Laporte ha scritto:s6tefano71 ha scritto:
JM4 ha ragione, punto. Non serve incavolarsi contro di lui, offendendo poi. JM4 ha voluto solo sarcasticamente sottolineare un cruda realtà che a molti brucia, tranne che a me, se non fosse per il fatto che comunque si tratta della mia Nazionale. Mi si stringe il cuore pensando a che basso livello siamo caduti. E' inutile che faccia adesso, a quest'ora poi, tutta la lunga serie degli errori della Federazione che hanno portato dall'ingresso nel 6N, a far credere a tutti e a tutto che ora siamo competitivi e che adesso anche gli altri dovranno vedersela con noi. la lista è lunga: dalla scelta disennata di voler chiamare sempre tecnici stranieri, tipo l'ultimo, che se la prendeva coi giocatori perchè non possedevano skill tecniche e fisiche (!), o altri, capricciosi e testardi, come Jhonstone che sceglieva pez al posto di Scannavacca perchè placcava di più a dispetto di quest'ultimo che realizza più piazzati e più mete (6N 2007). Poi la scelta di andare alla ricerca di elementi "stranieri", che fanno anche le altre Nazioni, è vero, ma non ne fanno una ragione d'essere, cioè senza di loro non si combina niente, sminuendo e demotivando tutto il movimento. Per ultimo la CL, investimento sacrosanto, percarità, ma che dovrebbe essere accompagnato da un pari progetto di sviluppo del rugby dal basso, dalle società "pane e salsiccia" (come in maniera ignorante qualcuno le classifica, dimenticando che senza loro non ci sono giovani, non ci sono nuove promesse, non c'è Campuionato, non c'è Celtic Leaghe). E non ho detto delle Accademie, vero fortino plutocrate, resistito alla storia socio-economica delle società moderne che vede sempre più la dismissione dei servizi statali a favore del privato per un più attento e controllato servizio, e per ridurre i costi. Nell'anno 2012, anno di crisi economica più grave dal dopoguerra a oggi in tutto il mondo occidentale, dobbiamo assistere alla privatizzazione dei servizi sanitari e alla nazionalizzazione del rugby con le Accademie e ora una franchigia federale (!!!!). E poi la Nazionale di rugby perde contro Largentina C, per giunta (!!!!!). Povera ITALIA, come siamo messi male.
Stefano hai messo il dito nella piaga anche tu e hai pèrfettamente ragione.
Abbiamo perso contro le terze linee argentine rinforzate da due vecchie glorie... E mandare a stendere jM4 è comprensibile ma è come l'ubriacone che manda a stendere il medico che gli ha diagnosticato la cirrosi...
Vedo di riassumere il mio pensiero ma è difficile
1) Noi pensiamo che la soluzione ai nostri problema fosse quella di imitare l'Irlanda il Galles e i paesi della SANZAR, dimenticando che non abbiamo ne il movimento, ne il radicamento, ne l'organizzazione per pensare a Franchigie, CL e menate del genere: abbiamo costruito palazzi senza avere ne fondamenta ne mattoni.
2) Poi l'abbiamo fatto partendo sempre dal vertice. Foraggiando di soldi i giocatori della nazionale, creando franchigie e non curando il livello di base.
3) Abbiamo pensato che tutto di risolvesse con le scorciatoie: oriundi, equiparati (per i quali si spendono i soldi destinabili alla crescita della base), franchigie.
4) ALtra scorciatoia i consorzi per l squadre, anomalia tutta italiana, il modo per nascondere con tacconi estemporanei la mancanza di progettualità l'eccessiva frantumazione. Club che si consorziano, si dividono, si ridividono, in un bailamme in termini di diritti sportivi, di autoretrocessioni, di penalizzazioni
Invece non ci siamo accorti che ci manca la materia prima.
Mentre in Argentina un club passa anche 10 o 15 anni prima di ottenere l'affiliazione definitiva all'URBA, che infatti pur con un area comparabile in termini di superficie e popolazione, ha un terzo o la metà dei cub del comitato interregionale veneto (prendo il CIV, ma potrei prendere il lombardo piemontese).
Là prima di poter giocare in tornei diversi dal "promozionale" e competere per le divisioni importanti (terza o quarta divisione a seconda della UNION provinciale), devi costruire passo dopo passo un club, dotarlo di struttura (di proprietà e non assistenzialista dalla stato) , di settore giovanile in un certo numero di categorie, perfino di una squadra "B" e di una di "seven" . Con revisori dei conti veri, medico sportivo, bilanci certificati , club house con determinate caratteristiche e sistema di autofinanziamento commerciale.
Qui fondi un club tra ubriaconi da terzo tempo, dove conta quante partite hai giocato e quanti rutti hai sparato nel terzo tempo. Non importa sei hai le capacità dirigenziali. Ti lamenti se devi compilare un bilancio (addirittura i commissari dei comitati regionali non lo sanno, ma si propongono come salvatori della patria...). E rifiuti la collaborazione di persone capaci perché non hanno mai "giocato" o non fanno la gara di rutti.
Là un club solido si compra un pezzo di terreno, si costruisce una tribuna, gli spogliatoi e la club house. Da noi vai ad elemosinare soldi e strutture promettendo voti e culi al sindaco-podestà che magari come a Parma ha il comune pieno di debiti, taglia i servizi sociali e poi spende 3,5 milioni di euro per ingrandire una tribuna per società che litigano dalla mattina alla sera e non sono capaci a fare un progetto serio.
Là un club DEVE fare attività giovanile se no torna nei tornei da bar, qui piange e si strappa le vesti se gli danno 4 punti di penalizzazione.
Là un club se fallisce sparisce, non fonda una nuova SRL per gabbare fornitori e creditori senza perdere il titolo sportivo.
Là se due club vogliono unire le forze, si fondono DEFINITVAMENTE , non fanno estemporanei e nel 99% dei casi fallimentari consorzi.
Là non stanno neppure a piangere che non hanno spazio nelle scuole e prebende pubbliche per estate ragazzi. La si organizzano per fare accoglienti spazi per i giovani, con tecnici diplomati, scuole di sport (non solo per il rugby) in cui i genitori PAGANO per mandare i figli a giocare. (Danno pure la pagella a fine anno…)
Là se un club vuole crescere si gratta la pera su come crescere nei risultati, pensa a come far crescere i ragazzini, a farne allargare la base di reclutamento, al qualità dell'allenamento. Ci lavora qualche anno.
Qui invece ci si affida al procuratore amico dell'amico dell'amico per far arrivare il fenomeno d'oltremare con nonna di Castelstronzio.
BASTA CON STE SCORCIATOIE DEL c4$$o.
SELEZIONE. Meno club e più preparazione dalla base.