serie A2 quali sarebbero effettivamente in grado di poter affrontare il campionato maggiore?
Per quel che mi riguarda...Il Colleferro, credo che sarebbe pronto, sia sul piano economico che organizzativo...l'unico interrogativo resta l'impianto sportivo da tutti invidiatoci che rischia di essere assegnato alla squadra di calcio Colleferrina militante in Eccellenza...
Delle squadre in lizza per la promozione in Serie A2 quali sarebbero effettivamente in grado di poter affrontare il campionato maggiore?
Per quel che mi riguarda...Il Colleferro, credo che sarebbe pronto, sia sul piano economico che organizzativo...l'unico interrogativo resta l'impianto sportivo da tutti invidiatoci che rischia di essere assegnato alla squadra di calcio Colleferrina militante in Eccellenza...
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Cappero
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Re: Per 3/4 non parla italiano?
D'Amico Roberto: Frascatiparramatta ha scritto:
sara'...ma io sono nel rugby romano da 20 anni e non conosco nessuno di questi giocatori di provenienza romana ( a parte Mazzi e Lo Greco)
Ma dove giocavano prima dell H demia?
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Ivan_il_Terrone
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Re: Per 3/4 non parla italiano?
Da quanto è venuto da voi??Cappero ha scritto:D'Amico Roberto: Frascatiparramatta ha scritto:
sara'...ma io sono nel rugby romano da 20 anni e non conosco nessuno di questi giocatori di provenienza romana ( a parte Mazzi e Lo Greco)
Ma dove giocavano prima dell H demia?
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FullMetalCicca ha scritto: "Chi ha parlato, chi ca22o ha parlato? Chi è quel lurido stron2o 3/4 equiparato pompinaro, che ha firmato la sua condanna a morte? Ah, non è nessuno, eh? Sarà stato l'utente buono del ca2o..."
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Cappero
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RE: Re: Per 3/4 non parla italiano?
una settimana
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Ivan_il_Terrone
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Re: RE: Re: Per 3/4 non parla italiano?
E l'avete messo pilone?Cappero ha scritto:una settimana
FullMetalCicca ha scritto: "Chi ha parlato, chi ca22o ha parlato? Chi è quel lurido stron2o 3/4 equiparato pompinaro, che ha firmato la sua condanna a morte? Ah, non è nessuno, eh? Sarà stato l'utente buono del ca2o..."
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Speed_Ala
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L’ABRUZZO RUGBY CI PROVA, IL MILAZZO CI RIESCE
Dammi tre parole: malasorte, errori e cuore. L’Abruzzo Rugby odierno si racchiude in questi termini. Alzi la mano a chi non ha almeno sfiorato questo bizzarro pensiero: il Milazzo verrà qui per la scontata passeggiata domenicale. Cinque punti e saluti e baci. E invece non sempre le ciambelle eccetera eccetera.
L’Abruzzo Rugby G.S. infatti nello spogliatoio mette i panni del guerriero. Oppure del Garibaldino. E vai con l’assalto alla “Sicilia”. Erano quindici, ma dopo neppure 60” agli ospiti parevano i mille. Già perché una bellissima azione corale finiva a Mascioli Moravio che sfrizionava via e, ovale alla mano, firmava i primi 5 punti per i suoi.
Presto, maledettamente presto per esaltarsi.
Già, perché una partenza così mortifera si tramuta il più delle volte in un’arma a doppio taglio: aizzare gli animi avversi e rilassare i propri.
Il Milazzo non ci sta: la storiellina va raddrizzata immediatamente. E sotto con gli assalti. Forcing oneroso ma bulimico.
Purtroppo il sacco delle risorse dei siciliani risulta colmo di doti, quelle che le permettono di essere il secondo coinquilino di questo campionato: determinazione, organizzazione e cinismo. Quello che fa male e ti arriva come una scoppola.
Sciacquatasi il viso, gli ospiti infatti approfittano di alcune dormienti disattenzioni dei teatini e si riportano in carreggiata: il Milazzo diventa via via sempre più torrenziale, comincia il classico gioco del gatto col topo e al momento opportuno non perdona.
Ma la fiammata che brucia gli animi della tribuna è di “caterpillar” Fagnani che porta tutti a fare un giretto per la seconda metà teatina. Quella della speranza. Perché sul 17 a 10 i ragazzi di Mister Trivellone capiscono che dietro quell’armatura ospite si nascondono miniature di gesso. Ovvero: provarci perché, vento a parte, sembra proprio la giornata giusta. Chiamasi colpaccio. Dicesi miracolo.
Però siamo alle solite: le ingenuità si pagano care. Il “Garzanti” le definirebbe anche “inesperienza”.
Ma l’Abruzzo Rugby non muore e le prova tutte. La squadra si ciba di fiammate. Che però, a volte, spegne da sola.
E allora via con il solito arrembaggio finale. Ci prova Justin Jones che alla, Mosè versione gallese, apre autostrade tra le maglie degli ospiti. Ci riesce D’Amicodatri Giovanni che sbatte dietro la linea i cinque punti della speranza.
A questo punto il Milazzo subisce il cuore dei chietini. Gli affondi però sono spesso sconclusionati e disordinati. Impossibile superare la linea Maginot alzata dai siciliani.
L’assalto alle due Sicilie termina sul più bello. Ma il plauso a XV giallo blu è strameritato: l’amaro in bocca resta, ma il 17 a 15 finale, roba da mangiarsi gomiti e quant’altro, porta un inaspettato punticino e funge da cerotto. Per alleviare la beffa subita.
Dammi tre parole: malasorte, errori e cuore. L’Abruzzo Rugby odierno si racchiude in questi termini. Alzi la mano a chi non ha almeno sfiorato questo bizzarro pensiero: il Milazzo verrà qui per la scontata passeggiata domenicale. Cinque punti e saluti e baci. E invece non sempre le ciambelle eccetera eccetera.
L’Abruzzo Rugby G.S. infatti nello spogliatoio mette i panni del guerriero. Oppure del Garibaldino. E vai con l’assalto alla “Sicilia”. Erano quindici, ma dopo neppure 60” agli ospiti parevano i mille. Già perché una bellissima azione corale finiva a Mascioli Moravio che sfrizionava via e, ovale alla mano, firmava i primi 5 punti per i suoi.
Presto, maledettamente presto per esaltarsi.
Già, perché una partenza così mortifera si tramuta il più delle volte in un’arma a doppio taglio: aizzare gli animi avversi e rilassare i propri.
Il Milazzo non ci sta: la storiellina va raddrizzata immediatamente. E sotto con gli assalti. Forcing oneroso ma bulimico.
Purtroppo il sacco delle risorse dei siciliani risulta colmo di doti, quelle che le permettono di essere il secondo coinquilino di questo campionato: determinazione, organizzazione e cinismo. Quello che fa male e ti arriva come una scoppola.
Sciacquatasi il viso, gli ospiti infatti approfittano di alcune dormienti disattenzioni dei teatini e si riportano in carreggiata: il Milazzo diventa via via sempre più torrenziale, comincia il classico gioco del gatto col topo e al momento opportuno non perdona.
Ma la fiammata che brucia gli animi della tribuna è di “caterpillar” Fagnani che porta tutti a fare un giretto per la seconda metà teatina. Quella della speranza. Perché sul 17 a 10 i ragazzi di Mister Trivellone capiscono che dietro quell’armatura ospite si nascondono miniature di gesso. Ovvero: provarci perché, vento a parte, sembra proprio la giornata giusta. Chiamasi colpaccio. Dicesi miracolo.
Però siamo alle solite: le ingenuità si pagano care. Il “Garzanti” le definirebbe anche “inesperienza”.
Ma l’Abruzzo Rugby non muore e le prova tutte. La squadra si ciba di fiammate. Che però, a volte, spegne da sola.
E allora via con il solito arrembaggio finale. Ci prova Justin Jones che alla, Mosè versione gallese, apre autostrade tra le maglie degli ospiti. Ci riesce D’Amicodatri Giovanni che sbatte dietro la linea i cinque punti della speranza.
A questo punto il Milazzo subisce il cuore dei chietini. Gli affondi però sono spesso sconclusionati e disordinati. Impossibile superare la linea Maginot alzata dai siciliani.
L’assalto alle due Sicilie termina sul più bello. Ma il plauso a XV giallo blu è strameritato: l’amaro in bocca resta, ma il 17 a 15 finale, roba da mangiarsi gomiti e quant’altro, porta un inaspettato punticino e funge da cerotto. Per alleviare la beffa subita.
Se fossi Dio... rimanderei indietro quelli che non hanno mai giocato a rugby. Gli direi: ragazzi non sapete cosa vi siete persi, tornate giù e riprovate, la prossima volta sarete più fortunati.
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Speed_Ala
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Cappero
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Re: RE: Re: Per 3/4 non parla italiano?
non mi pare...Ivan_il_Terrone ha scritto:E l'avete messo pilone?Cappero ha scritto:una settimana
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interceptor
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Re: Per 3/4 non parla italiano?
parramatta ha scritto:KayaPoe ha scritto:Facciamo un rapido resoconto
questi giocatori di provenienza romana ( a parte Mazzi e Lo Greco)
Ma dove giocavano prima dell H demia?
Il giovane interceptor comincia a giocare alla tarda età di 15 anni al nobile gioco del rugby presso il centro sportivo tre fontane allenato da Claudio Dalla Pria e dal mitico Ernesto de Fazi, finite le giovanili passa alla rugby roma junior, compagine di serie c dove militavano tra l' altro Rossi, Ciotti e Modestini ora in forza all' Accademia........
Il perchè non mi conosci??? perchè sono sempre stato un a gran pippaaaaa
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interceptor
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Re: RE: Re: Per 3/4 non parla italiano?
Cappero ha scritto:non mi pare...Ivan_il_Terrone ha scritto:E l'avete messo pilone?Cappero ha scritto:una settimana
E' entrato al posto di un pilone, ma è stato schierato flanker
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malkia
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riguardo accademia e cus roma
chiedo subito scusa a martini, megan e quant'altri non sono direttamente coinvolti nella questione oltre ad aver più volte richiamato l'uso del pvt
premetto alcune cose:
- purtroppo non ero a Roma quindi non potevo essere nè in campo nè tantomeno in tribuna per vedere la partita. Complimenti all'Accademia per la vittoria. una vittoria per quanto contro i nostri interessi, va sempre onorata (almeno in questo sport).
- Conosco Roberto Gentile (coach dell'accademia) da molti anni, ho passato uno dei miei anni migliori con lui (ovviamente riferito al rugby
) ho molta stima di lui e del suo modo molto professionale (da cui deriva la sua vocazione al professionismo) di allenare.
la critica che sempre si leva nei confronti dell'accademia riguardo al professionismo non riguarda i rimborsi di cinque euro per la benza (ben venga!) ma soprattutto il discorso di "indossare la maglia" (citando il buon cappero)
Essendo l'accademia una società nuova (2003-2004) costruita non dalla base con un iniziale lavoro di minirugby , scuole e giovanili, è fisiologicamente obbligata a fare campagna acquisti (anche nn per forza con euri sonanti) per avere una rosa più ampia e competitiva possibile. Cosa che è ben riuscita a fare a quanto pare!
ma il discorso a cui si riferiva wallabies credo sia proprio lì, cioè non quanti stranieri ci siano in squadra ma quante persone non vengano dalla "storia" della stessa accademia? alcuni sono cresciuti nel frascati , altri nel colleferro, chi ne l'aquila, etc..
ma quanti sono i attivi quest'anno che lo erano anche tre anni fa?
(il mio nn è affatto un giudizio morale su chi cambia squadra, io per primo ne ho cambiate.., l'importante è non cambiare sport!)
c'è gente che di fatto la maglia non l'ha sentita più di tanto forse (mi rifersico a leo) oppure chi come il buon peppe lioy (che stimo particolarmente) inizialmente era venuto al cus, dove aveva degli amici di giovanile, chiedendo di poter giocare salvo poi scoprire aveva indossato la maglia del'accademia (per un rimborso ben più sostanzioso dei 5 euri).
Ognuno fa le sue scelte, Poi è più che ovvio che sempre e soprattutto nei derby si cercano pretesti per auto esaltarsi e demonizzare l'avversario.
Il resto delle chiacchiere è superfluo, finita la partita può rimanere il rammarico per aver perso di così poco, per quelle due azioni sbagliate che avrebbero cambiato la partita o chissà quella punizione fischiata contro.
ma la partita è finita e bisogna anche saper perdere.
e cosa forse più difficile, bisogna saper vincere.
p.s. - a cappero conoscendoti son sicuro che qualche stamping "per sbaglio" t'è scappato
premetto alcune cose:
- purtroppo non ero a Roma quindi non potevo essere nè in campo nè tantomeno in tribuna per vedere la partita. Complimenti all'Accademia per la vittoria. una vittoria per quanto contro i nostri interessi, va sempre onorata (almeno in questo sport).
- Conosco Roberto Gentile (coach dell'accademia) da molti anni, ho passato uno dei miei anni migliori con lui (ovviamente riferito al rugby
la critica che sempre si leva nei confronti dell'accademia riguardo al professionismo non riguarda i rimborsi di cinque euro per la benza (ben venga!) ma soprattutto il discorso di "indossare la maglia" (citando il buon cappero)
Essendo l'accademia una società nuova (2003-2004) costruita non dalla base con un iniziale lavoro di minirugby , scuole e giovanili, è fisiologicamente obbligata a fare campagna acquisti (anche nn per forza con euri sonanti) per avere una rosa più ampia e competitiva possibile. Cosa che è ben riuscita a fare a quanto pare!
ma il discorso a cui si riferiva wallabies credo sia proprio lì, cioè non quanti stranieri ci siano in squadra ma quante persone non vengano dalla "storia" della stessa accademia? alcuni sono cresciuti nel frascati , altri nel colleferro, chi ne l'aquila, etc..
ma quanti sono i attivi quest'anno che lo erano anche tre anni fa?
(il mio nn è affatto un giudizio morale su chi cambia squadra, io per primo ne ho cambiate.., l'importante è non cambiare sport!)
c'è gente che di fatto la maglia non l'ha sentita più di tanto forse (mi rifersico a leo) oppure chi come il buon peppe lioy (che stimo particolarmente) inizialmente era venuto al cus, dove aveva degli amici di giovanile, chiedendo di poter giocare salvo poi scoprire aveva indossato la maglia del'accademia (per un rimborso ben più sostanzioso dei 5 euri).
Ognuno fa le sue scelte, Poi è più che ovvio che sempre e soprattutto nei derby si cercano pretesti per auto esaltarsi e demonizzare l'avversario.
Il resto delle chiacchiere è superfluo, finita la partita può rimanere il rammarico per aver perso di così poco, per quelle due azioni sbagliate che avrebbero cambiato la partita o chissà quella punizione fischiata contro.
ma la partita è finita e bisogna anche saper perdere.
e cosa forse più difficile, bisogna saper vincere.
p.s. - a cappero conoscendoti son sicuro che qualche stamping "per sbaglio" t'è scappato
hakuna matata
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martini
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martini ha scritto:Propongo un quesito...
Delle squadre in lizza per la promozione in Serie A2 quali sarebbero effettivamente in grado di poter affrontare il campionato maggiore?
Per quel che mi riguarda...Il Colleferro, credo che sarebbe pronto, sia sul piano economico che organizzativo...l'unico interrogativo resta l'impianto sportivo da tutti invidiatoci che rischia di essere assegnato alla squadra di calcio Colleferrina militante in Eccellenza...
Grazie della considerazione....Tacci Vostra..
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martini
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Re: riguardo accademia e cus roma
malkia ha scritto:chiedo subito scusa a martini, megan e quant'altri non sono direttamente coinvolti nella questione oltre ad aver più volte richiamato l'uso del pvt
premetto alcune cose:
- purtroppo non ero a Roma quindi non potevo essere nè in campo nè tantomeno in tribuna per vedere la partita. Complimenti all'Accademia per la vittoria. una vittoria per quanto contro i nostri interessi, va sempre onorata (almeno in questo sport).
- Conosco Roberto Gentile (coach dell'accademia) da molti anni, ho passato uno dei miei anni migliori con lui (ovviamente riferito al rugby) ho molta stima di lui e del suo modo molto professionale (da cui deriva la sua vocazione al professionismo) di allenare.
la critica che sempre si leva nei confronti dell'accademia riguardo al professionismo non riguarda i rimborsi di cinque euro per la benza (ben venga!) ma soprattutto il discorso di "indossare la maglia" (citando il buon cappero)![]()
Essendo l'accademia una società nuova (2003-2004) costruita non dalla base con un iniziale lavoro di minirugby , scuole e giovanili, è fisiologicamente obbligata a fare campagna acquisti (anche nn per forza con euri sonanti) per avere una rosa più ampia e competitiva possibile. Cosa che è ben riuscita a fare a quanto pare!
ma il discorso a cui si riferiva wallabies credo sia proprio lì, cioè non quanti stranieri ci siano in squadra ma quante persone non vengano dalla "storia" della stessa accademia? alcuni sono cresciuti nel frascati , altri nel colleferro, chi ne l'aquila, etc..
ma quanti sono i attivi quest'anno che lo erano anche tre anni fa?
(il mio nn è affatto un giudizio morale su chi cambia squadra, io per primo ne ho cambiate.., l'importante è non cambiare sport!)
c'è gente che di fatto la maglia non l'ha sentita più di tanto forse (mi rifersico a leo) oppure chi come il buon peppe lioy (che stimo particolarmente) inizialmente era venuto al cus, dove aveva degli amici di giovanile, chiedendo di poter giocare salvo poi scoprire aveva indossato la maglia del'accademia (per un rimborso ben più sostanzioso dei 5 euri).
Ognuno fa le sue scelte, Poi è più che ovvio che sempre e soprattutto nei derby si cercano pretesti per auto esaltarsi e demonizzare l'avversario.![]()
Il resto delle chiacchiere è superfluo, finita la partita può rimanere il rammarico per aver perso di così poco, per quelle due azioni sbagliate che avrebbero cambiato la partita o chissà quella punizione fischiata contro.
ma la partita è finita e bisogna anche saper perdere.
e cosa forse più difficile, bisogna saper vincere.
p.s. - a cappero conoscendoti son sicuro che qualche stamping "per sbaglio" t'è scappato
Pienamente d'accordo...
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Cappero
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Re: riguardo accademia e cus roma
malkia ha scritto:
ma il discorso a cui si riferiva wallabies credo sia proprio lì, cioè non quanti stranieri ci siano in squadra ma quante persone non vengano dalla "storia" della stessa accademia? alcuni sono cresciuti nel frascati , altri nel colleferro, chi ne l'aquila, etc..
ma quanti sono i attivi quest'anno che lo erano anche tre anni fa?
c'è gente che di fatto la maglia non l'ha sentita più di tanto forse (mi rifersico a leo) oppure chi come il buon peppe lioy (che stimo particolarmente) inizialmente era venuto al cus, dove aveva degli amici di giovanile, chiedendo di poter giocare salvo poi scoprire aveva indossato la maglia del'accademia (per un rimborso ben più sostanzioso dei 5 euri).
Amico Gioppe tu favoleggi,
ammettendo anche che il tuo confuso compagno di squadra si riferisse a questo argomento, secondo questa bizzarra logica una società esistente da 3 anni come L'Accademia, quanto dovrebbe aspettare prima di schierare una prima squadra, se non potesse fare mercato?
Coltivarsi x un decennio dei ragazzini prima di isriversi alla C?
Tra l'altro, visto che lo vuoi sapere, tutti (o quasi) quelli della precedente lista che provengono dalla R.Roma J. giocano nell'Accademia dalla sua creazione, e l'hanno portata dalla C alla B, dove oggi sono (siamo) meritatamente primi in classifica.
Ora: l'Accademia ha una (buona) prima squadra, nel tempo avvenire dovrà x forza costruirsi un settore giovanile, se vuole mandare avanti il progetto iniziato e dare un senso agli investimenti fatti. Non vedo dove sia il problema.
Forse pensi che l'unico modello buono di società sia quello del CUS?
Magari hai ragione, soprattutto x la serie di facilitazioni che avete, a differenza di parecchie altre squadre tra cui noi.
Io (che come sai, sono un pò infame) in queste continue lagne, ci vedo un pò di invidia da parte di voi cuginetti.
Un pò per i soldi, un pò per i risultati, e chissà per cos'altro.
Quanto alle scelte personali, tu citi Leo e Peppe, ma secondo me hanno fatto entrambi scelte che poco hanno da spartire coi, non 5, ma 100-200euro che tanto vi fanno rodere.
Soprattutto nel caso di Giuseppe, mi dispiace dirtelo, ma credo la sua scelta sia dipesa dal confronto tra le motivazioni, e le ambizioni della squadra che cercava.
E paragonando i risultati fin'ora, mi pare difficile potergli dare torto.
Ultima modifica di Cappero il 30 gen 2007, 16:14, modificato 5 volte in totale.