kkarli ha scritto:Diddi, nella tua ricostruzione vedo un paio di limiti.
Anzitutto, il sistema che tu descrivi funziona, se la cassa di risonanza è abbastanza ampia da permettere al suono di propagarsi. Funziona dunque nel calcio, funzionicchia nel basket, non funziona in nessun altro sport italiano.
In secondo luogo, non credi di commettere l'errore che carinamente imputi a me, al contrario? La storia di Mallett insegna che, ovunque sia andato, ha avuto pessimi rapporti prima coi giornalisti, poi con lo spogliatoio (al suo Sudafrica cambiò 4 capitani...), infine con la federazione (per poco, il suo rapporto con la SARFU non finì in tribunale, e con un'accusa gravissima da parte della federazione). Ma soprattutto, non puoi prima dire che i giornalisti italiani di rugby sono dei semidilettanti, e poi affermare che stanno facendo un lavorone da scafatissimo opinionista di urlo-calcio.
L'opinione è il sale della vita, raramente due persone sono d'accordo anche su cose ben più oggettive. Ma mi pare che qui, adesso, si esageri con l'accusa di caccia alle streghe ben più di quanto sia la verità.
A me pare che qui l'unico vero professionista abituato a comunicare sotto pressione sia l'allenatore della nostra Nazionale. E mi pare che sia molto abile, perché con 4 trucchetti e un f*** off sta riuscendo in una duplice impresa: passare per innocente facendo dimenticare che prima della stampa italiana si è occupato di lui, per dargli del pazzo in faccia senza che abbozzasse reazione, il resto della stampa mondiale, e risvegliare gli istinti materni di chi, credendo di proteggere il movimento, taglia la lingua e cava gli occhi all'ambasciatore del Papato, mentre il pontefice integro continua la sua opera.
I giornalisti non saranno dei santi, ma possibile che sia solo contro Mallett che si esagera? Insultare (non tu, ma qualcuno lo fa) i giornalisti, è una soluzione? Se si vuole, la soluzione vera c'è. Tacciamo tutti, lasciamo che finisca la sua opera, e ne riparliamo quando se ne sarà andato. Quando se ne va, vedremo se stava lavorando per l'Italia e il suo rugby, o se, come sempre ha fatto quando annusava il prodotto delle sue azioni, ha cominciato a promuovere se stesso.
Abbiamo una sindrome da provincia grande come una casa, secondo me. Parla un anglo, e noi tremiamo. Che sia uno dei problemi? Perché Mallett fa le cose per denaro, ricordatevelo eh... Fa quello che gli pare giusto per guadagnare il più possibile. Qui, di gente che avrà le palle di dirgli in faccia certe cose ne vedo pochina, altro che denunce per inadempienza contrattuale come al suo paese. Almeno però, cerchiamo di non linciare chi lo ha fatto, anche se magari ha detto cose per voi sbagliate, sbagliatissime, orrende.
Diceva Aldo Giordani, quando un arbitro si lamentava degli insulti: "Chi ha scelto il mestiere di scimmia al circo non si lamenti se gli lanciano le noccioline". Ecco, per favore che valga, visto che Mallett le conferenze stampa le fa di mestiere, i giornalisti pure, ma qui Mallett viene criticato per il rugby e per i suoi dannati vizi che non perde mai, e per il movimento italiano saranno veleno amarissimo; i giornalisti attaccati come persone per avre fatto, forse male, il loro mestiere. Forse male, però. Invece mettere Mauro Bergamasco a MM lascia quel forse a mille miglia dal rugby.
No, non sono un giornalista, anzi non li stimo particolarmente. Ma Mallett, ha ragione Giovannelli, è molto più furbo di noi.
Permettimi di dire, dal momento che l'opinione è il sale della vita, che non sono per nulla d'accordo con le tue obiezioni.
Non ho nessunissima soggezione nei confronti di Mallett, non prendo per oro colato le sue parole, sono perfettamente in grado di valutare realisticamente le fonti e di tenere in conto la loro autorevolezza e attendibilità nel momento in cui tento di formare la mia opinione. Per cui no, non credo assolutamente di commettere al contrario l'errore che imputo a te, che è quello di essere eccessivamente, ossessivamente "mallettofobo".
A questo proposito, non vedo proprio come Mallett possa aver ordito una strategia comunicativa come quella che tu gli attribuisci dopo aver schierato Bergamasco mediano di mischia. Con quella mossa azzardata Mallett ha messo a serio rischio la sua reputazione, si è sbugiardato di fronte alla comunità rugbystica internazionale mettendoci dichiaratamente la faccia. Hai voglia, adesso, a giustificarsi e a farsi bello di fronte agli "amici" anglosassoni: ammesso e non concesso che abbia intenzione di spalare merda sul nostro movimento, noi avremo sempre la possibilità di rinfacciargli quella scelta e di rispedire lo sterco al mittente. Se Mallett avesse avuto effettivamente l'intenzione di "sganciarsi", molto meglio avrebbe fatto a far giocare Toniolatti (o anche uno altettanto giovane e più scarso), attendere una magra prestazione e attaccare quindi con più fondamento l'ambiente sulla base della povertà delle risorse umane a disposizione.
Infine, su questa tua affermazione:
kkarli ha scritto:non puoi prima dire che i giornalisti italiani di rugby sono dei semidilettanti, e poi affermare che stanno facendo un lavorone da scafatissimo opinionista di urlo-calcio.
Ho mai detto che i giornalisti italiani di rugby sono dei semidilettanti? Se sì (cosa che a me non risulta), ritengo forse che lo siano nel merito, alla pari dei loro colleghi inglesi, francesi o australi: gente che parla bene di ciò che non conosce, che giudica senza aver mai realmente approfondito, che basa le sue conoscenze in materia più sulle chiacchiere da bar che sulla letteratura per iniziati.
Invece i giornalisti italiani di rugby sono dei gran professionisti, al pari dei loro colleghi di qualsiasi sport, di qualsiasi altro argomento e di qualsiasi parte del mondo, in quella che è la loro specifica professionalità: comunicare, ossia confezionare le notizie indirizzando le opinioni. Io ravviso una strategia da parte della stampa rugbystica italiana, volta a eliminare l'attuale coach. I potenziali beneficiari di una simile operazione sono molteplici, alcuni posso ipotizzarli, altri mi sfuggirebbero perché non ho le conoscenze necessarie. Tuttavia l'ostilità della stampa contro Mallett è un fatto più che evidente, per certi versi è giustificata, ma va al di là degli effettivi demeriti, mi fa arrabbiare per certi toni saccenti da parte di chi usa la saccenteria per mascherare la propria ignoranza e soprattutto distorce la valutazione serena e oggettiva, che mi è tanto cara.
PS: non ho parole per esprimere il becero cinismo, il pessimismo dozzinale, il desolante squallore umano e sportivo della citazione di Aldo Giordani. Mi rendo conto che si tratta di una lotta contro i mulini a vento, ma farò tutto quello che posso per evitare, qui come altrove, che tali opinioni antisportive e diseducative, pur imperanti, possano rimanere incontrastate.
