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Re: Celtic league e selezioni

Inviato: 9 mag 2008, 10:58
da rapa
http://rugby1823.blogosfere.it/2008/05/ ... .html#more

ummm direi molto interessante speriamo che i club non si mettano di traverso

Re: Celtic league e selezioni

Inviato: 10 mag 2008, 11:54
da LondonScot
Non è sognando la Celtic League (è neanche partecipando) che migliorerà il rugby italiano. Chi vuole vedere alzare il livello sia della nazionale che dei club (nel medio e lungo termine) dovrebbe andare allo stadio per vedere le partite dei campionati nazionali. Chi va a una ventina di partite di Super 10 all’anno sostiene la nazionale molto di più di chi va solo a 5 partite del 6 Nazioni. Il livello del Super 10 e buono…Calvisano è attualmente 33° nel ranking dei club europeo e Treviso 34°.

Re: Celtic league e selezioni

Inviato: 10 mag 2008, 14:41
da ItalianRugbyFriends
Farò incazzare molti... ma finché il rugby d'eccellenza si gioca in provincia e in cittadine da poche migliaia d'abitanti... sarà dura che accada ciò che chiede LondonScot... serve la Celtic league... e serve il rugby nelle metropoli.........

Re: Celtic league e selezioni

Inviato: 10 mag 2008, 15:43
da LondonScot
Ciao Duccio...Che squadre come Viadana si spostino allora (e Viadana a Mantova, ovviamente)! Ma per la partita di Heineken Cup Treviso – London Irish di quest’anno c’erano 3,500 spettatori, fra cui probabilmente due terzi erano inglesi (o irlandesi). La stima è mia, c’ero. Solo 3,500! Se solo 1.200 trevigiani si presentano per una partita del genere, secondo te, che cosa potrebbe risolvere la partecipazione alla Celtic League? E quelli dell’Irish sono venuti anche per visitare l’Italia perché era un’occasione speciale (match importante di HC per loro), ma non è detto che verrebbero ogni stagione. Guardate un po’ il pubblico per alcune partite di campionato all’estero l’anno scorso (e queste non sono partite di play-off ma semplici partite della regular season):

Francia: Stade Français v Toulouse 79.741 spettatori
Celtic League (Irlanda): Leinster v Ulster 48.000 spettatori
Inghilterra: London Irish v London Wasps 22.648 spettatori
Celtic League (Galles): Ospreys v Llanelli Scarlets 20.520 spetatori

E con statistiche del genere che dobbiamo competere. Perciò, chi va allo stadio per vedere partite dei campionati nazionali (e chi convince gli amici di andarci) fa parte della linfa vitale del rugby italiano. Ci sarà anche chi invece rimane a casa a fare sogni di fantarugby, ma serve a poco nello sviluppo del gioco in Italia.

Re: Celtic league e selezioni

Inviato: 11 mag 2008, 12:09
da Ale_86
Londonscot, nella mia personalissima opinione, non sono d'accordo.
Citi statistiche di altri campionati massimi che poco o nulla c'entrano con con l'attuale super10. Non si può comparare Treviso-Calvisano a Tolosa_Stade Français, come non si possono comparare le statistiche relative al numero di spettatori. Posto che ogni tanto il Super10 ci regala inattese sorprese (Viadana-Padova m'è piaciuta molto, per esempio), in linea generale l'interesse per il campionato nostrano resterà comunque basso per vari motivi, tra cui:

- Assenza di campioni di livello internazionale (salvo rare eccezioni. Tra queste eccezioni conto i nazionali del Calvisano, Pez, Little... Altra cosa rispetto alle rose dello Stade e di Tolosa, ma anche degli Ospreys, Wasps, Leinster..)

- Livello dello spettacolo offerto in media basso (vuoi per pochezza tecnica, frammentarietà del gioco, ritmo basso e via dicendo)

- Rose delle squadre che se va bene hanno 3/4 giocatori conosciuti, sia pure a livello cittadino. Gli altri un grumo di stranieri mediocri (anche se credo che se ci sono è perchè sono migliori dei pari ruolo italiani) che in sostanza son polpa aggiuntiva, non fanno la vera differenza. Certo non sono stelle (salviamo le rare eccezioni pure qui)

- Manca, di fondo, la concezione del rugby come sport "non di nicchia". Cioè, in Inghilterra, ma anche in Italia nel calcio, spesso va alle partite chi di calcio non è che sia un grande appassionato, ma è comunque concepito come sport popolare, c'è pubblicità dei vari eventi che sono comunque sentiti. A momenti nel rugby non è sentito neanche Petrarca-Treviso.. Se lo è, è solo da parte degli appassionati di rugby. Stiamo superando questa fase per quanto riguarda la Nazionale, molti vanno a vederla pur senza essere rugbysti, ma per il campionato italiano, mancando le attrattive di cui sopra, sarà difficilissimo superarla.

Inoltre andare a Monigo per vedere un Treviso che parte già con l'idea di prender meno punti possibile dagli Irish, non è che sia il massimo dell'attrattività.

Il discorso del rugby nelle metropoli vale fino a un certo punto. Anche se Rovigo si trovasse a milano e viadana a Torino, il numero di persone che andrebbero a vedere la partita, allo stato attuale delle cose, sarebbe sempre quello. Salirebbe esponenzialmente solo risolvendo i problemi di cui sopra. Inoltre, ora come ora, il triveneto è un bacino di potenziali spettatori non da poco, probabilmente maggiore del bacino piemontese (per esempio), proprio perchè il rugby è abbastanza radicato nel territorio.

La Celtic League con selezioni italiane risolverebbe molti dei problemi di mancanza di attrattività. Che so, ipotizzando un Dogi-Munster con i dogi che non vanno alla partita solo per fare da sparring partner, ma per portare a casa la vittoria (nei miei impossibili sogni fantarugbystici m'immagino i vari ghiraldini, cittadini, Marcato, picone, reato e via dicendo - stracciandola pure ongaro, i bergamasco, bortolami.. :P-)credo che a numeri di pubblico importanti si potrebbe arrivare.

Pacifico che ai club non converrebbe per nulla, ed era ovvio che loro si opponessero. Più che giustamente, loro fanno i loro interessi, non quelli della collettività.

Re: Celtic league e selezioni

Inviato: 11 mag 2008, 14:47
da cumonfeelthenoize
ItalianRugbyFriends ha scritto:Farò incazzare molti... ma finché il rugby d'eccellenza si gioca in provincia e in cittadine da poche migliaia d'abitanti... sarà dura che accada ciò che chiede LondonScot... serve la Celtic league... e serve il rugby nelle metropoli.........

straquoto: aggiungo che con due superselezioni localizzte in due soli "spot" terrutoiriali, nel 99% rimanente del apese, il rugby sparirebbe.

Il galles non fa testo: il Galles è grosso come la Lombardia e le 4 franchigie sono tutte nel raggio d 70 km....dove vive il 90% dei gallesi....

Re: Celtic league e selezioni

Inviato: 11 mag 2008, 19:19
da cumonfeelthenoize
Ale_86 ha scritto:Londonscot, nella mia personalissima opinione, non sono d'accordo.

La Celtic League con selezioni italiane risolverebbe molti dei problemi di mancanza di attrattività. Che so, ipotizzando un Dogi-Munster con i dogi che non vanno alla partita solo per fare da sparring partner, ma per portare a casa la vittoria (nei miei impossibili sogni fantarugbystici m'immagino i vari ghiraldini, cittadini, Marcato, picone, reato e via dicendo - stracciandola pure ongaro, i bergamasco, bortolami.. :P-)credo che a numeri di pubblico importanti si potrebbe arrivare.

Pacifico che ai club non converrebbe per nulla, ed era ovvio che loro si opponessero. Più che giustamente, loro fanno i loro interessi, non quelli della collettività.
Gaurda ipotizzo che il primo anno a vedere dogi-Munster a Venezia andrebbero 100 persene provenienti a Calvisano, Parma e Viadana, qualcuna in più da treviso e padova... Poi il secondo anno ci sarebbero gli stessi spettaori di oggi per Casinò VE:...

OSsia si sarebbe distrutto quel poco che c'è per niente...

Re: Celtic league e selezioni

Inviato: 11 mag 2008, 20:01
da LondonScot
Ale_86 ha scritto:Londonscot, nella mia personalissima opinione, non sono d'accordo.
Citi statistiche di altri campionati massimi che poco o nulla c'entrano con con l'attuale super10. Non si può comparare Treviso-Calvisano a Tolosa_Stade Français, come non si possono comparare le statistiche relative al numero di spettatori. Posto che ogni tanto il Super10 ci regala inattese sorprese (Viadana-Padova m'è piaciuta molto, per esempio), in linea generale l'interesse per il campionato nostrano resterà comunque basso per vari motivi, tra cui:

- Assenza di campioni di livello internazionale (salvo rare eccezioni. Tra queste eccezioni conto i nazionali del Calvisano, Pez, Little... Altra cosa rispetto alle rose dello Stade e di Tolosa, ma anche degli Ospreys, Wasps, Leinster..)

- Livello dello spettacolo offerto in media basso (vuoi per pochezza tecnica, frammentarietà del gioco, ritmo basso e via dicendo)

- Rose delle squadre che se va bene hanno 3/4 giocatori conosciuti, sia pure a livello cittadino. Gli altri un grumo di stranieri mediocri (anche se credo che se ci sono è perchè sono migliori dei pari ruolo italiani) che in sostanza son polpa aggiuntiva, non fanno la vera differenza. Certo non sono stelle (salviamo le rare eccezioni pure qui)

- Manca, di fondo, la concezione del rugby come sport "non di nicchia". Cioè, in Inghilterra, ma anche in Italia nel calcio, spesso va alle partite chi di calcio non è che sia un grande appassionato, ma è comunque concepito come sport popolare, c'è pubblicità dei vari eventi che sono comunque sentiti. A momenti nel rugby non è sentito neanche Petrarca-Treviso.. Se lo è, è solo da parte degli appassionati di rugby. Stiamo superando questa fase per quanto riguarda la Nazionale, molti vanno a vederla pur senza essere rugbysti, ma per il campionato italiano, mancando le attrattive di cui sopra, sarà difficilissimo superarla.

Inoltre andare a Monigo per vedere un Treviso che parte già con l'idea di prender meno punti possibile dagli Irish, non è che sia il massimo dell'attrattività.

Il discorso del rugby nelle metropoli vale fino a un certo punto. Anche se Rovigo si trovasse a milano e viadana a Torino, il numero di persone che andrebbero a vedere la partita, allo stato attuale delle cose, sarebbe sempre quello. Salirebbe esponenzialmente solo risolvendo i problemi di cui sopra. Inoltre, ora come ora, il triveneto è un bacino di potenziali spettatori non da poco, probabilmente maggiore del bacino piemontese (per esempio), proprio perchè il rugby è abbastanza radicato nel territorio.

La Celtic League con selezioni italiane risolverebbe molti dei problemi di mancanza di attrattività. Che so, ipotizzando un Dogi-Munster con i dogi che non vanno alla partita solo per fare da sparring partner, ma per portare a casa la vittoria (nei miei impossibili sogni fantarugbystici m'immagino i vari ghiraldini, cittadini, Marcato, picone, reato e via dicendo - stracciandola pure ongaro, i bergamasco, bortolami.. :P-)credo che a numeri di pubblico importanti si potrebbe arrivare.

Pacifico che ai club non converrebbe per nulla, ed era ovvio che loro si opponessero. Più che giustamente, loro fanno i loro interessi, non quelli della collettività.
Ciao Ale, per quanto riguarda l’assenza di campioni di livello internazionale, non so a che punto questo fa una differenza. Alle partite dell’Italia ho incontrato Veneziani che indossavano la maglia della nazionale, ma che non sapevano che c’è un club di rugby a Venezia, altri tifosi che credevano (a giudicare dei loro striscioni) che l’Italia fosse Campione del Mondo (spiego sempre che è il Sud Africa invece) e tanti che non sanno chi sono i giocatori dell’Italia, se sono ‘famosi’ o no o quali sono i loro club di provenienza. Malgrado questa mancanza di conoscenza, vanno allo stadio per una partita internazionale (e meno male!) o perché hanno sentito parlarne alla TV, o per le campagne promozionali fatte per l’evento. Per me, se i club fanno uno sforzo maggiore per promuoversi e il tifoso singolo cerca di coinvolgere familiari ed amici, si possono fare molti progressi. (Per quanto riguarda il nostro gruppo di tifosi di un club del Super 10, eravamo in 3 due anni fa e adesso siamo 6 – un incremento del 100%). Per chi non sa niente del rugby, pero, gli Ospreys o Munster non rappresentano un’attrazione maggiore di Viadana o Rovigo in quanto ‘il principiante’ non sa inizialmente niente di nessuna squadra, che sia famosissima nel mondo o solo conosciuto nel proprio paese, e non sa neppure chi èi campione o non.

Re: Celtic league e selezioni

Inviato: 11 mag 2008, 21:21
da ItalianRugbyFriends
Quotidiani nazionali, televisioni nazionali, sponsor. Dove volgono i loro sguardi? In cittadine di provincia, paesi di qualche migliaia di cittadini, o si interessano a Milano, Torino, Roma, Bologna, Firenze, Napoli, ecc.ecc.? Allo stesso modo, se volete che di rugby si parli al di fuori della nazionale e del 6 nazioni dovete aspettare che le metropoli siano in Super 10 o abbiano le selezioni di CL. Fino a quel momento, il rugby sarà un bellissimo sport di provincia. Che va benissimo per molti, mentre per altri non va più bene. Se vogliamo visibilità, spettatori, mediaticità... allora bisogna rivoluzionare la geografia rugbistica italiano; se vogliamo tradizione, il vecchio sapore della palla ovale, ma zero visibilità, allora teniamoci il rugby d'oggi.

Re: Celtic league e selezioni

Inviato: 11 mag 2008, 22:00
da turni
I paesini di provincia con poche migliaia di abitanti sono solo 2 (viadana e calvisano), certo anche rovigo e mestre non sono metropoli per come le intendi, però padova,treviso,roma,catania, e mettiamoci anche parma, sono nel S10, e non sono certamente paesini.
Ricordo solo io la storia della "favola Chievo" nel calcio? Quanti servizi tv hanno fatto, quanta simpatia ha suscitato questo "piccolo quartierino che dava filo da torcere alle grandi"?
E la Montepaschi (Viadana) non è uno sponsor significativo?

A proposito delle franchigie, i problemi rispetto al quale questi due top-team costituirebbero la soluzione sono diversi. Tra questi è ricorrente quello mediatico. Su questo punto sono però molto molto scettico.
In primo luogo, in Italia esiste un radicamento territoriale (l'altra faccia del campanilismo, quella positiva) che non si può eludere, e che mi sembra difficilmente riconducibile ad una selezione unitaria. In secondo luogo, realtà come Viadana dimostrano che con una seria strategia di marketing si possono raggiungere situazioni pregevoli dal punto di vista del seguito e del tifo.
E' davvero ragionevole dare per scontato che Dogi-Scarlets acquisisca maggiore interesse mediatico (tv,giornali,pubblico) rispetto a Calvisano-Stade Francais, Viadana-Saracens, o anche Calvisano-Viadana e Rovigo-Padova? Io ho la sensazione che molti di quelli che dicono "ah se ci fosse la possibilità di vedere gli Ospreys Shane Williams, lo Stade Francais... che bello sarebbe", non si muoverebbero comunque e... non si siano nemmeno mossi quando queste squadre sono venute in Italia. Voglio dire che leggendo qua e là commenti molto tranchant nel forum, mi sembra quasi che ci si dimentichi che già partecipiamo alle coppe europee, con risultati negli ultimi anni tutt'altro che pietosi, che le squadre italiane non hanno nel complesso demeritato quest'anno, e così via...

Detto questo, trovo comunque assolutamente sensato cercare un confronto più continuo con un rugby di livello superiore, intendiamoci.

Re: Celtic league e selezioni

Inviato: 13 mag 2008, 16:18
da luqa
Sul tema ho già scritto più volte, qui e altrove.

Per me non è necessario andare in CL; è necessario che le nostre squadre siano costrette a giocare contro avversari di valore, che giochinoun rugby diverso dal nostro e che ci costringano a spremerci.

Se questo lo si riesce a fare invitando nel campionato di Eccellenza italiano delle selezioni straniere, benissimo. Altrimenti la CL rimane la scelta migliore.

Come partecipare?
Il miglioramentosi può avere se si hanno confronti non troppo sbilanciati, e l'esperienza delle coppe dice che i nostri club hanno difficoltà.

Ad ogni modo, si può procedere per gradi:

1. Cominciamo con 4 selezioni interregionali, formate scegliendo gli atelti dei club che giocano nei tornei Super10, Serie A girone 1 e Serie A girone 2, suddividendoli analogamente alle selezioni U19.
2. Facciamo giocare queste selezioni nel periodo di attività della nazionale (test match novembre e 6Nazioni): niente Coppa Italia, che non mi pare né che abbi aseguito , nè che abbia tanto costrutto, anzi assegnamo la Coppa Italia alla selezione vincente.
3. Mandiamo le due migliori selezioni in coppa (non la Heineken) assieme alla 3 e alla 4 di campionato

e poi vediamo

Re: Celtic league e selezioni

Inviato: 13 mag 2008, 21:05
da Ale_86
Non quoto Londoscot per non appesantire il messaggio.

Hai perfettamente ragione quando dici che alle partite della Nazionale va gente perchè il rugby comincia a farsi conoscere. Trovi anche gente neofita, che chiaramente non ne capisce un granchè. E hai ragione a dire che campioni stranieri, o squadre come Ospreys o Leinster non hanno più attrattiva di quanto possa averne il Gran o il Rovigo. Pacifico che a Venezia molti non sanno nemmeno di avere una squadra in top 10, lo confermo.

Tuttavia, nel raggio di 30 km da casa mia troviamo 3 società di rugby (4 col Lido Venezia, non so se ci arrivo coi 30 km), di cui una è il San Donà, squadra di una cittadina che il rugby lo vive profondamente. Non parliamo della provincia di Treviso, dove si trova una società ogni due o tre paesi. Quella con cui sono tesserato, forse la più piccola e giovane del territorio, ha comunque un giro di interesse di almeno un centinaio di persone, e di queste un buon terzo è gente che di rugby ci capisce, e per un prezzo modico non esiterebbe ad andare una volta ogni due settimane, compatibilmente con gli impegni sportivi, a vedersi squadroni come quelli citati sopra. San Donà? Non parliamone nemmeno, sarebbe una fiumana, non fosse altro che per vedere del buon rugby.
Se attualmente non si va spesso a vedere le partite del VEME, è perchè sappiamo che ci sarebbe offerto un ben magro spettacolo, per i motivi che ho elencato.

Insomma, è vero che il numero dei rugbysti in Italia è infimo rispetto a coloro che seguono il calcio, ma è più che sufficente, se adeguatamente attirato dalla partita, a riempire uno stadio anche senza il "supporto" nei neofiti.
Semmai - e questo è invece un problema rilevante - sarebbe da tutelare chi, magari vivendo a Genova, non è precisamente comodissimo a venire ogni volta in veneto (mi pare che si fosse accennato a Venezia, scelta orribile per la mancanza di strutture adeguate) a vedere la partita. Questo è però ben altro discorso rispetto a dire che una CL non porterebbe pubblico aggiuntivo, o che il pubblico aumenterebbe se il rugby fosse trasferito nelle grandi città. Peraltro, a Roma già c'è, e abbastanza radicato mi sembra, eppure i numeri degli spettatori della Capitolina non è che siano esntusiasmanti.

Su un altro 3d poi si dice che anche quando i wasps vengono a Treviso lo stadio è mezzo vuoto. Verissimo, ma diverso è vedere un wasps che scende in Italia per giochicciare con uno sparring partner, e un munster - wasps per l'HC- che scende magari sapendo di vincere, ma sapendo anche che dovrà sputar sangue.

Re: Celtic league e selezioni

Inviato: 14 mag 2008, 9:58
da Laporte
Ale_86 ha scritto:Non quoto Londoscot per non appesantire il messaggio.



Su un altro 3d poi si dice che anche quando i wasps vengono a Treviso lo stadio è mezzo vuoto. Verissimo, ma diverso è vedere un wasps che scende in Italia per giochicciare con uno sparring partner, e un munster - wasps per l'HC- che scende magari sapendo di vincere, ma sapendo anche che dovrà sputar sangue.
Ho i miei dubbi che assomando le forze delle squadre venete (ma chi metterebnbe i soldi ?) le partite finirebbero molto diversamente....

magarui invece di 10-40 finirebbero 17-40...

Re: Celtic league e selezioni

Inviato: 14 mag 2008, 11:28
da luqa
L'unica è provare... altrimenti si cade nella famosa "paralisi da analisi".

Re: Celtic league e selezioni

Inviato: 15 mag 2008, 16:32
da diddi
cumonfeelthenoize ha scritto:straquoto: aggiungo che con due superselezioni localizzte in due soli "spot" terrutoiriali, nel 99% rimanente del apese, il rugby sparirebbe...
C'è sempre stato, perché dovrebbe scomparire? Certo, scomparirebbe il rugby PROFESSIONISTICO. Ma tanto i numeri degli spettatori sono anche ora quelli di un movimento amatoriale. Il massimo campionato interno ci sarebbe comunque, organizzato come una volta dalla Federazione e non autogestito dalle squadre riunite in una Lega. Data la logica diminuzione dei compensi, scomparirebbero buona parte degli stranieri "mercenari" e ci sarebbe più spazio per i giovani, con la prospettiva per loro di entrare nel "giro" delle selezioni.