Ad blocker detected: Our website is made possible by displaying online advertisements to our visitors. Please consider supporting us by disabling your ad blocker on our website.
A proposito di "confronti fra epidemie", ecco un interessante grafico che mostra come le città USA che durante quell'epidemia attuarono i lockdown più duri e lunghi ebbero poi un'economia più fiorente. Ora non so se i paragoni fra questa epidemia e quella e fra questa economia e quella siano ipotizzabili, ma ci rifletterei su prima di correre a riaprire tutto tutto il prima possibile.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
ruttobandito ha scritto: 11 apr 2020, 14:29
Sono sicuro che agli occhi del Signore sia meglio un onesto e sincero miscredente che l'ipocrita fariseo.
O almeno così mi disse un prete una volta.
Giuseppone, intervieni ti prego. Ho bisogno di conferme.
Non sono Giuseppone che eventualmente interverrà, ma la prima cosa che voglio dire è che dare dell'ipocrita fariseo a qualcuno senza conoscerne la storia la vita e soprattutto la fede, ma sulla base di una provocazione in un forum è piuttosto presuntuoso...
Premesso che si trattava di un'asserzione di principio e non di un'accusa precisa (e anche se fosse, difenderesti l'indifendibile altrettanto presuntuosamente), a differenza vostra le mie colpe me le porterò in tomba perché per me non ci sarà indulgenza, l'ipocrisia non mi è concessa.
Dailà... potremmo avere tutti delle sorprese a quanto disse...
So che è un po' morboso ma anche oggi mi sono preparato le proiezioni del numero di casi totali e di casi attivi; se le cifre andranno sopra quelle quote rimarrò deluso, se resteranno sotto sarò relativamente soddisfatto
Altro record di tamponi (56.609), altri 116 pazienti in meno in TI, ma stavolta la giornata -imprecazione- è negativa.
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
Non più negativa di altre, anzi, tenendo conto del numero dei tamponi degli ultimi due giorni e di oggi il raffronto con i dati dei giorni inseriti nel Tabellone Gorgo potrebbe essere incoraggiante. La minor pressione sugli ospedalieri ha evidentemente consentito, finalmente, di tamponare soprattutto il personale sanitario e, probabilmente, di iniziare un campionamento anche su un campione di popolazione senza sintomi.
Bisogna ragionare sul Tabellone, per il momento la previsione empirica che l'alto numero di tamponi degli ultimi due giorni portasse a un incremento 'incrementato' sui casi di oggi trova riscontro; bisogna vedere di quanto 'incrementato'.
Finalmente i guariti stanno esplodendo, 2079 oggi.
Non la vedo così. Qui tutti premono per ammorbidire l'isolamento, molti già lo hanno ammorbidito autonomamente, però le cifre non si schiodano da questo livello. Fra qualche giorno prevedo una recrudescenza, frutto di questi giorni di festa.
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
Garry ha scritto: 11 apr 2020, 18:38
Non la vedo così. Qui tutti premono per ammorbidire l'isolamento, molti già lo hanno ammorbidito autonomamente, però le cifre non si schiodano da questo livello. Fra qualche giorno prevedo una recrudescenza, frutto di questi giorni di festa.
No, Garry, leggi fra le righe, perchè fanno tanti tamponi in più..
Non so, io sono nu poco sconsolatu, i casi vanno su e non si capisce bene lu perché. Solo a causa del maggior numero di tamponi? Va bene, però dovrebbe almeno abbassarsi pian piano la percentuale di positivi sul numero di tamponi, nel senso che man mano i positivi ancora da rintracciare dovrebbero diventare sempre più rari; il fatto che invece negli ultimi giorni la percentuale di positivi sia rimasta costante (tra l'8 e il 9%) fa supporre che là fuori ci siano ancora tantissime persone positive da individuare, anche se per fortuna in gran parte con sintomi non gravi.
Però anche qua non capisco: se si è attenuata la gravità media dei positivi esaminati (sembra di poterlo dedurre dal calo di ospedalizzati e di degenti in terapia intensiva), perché non calano consequenzialmente anche i decessi?
Non si riesce a trovare una logica che leghi tutto.
Garry ha scritto: 11 apr 2020, 18:38
Non la vedo così. Qui tutti premono per ammorbidire l'isolamento, molti già lo hanno ammorbidito autonomamente, però le cifre non si schiodano da questo livello. Fra qualche giorno prevedo una recrudescenza, frutto di questi giorni di festa.
No, Garry, leggi fra le righe, perchè fanno tanti tamponi in più..
Dirò meglio, per quello che tutti si auguravano, vale a dire un inizio di apertura almeno scaglionata fra un paio di settimane, sono dati negativi.
La curva è molto morbida, la discesa veramente leggera. E' un falsopiano
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
Ho provato un calcolo sulla seguente ipotesi : i casi rivelati oggi sono correlati alla metà di tamponi di ieri, a 1/4 dei tamponi dell'altro ieri e a 1/4 dei tamponi di oggi. (Scorrendo i giorni l'ipotesi è coerente almeno nel senso che tutti i tamponi sono considerati e la somma giornaliera è sempre = 1)
Prendiamo il Tabellone che ci consente di esaminare i dati con questa ipotesi, p.e. il giorno 4/3 con 4805 casi rilevati.
Applicando l'ipotesi di cui sopra il numero di campioni è 38600, per cui la percentuale di positivi è 12.45 %.
Esaminiamo il dato odierno; applicando la 'pesata' ottengo 52480 correlata a 4694 casi odierni, con percentuale 8.94% .
Per una volta sono un filino ottimista, la discesa è lenta , ma c'è, anche in una visione Brules/Forrest.
La situazione in realtà si ribalta se si considera la percentuale di popolazione contagiata.
Reggio Emilia è decisamente più preoccupante con lo 0,7% della popolazione, mentre Verona ha solo lo 0,36%.
A Reggio sta colpendo duro e secondo me Bologna deve ancora raggiungere il picco. Hanno ancora incrementi sopra la media regionale
Piacenza è fuori gara. Ha pagato la vicinanza con la Lombardia, ma adesso sta incrementando molto meno delle altre, grazie a un lockdown più rigido
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
due considerazioni:
1) i numeri: secondo me non essendoci dei criteri omogenei nè a livello territoriale nè a livello procedurale sull'esecuzione dei tamponi le considerazioni sul numero di infetti hanno poca valenza statistica, mentre sono molto più indicativi i numeri dei ricoveri (per assurdo, molti contagi e pochi ricoveri a fronte di un controllo sul 100% della popolazione potrebbero significare che la virulenza dell'infezione diminuisce). anche il triste conteggio dei decessi può essere indicativo, ma solo quando si fanno i confronti di mortalità mese su mese (specie con le medie degli anni precedenti)
2) le infezioni: dato che c'è un sacco di gente che più o meno surrettiziamente a lavorare continua ad andarci, e molto spesso non ha mai smesso anche durante il periodo di quarantena più rigido, io vorrei vedere molti, molti più controlli sui posti di lavoro per verificare quanto vengano rispettate le norme sul distanziamento fisico delle persone. a me niente toglie dalla testa che siano questi (oltre agli ospedali, dove mi sembra che i miglioramenti delle condizioni di lavoro sul personale siano stati arginali ed a pelle di leopardo) i veri focolai (sarebbe interessante una statistica sullo stato lavorativo degli infetti)
teniamo pure botta così ancora fino a dopo in I maggio, ma dopo qualche allentamento "con juicio" sulla possibilità di stare un po' all'aperto, rispettando le distanze di sicurezza (anche, perchè no, con la mascherina), va fatto
“These trees which he plants, and under whose shade he will never sit, he loves them for the sake of his children and his children’s children, who are to sit beneath the shadow of their spreading boughs.” (C. Loyson)
pilonepoltrone ha scritto: 11 apr 2020, 20:49
2) le infezioni: dato che c'è un sacco di gente che più o meno surrettiziamente a lavorare continua ad andarci, e molto spesso non ha mai smesso anche durante il periodo di quarantena più rigido, io vorrei vedere molti, molti più controlli sui posti di lavoro per verificare quanto vengano rispettate le norme sul distanziamento fisico delle persone. a me niente toglie dalla testa che siano questi (oltre agli ospedali, dove mi sembra che i miglioramenti delle condizioni di lavoro sul personale siano stati arginali ed a pelle di leopardo) i veri focolai (sarebbe interessante una statistica sullo stato lavorativo degli infetti)
La penso proprio come te! Soprattutto per quello che vedo dalla finestra. E le istituzioni, invece continua a meschinamente ad incolpare i passeggiatori o infliggono multe a chi e' andato al supermercato fuori comune per risparmiare.
A livello di provincia non dovrebbe essere difficile dire: "abbiamo 100 nuovi contagiati: N sono RSA, M sono sanitari, X sono operai, Y cassieri, Z gente che dovrebbe stare a casa"