Rimetto il messaggio con i quote corretti.
Garryowen ha scritto:
Hai detto che un atleta dovrebbe mangiare solo bistecche
Tua invenzione. Ho parlato di dieta, che contiene un concetto di equilibrio rispetto al consumo sensato di energie (giocare per 70 minuti effettivi o fare per 3 settimane di corsa a tappe i 50 km orari di media non sono un consumo sensato dato che non cambia assolutamente nulla se fai i 40 o i 35 km di media o se giochi 55 minuti effettivi, così come non cambia assolutamente nulla se giochi 20 partite in una stagione invece di 40).
e limitarsi negli allenamenti se con quello che mangia non riesce ad arrivare a certi carichi di lavoro (Forse ho utilizzato la parola sbagliata, perché mangiando grandi quantità di bistecche si potrebbe essere squalificati per uso di anabolizzanti. Ma intendevo bistecche = alimenti pseudo-"naturali").
Tua interpretazione. Non è il mio pensiero. Il mio pensiero, che è un concetto regolativo, è che se abbiamo un limite
umano di "allenabilità" questo deve farsi criterio regolativo. Il criterio regolativo non è - invece - la prestazione da raggiungere, non è lo spettacolo, non è quanto chiedono gli sponsor ma la "salute" della persona.
Hai detto una cosa falsa: "Non gli serve niente, se sta bene". Semplicemente non è vero.
Se deve gareggiare per 70 minuti effettivi, cosa inumana, con gente che ha una certa massa corporea, che corre i 100 m in 11 secondi, che è cresciuta in massa in un anno di X% (continuare a piacere) ovvio che gli serve qualcosa, qualsiasi cosa. Se pratica uno sport per diletto o professione, riconoscendo che ci sono dei limiti e questo riconoscimento è istituzionalizzato e collettivo, non gli serve nulla che non sia un proporzionato allenamento e una dieta equilibrata. Se poi ha problematiche di X genere assumerà Y sostanze.
Hai detto "Gli toglierei gli integratori" quindi un atleta che assumesse integratori, sostanze che non fanno male alla salute, starebbe barando.
Ho spiegato sopra il senso di quel messaggio iniziale nel mio precedente messaggio. Non mi ripeto. Mai parlato di barare.
Ripeto, combattere le sostanze lecite danneggia la vera battaglia, che è quella contro il doping.
E sono d'accordo con chi ha scritto che si dovrebbero intensificare i controlli.
Oltre a un mio vecchio pallino: le regole e le sostanze proibite devono essere uguali in tutti i Paesi.
Non le sto combattendo. E il concetto di "lecito" è una cosa temporale e giuridica. Non è detto che una cosa lecita faccia bene, anche i fritti sono leciti, o le bistecche di cui parli, ma se ne mangi 5 kg al giorno forse non stai bene.
Se il medico prescrive dei fermenti lattici perché prendi un antibiotico o delle vitamine o un integratore salino (esempi ad minquiam) è una cosa un po' diversa rispetto a chi prende qualsiasi cosa, comprese 50 bistecche o degli integratori (che non demonizzo, vanno usati se serve, e secondo me il "se serve" è distaccato dal concetto di "creare volontariamente delle situazioni esasperate da cui poi deriva la necessità di prenderli"), per esasperare
uno sport che andrebbe comunque benissimo anche con ritmi più bassi o situazioni molto più controllate (es. mischia chiusa di 2 minuti invece che di 1, es situazioni di gioco ferme meno spinte verso il gioco comunque aperto).
impatti e certe situazioni di gioco non vanno molto d'accordo con il concetto di "stare bene", in buona salute.
Su questo sono d'accordo ma è un altro argomento.
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).
Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.
Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).
Nex time... Good Game... Nice try... Seh seh avemo capito...