Vecchie foto
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- mondOvALE
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Re: Vecchie foto
Geipiar, ti ringrazio. Spero che qualcuno abbia la voglia di aprire il tuo link e guardare non dico tutta l'ora e mezza di partita ma 5 minuti. CINQUE MINUTI. Capirebbe perfettamente ciò che intendo.
Sì, confusione. Prese e passaggi approssimativi. Nessuno nega che oggi ci sia molta più applicazione e precisione. Ma è proprio lì il bello di allora. Guardate in quei minuti quante volte si ferma il gioco e, soprattutto, per quanto tempo, e poi immaginatevi oggi cosa sarebbero stati quei minuti. Guardate la naturalezza di quel drop iniziale fatto senza tanta preparazione di squadra. Stupendo. Oggi manca quella voglia di sputtanare un possesso. Ci si tiene troppo. E le "ripulite" per proteggerlo sono assassine, violentissime. E poi...pick and go eterni, mediani di mischia che aspettano decine di secondi per vedere i posizionamenti, decidere il da farsi... Ma come fa a piacere tutto questo??
Ah, ultima cosa. L'abbiamo già detto: vedere i fisici degli atleti oggi fa spavento. Forse fa pensare anche male... Ma se si guarda anche solo un minuto di quel filmato di jpr qualcuno dovrebbe trarne un'impressione. La partita è AB-Barbarians. Guardate bene la pelle dei giocatori... Trovate per caso qualche differenza rispetto ad ora? Io sì... Moltissima. E non è che non conta...
Sì, confusione. Prese e passaggi approssimativi. Nessuno nega che oggi ci sia molta più applicazione e precisione. Ma è proprio lì il bello di allora. Guardate in quei minuti quante volte si ferma il gioco e, soprattutto, per quanto tempo, e poi immaginatevi oggi cosa sarebbero stati quei minuti. Guardate la naturalezza di quel drop iniziale fatto senza tanta preparazione di squadra. Stupendo. Oggi manca quella voglia di sputtanare un possesso. Ci si tiene troppo. E le "ripulite" per proteggerlo sono assassine, violentissime. E poi...pick and go eterni, mediani di mischia che aspettano decine di secondi per vedere i posizionamenti, decidere il da farsi... Ma come fa a piacere tutto questo??
Ah, ultima cosa. L'abbiamo già detto: vedere i fisici degli atleti oggi fa spavento. Forse fa pensare anche male... Ma se si guarda anche solo un minuto di quel filmato di jpr qualcuno dovrebbe trarne un'impressione. La partita è AB-Barbarians. Guardate bene la pelle dei giocatori... Trovate per caso qualche differenza rispetto ad ora? Io sì... Moltissima. E non è che non conta...
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Siamo sempre più distanti...mondOvALE ha scritto: Naturalmente non intendevo stabilire che quel rugby fosse MIGLIORE d'amblè di quello di oggi. Ne ho un pò nostalgia semplicemente per il fatto che, al contrario di come pensa Garryowen, io lo trovo estremamente più incalzante nelle azioni, nel ritmo e meno spezzettato...
Anch'io penso a quel rugby con nostalgia, ma solo perché giocavo, ero più giovane e in campo internazionale erano presenti autentici geni. Geni dello sport, quelli che hanno portato piano piano ad arrivare al rugby odierno. In tutti gli sport ci sono stati campioni che hanno contribuito a far crescere non semplicemente la loro squadra, ma il loro sport. Gli anni '70-'80 ne hanno avuti parecchi, forse anche perché da un certo punto di vista il rugby era così "grezzo" che non era poi difficilissimo farlo progredire.
Mi spiego la posizione di mondOvALE con queste cose che ho appena scritto. E' in fondo un modo per rimpiangere la propria giovinezza.
Perché ci sono cose inconfutabili che non sono opinioni. Le touche e le mischie non sono opinioni e infatti già su quello siamo d'accordo.
Se si parla di gusti personali, va bene si possono rimpiangere le partite in cui mischie e touche venivano giocate così, ma con quel modo di giocare ci potevamo scordare lo sviluppo che ha avuto il rugby in questi anni e l'attrazione di così tanto pubblico.
Farei un discorso a parte sul TMO in occasione delle mete perché anch'io sono cresciuto con gli arbitri che anche se non è chiaro che la meta sia stata segnata, l'assegnano ugualmente "per premiare lo sforzo della squadra in attacco, per premiare l'azione". Però da un punto di vista sportivo non è giusto, il pubblico medio non è sicuramente d'accordo, perché tu puoi fare l'azione più bella del mondo e l'avversario salvare in extremis solo per l'intervento del "fattore C", però perché premiare l'attaccante e non il difensore fortunato?
Per chi ha visto Zebre - Benetton. La meta di Van Schalkwick da quella touche, negli anni '80 sarebbe stata sicuramente convalidata, ma sarebbe stato giusto? Il difensore è proprio il figlio della serva?
Le mischie ripetute sono realmente un problema del rugby odierno, un problema che deve sicuramente essere risolto e su cui stanno lavorando, ma non si può dire che il rugby di quell'epoca fosse più veloce, credo sia abbastanza evidente. Oggi le azioni che riguardiamo sono appunto arrivate fino a oggi perché sono le migliori, le più belle. E le ruck dove all'epoca potevi anche "lavorare" sui palloni a terra? Finivano solo se il pallone non si vedeva più. E le maul? Oggi almeno se ti fermi poi ti dicono di aprire il pallone
PS: La WC per me è stata MOLTO divertente..
Non guardiamo le azioni più belle, guardiamo una partita qualsiasi dell'epoca. Partite internazionali che finivano 3 a zero, 5 a 3 e così via. Non parliamo delle partite del campionato italiano perché altrimenti pubblico qualche filmato che fa accapponare la pelle...
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)
http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
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Re:
dài, dài, se fanno accapponare lascialo decidere a noi, pubblica. su youtube, però, poi segnalaci i linkGarryowen ha scritto: (...) Non parliamo delle partite del campionato italiano altrimenti pubblico qualche filmato che fa accapponare la pelle...
(mi sembra chiaro che tu stia parlando di campionati d'antan...)
Padre nostro che sei nei cieli | restaci pure | quanto a noi resteremo sulla terra | che a volte è così bella. (J. Prevert)
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Re: Vecchie foto
Garry, capisco tutto e, nonostante l'età avanzata, mi definisco un "nostalgico moderato", ma è difficile negare che dal punto di vista puramente ludico il link della partita che ho postato è più divertente degli scontri fra bisonti che rappresentano il 70% del rugby odierno. Poi sono d'accordo anch'io, quando si andava al galoppo a cavallo ci si divertiva di più che a guidare una yaris nel traffico di Roma, ma non si può tornare al cavallo esattamente come non si può tornare al rugby di Gareth Edwards, JPR WILLIAMS (maiuscolo) e Barry John. Dobbiamo farcene una ragione e ce la facciamo. Ma negare che quel rugby fosse esteticamente più bello di quello odierno mi sembra davvero difficile.
Per chi ama godere posto anche questo:
https://www.youtube.com/watch?v=Pu2at_cqJQM
Fate un confrontino con la finale della RWC 2001, dico la finale RWC, mica Calvisano - Rovigo, eh!
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Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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Re: Vecchie foto
Ri-ripeto. Facciamo che la partita- campione degli anni 70-80 la scelgo io e quella di oggi pure la scelgo io, poi vediamo.
Non vale prendere una partita in cui c'è quella che per anni è stata considerata la meta più bella della storia (per quanto ci siano anche un paio di cravattoni, uno anche su JPR, che a ripensarci mi chiedo come si potessero tollerare...).
Sceglierei quelle partite da tre a zero, senza una meta, con passaggi alla viva il parroco e casini in touche e mischie, raggruppamenti infiniti con cumuli di giocatori che per la gente comune ancora oggi rappresentano "il rugby"
Non vale prendere una partita in cui c'è quella che per anni è stata considerata la meta più bella della storia (per quanto ci siano anche un paio di cravattoni, uno anche su JPR, che a ripensarci mi chiedo come si potessero tollerare...).
Sceglierei quelle partite da tre a zero, senza una meta, con passaggi alla viva il parroco e casini in touche e mischie, raggruppamenti infiniti con cumuli di giocatori che per la gente comune ancora oggi rappresentano "il rugby"
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Re: Vecchie foto
Te la metto così: partite brutte come la finale RWC 2011 si trovano in ogni epoca, partite belle come quella là e molte altre di quell'epoca non ne vedo da allora. Anche oggi ci sono belle partite, ma non è una bellezza divertente che ti fa urlare WOW ad ogni passaggio e ad ogni turnover. E' una bellezza più "fredda", più "scientifica", meno emozionale.
Ma in fondo il bello è poterne chiacchierare.
Tanto lo so anch'io che uno come Barry John non nasce più e, se nascesse, uscirebbe in barella dopo 5 minuti di gioco tranvato da un cristone di 110 kg.
Comunque JPR se ne fotteva delle cravatte, continuava a giocare e non si fermava mica a guardare se l'arbitro fischiava.
Ma in fondo il bello è poterne chiacchierare.
Tanto lo so anch'io che uno come Barry John non nasce più e, se nascesse, uscirebbe in barella dopo 5 minuti di gioco tranvato da un cristone di 110 kg.
Comunque JPR se ne fotteva delle cravatte, continuava a giocare e non si fermava mica a guardare se l'arbitro fischiava.
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Re: Vecchie foto
Io scelgo la fazione Garryowen. Barbarians-All Blacks è anche la mia partita preferita, ogni tanto riguardo quella prima meta e anche l'entrata in campo delle squadre è sensazionale, però, come avevo scritto nel mio primo post, credo che il rugby di quegli anni sembri, agli occhi di uno spettatore odierno, tanto divertente e fantasioso quanto naif. Penso che in molte di quelle mete un Guidi o un Cavinato o un Properzi noterebbero non la grande esecuzione della squadra in attacco ma la disordinata e improvvisata disposizione della squadra in difesa. Il rugby è guerra di trincea, si dice spesso: in alcune di quelle azioni, anche tra le più belle, si vedono gli schieramenti mischiati alla rinfusa tra loro, con alcuni difensori che tornano indietro corricchiando e fuori posto. Questo urta un po' il senso estetico di chi apprezza il rugby anche o forse soprattutto come organizzazione di squadra.
Uso la metafora più scontata: il bicchiere a metà. Voi vedete la metà bicchiere piena dei passaggi fatti in velocità, con fantasia e con il sostegno alla mano di tutta la squadra, noi il bicchiere vuoto dei passaggi a volte raffazzonati, dei palloni carambolanti sul terreno, dei placcaggi non ortodossi, della disposizione difensiva che a volte forse nemmeno la C2 odierna.
Quello di quegli anni rimane un rugby eroico, leggendario e bellissimo, per certi aspetti più bello e divertente di quello odierno; ma nel frattempo tecnica e soprattutto organizzazione sono progredite e certe arretratezze si notano tutte
Uso la metafora più scontata: il bicchiere a metà. Voi vedete la metà bicchiere piena dei passaggi fatti in velocità, con fantasia e con il sostegno alla mano di tutta la squadra, noi il bicchiere vuoto dei passaggi a volte raffazzonati, dei palloni carambolanti sul terreno, dei placcaggi non ortodossi, della disposizione difensiva che a volte forse nemmeno la C2 odierna.
Quello di quegli anni rimane un rugby eroico, leggendario e bellissimo, per certi aspetti più bello e divertente di quello odierno; ma nel frattempo tecnica e soprattutto organizzazione sono progredite e certe arretratezze si notano tutte
- jpr williams
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Re: Vecchie foto
Beh, vedo, però, che siamo tutti d'accordo sul fatto che quel rugby fosse più divertente. Ripeto che parlo solo ed esclusivamente dell'aspetto ludico ed emozionale. Ho visto quel rugby da bambino e ancora oggi quando lo rivedo mi diverto come quel bambino e salto per aria ad ogni offload fra Phil Bennett e Gerald Davies (giusto per non tirare in ballo sempre l'eroe della mia infanzia).
E' chiaro che il "me" adulto che ha visto questo sport per 40 anni ne coglie tutti i limiti e le carenze tecniche, ed è altrettanto chiaro che se una macchina del tempo riportasse il "mio" Galles ai giorni nostri ne prenderebbe un sacco e una sporta (e magari molti uscirebbero con fratture multiple) da una qualunque squadra di terminator attuali. Bodybuilding killed the rugby stars
Del resto, parlando di carenze tecniche e adeguatezze, c'era un tempo, nel calcio, un allenatore di nome Annibale Frossi il quale sosteneva che la partita perfetta finirebbe 0-0 senza neanche un tiro in porta. Allora dico viva l'imperfezione e l'approssimazione tecnica.
E' chiaro che il "me" adulto che ha visto questo sport per 40 anni ne coglie tutti i limiti e le carenze tecniche, ed è altrettanto chiaro che se una macchina del tempo riportasse il "mio" Galles ai giorni nostri ne prenderebbe un sacco e una sporta (e magari molti uscirebbero con fratture multiple) da una qualunque squadra di terminator attuali. Bodybuilding killed the rugby stars
Del resto, parlando di carenze tecniche e adeguatezze, c'era un tempo, nel calcio, un allenatore di nome Annibale Frossi il quale sosteneva che la partita perfetta finirebbe 0-0 senza neanche un tiro in porta. Allora dico viva l'imperfezione e l'approssimazione tecnica.
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- jpr williams
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Re: Vecchie foto
Vado un pò OT (ma neanche tanto poi) rispetto alla discussione che stiamo facendo.
Sabato sera vedendo Leicester-Treviso mi sono accorto per la prima volta di una cosa che non avevo mai notato. Ripeto, IO, non l'avevo mai notato, magari voi lo sapevate da 3mila anni; è che le cose che trovo brutte tendo inconsciamente ad ignorarle . I giocatori inglesi tenevano il nome scritto sulla maglia. Ora, non so, perchè come detto non ci avevo mai fatto caso, se lo fanno solo a Leicester o solo in Inghilterra o anche a vattelapesca, ma la cosa mi ha molto infastidito. La trovo narcisistica e pallatondara. Spero non sia il primo passo per arrivare ad obbrobri come le maglie con numeri alla c4$$o come nel calcio. Posso dire che la mia perdita di passione per il calcio ha coinciso con la comparsa di gente che gioca con numeri ridicoli tipo il 47 o l'83 anzichè la classica numerazione dall'1 all'11 in cui il numero ha un'attinenza con il ruolo. Il giorno che vedrò un mediano di mischia col numero 35 vorrà dire che la fine è vicina (almeno per me).
Sabato sera vedendo Leicester-Treviso mi sono accorto per la prima volta di una cosa che non avevo mai notato. Ripeto, IO, non l'avevo mai notato, magari voi lo sapevate da 3mila anni; è che le cose che trovo brutte tendo inconsciamente ad ignorarle . I giocatori inglesi tenevano il nome scritto sulla maglia. Ora, non so, perchè come detto non ci avevo mai fatto caso, se lo fanno solo a Leicester o solo in Inghilterra o anche a vattelapesca, ma la cosa mi ha molto infastidito. La trovo narcisistica e pallatondara. Spero non sia il primo passo per arrivare ad obbrobri come le maglie con numeri alla c4$$o come nel calcio. Posso dire che la mia perdita di passione per il calcio ha coinciso con la comparsa di gente che gioca con numeri ridicoli tipo il 47 o l'83 anzichè la classica numerazione dall'1 all'11 in cui il numero ha un'attinenza con il ruolo. Il giorno che vedrò un mediano di mischia col numero 35 vorrà dire che la fine è vicina (almeno per me).
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- Hap
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- Iscritto il: 3 feb 2010, 16:49
Re: Vecchie foto
jpr, ti confermo che Leicester lo fa da anni. Dovrebbe quindi farlo tutta la Premiership. Ad esempio Wasps lo fa, sono sicuro. Ma penso che per regolamento lo facciano tutti.
Agli amici che compaiono dagli abissi di internet solo quando l'Italia le prende, gustando il momento con rara intensità: grazie.
Grazie.
Grazie perché mi avete fatto capire il senso di tutti quei video porno in cui i mariti si sollazzano vedendo la moglie soddisfatta da un estraneo.
Grazie.
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- mondOvALE
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Re:
Vorrei ri-ri-ri-precisare cercando di metterci d'accordo sull'accezione di "nostalgico".Garryowen ha scritto:Siamo sempre più distanti...mondOvALE ha scritto: Naturalmente non intendevo stabilire che quel rugby fosse MIGLIORE d'amblè di quello di oggi. Ne ho un pò nostalgia semplicemente per il fatto che, al contrario di come pensa Garryowen, io lo trovo estremamente più incalzante nelle azioni, nel ritmo e meno spezzettato...
Anch'io penso a quel rugby con nostalgia, ma solo perché giocavo, ero più giovane e in campo internazionale erano presenti autentici geni. Geni dello sport, quelli che hanno portato piano piano ad arrivare al rugby odierno. In tutti gli sport ci sono stati campioni che hanno contribuito a far crescere non semplicemente la loro squadra, ma il loro sport. Gli anni '70-'80 ne hanno avuti parecchi, forse anche perché da un certo punto di vista il rugby era così "grezzo" che non era poi difficilissimo farlo progredire.
Mi spiego la posizione di mondOvALE con queste cose che ho appena scritto. E' in fondo un modo per rimpiangere la propria giovinezza.
Ho 44 anni, seguo il rugby da una quindicina, non l'ho mai giocato e non ho un genitore che mi abbia indotto. Quindici anni fa giudicavo il rugby di quindici anni fa. Ora giudico il rugby di ora. Però mi son messo ultimamente a guardare cos'era questo sport quando io stavo nella Nord del Brescia Calcio a promettere mazzate alla curva opposta o quando guardavo La Pimpa e i Barbapapà in tv.
Ho fatto semplici paragoni istintivi, non su quanto fosse migliore un'epoca piuttosto di un'altra ma, come diceva Jpr, sotto un aspetto puramente ludico (lo faccio ogni tanto anche col calcio. Sport su cui non sputo sopra e che oggi reputo più godibile rispetto all'epoca di Platini e Boniek, al contrario del rugby). La mia non può essere nostalgia di una giovinezza che non c'è più, Garry, semplicemente perchè facevo altro e guardavo altro. E se fosse, l'avrei anche per il calcio (che non ho, al di là effettivamente dell'orrida numerazione già accennata da Jpr e dell'invasione di stranieri grazie o a causa alla legge Bosman, alla comunità Europea etc. Amavo i 3 stranieri e stop). Non sono un vecchio barbogio cresciuto a pane, rugby e leggende su di esso, magari del padre o del nonno con la gamba di legno e le medaglie di guerra. Ho uno spaccato del rugby che è solo ed unicamente quello contemporaneo e che, per un segone mio, mi son messo a confrontarlo con quello del passato riguardandomi un bel pò di materiale (non le superfinali o le supermete. Anche le cose mediocri...). Eppure il SISTEMA dello svolgimento del gioco, seppur così impreciso e talvolta caotico, era per ME molto più divertente dello strazio di ora con gioco fermo ad ogni piè sospinto, soprattutto per un'applicazione maniacale ed ossessiva dei regolamenti che sarà anche GIUSTA ma è sicuramente la morte dello spettacolo.
Poi ognuno la vede giustamente come vuole. C'è chi ama la perfezione, l'ordine, la fisicità e il senso di "giustizia" di ora e chi invece vi rinuncerebbe volentieri per tornare a normalizzare ed umanizzare un pò di più uno sport magnifico ma che, secondo me, sta via via perdendo appeal a causa della sempre minore spontaneità dei gesti e della poca "televisività" dei ritmi. Anche quello conta in un'epoca in cui si sceglie di fare/tifare uno sport soprattutto grazie alla tv o dalla tv.
- Hap
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- Iscritto il: 3 feb 2010, 16:49
Re: Re:
44 anni?mondOvALE ha scritto:...
Ho 44 anni, seguo il rugby da una quindicina, ...
Chi è il tuo stregone?
Agli amici che compaiono dagli abissi di internet solo quando l'Italia le prende, gustando il momento con rara intensità: grazie.
Grazie.
Grazie perché mi avete fatto capire il senso di tutti quei video porno in cui i mariti si sollazzano vedendo la moglie soddisfatta da un estraneo.
Grazie.
Grazie perché mi avete fatto capire il senso di tutti quei video porno in cui i mariti si sollazzano vedendo la moglie soddisfatta da un estraneo.
- mondOvALE
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Re: Re:
Ahah! Ci sono tutti, caro. Ci sono tutti... La stregoneria stà nel non pensarci troppo...Hap ha scritto:44 anni?mondOvALE ha scritto:...
Ho 44 anni, seguo il rugby da una quindicina, ...
Chi è il tuo stregone?
- time vortex
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Re: Vecchie foto
Anch'io sono fra quelli che il rugby vecchio stile lo hanno visto solo su YouTube, quindi il mio parere è per forza di cose parziale, ma per quel poco che ho visto esprimo la mia preferenza per il rugby moderno, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti. Per me quelle vecchie immagini in bianco e nero hanno soltanto il fascino delle cose passate, quando tutto, non solo il rugby, era più semplice, più romantico, e in una certa misura anche più passionale, nel senso che tendiamo a riconoscere nelle azioni di chi ci ha preceduto un'energia e un entusiasmo che a noi, uomini cinici del nuovo millennio, è spesso sconosciuta.
Con questo non voglio dire che quel rugby fosse brutto, tutt'altro, soltanto ai miei occhi appare come un altro sport, che forse mi avrebbe appassionato e forse no, ma che adesso guardo con la stessa curiosità con cui vado a vedere le mostre di vecchi oggetti e immagini degli anni Cinquanta o Sessanta, o la stessa simpatia con cui gusto i vecchi caroselli che passavano in televisione quando non ero ancora nata.
Ti do ragione nel dire che il rugby professionistico ha sicuramente tolto molta della poesia che c'era nel rugby "in bianco e nero". È uno sport meno improvvisato e più tecnico, dove il puro talento – che una volta bastava per emergere – adesso non basta più, perché l’asticella delle prestazioni si è alzata tantissimo rispetto a trenta-quarant’anni fa e per fare delle buone prestazioni ci vogliono anche delle solide basi tecniche e atletiche. E sì, è sicuramente vero che gli atleti 2.0 sono più grossi di quelli “in bianco e nero”, (al di là della questione doping, s’intende), ma questo dipende dalle nuove tecniche di allenamento che effettivamente sono molte cambiate negli ultimi decenni. Non esiste più Rocky che si allena con i quarti di manzo. Adesso dietro a ogni sportivo c’è un fisioterapista che prepara allenamenti personalizzati per ogni giocatore/atleta, per sviluppare la massa muscolare solo là dove serve. Non ci sono più abbuffate di spaghetti prima di una gara, ma diete da seguire scrupolosamente pena l’esclusione dalla gara. Io in questo non ci vedo niente di male. Mi rendo conto che non è romantico, e forse è vero che tutto questo tecnicismo spegne le passioni, ma le emozioni che provo quando solo allo stadio sono vere, reali e intense, e alla fine per me è l’unica cosa che conta! (IMHO, ovviamente!)
Annotazione personalissima puramente estetica: preferisco questi
A questi...
Le dimensioni contano... contano eccome
Con questo non voglio dire che quel rugby fosse brutto, tutt'altro, soltanto ai miei occhi appare come un altro sport, che forse mi avrebbe appassionato e forse no, ma che adesso guardo con la stessa curiosità con cui vado a vedere le mostre di vecchi oggetti e immagini degli anni Cinquanta o Sessanta, o la stessa simpatia con cui gusto i vecchi caroselli che passavano in televisione quando non ero ancora nata.
Ti do ragione nel dire che il rugby professionistico ha sicuramente tolto molta della poesia che c'era nel rugby "in bianco e nero". È uno sport meno improvvisato e più tecnico, dove il puro talento – che una volta bastava per emergere – adesso non basta più, perché l’asticella delle prestazioni si è alzata tantissimo rispetto a trenta-quarant’anni fa e per fare delle buone prestazioni ci vogliono anche delle solide basi tecniche e atletiche. E sì, è sicuramente vero che gli atleti 2.0 sono più grossi di quelli “in bianco e nero”, (al di là della questione doping, s’intende), ma questo dipende dalle nuove tecniche di allenamento che effettivamente sono molte cambiate negli ultimi decenni. Non esiste più Rocky che si allena con i quarti di manzo. Adesso dietro a ogni sportivo c’è un fisioterapista che prepara allenamenti personalizzati per ogni giocatore/atleta, per sviluppare la massa muscolare solo là dove serve. Non ci sono più abbuffate di spaghetti prima di una gara, ma diete da seguire scrupolosamente pena l’esclusione dalla gara. Io in questo non ci vedo niente di male. Mi rendo conto che non è romantico, e forse è vero che tutto questo tecnicismo spegne le passioni, ma le emozioni che provo quando solo allo stadio sono vere, reali e intense, e alla fine per me è l’unica cosa che conta! (IMHO, ovviamente!)
Annotazione personalissima puramente estetica: preferisco questi
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Nasciamo nudi, sporchi e affamati. Poi le cose peggiorano.
- mondOvALE
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Re: Vecchie foto
Time, è carattere. Conosco persone che, guardandosi alle spalle, a prescindere dall'età, vedono con inguaribile nostalgia tutto ciò che si lasciano dietro. Altre che vivono l'attimo senza una memoria passata o una prospettiva futura. Altre che vedono il bello in ogni cosa che guardano, che fanno, che faranno e ciò che è passato è passato. Vecchiumeria.
Io non trovo che guardare dei "passaggi antecedenti" a ciò che si vive sia necessariamente come entrare in un museo di guerra o in una cantina con cianfrusaglie accatastate ed impolverate. Dipende se quelle cose hanno un alto valore intrinseco o no. Una luce propria o riflessa. Guardo quei vecchi filmati di rugby con gli occhi di chi guarda un film di Pasolini anche se sa che non era il miglior regista al mondo, una Citroen DS anche se sa che era buffa e strana o ascolta un pezzo della PFM anche se sa che non era il gruppo più osannato. Come so che oggi fanno film girati con interpretazioni e tecniche magistrali, fanno auto affusolate, comode, tecnologiche ed ecologiche e che gli One Direction "spaccano" di brutto (dai, qui mica c'avete creduto, vero?? ).
Anche a me emozionano le cose che oggi mi piacciono ma allo stesso modo lo fanno le cose che mi piacevano un tempo o che ho magari conosciuto "fuori tempo" per non aver preso le coincidenze giuste coi treni passati...
E comunque, al di là di tutto, so che se entrassi in un museo di guerra o in una cantina piena di cianfrusaglie, fuor di nostalgia, ci potrei trovare anche cose splendide che magari oggi, sepolti come siamo da squallide cineserie, possono mancarmi tremendamente.
Io non trovo che guardare dei "passaggi antecedenti" a ciò che si vive sia necessariamente come entrare in un museo di guerra o in una cantina con cianfrusaglie accatastate ed impolverate. Dipende se quelle cose hanno un alto valore intrinseco o no. Una luce propria o riflessa. Guardo quei vecchi filmati di rugby con gli occhi di chi guarda un film di Pasolini anche se sa che non era il miglior regista al mondo, una Citroen DS anche se sa che era buffa e strana o ascolta un pezzo della PFM anche se sa che non era il gruppo più osannato. Come so che oggi fanno film girati con interpretazioni e tecniche magistrali, fanno auto affusolate, comode, tecnologiche ed ecologiche e che gli One Direction "spaccano" di brutto (dai, qui mica c'avete creduto, vero?? ).
Anche a me emozionano le cose che oggi mi piacciono ma allo stesso modo lo fanno le cose che mi piacevano un tempo o che ho magari conosciuto "fuori tempo" per non aver preso le coincidenze giuste coi treni passati...
E comunque, al di là di tutto, so che se entrassi in un museo di guerra o in una cantina piena di cianfrusaglie, fuor di nostalgia, ci potrei trovare anche cose splendide che magari oggi, sepolti come siamo da squallide cineserie, possono mancarmi tremendamente.