crouchbindset ha scritto: 8 set 2023, 12:48
L'innalzamento del livello senior peró gorgo sarebbe qualcosa di diverso dalla crescita alla base ed a livello giovanile di uno sport, non per forza le cose vanno a braccetto soprattutto in uno sport dove i campionati pro o comunque di livello buono sono pochi. Attenzione poi, WR nel passaggio che tu hai riportato parla di arrivare a 10 milioni di atleti nel 2025 non specificando altro in termini di competitivtá ecc. Obiettivo per me poco probabile (2.2 milioni in 4 anni son tanti) ma non impossibile. Che poi la compeittivitá resti ristretta é altro discorso.
Non so, io mi immagino le cose come almeno in parte consequenziali: ampli l'attività giovanile e quindi qualche anno dopo si amplieranno sia l'attività senior sia il numero di spettatori/interessati, questo dovrebbe pian piano portare a maggior interesse da parte dei media e tutto insieme dovrebbe concorrere ad attirare un po' più di soldi che andrebbero a rafforzare il sistema, in un processo virtuoso. Così, almeno, sulla carta. E' da tanti anni (periodo pandemico a parte) che nel proprio report annuale World Rugby esclama paroloni d'entusiasmo per la crescita spettacolare dei numeri (a volte balzi di +11% ai quali è invero difficile credere) ma, come detto, io di crescite nette e durature di movimenti nazionali non ne ho ancora viste, al di fuori delle nazioni T1, anche se, certo, c'è il periodo pandemico a inficiare un po' tutto.
Non è che voglio fare il pessimista o spegnere gli entusiasmi, mi farebbe molto piacere ad esempio veder emergere a livello mondiale il Madagascar o la Papua Guinea o lo Sri Lanka.
Riguardo ai 10 milioni di giocatori che tu menzioni, qualcuno in un altro forum sosteneva che i numeroni sparati da World Rugby (che non a caso usa il termine 'praticanti', e non 'tesserati' od 'atleti') "probabilmente si riferiscono a chiunque sia passato una volta di fianco a un campo da rugby o abbia toccato una palla ovale mentre curiosava in un negozio di articoli sportivi"...

Temo ci sia del vero.
Dell'articolo del Post non mi convincono tanto la premessa con la graduatoria dei praticanti in Italia (non capisco bene come quella lista si inserisca nella tesi dell'articolo e inoltre mi pare una graduatoria non troppo significativa: è ovvio che uno sport duro come il rugby abbia una platea ristretta di praticanti) e anche, come in parte ho già detto, quel paragone tra la stagnazione del rugby italiano e la crescita (addirittura "in fretta") del resto del Mondo; come già detto e ridetto, io questa crescita del resto del Mondo fatico a scorgerla