Brules ha scritto:Il problema delle statistiche e delle probabilita' e che puoi anche avere 1 possibilita' su 1.000 che ti vada male, ma se ti va male ti va male e basta. Alla fine le partite si perdono per 1 punto, quindi se hai un calciatore che ti garantisce di fare 3 punti intanto te li porti a casa che non si sa mai che oggi sia quel caso su mille.
In particolare se giochi una finale, le medie e le probailita' e' meglio lasciarle stare!
A questo c'e' da aggiungere che le statistiche sono (o sarebbero) poco significative perche' dipendono dall'atteggiamento dell'avversario (che dipende dal punteggio) e dal tuo "stato d'animo" (che dipende dal punteggio). L'esempio del Galles che hai riportato non e' proprio pertinente perche' il punteggio era molto basso. In quel caso andare al riposo 6-3 al posto di 6-0 era piu' o meno lo stesso e valeva la pena tentare di girare la partita. Magari finire il primo tempo 12-0 al posto di 12-6 perche' non hai piazzato non e' la stessa cosa dal punto di vista mentale: gli avversari possono gestirsi 4 cp nel secondo tempo che (in barba alle statistiche) tu sarai costretto a mandare in touche anche se sono facili perche' nel frattempo il tempo passa e gli altri hanno messo altri 3 punti
Nel basket le percentuali del tiro da 3 sono condizionate dal fatto che la difesa deve dare delle priorita' e ti da piu' spazio da 3, di solito. Se sei a 4 secondi dalla fine sotto di 3 la difesa si mette tutta sulla riga dei 3 punti e ti tocca tirare da 8 metri e mezzo: pensi di avere le stesse percentuali?
Sono d'accordo con te sul fatto che non esiste una regola fissa che vada bene per tutte le situazioni, l'ho scritto e lo ripeto. All'inizio della partita è un conto, magari col punteggio in equilibrio, alla fine è cosa completamente diversa, e dipende dal punteggio, se sei in vantaggio o se sei sotto, e di quanto. Il capitano deve capire lo stato della squadra. Detto questo, a mio avviso (e lo dico io che piazzavo!) si tende troppo nel rugby attuale a cercare i pali. E' opinione personale. Non sono un nostalgico in nessun campo della vita, ma nel rugby moderno si piazza troppo, e molto di più che negli anni in cui ho cominciato a seguirlo io. E i miediani di apertura vengono giudicati quasi più da come calciano che da come dirigono il gioco, col metro attuale Barry John, forse il più grande mediano di apertura di tutti i tempi, comunque un grandissimo, sarebbe uno scarpone. Allan mi sembra molto più geometrico e razionale di Orquera, sia pure con un pack come quello italiano del 2014 (un disastro), ma siccome ha sbagliato qualche piazzato facile improvvisamente lo mettiamo in discussione. Io dico che, in generale, se ho la possibilità di avere una touche con mio lancio nei 22 avversari, me la voglio giocare, a meno che la punizione non sia talmente facile da poterla affidare a Lo Cicero. Entrare nei 22 avversari con una piattaforma come una touche su lancio proprio è uno dei principali obiettivi del gioco. Vedi, magari su tre due le perdo, ma se quella che vinco mi frutta un giallo alla squadra avversaria per me è quasi meglio (quasi) che avere 9 punti (ammesso che le tre punizioni io le metta tutte), anche da un punto di vista psicologico. Io sono l'Italia, voi siete gli All Blacks ma io voglio provare ad entrare nei vostri 22 e a giocarmela. Ho molto apprezzato il fatto che il Galles volesse cercare di vincere al Flaminio nel 2007 e sia andato per la touche e mi sono davvero rammaricato -sia pure tifando Italia- che l'arbitro abbia poi detto che il tempo era scaduto. Il Galles perse quella partita ma, anche grazie a quella mentalità (non solo, naturalmente, ma anche grazie a quella mentalità, in alcuni campi gallesi il pubblico di casa borbotta quando la squadra di casa va per i pali), da quella partita ad oggi ha vinto tre championship (due col grande slam), ed è arrivato in semifinale di una coppa del mondo, persa per sfortuna. E, pur partendo "neutrale", non ho potuto che tifare Northampton dopo aver visto con quanto coraggio i Saints, sia pure alla fine del primo tempo e sia pure su una situazione non compromessa come uno 0-6 (in questo hai pienamente ragione) hanno cercato la touche e non i pali. Viceversa -e non lo dico per stupirti ma per come si svolgeva la partita- vista l'evidente superiorità in mischia ordinata del Calvisano sabato, Calvisano faceva benissimo ad andare per i pali, pazientemente, recuperando a poco a poco, anziché cercare le touche (che non è che funzionasse splendidamente, i calvini la palla la vincevano ma poi non c'era abbrivio, anche se in un paio di situazioni hanno messo in crisi Rovigo), tanto la superiorità in mischia chiusa garantiva diverse penalità. Se hai una difesa arcigna come Tolone, guadagni una serie di punizioni in mischia (il Castres era in sofferenza), sei sicuro di non concedere mete agli avversari (tranne una molto fortuita), e hai Wilkinson e Armitage, allora va bene andare per i pali, anche se la stessa identica tattica l'anno prima era stata fatta saltare dal Castres e da Kockot. Ripeto, non c'è una regola fissa, sta al capitano, trovo solo -e qui lo dico anche per "provocare" simpaticamente Garryowen- che Parisse "sbagli" tutte le chiamate (ossia faccia sempre l'opposto di quello che farei io in quella situazione) e che spesso non abbia il polso della squadra. Ricordo la partita con l'Australia a Firenze, novembre 2012. A pochi minuti dalla fine punizione per l'Italia, centrale ma molto distante. Italia 3 sotto. Orquera calcia e sbaglia. Non era meglio andare in touche? O la va o la spacca, o perdi o vinci. Certo, la touche precedente era stata persa (Vosawai), ma io urlai dagli spalti che era la decisione sbagliata ancora prima di vedere Orquera calciare.