Re: italia-romania
Inviato: 16 ott 2015, 19:47
Allo SF va bene anche se non è al 100%, alla nazionale, evidentemente, no.
Comunque due settimane is mei che uan
Comunque due settimane is mei che uan
hai ragione, chiedo venia. La sua grande abilità da dirigente ha cancellato le sue doti di giocatorestilicone ha scritto:Leinsterugby ha scritto:A me pare strano sia già abile e arruolato x lo stade. Comunque è vero gli ultimi numeri 8 azzurri: Gardner de rossi (flanker adattato) Matthew Phillips Parisse Vosawai Vunisa. Nessuno di scuola italiana, peggio delle aperture dove almeno si sono visti in campo i vari marcato scanavacca e canna
In mezzo a questi (tra Gardner e De Rossi, direi) c'è stato anche Checchinato, che da giocatore non è stato male.
AL SOLITO NON HAI CAPITO UN c4$$o. e' l'ultimo temtativo di spiegartelo poi dovrò dubitare che il del tuo livello intelletualeGarryowen ha scritto:Credo che tu sia rimasto l'unico in tutto il mondo a fare ancora queste distinzioni cervellotiche. Come il classico giapponese nascosto nella jungla 30anni dopo la fine della guerra...Laporte ha scritto:Ma anche la dimostrazione di una scuola rugbystica (e partiamo dalla base) che dopo aver tappato un buco con un flanker di formazione estera, come già con Gartner negli anni '90, non sa sostiuirlo....Garryowen ha scritto:Per dimostrere la nostra capacità di programmazione e di preparazione per il turnover, i possibili sostituti di Parisse al mondiale erano un flanker di un solo anno più giovane di lui, e un equiparato dal rendimento incerto e altalenante
Oh... la mosca bianca portata a sproposito come esempio...Garryowen ha scritto:Io ho finito la scuola, la mia prima formazione, a 24 anni, al termine dell'Università.
Parisse è arrivato in Italia a 18 anni.
In realtà sui numeri otto bisognerebbe distinguere. C'è una questione genetica innanzi tutto. È difficile se non impossibile che in Italia nasca un Vosawai o un Vunisa. Non è questione di scuola, ma di struttura fisica.
Direi che siamo gli unici al mondo a porci il problema della "scuola". Parisse è innanzi tutto un atleta straordinario ed ha qualità di intelligenza e leadership non comuni. Avrebbe potuto giocare per l'Argentina, peccato che fosse italiano...
Chissà se negli USA si siano mai posti il problema che un tizio che in NBA guadagna 20 milioni l'anno come Bryant ( e che ha vinto due olimpiadi) fosse di scuola italiana, anzi, reggiana.
Ma si contnua a ad attribuirmi frasi che non hio detto....Garryowen ha scritto:A Giuseppo', sono i punti di riferimento del forum.giuseppone64 ha scritto:dove vi lascio vi ritrovo...Garryowen ha scritto:Credo che tu sia rimasto l'unico in tutto il mondo a fare ancora queste distinzioni cervellotiche. Come il classico giapponese nascosto nella jungla 30anni dopo la fine della guerra...Laporte ha scritto:Ma anche la dimostrazione di una scuola rugbystica (e partiamo dalla base) che dopo aver tappato un buco con un flanker di formazione estera, come già con Gartner negli anni '90, non sa sostiuirlo....Garryowen ha scritto:Per dimostrere la nostra capacità di programmazione e di preparazione per il turnover, i possibili sostituti di Parisse al mondiale erano un flanker di un solo anno più giovane di lui, e un equiparato dal rendimento incerto e altalenante
Ritornano periodicamente per permetterci di ritrovare l'orientamento.
Ne indico qui alcuni:
- Parisse non è giusto che giochi nella nostra nazionale
- Siamo pieni di stranieri
- Era meglio... (a rotazione, un qualsiasi tecnico della nazionale del passato)
- Scanavacca
...e via discorrendo
Due cestisti come Tim Duncan e Hakeem Olajuwon, fenomeni di tecnica individuale (per me i migliori lunghi del basket moderno) sono arrivati in America a 18 anni e hanno iniziato a giocare seriamente solo al college, prima di allora uno era una promessa del nuoto e l'altro faceva il portiere.Laporte ha scritto:Oh... la mosca bianca portata a sproposito come esempio...Garryowen ha scritto:Io ho finito la scuola, la mia prima formazione, a 24 anni, al termine dell'Università.
Parisse è arrivato in Italia a 18 anni.
In realtà sui numeri otto bisognerebbe distinguere. C'è una questione genetica innanzi tutto. È difficile se non impossibile che in Italia nasca un Vosawai o un Vunisa. Non è questione di scuola, ma di struttura fisica.
Direi che siamo gli unici al mondo a porci il problema della "scuola". Parisse è innanzi tutto un atleta straordinario ed ha qualità di intelligenza e leadership non comuni. Avrebbe potuto giocare per l'Argentina, peccato che fosse italiano...
Chissà se negli USA si siano mai posti il problema che un tizio che in NBA guadagna 20 milioni l'anno come Bryant ( e che ha vinto due olimpiadi) fosse di scuola italiana, anzi, reggiana.
Certo che gli americani non si fanno problemi... tanto su 1000 giocatori della anzionale che hanno avuto 999 di scuola amercana....
che ci vuoi fare è ottuso. Non capisce che se vivi sperando di trovare il soldi per strada anziuchè guadagnarteli prima o poi farai la fame... Infatti si vedono i risultati facciamo c..re da decenni a forza di sperare di avere il culo di trovare la botta di culo del giocatore equiparabile o oriundabile".. dubito che gli Argentini sarebbero arrivati dove sono arrivati (4 volte nei quarti nelgi ultimi 5 mondiali ed un terzo posto) se avessero fatto gli accattoni del rugby come noi..... accattoni fermi doverano 15 anni fa...giuseppone64 ha scritto:dove vi lascio vi ritrovo...Garryowen ha scritto:Credo che tu sia rimasto l'unico in tutto il mondo a fare ancora queste distinzioni cervellotiche. Come il classico giapponese nascosto nella jungla 30anni dopo la fine della guerra...Laporte ha scritto:Ma anche la dimostrazione di una scuola rugbystica (e partiamo dalla base) che dopo aver tappato un buco con un flanker di formazione estera, come già con Gartner negli anni '90, non sa sostiuirlo....Garryowen ha scritto:Per dimostrere la nostra capacità di programmazione e di preparazione per il turnover, i possibili sostituti di Parisse al mondiale erano un flanker di un solo anno più giovane di lui, e un equiparato dal rendimento incerto e altalenante
Cero ma se avessero solo Hakeem Olajuwon e non altri 10 di talento in squadra avrebbero fatto molto poco. U(n conto è quanto l'uomo arrivato da Lontano è la ciliegina sulla Torta, un altro quando è la zucchina su un piatto di m..... Forse ti devi chiedere come mai di tuo sai produrre solo m..... E se avrai sempre la zucchina da metterci sopraMero ha scritto:Due cestisti come Tim Duncan e Hakeem Olajuwon, fenomeni di tecnica individuale (per me i migliori lunghi del basket moderno) sono arrivati in America a 18 anni e hanno iniziato a giocare seriamente solo al college, prima di allora uno era una promessa del nuoto e l'altro faceva il portiere.Laporte ha scritto:Oh... la mosca bianca portata a sproposito come esempio...Garryowen ha scritto:Io ho finito la scuola, la mia prima formazione, a 24 anni, al termine dell'Università.
Parisse è arrivato in Italia a 18 anni.
In realtà sui numeri otto bisognerebbe distinguere. C'è una questione genetica innanzi tutto. È difficile se non impossibile che in Italia nasca un Vosawai o un Vunisa. Non è questione di scuola, ma di struttura fisica.
Direi che siamo gli unici al mondo a porci il problema della "scuola". Parisse è innanzi tutto un atleta straordinario ed ha qualità di intelligenza e leadership non comuni. Avrebbe potuto giocare per l'Argentina, peccato che fosse italiano...
Chissà se negli USA si siano mai posti il problema che un tizio che in NBA guadagna 20 milioni l'anno come Bryant ( e che ha vinto due olimpiadi) fosse di scuola italiana, anzi, reggiana.
Certo che gli americani non si fanno problemi... tanto su 1000 giocatori della anzionale che hanno avuto 999 di scuola amercana....
E sono arrivati ad essere i pivot titolari del Dream Team.
Mamma che discorsi ....Garryowen ha scritto:In realtà sui numeri otto bisognerebbe distinguere. C'è una questione genetica innanzi tutto. È difficile se non impossibile che in Italia nasca un Vosawai o un Vunisa. Non è questione di scuola, ma di struttura fisica.
E Parisse (meglio ancora dei suddetti) è figlio di maori? Maori marsicani?Laporte ha scritto:Mamma che discorsi ....Garryowen ha scritto:In realtà sui numeri otto bisognerebbe distinguere. C'è una questione genetica innanzi tutto. È difficile se non impossibile che in Italia nasca un Vosawai o un Vunisa. Non è questione di scuola, ma di struttura fisica.
siamo messi proprio male allora... Manco se Vunisa o Viosawai fosse un giocatore fenomenale... Perccato che siano lontanissimi dal livello di un Easter o di un Leguizamon ( e mi fermo qui), che mi sembra siano di razza caucasica, la stessa degli italiani....
Opurfe Easter è figlio di Samoani e Leguizamon di Maori ?
Ti ha tratto in inganno l'intervento di Laporte, che ha citato Leguizamon che è un atleta simile a Parisse, per quanto inferiore come giocatore. Io stavo parlando di Vosawai e Vunisa o potrei aggiungere Williams, Tuilagi o VunipolaItalos ha scritto:Per quanto riguarda la genetica, entrambi i genitori di Parisse sono italiani, quindi li possiamo generare.