Nuove regole di equiparazione

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

Garryowen
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Re: Nuove regole di equiparazione

Messaggio da Garryowen »

Purtroppo non è un criterio che comprende tutti i casi possibili.
La "cittadinanza sportiva", la possibilità di giocare in una nazionale, deve essere per forza svincolata dalla "cittadinanza civile". Se un ragazzo è nato e cresciuto in una nazione ed è sempre vissuto lì, per me è giusto che possa giocare per quella nazionale, anche se non è cittadino. Ed è giusto che possa scegliere, se vuole, di giocare per la SUA nazione, SE SCEGLIE di fare così. La scelta, ovviamente, dovrebbe essere definitiva
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)

http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
atuttorugby
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Re: Nuove regole di equiparazione

Messaggio da atuttorugby »

jpr williams ha scritto:Evidentemente non riesco a chiarire bene cosa intendo: dubito che le Filippine abbiano modificato le loro regole sulla cittadinanza erga omnes; avranno trovato una scorciatoia per Blatche. A questo punto la federazione mondiale del basket dovrebbe impedirgli di partecipare perchè ha acquisito la cittadinanza grazie ad una deroga alle regole che nelle Filippine regolano la concessione della cittadinanza per tutti. Ammesso che io ne avessi voglia, dubito che domattina potrei chiedere di avere la cittadinanza filippina in base alle stesse norme che l'hanno consentito a Blatche. Ecco, già questo dovrebbe impedire la sua partecipazione a qualunque competizione fra nazionali. Basterebbe che le federazioni disponessero di un database in cui per ogni paese sono riportate le norme che regolano la concessione della cittadinanza erga omnes; a quel punto sarebbe possibile verificare se gli atleti presenti nelle liste che le federazioni nazionali presentano rispettano la norma generale di quel paese. Se si, prego si accomodi, se è stato nazionalizzato con scorciatoia, prego, se ne torni a casa.
Il tuo pensiero e' ben chiaro, e rispetto la tua opinione ma non sono pienamente d'accordo.

Per chiarire poi: Baltche e' stato naturalizzato tramite procedura del Senato e questa per me e' l'estensione a cui un Paese e' arrivato per poter schierare un giocatore...e non mi par poco...
http://www.philstar.com/sports/2014/05/ ... ay-blatche

Su come il Qatar scheirasse una formazione al direi 85% fatta di giocatori in qualche modo naturalizzati non lo so, ma sono esempi che, opinione personalissima, mi fanno pensare che le differenze legislative tra Paese e Paese fanno si che ci sia bisogno di un regolamento in seno alle Federazioni Internazionali che vada oltre alla questione della cittadinanza.
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Luqa-bis
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Re: Nuove regole di equiparazione

Messaggio da Luqa-bis »

Mi pare che non siano al momento in discussione in ambito IRB:

né il diritto di suolo - perché ci sono paesi che lo prendono come base per la cittadinanza.
nè il diritto di sangue - perché ci sono altri paesi che hanno la cittadinanza legata a quella linea di diritto.

Quindi la discussione vera e propria è solo sugli equiparati, ovvero nati in un un paese, senza legami di sangue con un secondo, che però ne prospetta l'impiego nella propria nazionale.

A questo punto, quello da capire è che tipo di equiparazione o di fenomeno si vuole impedire:

- il saccheggio dei giovani talenti? Forse è il caso di legare l'equiparazione ad una età minima
- il riciclaggio rapido? Forse è meglio allungare il periodo di attesa.

Ma in generale, se uno non ha mai giocato per la propria nazionale, e , da maggiorenne si sposta in un paese, forse 5 anni di attesa sarebbero bastanti, o almeno 3 raggiunti i 25.
Tallonatore80
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Re: Nuove regole di equiparazione

Messaggio da Tallonatore80 »

Luqa-bis ha scritto:Mi pare che non siano al momento in discussione in ambito IRB:

né il diritto di suolo - perché ci sono paesi che lo prendono come base per la cittadinanza.
nè il diritto di sangue - perché ci sono altri paesi che hanno la cittadinanza legata a quella linea di diritto.

Quindi la discussione vera e propria è solo sugli equiparati, ovvero nati in un un paese, senza legami di sangue con un secondo, che però ne prospetta l'impiego nella propria nazionale.

A questo punto, quello da capire è che tipo di equiparazione o di fenomeno si vuole impedire:

- il saccheggio dei giovani talenti? Forse è il caso di legare l'equiparazione ad una età minima
- il riciclaggio rapido? Forse è meglio allungare il periodo di attesa.

Ma in generale, se uno non ha mai giocato per la propria nazionale, e , da maggiorenne si sposta in un paese, forse 5 anni di attesa sarebbero bastanti, o almeno 3 raggiunti i 25.
quoto !
"Il rugby e` l`assoluto ordine nell`apparente disordine."
Sandro Cepparulo
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