6N Donne l'italia vince !!!

[masterweb]

.....

La colpa è di tutti quegli allenatori italiani che non sono stati capace di insegnare ai nostri Under 7, Under 9, Under 11 a tratare la palla come la trattano i pari età britannici o francesi.

Da questo che dici si evince che :

1) non hai mai visto cosa succede sul campo di allenamento di una U8, U10, U12 (torneranno le dispari forse ma quest'anno ci sono le pari ) ..
2) non hai mai frequentato un corso di 1° movimento e successivi ...

Lo dico senza polemica, è solo una constatazione del fatto che parli di cose che non conosci

Ma i risultati parlano per me...
E' vero, io vedo solo azzurri dai 16/17 anni in su, ma presuno che se questi (che sono il meglio del movimento) non sanno passare la palla nè tenerla in mano, qualcosa nel sistema formativo non funziona.
Tu continua pure a sentirti toccato dal vivo se qualcuno critica il tuo orticello o le tue "corporazioni", invece di fare un po' di sana autocritica (sto usando il "tu" impersonale, ovviamente, intendo dire tutto il movimento degli allenatori, selezionatori, insegnanti, etc.).
Che poi, tanto per inciso, la colpa "prima", quella base, non è neanche degli allenatori italiani, ci mancherebbe; è della nostra mentalità, sia sportiva che culturale in genere.
Nostra italiana, dico.
Lo si vede nel calcio ma anche negli altri campi della vita.
Da noi c'è la cultura di premiare il risultato ad ogni costo non di divertire chi va a vedere la partita e rendere orgoglioso il pubblico per le belle giocate !!!
E siccome questa è una carattersistica irreversibile di noi italiani, difficile che gli allenatori delle Under 10 di rugby (o magari chi fa loro i corsi di aggiornamento... ), faccia passare come dato principale che per giocare a rugby la prima regola è divertirsi, la seconda saper tenere la palla in mano, la terza correre con la traiettoria giusta e poi a seguire tutte le altre; e sempre con il cervello aperto per vedere, capire, leggere la situazione di gioco e infine fare la scelta giusta.
Non esiste un tipo di passaggio giusto o sbagliato, esiste un tipo di passaggio adeguato a quella situazione di gioco.
Magari sono cose che farete già e allora dovete rivedere la vostra capacità comunicativa.
Perchè, lo ripeto, i risultati sono impietosi.
E non tiriamo sempre fuori il discorso della base, del numero di tesserati, etc.
L'Italia, rugbisticamente, non è un paese del terzo mondo e non lo è mai stato: le società spendono, la Federazione spende, il numero di allenamenti che i giocatori fanno, in ogni fascia di età, è uguale a quello delle nazioni che giocano meglio di noi.
Mancano i riscontri, gente.
Perchè che le squadre italiane non siano capaci di muovere la palla quanto le altre e che i giocatori quando hanno l'ovale sembra che abbiano in mano un vassoio di pasticcini lo vedono anche i muri....

Anche qui polemiche che oltretutto non c'entrano niente con la Femminile? Forse avete sbagliato topic...

[mauott]

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La colpa è di tutti quegli allenatori italiani che non sono stati capace di insegnare ai nostri Under 7, Under 9, Under 11 a tratare la palla come la trattano i pari età britannici o francesi.

Da questo che dici si evince che :

1) non hai mai visto cosa succede sul campo di allenamento di una U8, U10, U12 (torneranno le dispari forse ma quest'anno ci sono le pari ) ..
2) non hai mai frequentato un corso di 1° movimento e successivi ...

Lo dico senza polemica, è solo una constatazione del fatto che parli di cose che non conosci

Ma i risultati parlano per me...
E' vero, io vedo solo azzurri dai 16/17 anni in su, ma presuno che se questi (che sono il meglio del movimento) non sanno passare la palla nè tenerla in mano, qualcosa nel sistema formativo non funziona.
Tu continua pure a sentirti toccato dal vivo se qualcuno critica il tuo orticello o le tue "corporazioni", invece di fare un po' di sana autocritica (sto usando il "tu" impersonale, ovviamente, intendo dire tutto il movimento degli allenatori, selezionatori, insegnanti, etc.).
Che poi, tanto per inciso, la colpa "prima", quella base, non è neanche degli allenatori italiani, ci mancherebbe; è della nostra mentalità, sia sportiva che culturale in genere.
Nostra italiana, dico.
Lo si vede nel calcio ma anche negli altri campi della vita.
Da noi c'è la cultura di premiare il risultato ad ogni costo non di divertire chi va a vedere la partita e rendere orgoglioso il pubblico per le belle giocate !!!
E siccome questa è una carattersistica irreversibile di noi italiani, difficile che gli allenatori delle Under 10 di rugby (o magari chi fa loro i corsi di aggiornamento... ), faccia passare come dato principale che per giocare a rugby la prima regola è divertirsi, la seconda saper tenere la palla in mano, la terza correre con la traiettoria giusta e poi a seguire tutte le altre; e sempre con il cervello aperto per vedere, capire, leggere la situazione di gioco e infine fare la scelta giusta.
Non esiste un tipo di passaggio giusto o sbagliato, esiste un tipo di passaggio adeguato a quella situazione di gioco.
Magari sono cose che farete già e allora dovete rivedere la vostra capacità comunicativa.
Perchè, lo ripeto, i risultati sono impietosi.
E non tiriamo sempre fuori il discorso della base, del numero di tesserati, etc.
L'Italia, rugbisticamente, non è un paese del terzo mondo e non lo è mai stato: le società spendono, la Federazione spende, il numero di allenamenti che i giocatori fanno, in ogni fascia di età, è uguale a quello delle nazioni che giocano meglio di noi.
Mancano i riscontri, gente.
Perchè che le squadre italiane non siano capaci di muovere la palla quanto le altre e che i giocatori quando hanno l'ovale sembra che abbiano in mano un vassoio di pasticcini lo vedono anche i muri....

Chiedo scusa da subito ai moderatori se continuo con l'OT rispetto alla bella prestazione delle ragazze ...

Senza polemica, ma se tu un giorno andrai su un qualunque campo di allenamento del settore propaganda italiano ti accorgerai che l'unica prerogativa che hanno quelli che tu chiami "allenatori" è il tempo libero ... per essere tesserato come "educatore" basta frequentare 1 corso detto CAS della durata di 4 ore un sabato pomeriggio ..

Lo so che il percorso teorico sarebbe quello che prevede 2 di questi corsi di approccio (cas 1 e cas 2) più un corso allenatori di primo livello della durata di una settimana ma la realtà è un'altra ....

intendiamoci, non sto dicendo che sono incapaci (sia in fir che gli educatori), sto dicendo che non c'è una programmazione comune coordinata dalla federazione se non sulla carta ...

i bambini poi, nella maggior parte dei casi, non sono in grado neppure di correre ... l'educazione fisica nelle scuole primarie è assente o molto lacunosa (a parte alcuni progetti pilota che coinvolgono un numero esiguo di classi) .. quando arrivano al campo di allenamento devi insegnare loro a correre, a cadere, a non avere paura del contatto e tutta una serie di altre cose che i coetanei francesi ed inglesi imparano a scuola ... nei paesi anglosassoni durante gli allenamenti settimanali delle under propaganda non si fa contatto ma solo tecnica di base con la palla ... e per tecnica intendo sia con le mani che con i piedi curata da emissari delle società pagati una cifra rispettabile... capisci che loro partono da presupposti diversi dai nostri e di molto ... poi certo, ci sono molte società che fanno un ottimo lavoro con le under propaganda ma poche (con poche intendo tendenti a 0) hanno gente professionista a curare i bambini ...

Tutto questo per dire, come già accennava Orso1967 qualche post più su, che non è semplice come potrebbe sembrare .... ed io sto in lombardia, ovvero una regione senza troppi problemi, figurati chi sta in regioni più "sfortunate" ....

[Gotrek]

Per tornare al topic pongo una domanda: cosa hanno in più le donne degli uomini? (a livello nazionale rugby intendo non fate i maliziosi )

1)Tutte e due le nazionali ormai dovrebbero avere gruppi solidi ed affiatati visto che l' ossatura delle squadre è la stessa da alcuni anni.
2) Il movimento maschile è più numeroso del femminile.
3) Gli uomini hanno maggiore esperienza internazionale.
4) Le ragazze non sono professioniste.
5) L' allenatore della femminile non è un blasonato straniero.

E comunque i risultati dela nazionale femminile sono più evidenti e rilevanti di una maschile, perchè?

Se ho sbagliato qualcosa vi prego di corregermi, ma credo che comunque il mio punto di vista lo abbia trasmesso.

Ancora brave ragazze, continuate così a crescere e portare alti i nostri colori nel rugby

[Shye]

Per tornare al topic pongo una domanda: cosa hanno in più le donne degli uomini? (a livello nazionale rugby intendo non fate i maliziosi )

1)Tutte e due le nazionali ormai dovrebbero avere gruppi solidi ed affiatati visto che l' ossatura delle squadre è la stessa da alcuni anni.
2) Il movimento maschile è più numeroso del femminile.
3) Gli uomini hanno maggiore esperienza internazionale.
4) Le ragazze non sono professioniste.
5) L' allenatore della femminile non è un blasonato straniero.

E comunque i risultati dela nazionale femminile sono più evidenti e rilevanti di una maschile, perchè?

Se ho sbagliato qualcosa vi prego di corregermi, ma credo che comunque il mio punto di vista lo abbia trasmesso.

Ancora brave ragazze, continuate così a crescere e portare alti i nostri colori nel rugby

Perchè a livello femminile non c'è il professionismo e non c'è quindi la stessa differenza che c'è in quello maschile, chiaro e semplice.
Questo ovviamente senza nulla togliere alla nazionale italiane ed ai suoi ottimi risultati.

[Gotrek]

Vero, ma riduttivo. Credo che il fatto del professionismo influenzi solo perchè in italia se non c'è un gran lucrare le persone di buona volonta riescono a lavorare bene e far vedere i frutti anche con tanti sacrifici come dimostra la femminile.

Il solo professionismo non spiega l' enorme divario dei bacini d'utenza (il rugby negli anni 70 aveva sicuramente più seguito in inghilterra che in italia), la qualità dei giocatori ed altro, senza considerare che le donne fuori sono un po' meno "dilettatanti" delle italiane, molto probbabilmente inizano a giocare anche prima in strutture migliori e con tutto ciò le nostre ragazze tengono il passo.

Così si che si può dire che il professionismo in Italia ha fatto l'interesse di molti, ma poco del rugby al contrario degli altri paesi del 6N

[ayr]

In Inghilterra, c'e' un campionato femminile professionistico. E si vede molto.

[Shye]

Vero, ma riduttivo. Credo che il fatto del professionismo influenzi solo perchè in italia se non c'è un gran lucrare le persone di buona volonta riescono a lavorare bene e far vedere i frutti anche con tanti sacrifici come dimostra la femminile.

Il solo professionismo non spiega l' enorme divario dei bacini d'utenza (il rugby negli anni 70 aveva sicuramente più seguito in inghilterra che in italia), la qualità dei giocatori ed altro, senza considerare che le donne fuori sono un po' meno "dilettatanti" delle italiane, molto probbabilmente inizano a giocare anche prima in strutture migliori e con tutto ciò le nostre ragazze tengono il passo.

Così si che si può dire che il professionismo in Italia ha fatto l'interesse di molti, ma poco del rugby al contrario degli altri paesi del 6N

Non fraintendermi, sono state bravissime e sono loro tifoso, ma non hanno mica vinto il 6N. La differenza con inglesi e francesi è bella netta.
Quanto al professionismo, 13 anni fa c'è stato Grenoble e in quel periodo abbiamo battuto l'Irlanda (ripetutamente ed anche a casa loro), Scozia, Galles e se non ci si fosse messo l'arbitro anche l'Inghilterra.
Ora è un po' più difficile, il professionismo ha enormemente allargato il divario tra i paesi rugby-addicted e quelli a metà del guado come l'Italia.

[Shye]

In Inghilterra, c'e' un campionato femminile professionistico. E si vede molto.

Infatti la differenza con le inglesi è ancora bella netta

[ellis]

La differenza con inglesi e francesi è bella netta.
Quanto al professionismo, 13 anni fa c'è stato Grenoble e in quel periodo abbiamo battuto l'Irlanda (ripetutamente ed anche a casa loro), Scozia, Galles e se non ci si fosse messo l'arbitro anche l'Inghilterra.
Ora è un po' più difficile, il professionismo ha enormemente allargato il divario tra i paesi rugby-addicted e quelli a metà del guado come l'Italia.

Verissimo, Shye.

Così come ha aumentato la differenza tra quelle a metà del guado e chi è ancora dalla parte di là della riva: oggi come oggi l'Italia non rischia minimamente di perdere in posti dove negli anni '70-'80 perdeva (Marocco, Russia, etc.).

E badate bene: ci perdeva magari due soli mesi dopo aver perso 12-18 con gli All Blacks !!!!

[Shye]

La differenza con inglesi e francesi è bella netta.
Quanto al professionismo, 13 anni fa c'è stato Grenoble e in quel periodo abbiamo battuto l'Irlanda (ripetutamente ed anche a casa loro), Scozia, Galles e se non ci si fosse messo l'arbitro anche l'Inghilterra.
Ora è un po' più difficile, il professionismo ha enormemente allargato il divario tra i paesi rugby-addicted e quelli a metà del guado come l'Italia.

Verissimo, Shye.

Così come ha aumentato la differenza tra quelle a metà del guado e chi è ancora dalla parte di là della riva: oggi come oggi l'Italia non rischia minimamente di perdere in posti dove negli anni '70-'80 perdeva (Marocco, Russia, etc.).

E badate bene: ci perdeva magari due soli mesi dopo aver perso 12-18 con gli All Blacks !!!!

Esattamente, è diventato completamente un altro sport.
Uno sport dove c'è troppa differenza tra le varie fasce per far sì che diventi uno sport globale. Speriamo per il futuro, ma le scelte dell'IRB (un esempio: mondiali giocati sempre negli stessi posti) non incoraggia l'ottimismo.

[leprottina]

tutte belle parole e riflessioni.

Io frequento molto da lontano, ma poi non troppo, tutte e due le nazionali..

credete a me: la maschile nel ricevere 100 da 100 o anche meno.

la femminile nel ricevere 100 risponde con 200.


La differenza sta nella risposta a quello che ricevono.


I ragazzi, pur potendo, sembra non riescano a superarsi, le ragazze cercano di farlo ad ogni partita.

baci e ancora grazie ragazze!!!

[Gotrek]

Qui volevo arrivare, il professionismo ha influito, la gestione pessima del professionismo in Italia ha contribuito ancora di più ma la differenza tra le due nazionali è propio nelle persone, le donne danno il 200% perchè sono abituate a dover dare di più degli uomini per essere considerate come gli uomini.

Non cerchiamo scuse per le nostre mancanze, il movimento e i risultati sono quelli che ci meritiamo.

[Shye]

Si, vabbeh..e questo non vale per le donne delle altre nazioni? La differenza dovrebbe essere la stessa, no?
Sinceramente sta tesi mi sembra un po' offensiva verso la professionalità degli azzurri (uomini), oltre che un po' demagogica..ma tant'è

[leprottina]

no non credo che le donne diano il 200% per essere considerate come gli uomini...
lo fanno più semplicemente come in tutte le loro cose, perché sono donne.

[Gotrek]

Ok, abbiamo estremizzato il discorso, ma il discorso comunque è lo stesso.
La poca crescita della maschile rispetto alle altre nazioni del 6N non dipende solo dal professionismo, ma anche e sopratutto da chi compone il movimento (squadra, allenatore, dirigenza, tifoseria, bacino d'utenza ecc ecc)
Allo steso modo i buoni risultati della femminile non dipende solo dal fatto che sono ancora amatoriali.