Mah, provo a rispondere ma mi sembra che non serva a nulla; se non si vuole capire............ è tutto banale; è giusto solo quello che dici tu?stewie ha scritto: Questo è un concetto troppo banale. Dunque i giocatori non dovrebbero imparare nulla dalla nazionale? Giocare nella propria squadra sarebbe come giocare nella nazionale? L'aggettivo migliore presuppone un termine di paragone, quindi dire i giocatori migliori in assoluto non significa nulla. Ha senso solo se si ha chiaro il termine di paragone, cioè migliore nella corsa o nel passaggio ad esempio. Ma anche qui bisogna chiarire: mi servono 15 persone velocissime ma che non sanno passare? O me ne bastano 5 o 6? Insomma dipende dal gioco che si vuole praticare e questo lo decide l'allenatore. Se è vero che l'allenatore deve selezionare i migliori è vero anche che l'allenatore sceglierà i migliori per attuare il gioco che preferisce.
L'aggettivo migliore non è in assoluto, avrei detto il migliore, ma è relativo al migliore che reputa il selezionatore a fare quel determinato gioco o a ricoprire quel ruolo che il selezionatore ha in testa. Chi ha detto che giocare nel Club è come giocare in nazionale? Giocare in nazionale, che dovrebbe essere ad un livello superiore, comporta evidentemente una esperienza ulteriore e di qualità per tutti i giocatori che vi partecipano. Chi è l'allenatore che ha bisogno di 15 giocatori veloci e incapaci?
Il modo di gestire del selezionatore non è uguale a quello dell'allenatore di Club. Tutto sommato credo anche che l'allenatore del Club abbia anche più responsabilità perchè è il responsabile della formazione (compito che non è del selezionatore). Il selezionatore "utilizza" un giocatore e cercando di ottenere quello che si prefigge, comunque devolve delle competenze particolari anche al giocatore stesso. Guarda che i giocatori, questo, lo sanno bene, se sono in buona fede.
Poi, che questo non succeda sempre è pure evidente ma parliamo anche di altre responsabilità; però così come può capitare che un Club crea poca evoluzione per i propri ragazzi, così (ma teoricamente più diffcile) può capitare che il selezionatore voglia un giocatore che mai si adatterà al gioco che ha in testa lui.
Io non voglio difendere nessuno, non sono un selezionatore, e credo che tutti si stia assistendo ad un disastro, peraltro annunciato. Però, non giochiamo sulle parole e proviamo ad esporre dei concetti (anche se non condividi, io ho la possibilità di dire quello che penso).
Buon rugby