ecco, tornando IT..nessuna nuova notizia? approfondimenti, magari interviste ai protagonisti su qualche giornale locale?GiorgioXT ha scritto: Tornando IT , é MOLTO interessante la posizione del Viadana, che mi risulta sia totalmente differente dalle ultime decisioni di Benetton e Calvisano
Rivoluzione Benetton
Moderatore: Emy77
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user234483
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andando indietro nell'avanti altrove, seminando la fecola al di sopra della pietanza, nulla stringe!
Tessera A.P.A. #0 (honoris causa); // Geneticamente m[OT]ificato.
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pullo
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Alla finale (bruttissima) scudetto dell;anno scorso ero nella tribuna dei tifosi del Benetton...Canale era tra loro, a parlare con loro e prendere in mano la bandiera con il simbolo del Leone...in quel momento ho capito che Canale ci teneva alla maglia azzurra. E la dichiarazione postata da Danci rafforza ancor di piu' le mie convinzioni.
Quindi caro THE KID, ti sei sbagliato...
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Fish
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Ecco la posizione del presidente del viadana Silvano Melegari su:user234483 ha scritto:ecco, tornando IT..nessuna nuova notizia? approfondimenti, magari interviste ai protagonisti su qualche giornale locale?GiorgioXT ha scritto: Tornando IT , é MOLTO interessante la posizione del Viadana, che mi risulta sia totalmente differente dalle ultime decisioni di Benetton e Calvisano
http//www.ow4.rassegnestampa.it/Rassegna/RUGB ... 720980.pdf[/url]
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Squilibrio
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GiorgioXT ha scritto:Come si fa a dire cose del genere su Parisse che é solo nato in Argentina perché il padre, Aquilano e che ha giocato per anni in Italia, si era trasferito lì per giocare? , ma anche su Canale (Gonzalo immagino...) che ha il fratello minore Stefano nato in Italia...pullo ha scritto: USER 234483: forse non mi sono espresso bene, volevo dire che Canale e Parisse sono casi al limite perche', pur avendo genitori o parenti argentini, sono entrati in contatto con la cultura italiana e l'hanno prima accettata e poi fatta loro. .
Sono discorsi che hanno veramente poco senso e che possono essere persino offensivi per chi ha spesso subito discriminazioni per essere Italiano .."Macaroni , Wop, Spagetti, Dago ..." specie se pensiamo che proprio le "Regioni del Rugby" come il Veneto e l'Abruzzo se contiamo 3 generazioni hanno più discendenti fuori che in Italia.
In generale la stessa cultura Argentina é un mix di cultura Spagnola, Italiana e di altre nazioni europee...
Io farei una distinzione tra i canale o i parisse e gente come Wakarua o De Marigny.
Credo gli ultimi non debbano giocare in nazionale perchè con l'italia non hanno nulla a che vedere. Canale a differenza è cresciuto in italia.
Io sarei contrario, purtroppo, all'eventuale impiego in nazionale di Brendan williams, credo la migliore alia che abbiamo in italia.
Sono contrario perchè al pari di De Marigny non ha nulla a che fare con l'italia e con la nostra nazionale, anche se magari darebbero più di quanto non facciano alcuni italiani
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luqa
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Premesso che non c'entra tantissimo con largomento centrale della discussione, perme sta storia sullo "straniero" è un po' discutibile.
Per me dovrebbe valere il principio della nazionalità di passaporto:
sei italiano, per nascita, per origini difamiglia,per matrimonio, per assimilazione?
Bene, sei azzurrabile.
Non è ilconcedere la possibilità a questiatleti digiocare che siblocca losviluppo.
E' evitando di insegnare a giocare bene ai ragazzini che si viene meno ai propri doveri e interessi.
Che poi, se nella U15 della squadretta di C che sostengo, ci fossero 2 albanesi, 3 romeni, 2 nordafricani, un cinese, due argentini, un americano ecc. beh io sareicontento e spererei che da grandi se volessero potessero optare per la nazionalità italiana e giocare per noi.
Per me dovrebbe valere il principio della nazionalità di passaporto:
sei italiano, per nascita, per origini difamiglia,per matrimonio, per assimilazione?
Bene, sei azzurrabile.
Non è ilconcedere la possibilità a questiatleti digiocare che siblocca losviluppo.
E' evitando di insegnare a giocare bene ai ragazzini che si viene meno ai propri doveri e interessi.
Che poi, se nella U15 della squadretta di C che sostengo, ci fossero 2 albanesi, 3 romeni, 2 nordafricani, un cinese, due argentini, un americano ecc. beh io sareicontento e spererei che da grandi se volessero potessero optare per la nazionalità italiana e giocare per noi.
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GiorgioXT
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Non si può accedere ... ce la puoi riportare tu?Fish ha scritto:
Ecco la posizione del presidente del viadana Silvano Melegari su:
http//www.ow4.rassegnestampa.it/Rassegna/RUGB ... 720980.pdf[/url]
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rugbyteacher
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Diciamo che posso pure credere al fatto che ormai Gonzalo Canale si creda italiano, ma la decisione di giocare con le selezioni italiane non è proprio avvenuta come dice lui....non proprio dettata dal cuore....diciamo che la storia è un pò più complessa e legata a trasferte neozelandesi con altri giovani italo argentini....
- jaco
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Sul Gazzettino di lunedì 15.01.07 è apparsa questa doppia intervista a Manzoni (LIRE) e Zatta (Benetton):user234483 ha scritto:ecco, tornando IT..nessuna nuova notizia? approfondimenti, magari interviste ai protagonisti su qualche giornale locale?GiorgioXT ha scritto: Tornando IT , é MOLTO interessante la posizione del Viadana, che mi risulta sia totalmente differente dalle ultime decisioni di Benetton e Calvisano
Presidente della Lire Sandro Manzoni, il Benetton Treviso è uscito dalla lega perchè non si sente più tutelato...
«Non c'è nessun motivo logico per l'uscita. Il Benetton non può perdere 71-5 in Europa e poi dire che è colpa della regola dei 12 italiani a referto. Regola istituita nel 2004/05 proprio quando presidente della Lire era il presidente del Treviso Amerino Zatta. Perchè allora non l'ha bloccata lui?».
Da quando la regola esiste, e i migliori italiani giocano all'estero, la competività in Europa è però crollata. Quest'anno 28 sconfitte (molte pesanti) e 2 vittorie (contro una neopromossa francese).
«Lo sappiamo tutti che in Italia ci sono al massimo 60 giocatori buoni. Se vogliamo essere competitivi in Europa, l'unica è raggrupparli in due selezioni Nord e Sud come fa l'Irlanda, il cui modello ammiro molto. Ma proprio il Benetton, quando è emersa l'idea Celtic League, ha sempre detto di volerci andare con la sua squadra e di essere contrario alle selezioni».
Uno dei nodi dello strappo, anche da parte di Calvisano, è proprio l'ipotesi Celtic League sfumata.
«Ogni tanto salta fuori questa favola. Ma ci ha parlato il Benetton con il presidente della Celtic? Io sì. Mi ha detto che non ci vogliono. O che al massimo prenderanno un'italiana, per arrivare a 12 squadre. Allora chi ci andrà, Treviso o Calvisano?».
L'altro è l'appiattimento della Lire sulle posizioni della Fir: allineata invece che contropotere.
«È vero, Zatta in quell'esecutivo di Padova dove annunciava l'uscita dalla Lire mi ha detto chiaro: io ce l'ho con la Fir, non con la Lire. Ma allora perchè attacchi me e l'associazione dei club che rappresento?»
Ridotta a otto club dove andrà la Lire?
«Lunedì 22 gennaio a Bologna ci saranno l'esecutivo e poi l'assemblea dove il presidente Fir Giancarlo Dondi parlerà del campionato futuro. Tutti i club vogliono mantenere il Super 10 e sono contrari alle selezioni, tranne in caso sperimentale per le coppe. Ho lavorato mesi a questo vertice. È quel confronto sui progetti che il Benetton chiede da tempo a gran voce. Ma proprio Treviso non ci sarà a sentirne gli esiti...»
Presidente del Benetton Treviso Amerino Zatta, perchè non si sente più tutelato dalla Lire e l'ha abbandonata?
«È un organismo che abbiamo contribuito a creare, in cui ancora credo, ma che riteniamo troppo appiattito sulle posizioni della Fir. La Lire è nata per organizzare e gestire un movimento del quale la federazione, con il suo consiglio, deve dettare la filosofia-guida, i progetti a lungo respiro. Due compiti istituzionali precisi e distinti, che non si stanno realizzando. Perciò siamo usciti».
Non condividete l'attuale gestione del rugby di vertice.
«No. Continuiamo a curare i settori giovanili per poi vedere i giocatori andare all'estero a 20-22 anni, perchè in Italia non c'è un palcoscenico adeguato. Per lo stesso motivo non siamo in grado di attrarre i migliori stranieri e ora anche gli allenatori validi se ne vanno, come a fine stagione capiterà al nostro Toni Green. Cosa possiamo fare, allora, se non lanciare un grido d'allarme e uscire dalla Lire?».
Un grido che chiede cosa?
«Forse anche sbagliando, il Benetton continua a chiedere da tempo quali sono i progetti della Fir per un movimento composto certo da società di base, ma anche da quelle di vertice. Le uniche, queste ultime, a spendere soldi per l'alto livello, visto che la federazione al contrario li riceve dal Sei Nazioni. Chiediamo rispetto per tali club che spendono. Chiediamo a quali regole, progetti, strategie di lungo termine andranno incontro. Appena lo sapremo prenderemo atto e decideremo di conseguenza».
Avete chiesto ufficialmente questi progetti?
«Due volte, in assemblee dov'erano presenti per la Fir i consiglieri Cesare Barzoni e Roberto Besio. Ci dicono che le proposte devono venire dai club. Salvo poi quando le abbiamo fatte (Celtic League) sentir rispondere che bisognava decidere collegialmente, con una votazione che ha bocciato per 7-3 il progetto, facendoci perdere un treno decisivo per l'Europa. Abbiamo preso atto, aspettato progetti e riforme. Ma due anni dopo siamo ancora qui ad aspettare. Intanto l'Europa del rugby si è allontanata sempre più...»
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Radagast
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Notizia curiosa......Viadana supera Treviso nel ranking europeo
http://www.eurorugby.com/modules.php?op ... ile=latest
...al di là del meccanismo di calcolo dei punteggi, che evidentemente sfavorisce le "minori" della HC, il fatto può segnalare qualcosa?
....proviamo a legarlo al discorso fuoriuscita dalla Lire?
http://www.eurorugby.com/modules.php?op ... ile=latest
...al di là del meccanismo di calcolo dei punteggi, che evidentemente sfavorisce le "minori" della HC, il fatto può segnalare qualcosa?
....proviamo a legarlo al discorso fuoriuscita dalla Lire?
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feed
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jaco ha scritto:Sul Gazzettino di lunedì 15.01.07 è apparsa questa doppia intervista a Manzoni (LIRE) e Zatta (Benetton):user234483 ha scritto:ecco, tornando IT..nessuna nuova notizia? approfondimenti, magari interviste ai protagonisti su qualche giornale locale?GiorgioXT ha scritto: Tornando IT , é MOLTO interessante la posizione del Viadana, che mi risulta sia totalmente differente dalle ultime decisioni di Benetton e Calvisano
Presidente della Lire Sandro Manzoni, il Benetton Treviso è uscito dalla lega perchè non si sente più tutelato...
«Non c'è nessun motivo logico per l'uscita. Il Benetton non può perdere 71-5 in Europa e poi dire che è colpa della regola dei 12 italiani a referto. Regola istituita nel 2004/05 proprio quando presidente della Lire era il presidente del Treviso Amerino Zatta. Perchè allora non l'ha bloccata lui?».
Da quando la regola esiste, e i migliori italiani giocano all'estero, la competività in Europa è però crollata. Quest'anno 28 sconfitte (molte pesanti) e 2 vittorie (contro una neopromossa francese).
«Lo sappiamo tutti che in Italia ci sono al massimo 60 giocatori buoni. Se vogliamo essere competitivi in Europa, l'unica è raggrupparli in due selezioni Nord e Sud come fa l'Irlanda, il cui modello ammiro molto. Ma proprio il Benetton, quando è emersa l'idea Celtic League, ha sempre detto di volerci andare con la sua squadra e di essere contrario alle selezioni».
Uno dei nodi dello strappo, anche da parte di Calvisano, è proprio l'ipotesi Celtic League sfumata.
«Ogni tanto salta fuori questa favola. Ma ci ha parlato il Benetton con il presidente della Celtic? Io sì. Mi ha detto che non ci vogliono. O che al massimo prenderanno un'italiana, per arrivare a 12 squadre. Allora chi ci andrà, Treviso o Calvisano?».
L'altro è l'appiattimento della Lire sulle posizioni della Fir: allineata invece che contropotere.
«È vero, Zatta in quell'esecutivo di Padova dove annunciava l'uscita dalla Lire mi ha detto chiaro: io ce l'ho con la Fir, non con la Lire. Ma allora perchè attacchi me e l'associazione dei club che rappresento?»
Ridotta a otto club dove andrà la Lire?
«Lunedì 22 gennaio a Bologna ci saranno l'esecutivo e poi l'assemblea dove il presidente Fir Giancarlo Dondi parlerà del campionato futuro. Tutti i club vogliono mantenere il Super 10 e sono contrari alle selezioni, tranne in caso sperimentale per le coppe. Ho lavorato mesi a questo vertice. È quel confronto sui progetti che il Benetton chiede da tempo a gran voce. Ma proprio Treviso non ci sarà a sentirne gli esiti...»
Presidente del Benetton Treviso Amerino Zatta, perchè non si sente più tutelato dalla Lire e l'ha abbandonata?
«È un organismo che abbiamo contribuito a creare, in cui ancora credo, ma che riteniamo troppo appiattito sulle posizioni della Fir. La Lire è nata per organizzare e gestire un movimento del quale la federazione, con il suo consiglio, deve dettare la filosofia-guida, i progetti a lungo respiro. Due compiti istituzionali precisi e distinti, che non si stanno realizzando. Perciò siamo usciti».
Non condividete l'attuale gestione del rugby di vertice.
«No. Continuiamo a curare i settori giovanili per poi vedere i giocatori andare all'estero a 20-22 anni, perchè in Italia non c'è un palcoscenico adeguato. Per lo stesso motivo non siamo in grado di attrarre i migliori stranieri e ora anche gli allenatori validi se ne vanno, come a fine stagione capiterà al nostro Toni Green. Cosa possiamo fare, allora, se non lanciare un grido d'allarme e uscire dalla Lire?».
Un grido che chiede cosa?
«Forse anche sbagliando, il Benetton continua a chiedere da tempo quali sono i progetti della Fir per un movimento composto certo da società di base, ma anche da quelle di vertice. Le uniche, queste ultime, a spendere soldi per l'alto livello, visto che la federazione al contrario li riceve dal Sei Nazioni. Chiediamo rispetto per tali club che spendono. Chiediamo a quali regole, progetti, strategie di lungo termine andranno incontro. Appena lo sapremo prenderemo atto e decideremo di conseguenza».
Avete chiesto ufficialmente questi progetti?
«Due volte, in assemblee dov'erano presenti per la Fir i consiglieri Cesare Barzoni e Roberto Besio. Ci dicono che le proposte devono venire dai club. Salvo poi quando le abbiamo fatte (Celtic League) sentir rispondere che bisognava decidere collegialmente, con una votazione che ha bocciato per 7-3 il progetto, facendoci perdere un treno decisivo per l'Europa. Abbiamo preso atto, aspettato progetti e riforme. Ma due anni dopo siamo ancora qui ad aspettare. Intanto l'Europa del rugby si è allontanata sempre più...»
Forse anche sbagliando, il Benetton continua a chiedere da tempo quali sono i progetti della Fir per un movimento composto certo da società di base, ma anche da quelle di vertice. Le uniche, queste ultime, a spendere soldi per l'alto livello,
Mi domando allora cosa devo dire le società di base, che certo non hanno a disposizione i mezzi finanziari delle società di vertice, e che si vedono depauperati dei loro "gioiellini" dalle società di vertice, ricevendone in controparte pochissimi euri. Tutto il mondo e paese
- jaco
- Messaggi: 8967
- Iscritto il: 5 feb 2003, 0:00
- Località: san donà di piave
In effetti, feed, è un aspetto che anch'io ho considerato vedendo la frase di Zatta:
"Continuiamo a curare i settori giovanili per poi vedere i giocatori andare all'estero a 20-22 anni"
Ecco mi ricorda cos'è successo a San Donà (ma anche in molte altre piazze) da quando è arrivato il "professionismo" in Italia, quando cominciò la "diaspora" verso i club di vertice (Benetton in primis)... vogliamo leggere ciò che sta succedendo come "legge del contrappasso"?
"Continuiamo a curare i settori giovanili per poi vedere i giocatori andare all'estero a 20-22 anni"
Ecco mi ricorda cos'è successo a San Donà (ma anche in molte altre piazze) da quando è arrivato il "professionismo" in Italia, quando cominciò la "diaspora" verso i club di vertice (Benetton in primis)... vogliamo leggere ciò che sta succedendo come "legge del contrappasso"?
-
mebarba
- Messaggi: 393
- Iscritto il: 9 set 2003, 0:00
- Località: treviso
Su questo nessuno ha nulla da dire. E' quando vado a prendere giocatori di 26/27 anni nati all'estero, formati all'estero, che dell'italia non sanno nemmeno se esite o no, ma non essendo dei campioni e quindi la nazionale del loro paese non li convocherà mai, VOI gli date visibilità e soldi perchè essendo dei provinciali uno che si è formato in NZ piuttosto che in SAF sarà sicuramente più bravo dei nostri. ( in tantissimi casi è forse uguale se non peggio )luqa ha scritto:Premesso che non c'entra tantissimo con largomento centrale della discussione, perme sta storia sullo "straniero" è un po' discutibile.
Per me dovrebbe valere il principio della nazionalità di passaporto:
sei italiano, per nascita, per origini difamiglia,per matrimonio, per assimilazione?
Bene, sei azzurrabile.
Non è ilconcedere la possibilità a questiatleti digiocare che siblocca losviluppo.
E' evitando di insegnare a giocare bene ai ragazzini che si viene meno ai propri doveri e interessi.
Che poi, se nella U15 della squadretta di C che sostengo, ci fossero 2 albanesi, 3 romeni, 2 nordafricani, un cinese, due argentini, un americano ecc. beh io sareicontento e spererei che da grandi se volessero potessero optare per la nazionalità italiana e giocare per noi.
Tutto questo per cosa poi ????? Per nascondere le propie incapacità?? per consumare qualche vendetta personale ???
Come si fa a superare le grandi nazioni se giochiamo con i loro scarti ???
Dallaglio non giocava con l'italia, Campese nemmeno ecc. ecc.
-
Bacioci
- Messaggi: 1626
- Iscritto il: 23 set 2003, 0:00
Perfettamente d'accordo. E' esattamente quello che successe una decina d'anni fa. Il problema, a mio parere, è che questa è una cosa irreversibile, nel senso che è una legge del mercato. L'unica cosa da fare è, invece di star lì a piangere sulla fuga dei nostri migliori giocatori, creare un'offerta tale per cui non ci sia questa diaspora. A mio parere i giocatori decideranno di non andare più all'estero quando saremo in grado:jaco ha scritto:In effetti, feed, è un aspetto che anch'io ho considerato vedendo la frase di Zatta:
"Continuiamo a curare i settori giovanili per poi vedere i giocatori andare all'estero a 20-22 anni"
Ecco mi ricorda cos'è successo a San Donà (ma anche in molte altre piazze) da quando è arrivato il "professionismo" in Italia, quando cominciò la "diaspora" verso i club di vertice (Benetton in primis)... vogliamo leggere ciò che sta succedendo come "legge del contrappasso"?
1) di offrire loro un livello "agonistico" pari a quello offerto dagli altri campionati
2) di offrire loro ingaggi simili a quelli offerti dalle squadre estere
Come fare? Di sicuro se si continua con questo andazzo ci sarà sempre più gente in fuga...
Se non ci si mette d'accordo, perchè impedire ad un'iniziativa privata di "rompere" questa situazione di stallo?
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giongeffri
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