GiorgioXT ha scritto:
Siamo al punto di prima : il rugby veneto si è ribellato perchè era stato escluso dall'UNICO FUTURO per lo sviluppo del rugby di alto livello previsto dalla FIR - rileggetevi nei thread di questo inverno cosa si diceva più o meno tutti : "OK per la celtic ma serve anche sostenere e sviluppare il resto del movimento" .Ora in questa situazione c'è roma, e le conseguenze probabilmente saranno altrettanto se non più negative.
il PECCATO ORIGINALE del progetto Celtic League è il volerlo assolutamente (per motivazioni strettamente politiche) separato ed alieno dal resto del rugby italiano; anche solo il permettere per esempio un barrage fra la peggior qualificata delle franchigie aprirebbe una speranza di futuro a chi è escluso, e promuoverebbe una spinta verso lo sviluppo - purtroppo questo è incompatibile con la visione della CL intesa come mezzo per aumentare, conservare e garantire per il futuro il potere .
Siamo ancora all'inizio dei giochi.
GiorgioXT, ho quotato quello che mi interessava del tuo post perchè è MOLTO interessante
Una premessa me la devi lasciare : il Veneto, se si è ribellato (come Veneto), non si è ribellato nè contro l'dea, nè contro il modus operandi della Cl, nè contro l'approccio di Treviso, nè contro la scelta degli Aironi (su cui nessuno ha scritto una riga) ; si è ribellato CONTRO la scelta dei Praetorians, ossia, in una comoda semplificazione, CONTRO ROMA.
Permetterai che in questa ribellione senta anche (bada, anche) una certa qual puzza di zolfo ?
Chiarito questo (per come la vedo io) e la vagonata di baggianate lette contro Roma (che, bizzarramente, sono venute in minima parte dai forumisti veneti e in gran parte da gente di altre parti d'Italia, da ultimo il buon wanchope) hai ragione da vendere.
Però la separazione tra rugby italiano e CL nasceva in partenza sotto alcuni presupposti indefettibili, ossia
- a livello di eccellenza europea il gap si è llargato con gli anni, non si è ristretto
- questo gap nasce anche dalla inferiorità negli investimenti fatti : lo stesso budget della Benetton non è competitivo con nessuna squadra del campionato inglese e con metà di quelle francesi ; i Benetton non si sono svenati nè per tenere Parisse, nè per tenere Bergamasco ; non li biasimo, ma il dato è questo
Il trend, nel medio periodo è negativo, anche perchè quella distanza recuperata tra gli anni ottanta e novanta, quando da noi il professionismo c'era ma non si diceva (che facevano in Italia Botha, o Lynagh, o Shelford ?) e altrove no, si sta riaprendo.
Questo il problema a mio avviso.
L'unica cosa che la Federazione è stata capace di inventare è l'ingresso nella CL che però ha un trascurabile problema : COSTA, costa oltre due volte il budget di una squadra di punta e quattro quello di una squadra media.
E i soldi non sono tutto, sono più di tutto.
A questo punto l'unica speranza di far quadrare i conti era la creazione di raggruppamenti che "fondessero" varie squadre, possibilmente un cospicuo numero, operazione nella quale sembra gli Aironi stiano riuscendo.
Altrove l'operazione è rimasta a livello intermedio o non è mai nata.
Ora ci troviamo in questo casino, con il risultato che siamo tutti concordi nell'evidenziare la crisi che colpirà questo o quel segmento di territorio, ma la tua soluzione (un barrage) non è possibile, e lo sappiamo entrambi, sia perchè le leghe di eccellenza se ne impippano dei meriti sportivi (ricorderai il caso Roterham in Inghilterra), sia perchè cosa accade se la seconda squadra copre lo stesso territorio (esempio il Parma vince il barrage con l'altra squadra italiana) ?
Siamo all'inizio dei giochi, ma confesso di non aver ancora capito quale sia il gioco (per non parlare delle regole

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