Però Giappone, Scozia, Irlanda e Galles lo fanno più di noi, quindi per questo ragionamento sono più sleali e paraculijpr williams ha scritto: 20 gen 2021, 16:31 E' che vedo tanto tanto tanto tanto opportunismo nello stiracchiare criteri.
E nel mio modo di vedere lo sport questo è sleale, opaco e un pò paraculo
Osservatorio italiani all'estero
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giodeb
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Re: Osservatorio italiani all'estero
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Re: Osservatorio italiani all'estero
Non vedo perchè imitarli ed essere anche noi sleali opachi e paraculi
Io di solito cerco di prendere esempio da chi giudico migliore di me sul piano dei comportamenti
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Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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Re: Osservatorio italiani all'estero
Premesso che da noi lo ius sanguinis è molto più radicato che in Gran Bretagna (da noi non ha limiti di generazioni e si può tornare indietro fino al 1861, nel Regno Unito vale per una sola generazione), se dobbiamo competere con loro, che appunto schierano persone con i nonni nati nel loro paese (che quindi stando alle loro stesse leggi non avrebbero neanche diritto al passaporto), perché dobbiamo limitarci e non dare la possibilità a chi è assolutamente italiano (lo ius sanguinis è in Italia il principale modo di acquisire la cittadinanza) di poter rappresentare il suo paese, solo perché nato e cresciuto all’estero?jpr williams ha scritto: 20 gen 2021, 16:38 Non vedo perchè imitarli ed essere anche noi sleali opachi e paraculi![]()
Io di solito cerco di prendere esempio da chi giudico migliore di me sul piano dei comportamenti
Francamente Scozzesi e Gallesi ed Inglesi (Willi Heinz ad esempio si qualifica grazie ad un nonno) sono molto più paraculi di noi in quanto schierano giocatori che loro stessi non ritengono britannici.
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Re: Osservatorio italiani all'estero
Ma noi non siamo paraculi, noi di solito siamo i fessi
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
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Re: Osservatorio italiani all'estero
e infatti le prendiamo dal 2015 anche da chi dovrebbe essere messo bene o male come noi ma è molto più paraculo...
- jpr williams
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Re: Osservatorio italiani all'estero
Premesso che sono alquanto contento di essere fesso e non furbo, una cosa mi sembra evidente, vale a dire la mia sopravvalutazione delle mie capacità espressive: ero convinto di aver chiarito al di là di ogni ragionevole dubbio che a me di quello che fanno gli altri non importa un bel nulla. E che a me interessa ciò che facciamo NOI, mentre di ciò che fanno gli altri interessa solo per "cultura generale".giodeb ha scritto: 20 gen 2021, 16:56Premesso che da noi lo ius sanguinis è molto più radicato che in Gran Bretagna (da noi non ha limiti di generazioni e si può tornare indietro fino al 1861, nel Regno Unito vale per una sola generazione), se dobbiamo competere con loro, che appunto schierano persone con i nonni nati nel loro paese (che quindi stando alle loro stesse leggi non avrebbero neanche diritto al passaporto), perché dobbiamo limitarci e non dare la possibilità a chi è assolutamente italiano (lo ius sanguinis è in Italia il principale modo di acquisire la cittadinanza) di poter rappresentare il suo paese, solo perché nato e cresciuto all’estero?
Francamente Scozzesi e Gallesi ed Inglesi (Willi Heinz ad esempio si qualifica grazie ad un nonno) sono molto più paraculi di noi in quanto schierano giocatori che loro stessi non ritengono britannici.
Per dirti cosa penso dello ius sanguinis ti dirò che sono contrario al fatto che votino per il parlamento italiano i cd. italiani all'estero, intendendosi per tali gente che vive da generazioni in altri paesi e che ha come unico legame con l'Italia qualche cugino e qualche vacanza. Gente che vota per il parlamento italiano e contribuisce a determinare le leggi ed il governo di un Paese senza subire le conseguenze negative o positive delle norme che vengono colà emanate anche grazie al loro voto. Allo stesso modo non vedo perchè uno che ha come unico legame con l'Italia qualche visita alla nonna per scofanarsi delle lasagne dovrebbe rappresentare questo paese in campo internazionale.
Per me è italiano chi ne ha respirato la cultura, il modo di vivere, ne ha frequentato le scuole, nel nostro caso ci ha imparato a giocare a rugby. Uno che per puro opportunismo, visto che dove vorrebbe giocare non lo chiamano sceglie il ripiego offertogli dalla sorte, ecco, io in nazionale non ce lo vorrei proprio.
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Re: Osservatorio italiani all'estero
Non mi vorrai dire che perdiamo perchè loro scoutano ed equiparano più di noi. Perchè questa fa i paio con "gli arbitri ci perseguitano"
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Re: Osservatorio italiani all'estero
Intendevo dire che se rifiuta la convocazione di Jones, per prendere la nostra, è un duro colpo per le tue convinzioni che ci ritenga un ripiego.jpr williams ha scritto: 20 gen 2021, 15:44 Perchè mai?
La convinzione che volesse far male all'avversario non c'entra nulla con la sua convocazione, come pure quella che uno che non ha alcun legame con il movimento italiano non dovrebbe far parte della nostra nazionale.
Accetterà la convocazione dell'Italia se gli farà comodo, cioè se capirà che non ha altra opportunità. Se ti piace che giochi in nazionale uno che non ha nulla a che fare con noi e ci considera un ripiego di seconda scelta, buon per te.
Anche a me non piace prendere gente che niente c'entra col nostro movimento, ma se rifiuta Jones per venire da noi, compie una scelta che lo nobilita notevolmente in quest'ottica. Come ha fatto Polledri, che sostanzialmente non ha nulla di italiano, a parte il cognome,ma che ci tiene un sacco a vestire la maglia azzurra.
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Re: Osservatorio italiani all'estero
Visto che ormai anche qui siamo finiti a mettere i like come su facciabuco, il mio pollice verso lo consegno ai processi alle intenzioni con cui definiamo la dignità delle scelte altrui.
A me del perché e del percome uno arriva ad operare la scelta di giocare per la mia nazionale non frega una beneamata cippa, sono affari suoi e io non sono nessuno per giudicarlo. Saranno le azioni poi a misurarlo, solo allora saprò dire se ne è valsa la pena o meno, fino a quel momento gli concedo perlomeno il beneficio del dubbio.
Ecco, spero di essermi spiegato.
A me del perché e del percome uno arriva ad operare la scelta di giocare per la mia nazionale non frega una beneamata cippa, sono affari suoi e io non sono nessuno per giudicarlo. Saranno le azioni poi a misurarlo, solo allora saprò dire se ne è valsa la pena o meno, fino a quel momento gli concedo perlomeno il beneficio del dubbio.
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Re: Osservatorio italiani all'estero
No, non sarebbe assolutamente poco. Il fatto è che questa cosa al momento è puramente utopia.jpr williams ha scritto: 20 gen 2021, 14:14
E ti pare poco, dal momento che sarebbero lì per rappresentare l'Italia?
E poi: se un "movimento del genere non ce l'abbiamo" perchè mai dovremmo pretendere di ottenere risultati che non meritiamo usando l' "aiutino". Che da punto di vista etico non è tanto diverso dal ricorrere al doping? Pensaci bene: anzichè contare sulle mie forze vado a prendere qualcosa per ottenere risultati superiori a quelli che meriterei con le mie forze.
Al tempo stesso, però, cerco un modo per risolvere il problema. Ti faccio un esempio: se l'auto mi lascia a piedi in autostrada a due ore da casa mia ho un grosso problema. Problema dovuto magari a una mia carenza di voglia nell'imparare ad aver cura della mia auto, carenza che ho da sempre.
Magari la prossima volta cerco di farmi trovare pronto e capirci qualcosa, ma nel frattempo una chiamata al carro attrezzi la faccio.
(Sul fatto che negli ultimi vent'anni abbiamo imparato poco, ne convengo, non è colpa di certo del carro attrezzi).
[quote="jpr williams" post_id=956614 time=1611148494 user_id=31540
Il che fa si che gli altri movimenti producano squadre nazionali più forti della nostra. Cosa ci trovi di sportivamente innaturale o ingiusto?
Perchè non accettare che questo è al momento ciò che valiamo?
[/quote]
Niente di ingiusto, 2 +2 fa sempre 4. E lo stiamo imparando a nostre spese.
Quel che vorrei, però, è cercare di venire a capo di questa cosa. Seppur sportiva, è pur sempre competizione.
Delle tre proposte a me piacerebbe tantissimo andasse in porto (almeno) una delle prime due, ma ho paura che impareremmo qualcosa solamente con la terza. Cioè con una stecca sui denti che ci ricordiamo per un po' e che permetta di fare un esame di coscienza di quelli seri.
Se il momento dell'esame non arriverà, giù con un altra stecca, fino ad esaurimento spigoli.
A livello calcistico dal '66 è nato il Mundial 1982, prima o poi anche qui impareremo qualcosa. Spero.
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Vincitore del Premio Nostradamus 2022
"Co te mori, no te se de essar morto, no te soffri, ma par chealtri a xe dura.
Co te si mona xe a stessa roba."
(Antico detto veneto)
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Re: Osservatorio italiani all'estero
https://www.onrugby.it/2021/01/20/inghi ... die-jones/
Ovvero, il Covid dà (rosa inglese ridotta), il Covid toglie (focolaio di Bath).
Due cose: a me non stupisce affatto che un Eddie Jones cerchi di anticiparci nel cappare un ragazzo come Paolo.
In fin dei conti siamo una delle loro avversarie al Sei Nazioni, togliere un possibile giocatore a loro può far parte delle strategie del gioco.
Mi spiego meglio: facciamo finta che la spuntiamo noi e Odogwu giocherà per noi. Azzurro o non azzurro, contro gli inglesi si perde, mi sembra pacifico. Il fatto è che il Sei Nazioni negli ultimi anni si è deciso molte volte al fotofinish, con discriminante anche la differenza punti/mete segnate.
Mettiamo caso che a Roma gli inglesi vincono 35 a 7 (a caso) e una delle due mete la segna Odogwu. E mettiamo il caso che l'Inghilterra si trovi a perdere il Sei Nazioni perché a parità di punti in classifica hanno subito una meta di troppo. Ora, se la nostra meta l'avesse segnata Cannone (uno a caso) è un conto, ma se l'avesse segnata Odogwu Eddie Jones si ritroverebbe la stampa inglese sotto casa. Caso estremo? Ma neanche così distante dalla realtà. Eddie Jones è un allenatore molto pragmatico e queste cose le tiene molto in considerazione, molto più di quanto crediamo. Non è esattamente il primo candidato a sostituire Terry Gilliam in un eventuale film tributo dei Monty Python, ma a livello rugbistico è uno scienziato che ha la bacheca piena.
Bacheca piena che può fungere anche da calamita per ragazzi come Odogwu. Pensateci bene: sto facendo un buon campionato nella mia squadra di Premiership, indovino un paio di partite della madonna e Eddie Jones mi viene a cercare. Sono un ragazzo che si è fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili, per conquistarmi quelle convocazioni e questa carriera ho sputato il sangue, e adesso arriva uno dei due o tre allenatori più vincenti del globo e mi vuole in Nazionale maggiore. Vero, magari riesco a conquistare due cap e poi arriverà qualcuno più forte di me, ma è da quando ho 12 anni che lotto per un posto, continuo a provarci. Se si cresce con quel tipo di mentalità non è così male conquistare 5 caps anziché 50.
Dalle interviste riportate qui, si ricorda dell'Italia per via della nonna e delle lasagne.
Io sono stupito del fatto che abbia avuto il dubbio.
Ovvero, il Covid dà (rosa inglese ridotta), il Covid toglie (focolaio di Bath).
Due cose: a me non stupisce affatto che un Eddie Jones cerchi di anticiparci nel cappare un ragazzo come Paolo.
In fin dei conti siamo una delle loro avversarie al Sei Nazioni, togliere un possibile giocatore a loro può far parte delle strategie del gioco.
Mi spiego meglio: facciamo finta che la spuntiamo noi e Odogwu giocherà per noi. Azzurro o non azzurro, contro gli inglesi si perde, mi sembra pacifico. Il fatto è che il Sei Nazioni negli ultimi anni si è deciso molte volte al fotofinish, con discriminante anche la differenza punti/mete segnate.
Mettiamo caso che a Roma gli inglesi vincono 35 a 7 (a caso) e una delle due mete la segna Odogwu. E mettiamo il caso che l'Inghilterra si trovi a perdere il Sei Nazioni perché a parità di punti in classifica hanno subito una meta di troppo. Ora, se la nostra meta l'avesse segnata Cannone (uno a caso) è un conto, ma se l'avesse segnata Odogwu Eddie Jones si ritroverebbe la stampa inglese sotto casa. Caso estremo? Ma neanche così distante dalla realtà. Eddie Jones è un allenatore molto pragmatico e queste cose le tiene molto in considerazione, molto più di quanto crediamo. Non è esattamente il primo candidato a sostituire Terry Gilliam in un eventuale film tributo dei Monty Python, ma a livello rugbistico è uno scienziato che ha la bacheca piena.
Bacheca piena che può fungere anche da calamita per ragazzi come Odogwu. Pensateci bene: sto facendo un buon campionato nella mia squadra di Premiership, indovino un paio di partite della madonna e Eddie Jones mi viene a cercare. Sono un ragazzo che si è fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili, per conquistarmi quelle convocazioni e questa carriera ho sputato il sangue, e adesso arriva uno dei due o tre allenatori più vincenti del globo e mi vuole in Nazionale maggiore. Vero, magari riesco a conquistare due cap e poi arriverà qualcuno più forte di me, ma è da quando ho 12 anni che lotto per un posto, continuo a provarci. Se si cresce con quel tipo di mentalità non è così male conquistare 5 caps anziché 50.
Dalle interviste riportate qui, si ricorda dell'Italia per via della nonna e delle lasagne.
Io sono stupito del fatto che abbia avuto il dubbio.
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giodeb
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Re: Osservatorio italiani all'estero
Sul voto degli italiani all'estero sono d'accordo (farei votare solo i residenti, visto che siamo sempre noi a pagarne le conseguenze, mica loro!), ma per la nostra legge sono italiani come noi. Ti dirò poi che sul mio piccolo campione di osservazione i cugini che ho in Germania e USA, tutti nati là, se gli chiedi di dove sono ti rispondono che sono italiani prima di essere tedeschi o americani (magari ti rispondono pure con l'accento italoamericano, ma si sentono assolutamente italiani).jpr williams ha scritto: 20 gen 2021, 17:50 Premesso che sono alquanto contento di essere fesso e non furbo, una cosa mi sembra evidente, vale a dire la mia sopravvalutazione delle mie capacità espressive: ero convinto di aver chiarito al di là di ogni ragionevole dubbio che a me di quello che fanno gli altri non importa un bel nulla. E che a me interessa ciò che facciamo NOI, mentre di ciò che fanno gli altri interessa solo per "cultura generale".
E poi io più che per l’Italia volevo la tua sul Galles, visto che loro (o "voi" visto che mi pare tu li tifi quasi come l’Italia) fanno un uso massiccio di giocatori inglesi il cui unico legame con il Galles è un genitore o un nonno nato a Cardiff ed investono molto sul programma Exiles.
Con il Giappone e in parte con la Scozia direi proprio di si!jpr williams ha scritto: 20 gen 2021, 17:51 Non mi vorrai dire che perdiamo perchè loro scoutano ed equiparano più di noi. Perchè questa fa i paio con "gli arbitri ci perseguitano"![]()
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Re: Osservatorio italiani all'estero
Però questo ragionamento vale anche al contrario.loverthetop_86 ha scritto: 20 gen 2021, 18:55 https://www.onrugby.it/2021/01/20/inghi ... die-jones/
Mi spiego meglio: facciamo finta che la spuntiamo noi e Odogwu giocherà per noi. Azzurro o non azzurro, contro gli inglesi si perde, mi sembra pacifico. Il fatto è che il Sei Nazioni negli ultimi anni si è deciso molte volte al fotofinish, con discriminante anche la differenza punti/mete segnate.
Mettiamo caso che a Roma gli inglesi vincono 35 a 7 (a caso) e una delle due mete la segna Odogwu. E mettiamo il caso che l'Inghilterra si trovi a perdere il Sei Nazioni perché a parità di punti in classifica hanno subito una meta di troppo. Ora, se la nostra meta l'avesse segnata Cannone (uno a caso) è un conto, ma se l'avesse segnata Odogwu Eddie Jones si ritroverebbe la stampa inglese sotto casa. Caso estremo? Ma neanche così distante dalla realtà. Eddie Jones è un allenatore molto pragmatico e queste cose le tiene molto in considerazione, molto più di quanto crediamo. Non è esattamente il primo candidato a sostituire Terry Gilliam in un eventuale film tributo dei Monty Python, ma a livello rugbistico è uno scienziato che ha la bacheca piena.
Poniamo che Irlanda ed Inghilterra si stiano giocando al fotofinish il sei nazioni e che conti la differenza punti. L’Irlanda si presenta all’Olimpico e vince 35 a 7 che non basta a vincere il torneo che va in mano agli inglesi per una differenza punti di solo +6 rispetto all’Irlanda. Ebbene quei 7 punti dell’Italia sono frutto di una meta di Odogwu in mezzo ai pali al 79’.
Quanto ci metterebbe EJ a prendersene i meriti?
Direi che per quanto sono forti gli inglesi, un aumento relativo di forza dell’Italia possa andare più a loro vantaggio che svantaggio perché è più facile che rubiamo punti alle altre che a loro…
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Soidog
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Re: Osservatorio italiani all'estero
Dobbiamo competere con squadre che equiparano scientificamente e fanno scouting a dir poco approfondito sui loro potenziali eleggibili.
Da anni contro di loro perdiamo sempre.
Siamo nel VI Nazioni ora, cosa che rende la Fir una delle Federazioni Italiane più ricche. Quanto ci resteremo continuando a non vincere una partita ?
Senza quei proventi il rugby in Italia tracollerebbe.
Per questo non capisco l'ostilità verso il far giocare in Nazionale degli atleti che hanno tutti i requisiti per avere la cittadinanza Italiana secondo le nostre leggi.
Per Jpr qualsiasi figlio di Italiani nato all'estero ha meno diritti sul piano sportivo di quelli che avrebbe se fosse nato in Italia. È un'opinione legittima, ma che non condivido. Così, mentre i nostri avversari, che certe fisime non le hanno, si rafforzano sistematicamente, noi dovremmo basare la Nazionale unicamente su atleti che abbiano compiuto il loro ciclo di formazione in Italia.
Non siamo noi a non migliorare, sono gli altri a mantenerci a distanza, rispettando le regole, ma utilizzandole scientificamente.
Bisogna cercare di schierare la più forte formazione possibile perché bisogna assolutamente tornare a vincere
Da anni contro di loro perdiamo sempre.
Siamo nel VI Nazioni ora, cosa che rende la Fir una delle Federazioni Italiane più ricche. Quanto ci resteremo continuando a non vincere una partita ?
Senza quei proventi il rugby in Italia tracollerebbe.
Per questo non capisco l'ostilità verso il far giocare in Nazionale degli atleti che hanno tutti i requisiti per avere la cittadinanza Italiana secondo le nostre leggi.
Per Jpr qualsiasi figlio di Italiani nato all'estero ha meno diritti sul piano sportivo di quelli che avrebbe se fosse nato in Italia. È un'opinione legittima, ma che non condivido. Così, mentre i nostri avversari, che certe fisime non le hanno, si rafforzano sistematicamente, noi dovremmo basare la Nazionale unicamente su atleti che abbiano compiuto il loro ciclo di formazione in Italia.
Non siamo noi a non migliorare, sono gli altri a mantenerci a distanza, rispettando le regole, ma utilizzandole scientificamente.
Bisogna cercare di schierare la più forte formazione possibile perché bisogna assolutamente tornare a vincere
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Garry
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Re: Osservatorio italiani all'estero
Ottima conclusione di un ragionamento che non fa una grinza.giodeb ha scritto: 20 gen 2021, 19:25Però questo ragionamento vale anche al contrario.loverthetop_86 ha scritto: 20 gen 2021, 18:55 https://www.onrugby.it/2021/01/20/inghi ... die-jones/
Mi spiego meglio: facciamo finta che la spuntiamo noi e Odogwu giocherà per noi. Azzurro o non azzurro, contro gli inglesi si perde, mi sembra pacifico. Il fatto è che il Sei Nazioni negli ultimi anni si è deciso molte volte al fotofinish, con discriminante anche la differenza punti/mete segnate.
Mettiamo caso che a Roma gli inglesi vincono 35 a 7 (a caso) e una delle due mete la segna Odogwu. E mettiamo il caso che l'Inghilterra si trovi a perdere il Sei Nazioni perché a parità di punti in classifica hanno subito una meta di troppo. Ora, se la nostra meta l'avesse segnata Cannone (uno a caso) è un conto, ma se l'avesse segnata Odogwu Eddie Jones si ritroverebbe la stampa inglese sotto casa. Caso estremo? Ma neanche così distante dalla realtà. Eddie Jones è un allenatore molto pragmatico e queste cose le tiene molto in considerazione, molto più di quanto crediamo. Non è esattamente il primo candidato a sostituire Terry Gilliam in un eventuale film tributo dei Monty Python, ma a livello rugbistico è uno scienziato che ha la bacheca piena.
Poniamo che Irlanda ed Inghilterra si stiano giocando al fotofinish il sei nazioni e che conti la differenza punti. L’Irlanda si presenta all’Olimpico e vince 35 a 7 che non basta a vincere il torneo che va in mano agli inglesi per una differenza punti di solo +6 rispetto all’Irlanda. Ebbene quei 7 punti dell’Italia sono frutto di una meta di Odogwu in mezzo ai pali al 79’.
Quanto ci metterebbe EJ a prendersene i meriti?
Direi che per quanto sono forti gli inglesi, un aumento relativo di forza dell’Italia possa andare più a loro vantaggio che svantaggio perché è più facile che rubiamo punti alle altre che a loro…
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