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Fino a un po' di tempo fa la pensavo grosso modo come Laporte, e ritenevo che una Benetton famiglia/club/azienda non potesse ottenere il consenso necessario per guidare una Federazione, ma adesso ho cambiato idea. Nel panorama attuale penso proprio che sia giusto dare una chance a Zatta/Benetton, perchè le alternative sono veramente desolanti. Nella mia idea un'Italia forte, al termine dei 4 anni di Celtic già programmati può permettersi di uscire dal Pro12 e dedicarsi solo al proprio campionato, oppure ripresentarsi su posizioni di maggiore forza (e non parlo dell'aspetto tecnico, ma di quello commerciale ed economico). Convengo che la boutade della "remissione della licenza celtica" sia al momento poco più di una gentilezza formale offerta al movimento italiano, perchè ragionevolmente nessuno adesso può pensare di sostituire Benetton, e può anche darsi che il movimento scelga alla fine di imettere il tutto nelle mani di Benetton che ha legittimato la propria partecipazione con i risultati. Io resto convinto che una gestione oculata di sponsor e media per Nazionale/Franchigie possa innescare quel volano che porterebbe beneficio a tutto il movimento, questo è stato une di limit più grossi di Dondi, che non ha saputo cavalcare il successo della nazionale per portare vantaggi alla base, Zatta e Benetton secondo me hanno le capacità di farlo (se non altro perchè il loro interesse personale sarebbe tutto sommato minimo, rispetto ai benefici che potrebbero ottenere per il movimento e di riflesso per se stessi in termini di immagine, mentre dal punto di vista economico non ne hanno certo bisogno, anzi, se riescono a raccogliere più risorse esterne magari i Benetton risparmiano pure qualcosa a livello personale).

Qui in Veneto, Benetton sta sul cacchio a molti...campanilismi, invidie, blablabla...
Nessuno però ha mai messo in discussione la loro capacità di lavorare bene. E chi sa di cosa parlo, sa che non è solo questione di "ti pago di più".
Zatta è una garanzia, e se la prima cosa che ha detto è stata proprio quella di voler affrancarsi da Benetton Treviso, non vedo quali siano i problemi. E' ovvio che rimarrà legato a TV, forse Dondi non era legato a Parma??

Qui un pezzetto di intervista a Zatta, che senza birra e salsicce , a dimostrazione che non tutti quelli senza devoto oli sul tavolo dicono sempre troiate, parla di cose interessanti quali Trasparenza di bilancio e pubblicazione, riforma dei campionati giovanili, formazione itinerante( senti senti Andrea! questa mi pare di averla gia' sentita da qualche parte) aumento degli standard tecnici, spese commisurate ai risultati, campionato a 12/14 squadre, miglior gestione del marketing.

http://rugby1823.blogosfere.it/2012/07/ ... ovale.html


beh mi consolo.

nonostante birra e salsicce la penso esattamente come Zatta. Anzi, lui la pensa come me.

Bene. La candidatura è il primo elemento di chiarezza. Per il resto, mi sembra che ogni utile commento potrà essere fatto solo dopo la presentazione del programma. Anche di quello di Gavazzi, naturalmente. Ovviamente qui ci sono quelli pro Benetton e quelli più dubbiosi (uso un eufemismo per posizioni ben più radicali....). Ma per chi ha detto che la Benetton ha "sempre" fatto scelte anni luce avanti al resto del movimento ricordo sempre che l'ultimo scudetto lo ha vinto schierando spesso max 2-3 titolari di scuola italiana, quindi lasciamo perdere. In Heineken, prima di diventare franchigia, grazie alla licenza ottenuta dalla FIR e con gli italiani pagati al 60% dalla FIR, perdeva, negli ultimi anni, tutte o quasi le partite. Munari, che capisce sicuramente di rugby molto più di tutti noi, ha anche lui preso le sue cappelle, come quando ha lasciato che Parisse e Bergamauro, convocati in nazionale da Kirwan, non fossero praticamente mai titolari nel club. E nessuno che qui si ricorda che quando Parisse passò al Paris st. Germain gli predisse un futuro a scaldare la panchina di Parigi.....la verità è che la Benetton ha bisogno della FIR, ma di una FIR che sa dare un indirizzo preciso e senza tentennamenti, e che la FIR ha bisogno della Benetton, ma senza che il club si atteggi a principessa sul pisello del rugby italiano. Per il resto, speriamo che chiunque vonca non si lasci i soliti strascichi di veleni e complottismo.....

youngblood ha scritto:Qui in Veneto, Benetton sta sul cacchio a molti...campanilismi, invidie, blablabla...
Nessuno però ha mai messo in discussione la loro capacità di lavorare bene. E chi sa di cosa parlo, sa che non è solo questione di "ti pago di più".
Zatta è una garanzia, e se la prima cosa che ha detto è stata proprio quella di voler affrancarsi da Benetton Treviso, non vedo quali siano i problemi. E' ovvio che rimarrà legato a TV, forse Dondi non era legato a Parma??

no, e chiunche osi dire che Dondi era legato a parma in qualsiasi modo, dovrà affrontare le ire di calep.

Tallonatore80 ha scritto:Posa il devoto oli. Qui siamo abituati a birra e salsicce.

Di una cosa sono certo.

Se il movimento si compatta, la fir smetterà di fare i suoi comodi senza condivisione e con metodi sovietici.

E' questo il problema: se il movimento si compatta ma lo fa attorno ad un attore ben definito che fino ad ora è stato più o meno parte integrante del sistema non è che cambia qualcosa rispetto a prima ... cambieranno i destinatari delle risorse e pochi altri dettagli ma poco altro ...

Mi ricorda quando è stato eletto il nostro presidente del consiglio (l'ultimo ovviamente) ... tutti ad osannare e tutti a dimenticarsi due cose di fondo e cioè che era sostenuto dalla stessa maggioranza di voltagabbana che c'era prima e, cosa forse ancora peggiore, che era uno che faceva gli interessi dei banchieri (non un economista ma sostanzialmente un bancario) ed infatti ha formato un governo di bancari che ragiona e fa gli interessi principalmente dei banchieri ....

vedremo ...

Tallonatore80 ha scritto:Se il movimento si compatta, la fir smetterà di fare i suoi comodi senza condivisione e con metodi sovietici.

concordo...

N.B: beh però ammetterai che anche se il prezzo ovviamente lo si è fatto pagare alla gente, incluse carestie e genocidi, i piani quinquennali comunque lo scopo lo hanno raggiunto... almeno loro programmavano qualcosa...

Nell'intervista a Zatta sono condivisibili
-trasparenza di bilancio
- retroazione fondi/risultati
- formazione tecnici e "diffusione evangelica" da parte degli stessi
- sviluppo rugby a 7


da chiarire meglio:

- sviluppo e selezione giovani: ok che per emergere occorre avere dei livelli tecnici, mi domando però che sorte attenderà chi resta "mediocre"
- ripartizione ottimale fondi tra eccellenza, base, giovanile, seven , femminile
- rugby a 7 - campionato nazionale?
- rapporti con le scuole
-strutture dei campionati (chiusa, aperta, n.livelli, n. ripartizioni)

mi spiace che non ci sia un accenno al fatto che il settore femminile è numericamente e strutturalmente evanescente.

Zatta ha pienamente ragione quando dice che i bambini di 8-10 anni devono già saper passare il pallone con entrambe le mani.
Oh qua c'è gente che mi dice che per una certa età insegnare il rugby deve essere educazione e non insegnare a giocare !
Si deve fare educazione e non insegnare le skill
Ma te l'educazione falla a chi ha 5 anni, e manco. Le famiglie se no cosa dovrebbero fare?

il punto è che il rugby giovanile è sempre stato visto come educativo e, a volte, anche di recupero di situazioni di disagio. A quel punto è più importante socializzare che imparare a giocare. Dondi ha fatto tanto, lascia un rugby ormai inserito a livelli alti, ora si deve crescere e quindi cambiare marcia, anche a livello giovanile. Io trovo questa situazione molto positiva, costringe le società a ricompattarsi piuttostro che a continuare a litigare. Ha come obiettivo quello di reperire nuove risorse vendendo meglio il prodotto e per venderlo meglio deve salire di livello. In Italia solo la Benetton ha queste capacità quindi mi sembra giusto che siano loro a guidare il tutto.

Ma io la butto là: sarebbe così strano che nella finestra 6 nazioni le squadre di Eccellenza invece di Coppa Italia o Trofei Eccellenza o altro, facessero un bel torneo a 7 in modo tale che in parallelo al 15 si inizi a creare qualcosa anche lì. No perché immaginare un campionato a 7 ora forse è un po' prematuro, ma questo non sarebbe un inizio? Certo con Eccellenza a 12 forse diventa già più complicato.

Credo che per "educazione" si intenda la capacità di correre, cambiare direzione, cadere, andare a contatto, eccetera.. tutte cose che i bimbi dovrebbero già sapere, a 10 anni, ma che in una società tecnologia-centrica come la nostra, in cui alle elementari le maestre sono costrette a spiegare che il latte non viene dal frigo ma dalle mucche, è necessario purtroppo insegnare.
Detto questo, il passaggio è tecnica fondamentale, assieme al placcaggio, e le nostre nazionali giovanili sono purtroppo piene di giocatori che palesemente non l'hanno ancora imparato a dovere.

Stru ha scritto:Credo che per "educazione" si intenda la capacità di correre, cambiare direzione, cadere, andare a contatto, eccetera.. tutte cose che i bimbi dovrebbero già sapere, a 10 anni, ma che in una società tecnologia-centrica come la nostra, in cui alle elementari le maestre sono costrette a spiegare che il latte non viene dal frigo ma dalle mucche, è necessario purtroppo insegnare.
Detto questo, il passaggio è tecnica fondamentale, assieme al placcaggio, e le nostre nazionali giovanili sono purtroppo piene di giocatori che palesemente non l'hanno ancora imparato a dovere.

bravo, hai centrato uno dei problemi che hanno gli "educatori" del minirugby ... è facile dire bisogna insegnare il passaggio, il problema è che a molti devi insegnare a correre (anche in U12 qualche volta) e ad andare in terra ...

Namor ha scritto:Zatta ha pienamente ragione quando dice che i bambini di 8-10 anni devono già saper passare il pallone con entrambe le mani.
Oh qua c'è gente che mi dice che per una certa età insegnare il rugby deve essere educazione e non insegnare a giocare !
Si deve fare educazione e non insegnare le skill
Ma te l'educazione falla a chi ha 5 anni, e manco. Le famiglie se no cosa dovrebbero fare?

Pensa che qualche mese fa, in un altro 3D mi sono permesso di osservare le stesse cose che dici tu, e mi sono preso del pazzo esaltato... Io ho esperienza nel mondo dei pallatonda, e, porca di quella miseria, andate a vedere come giocano a pallone, non dico i vivai di Milan, Inter o Juve, ma le società che giocano a livello regionale. I ragazzini di 10 anni che giocano palla a terra e cambiano modulo con disinvoltura...

Loro non vengono "educati", vengono allenati ! Cribbio ( )

Stru ha scritto:le maestre sono costrette a spiegare che il latte non viene dal frigo ma dalle mucche

Mia madre è maestra, conferma...
OT ON
Appartengo ad una generazione fortunata, una delle ultime qui. Ci sono bambini che vengono a crescere in Italia in situazioni non facili da posti dove il contatto con la terra è più naturale, e le vacche le conosce bene, e magari le rovescia anche. Se queste persone fossero miei figli sarei preoccupato per il loro futuro, ma se potessi offrir loro una possibilità troverebbero il modo di sorprendermi.
OT OFF