LE SQUADRE DEL MASSIMO CAMPIONATO

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Moderatore: Emy77

GRUN
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Per far contento Tucker:
- Livorno, sale in A nel 1980, retrocede nel 1982 (sponsor Brandidge). Risale nel 1989, retrocede nel 1992 (sponsor Ecomar). Risale nel 1995 e retrocede nel 1998.
-San Donà, sponsor Fracasso, sale in a nel 1979, colleziona un quarto posto (nel campionato 1982/83), due quinti e due sesti e retrocede nel 1986. Risale nel 1987, è quinto nel 1988/89. Nel cambia lo sponsor storico e si lega all'Iranian Loom, mantenendosi ad altissimi livelli con due quinti posti nel 1988/89 e 1989/90, un sesto nel 1990/91, un terzo nel 1991/92 ed un secondo nel 1992/93 (quando arriva un altro sponsor, la Panto). in tutte queste stagioni accede così ai play-off, giocando le semifinali nel 1990 (eliminata alla bella dalla Benetton), nel 1992 (eliminata in tre partite da Rovigo) e nel 1993, battuta in due partite, strette nel punteggio, dalla Benetton. Nel 1993/94 arriva sesta in regoular season e si arresta ai quarti nei play-off. Ritorna ai play-off nel 1996 (sponsor Lafert) e si ferma in semifinale contro la Benetton. Poi inizia la decadenza che culmina con la retrocessione nel 2001.
GRUN
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Agganiandomi all'intervento di ovalizzato, sempre in tema San Donà, sono da ricordare, oltre ai citati (davvero grandissimi giocatori) anche Adriano Fedrigo (che giocò pure a Rovigo e nel Petrarca, arrivando a 41 caps in nazionale, tantissimi negli anni settanta) e Paolo Fedrigo, D'Anna, Dal Sie, Porcellato, Faltibà, Franceschini, tutti nazionali. Tra gli stranieri, oltre al citato Milano, che poi venne naturalizzato, come l'altro argentino Ferro, è da menzionare la forte terza cebtro neozelandese Sear, che giocò a San Donà dal 1979 al 1981. Livornesi importanti sono stati i grandi fratelli Gaetaniello, Marzio Innocenti, sul quale, se ne avesse voglia, potrebbe raccontare quel tanto che basta ad illuminarne le non comuni qualità tecniche ed umane, Goti, Andrea De Rossi, Franco Mazzantini, padre del Matteo che gioca nel Gran Parma. Anche questi tutti azzurri. Il beneventano Luigi De Joanni giocò anche a rovigo e nell'Amatori Milano. Veniva schierato sia all'ala che come centro, giocò ventun partite con la maglia della nazionale.
GRUN
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- Frascati (e sul tema Yary potrebbe scriverci un pò di storie...): ritornata in A nel 1978, dopo le glorie degli anni sessanta e primi settanta, retrocede nel 1982 (si succedono quali sponsor Pouchain, Tuttopannella, Ferrarelle). Torna in massima divisione nel 1983 (sponsor Romana Dolciaria), ma alla fine del campionato nuova doccia fredda e retrocessione. Da allora mai più massima serie. Visto che siamo planati sulle lande frascatane e qualcuno prima ha accennato alla forte Partenope degli anni sessanta (se può interessare c'è qualcosa nel 3d "Storia del campionato italiano" e comunque sul tema cercherò di rientrare), può risultare interessante rievocare il seguente episodio, utilizzando come fonte il profilo storico offerto dal sito della società napoletana: "Il 2 maggio 1965 si giocò la penultima di campionato, in trasferta sul "famigerato" campo del frascati, contro il quindici dei colli romani. Fu una vera battaglia in campo e sugli spalti. Erano presenti fidanzate e mogli dei giocatori napoletani che divennero bersaglio di sputi e oggetti. Sulle tribune erano presenti gli atleti della Roma che avevano gareggiato la mattina alle 11. I capitolini erano direttamente interessati perché ad un solo punto dalla Partenope e nell'ultima giornata avrebbero affrontato proprio i napoletani allo stadio Collana. Sul punteggio di 3-0 in favore della Partenope, dopo calcio piazzato di Marcello Martone, l'arbitro Tognetti di Monza chiuse la partita con 15 minuti di anticipo per incidenti in campo. Con una pietra era stato ferito alla testa Martone, che fu costretto a ricorrere alle cure mediche in ospedale, insieme a Rino Carbone e Peppe Trignano, anche loro infortunati. La squadra abbandonò il terreno di gioco e, insieme a Nino Perrino, che non aveva giocato a causa di una frattura alla gamba destra, salì sul pullman della società, riuscendo a fuggire attraverso i campi. Una pagina che di sport non aveva nulla. La commissione giudicante della federazione dette la vittoria alla Partenope, ma solo dopo che era stata giocata l'ultima giornata. Nell'incontro decisivo per l'assegnazione dello scudetto nell'ultima di campionato la Partenope dinanzi a circa 12000 spettatori batté la Roma e divenne campione d'Italia".
Yary, caro amico frascatano, dimmi, ti prego, dimmi, che quella domenica pomeriggio non eri al campo tra i facinorosi, ma al cinema, a vedere "Per un pugno di dollari"...
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jaco
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GRUN ha scritto:Agganiandomi all'intervento di ovalizzato, sempre in tema San Donà, sono da ricordare, oltre ai citati (davvero grandissimi giocatori) anche Adriano Fedrigo (che giocò pure a Rovigo e nel Petrarca, arrivando a 41 caps in nazionale, tantissimi negli anni settanta) e Paolo Fedrigo, D'Anna, Dal Sie, Porcellato, Faltibà, Franceschini, tutti nazionali. Tra gli stranieri, oltre al citato Milano, che poi venne naturalizzato, come l'altro argentino Ferro, è da menzionare la forte terza cebtro neozelandese Sear, che giocò a San Donà dal 1979 al 1981. Livornesi importanti sono stati i grandi fratelli Gaetaniello, Marzio Innocenti, sul quale, se ne avesse voglia, potrebbe raccontare quel tanto che basta ad illuminarne le non comuni qualità tecniche ed umane, Goti, Andrea De Rossi, Franco Mazzantini, padre del Matteo che gioca nel Gran Parma. Anche questi tutti azzurri. Il beneventano Luigi De Joanni giocò anche a rovigo e nell'Amatori Milano. Veniva schierato sia all'ala che come centro, giocò ventun partite con la maglia della nazionale.
Grazie Grun, avevo postato un intervento che diceva pressapoco le stesse cose che hai detto tu, ma ultimamente ho dei problemi con il collegamento al sito e infatti non lo trovo...
Su San Donà aggiungo solo che anche Antonio Piazza (roccioso pilone che con Pivetta e Dal Sie costituì una delle più forti prime linee dell'epoca) fece una presenza in nazionale così come Simone Babbo talentuosissimo estremo che purtroppo si perse un po' per strada (fate conto che con la nazionale U19 andò a vincere in Scozia segnando tutti e 29 punti di quella memorabile partita).
Altro "nazionale per un giorno" fu proprio Gustavo "Tati" Milano: allora non c'era ancora la regola che gli ex nazionali di altri paesi non potessero vestire la maglia azzurra e lui (come Gomez del Milan) fu "costretto" dalla FIR a diventare azzurro (furono le prime "manovre-oriundi" della FIR).
Lo stesso Rodolfo Ambrosio (proveniente dal Cus Roma) fu uno dei nazionali biancocelesti.
Sul fronte stranieri da ricordare "piedino d'oro" Fabian Turnes che (assieme a Milano) fu di quei Pumas che costrinsero al pareggio gli All Blacks. Il già citato Gary Sear vestì per 7 volte la maglia nera con la felce argentata e negli anni '90 fu la volta degli springbocks Atherton (grande, in tutti i sensi, seconda linea) e di Joel Stransky futuro campione del mondo nel 1995 (anche se fece un "tiro" poco chiaro che ci costò l'accesso ai play-off del 1993, ma di questo, se vorrete, ne parleremo in altro post).
Poi, come detto, la "decadenza": il professionismo con la conseguente fuga dei migliori e una scarsa lungimiranza che portò a trascurare i vivai negli anni d'oro, portò alla discesa fino alla serie B. Ora San Donà è in ripresa, lotta per rimanere nella futura A1 e questo in concomitanza con una nuova "politica giovanile": gli U17 sono campioni d'Italia in carica... chissà che con qualche buon sponsor non si possa un giorno... eh
Ultima modifica di jaco il 20 feb 2007, 9:40, modificato 1 volta in totale.
ovalizzato
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San Donà è un ambiente che rispetto e che manca come non mai al campionato maggiore! una società che i giocatori se li è sempre creati in casa. Mi auguro di tutto cuore possano tornare ai livelli che meritano!
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jaco
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Grazie ovalizzato, anche a me mancano tanto i derby con Rovigo, Padova e soprattutto (per noi il più sentito) con Treviso... chissà se mai potremo un giorno...
GRUN
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Un saluto a jaco, col quale abbiamo condiviso un pò di storie nel 3d Roy Bish... Anch'io mi auguro che possiate tornare ai massimi livelli, proseguendo in quella politica d'investimento sui giovani del vivaio che è stata sempre il tratto precipuo della vostra attività e che ha dato tanto al rugby italiano, anche di vertice. Jaco, è curioso notare come nel giro di pochi anni il mondo del rugby italiano sia cambiato. A parte la notizia di ieri della sconcia decisione presa nell'incontro tra federazione e società di considerare "di formazione italiana" anche gli equiparati (arrivati in Italia magari a ventitre, venticinque anni... Eugene Ionesco da lassù segue con interesse la vicenda...), è chiaro che per quei pochi ragazzi di rugby.it ai quali interessa qualcosa del gioco nel precedente millennio, toponimi come Casale, San Donà, Frascati hanno un sapore quasi esotico e non sono immediatamente correlabili al massimo campionato e alla nazionale, eppure è stato così, lì sono nati e cresciuti rugbisticamente (davvero...) tanti talenti. Per questo trovo giusto ricordarli e rammentare il lavoro di dirigenti ed allenatori che in quelle piccole realtà hanno formato ed educato tanti ragazzi ed alcuni campioni.
yary
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GRUN ha scritto:"Il 2 maggio 1965 si giocò la penultima di campionato, in trasferta sul "famigerato" campo del frascati, contro il quindici dei colli romani. Fu una vera battaglia in campo e sugli spalti. ................................................................................Yary, caro amico frascatano, dimmi, ti prego, dimmi, che quella domenica pomeriggio non eri al campo tra i facinorosi, ma al cinema, a vedere "Per un pugno di dollari"...

Tranquillo GRUN........nel 1965 avevo 13 anni e del rugby non sapevo assolutamnte nulla, neanche che esistesse, mi sono avvicinato a questo sport nel 1969 e per puro caso.
Amo il rugby non perché è violento, ma perché è intelligente. Françoise Sagan
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jaco
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GRUN ha scritto:Per far contento Tucker:
-San Donà, sponsor Fracasso, sale in a nel 1979, colleziona un quarto posto (nel campionato 1982/83), due quinti e due sesti e retrocede nel 1986. Risale nel 1987, è quinto nel 1988/89. Nel cambia lo sponsor storico e si lega all'Iranian Loom, mantenendosi ad altissimi livelli con due quinti posti nel 1988/89 e 1989/90, un sesto nel 1990/91, un terzo nel 1991/92 ed un secondo nel 1992/93 (quando arriva un altro sponsor, la Panto). in tutte queste stagioni accede così ai play-off, giocando le semifinali nel 1990 (eliminata alla bella dalla Benetton), nel 1992 (eliminata in tre partite da Rovigo) e nel 1993, battuta in due partite, strette nel punteggio, dalla Benetton. Nel 1993/94 arriva sesta in regoular season e si arresta ai quarti nei play-off. Ritorna ai play-off nel 1996 (sponsor Lafert) e si ferma in semifinale contro la Benetton. Poi inizia la decadenza che culmina con la retrocessione nel 2001.
Grazie Grun del tuo augurio, speriamo possa un giorno avverarsi.
Preciso solo un'ultima cosa nel tuo come sempre ottimo resoconto che quoto. San Donà arrivò sì con regolarità nel massimo campionato nel 1979 (una curiosità: lo spareggio per la promoziona fu con l'Interforze Napoli e dopo la vittoria dell'andata a San Donà si pareggiò a Napoli per 0-0, non so statisticamente quanti 0-0 ci siano nella storia di questo sport...), ma si affacciò per la prima volta alla serieA (toccata e fuga, leggasi retrocessione) al termine del campionato 1975/76.
Quel primo anno di A giunse quasi inaspettato e fu, ovviamente, difficile con tante batoste e poche soddisfazioni, tra queste la doppia vittoria nei confronti con l'Aquila: sì retrocedemmo, ma riuscimmo nell'impresa di espugnare il "Fattori", cosa, allora, quasi impossibile! Ricordo ancora l'esordio con sconfitta (onorevole) contro l'allora "Algida" Roma, mentre nel '79 l'esordio fu contro la Sanson Rovigo di De Anna, Bettarello e Naudè: 25-10 per i rossoblu in quella che io ricordo ancora come una delle più belle partite viste dal vivo e stavolta fu un grande anno, assieme al Frascati dell'amico Yary ci contendemmo la palma di miglior matricola e, se ricordo bene, fummo 5i appena dietro le 4 grandi di allora e davanti credo proprio al Frascati...
bogi
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Caronte Reggio Calabria.

Non mi ricordo in che anno.
BixBeiderbecke
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Caronte Reggio Calabria? 1976-77.
Non lo potrei dimenticare, per una serie di motivi...
TUCKER
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Messaggio da TUCKER »

Raccontaceli allora.. dai!

PS
Faccio io allora?
BixBeiderbecke
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Messaggio da BixBeiderbecke »

Hai sospeso la sospensione? Meglio così, si alza "il tasso medio di onestà" di questo forum.

Per il resto ti rispondo in pvt
GRUN
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Località: USCIO (GE)

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Ciao Bix, chi si rilegge... Sì, la Caronte Reggio Calabria salì nel 1976 e retrocesse nel 1979 (se ne parlò nel 3D Roy Bish). Una curiosità per jaco: gli 0-0 erano abbastanza frequenti nei campionati d'antan. Nel dopoguerra il primo fu nel 1946/47 tra Parma ed Amatori Milano; nel 1954/55 se ne registrarono ben nove. L'ultimo nel massimo campionato mi risulta nel 1975/76 tra Gasparello Casale ed Amatori Catania. Per quello che attiene alla nazionale, è, a suo modo, memorabile lo 0-0 tra Italia e Portogallo del 20 febbraio 1972. Gli sventurati padovani capitati allo stadio per quella partita di Coppa Europa ne hanno un ricordo indelebile... Prima di quella partita si registrò lo stesso risultato nel 1937 per un Romania-Italia giocata a Bucarest.
sanzen
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Caro Jaco,
hai ricordato Piazza-Pivetta-Dal Sie grande prima linea che come spettatore neutrale sono venuto a vedere in quel di San Donà quando la vostra squadra era una tra quelle che praticavano un gioco capace di mettere in difficoltà le grandi di allora. Di Babbo ho un ricordo magnifico di quelle volte che l'ho visto giocare, poi è sparito e mi è dispiaciuto non aver avuto più il piacere di vederlo vestire la maglia bianco celeste. Ricordo alcuni derby con il Treviso sia a a casa vostra che a Monigo giocati con intensità e rabbia agonistica che tuttora considero tra le migliori partite di rugby viste. Ricordo anche un infuocato S. Donà-Amatori Milano con lite furibonda tra Pivetta e Properzi e la semifinale con il Rovigo in un caldo torrido con Milano che delude le attese......Spero di rivedervi presto in Serie A con la squadra composta dai vostri giovani di razza Piave che stanno crescendo bene e credo siano il vostro futuro.
Non dimentichiamo un'altra piccola, ma combattiva e gloriosa società il Casale sul Sile, altri derby tra grandi e piccole Venete con partite da ricordare.
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