My two cents:
Il Galles visto oggi è una squadra chiaramente in transizione tra due impianti di gioco molto diversi tra loro: la Warrenball da una parte e il sistema già visto negli Scarlets di Pivac. Sono due mondi abbastanza diversi, non digeriti dalla totalità dei giocatori, e ci sta che la squadra fatichi. Anche perché, se non ho capito male, non tutti i giocatori gallesi hanno nelle loro simpatie Pivac, ma questo lo chiedo a Mr Ian, che credo ne sappia molto di più del sottoscritto

A questo va aggiunto che anche loro stanno vivendo un ricambio generazionale abbastanza cospicuo, con talenti di sicuro avvenire come Sheedy, Rees-Zammit e Lloyd su tutti. Tutto questo per dire che, quando si dice che stiamo affrontando una squadra in difficoltà, bisogna valutare tutto il contesto in cui ci si muove.
Detto questo, abbiamo perso meritatamente. 20 punti forse sono troppi, ok, ma perdere contro una squadra del genere ci sta.
Due sono i macro-motivi:
1) non possiamo regalare 20 minuti agli avversari (e mi riferisco ai primi venti minuti);
2) non possiamo pretendere di vincere queste partite quando non sei abbastanza lungo nelle scelte.
3) legato a 2), difettiamo di una generazione di giocatori che oggi, dall'altra parte, hanno fatto la differenza.
Nei primi 20 minuti non siamo nemmeno entrati in campo: non funzionavano le touche, in difesa non leggevamo gli angoli di corsa dei gallesi (Tipuric in questo è un maestro, secondo me), non riuscivamo a tenere un possesso. Poi ci siamo svegliati e si sono viste un paio di cose belle. Innanzitutto l'atteggiamento, proprio di una squadra che potrà anche perdere, ma che almeno vuole fare a casxotti. Poi abbiamo capito che nei raggruppamenti i gallesi non erano irreprensibili, per esempio. E, cosa non affatto secondaria, abbiamo fatto le scelte giuste andando per i pali quando serviva. Poi Varney, secondo me già ora una spanna sopra a tutti gli altri 9 azzurri, e credo che la differenza si sia vista soprattutto con l'ingresso di Palazzani. Con Varney ho finalmente visto palloni più veloci e ricevitori non piantati a terra, cosa difficile da credere dopo lo scempio delle ultime partite.
Sul 17 a 18 i gallesi si sono affidati all'esperienza, e sono stati bravissimi: Faletau ha mirato Varney e creato il buco sul mismatch, Gareth Davies ha preso l'abbrivio contro Cannone (altro mismatch) e risultato ribaltato.
La partita non era ancora chiusa, e lo sapevano pure i gallesi (il drop di Sheedy senza vantaggio credo sia sintomatico di questo) ma è bastato un pallone perso in una zona nevralgica del campo per permettere a North di andare oltre.
Non di schiacciare, o meglio, non lo so. Lo sa solo Barnes.
Comunque la partita è di fatto finita lì.
Nel frattempo erano cominciati i cambi, e credo mai come questa volta i cambi sono stati decisivi.
Gareth Davies, per esempio, che ha dato un altro passo ai suoi.
Cosa che ha fatto anche Palazzani, ma al contrario, visto che abbiamo ricominciato a giocare da fermi.
Ecco, questa credo sia la differenza più grossa vista oggi tra noi e il Galles: quando sono cominciati i cambi la partita è girata.
Cosa significa questo? Che siamo terribilmente corti.
Perché se il tuo tallonatore di riserva è un 37enne con un bel passato, ma al momento senza contratto, significa che siamo corti.
Certo, avevamo alcuni assenti di peso (Polledri, Minozzi, Bellini, Riccioni), ma dopo 20 anni a questo livello non possiamo permetterci di avere 30 uomini precisi in Nazionale e pregare che non ci siano raffreddori a debilitare i titolari.
E poi c'è il punto 3.
Piccolo excursus: per anni a livello giovanile abbiamo prodotto poco, se non pochissimo. I nodi, prima o poi, arrivano al pettine, soprattutto se non si crede alla c.a.g.a.t.a. dei compartimenti stagni. Esemplificando al massimo: la meta del controsorpasso l'hanno costruita due ragazzi del '90, Edwards e Faletau, ossia due trentenni. Arrotondiamo, mettiamoci dentro anche i ragazzi fino all'86, numero a caso (
![Mr. Green :-]](./images/smilies/icon_mrgreen.gif)
).
Noi quanti atleti di quelle generazioni abbiamo in questo momento in Nazionale?
Gente, beninteso, in grado di guidare i giovani? Perché è vero, abbiamo delle ottime ultime infornate di ragazzi, ma quelli con anni di esperienza al momento non ce li abbiamo. Ci siamo salvati per anni con Parisse, Castro, Ghira (non questo Ghira, purtroppo), Gelndehuys, mentre altre squadre buttavano nella mischia ragazzini che ora, da uomini, guidano i più giovani.
Noi quella generazione non ce l'abbiamo. Un giorno magari sì, ma ora no.
O meglio, quella che abbiamo noi non è così decisiva.
Singoli: Varney e Meyer su tutti, ottime prestazioni di Trulla, Mbandà e Cannone.
Capitolo Ioane: i gallesi lo hanno messo nel mirino e dalla sua parte si passava poco. In compenso, in mancanza di "lavoro", veniva a prendersi i palloni a tutto campo. Da rivedere, ma a me non è dispiaciuto
Su Barnes: credo che la porc.ata di Liam Williams, punita dal signor Karma, avrebbe potuto incidere sul risultato.
E credo che anche la meta assegnata a North, con domanda diversa al TMO, avrebbe potuto non essere convalidata.
Avremmo perso lo stesso? In caso di giallo a Williams no. In caso di altro cartellino era tutto da vedere.
Quel che è sicuro è che, al netto di un fallo di Mabndà che non sta né in cielo né in terra (calcio del 17-13), nei breakdown ci ha tutelati.
Detto questo, sarò impopolare e in caso me ne scuso. Però nel 2020 negare che l'arbitro influisca sulla partita (su OGNI partita, in generale), mi sembra un po' retorico. L'arbitro condiziona le partite, nel bene quando legge bene le fasi e nel male quando lo fa meno bene. Sentirmi dire "L'arbitro non si discute, questo non è calcio" (letto in altri social) non mi sembra giusto né nei confronti del calcio, né nei confronti degli stessi arbitri, che sono umani e possono umanamente sbagliare, e che secondo me (almeno alcuni) vorrebbero capire dove hanno sbagliato e come fare per non perseverare.