Micro Bergamasco
Moderatore: Emy77
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ZARDO
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<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 11-03-2006 alle ore 21:30, qso wrote:
<BR>Che straordinaria prestazione ha fatto Micro Bergamasco, alcune statistiche della partita:
<BR>
<BR>Migliore ball carrier: Micro 6, Phillips 5
<BR>
<BR>Miglior placcatore: Zaffiri 10, Micro 9, Watkins 9
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>MICRO Bergamasco?
<BR> 11-03-2006 alle ore 21:30, qso wrote:
<BR>Che straordinaria prestazione ha fatto Micro Bergamasco, alcune statistiche della partita:
<BR>
<BR>Migliore ball carrier: Micro 6, Phillips 5
<BR>
<BR>Miglior placcatore: Zaffiri 10, Micro 9, Watkins 9
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
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<BR>MICRO Bergamasco?
Anche Michelangelo ha fatto le sue belle cappelle.
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ruggervale
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<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 13-03-2006 alle ore 14:06, ZARDO wrote:
<BR>MICRO Bergamasco?
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>Quelli di Planet Rugby sono riusciti a scrivere Micro invece di Mirco (e non una, ma ben 2 volte nello stesso articolo...), qso ironizzava su questo. Ecco il link all'articolo incriminato: <!-- BBCode Start --><A HREF="http://www.planetrugby.com/Teams/Italy/ ... 9594.shtml" TARGET="_blank">Planet Rugby - Galles - Italia </A><!-- BBCode End -->
<BR>Comunque tantissimi complimenti a Micro, ehm, pardon, Mirco
<BR>Grandissimo!!
<BR> 13-03-2006 alle ore 14:06, ZARDO wrote:
<BR>MICRO Bergamasco?
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>Quelli di Planet Rugby sono riusciti a scrivere Micro invece di Mirco (e non una, ma ben 2 volte nello stesso articolo...), qso ironizzava su questo. Ecco il link all'articolo incriminato: <!-- BBCode Start --><A HREF="http://www.planetrugby.com/Teams/Italy/ ... 9594.shtml" TARGET="_blank">Planet Rugby - Galles - Italia </A><!-- BBCode End -->
<BR>Comunque tantissimi complimenti a Micro, ehm, pardon, Mirco
<BR>Grandissimo!!
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ruggervale
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<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 13-03-2006 alle ore 14:50, ruggervale wrote:
<BR>Quelli di Planet Rugby sono riusciti a scrivere Micro invece di Mirco (e non una, ma ben 2 volte nello stesso articolo...)
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>E pure in grassetto!!!
<BR>(mi quoto da sola perché mi ero dimenticata di aggiungere questo sfizioso dettaglio
)
<BR> 13-03-2006 alle ore 14:50, ruggervale wrote:
<BR>Quelli di Planet Rugby sono riusciti a scrivere Micro invece di Mirco (e non una, ma ben 2 volte nello stesso articolo...)
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>E pure in grassetto!!!
<BR>(mi quoto da sola perché mi ero dimenticata di aggiungere questo sfizioso dettaglio
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THAKER
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Gigante pensaci tu - LaStampa.it
<BR> egon scrive: "CARDIFF - Il toso è cresciuto. Il Millennium stadium visto da fuori, di notte, con il Taff che gli scivola accanto in piccole onde morbide, è una astronave depositata in riva al paese delle fate. Incontri ravvicinati di tipo tosto. Lì dentro, pensi, possono giocare solo gli alieni. La banda con la feluca e gli ottoni, le majorettes, Land of my Fathers e 75 anime che ti respirano addosso. Difficile toccarli, capirli. Figurati placcarli e quasi batterli. Fare gara pari, e sentirti dire: il più forte sei tu. Non Stephen Jones, non Shane Williams: tu. Il toso è Mirko Bergamasco, due mete nel Sei Nazioni di quest'anno, man of the match, che puoi vuol dire migliore in campo, sabato scorso contro il Galles.
<BR>
<BR>Mirco, il piccolo. Il fratellino di Mauro, quello che nel 2001 a Murrayfield si succhiò 60 metri campo e mise giù una meta-gioiello, che gli scozzesi ancora si incazzano. Mirco era a casa, davanti alla tv, Mauro correva sulle gambe e lui spingeva con gli occhi. Questione di famiglia e cromosomi, il rugby in casa Bergamasco. Papà Arturo ha illuminato il Petrarca e spuntato quattro caps in nazionale negli anni 70. Nato a Carrara Santo Stefano, provincia di Padova, a 17 anni debuttava con il Rovigo, poi "emigrante" di ritorno per fare il bancario nella città del Santo. Rovigo-Padova era il derby d'Italia, a vedere i match arrivavano paesi interi, si assiepavano dietro la rete, urlavamo magari cose poche simpatiche: "Bergamasco, traditore, vergogna!". Ma lui rovigotto non si è mai sentito. Amabile fuori da campo, una belva dentro, ha passato il lato aggressivo dei cromosomi alla prole, mamma Lorenza - nata a Rovigo - quello più morbido, diplomatico. Più estroverso nelle vene di Mauro, più timido in quello di Mirco. Il fratello maggiore sul campo da rugby ci è nato. Ci ha dormito, si è nutrito, mentre papà Arturo digrignava in campo. Ha quattro anni di più, Mauro, è sempre stato il predestinato, Mirco il più schivo, ma quando ad Arturo chiedevano chi fosse il più forte la risposta era gemella: "Sono forti tutti e due". Pareva debolezza paterna, era la verità.
<BR>Mirco ha iniziato a Selvazzano, dove il babbo si era messo ad allenare una volta attaccati gli scarpini al chiodo. Era così piccolo che non poteva neppure giocare ma annusava già gli spogliatoi da mascotte. Poi come il fratello è passato nelle giovanili del Petrarca, a 18 anni era già nella squadra maggiore.
<BR>Tanto per provare ci furono anche sei mesi di ginnastica artistica («Un incubo»), nuoto, canottaggio. Ruoli vagabondi, idee chiare, non sempre condivise dai tecnici. Mauro è stato anche centro e mediano di mischia, ma ha sempre voluto una maglia in terza linea - perché è da lì che quasi sempre passano i sentieri decisivi di una partita. Anche in nazionale, anche quando John Kirwan gli aveva cucito addosso un'improbabile abito da ala, e lui sbuffando e ingoiando bile è finito persino in tribuna. Mirco ha frequentato la maglia numero 9, è stato ala ed estremo, finalmente è approdato al centro, dove Kirwan non lo vedeva. I due Bergamasco hanno giocato insieme in nazionale per la prima volta il 16 febbraio 2002, Italia-Scozia del Sei Nazioni al Flaminio, quando Mauro aveva 23 anni, Mirco solo 19. «Sessantamila persone e io che come ala dovevo sostituire un grande come Vaccari. Accanto a mio fratello, con un mito come Dominguez all'apertura». Un debutto frantoio, che spreme mente e fisico. Infatti per un paio di stagioni Mirco ha sbandato. Talentuoso ma incostante. Talentuoso ma indeciso. Kirwan che lo guardava in tralice. Il click è arrivato con il trasferimento a Parigi, allo Stade Francaise, dopo il Mondiale del 2003. Il capitano era Dominguez, il compagno di camera il fratello Mauro. <!-- BBCode Start --><B>«Il primo anno è stata dura - dice - Giocavo ala perché in nazionale quello era il mio ruolo. Ma nessuno me l'aveva insegnato. In Italia tutti si fidavano del mio istinto. Ma l'istinto serve fino ad un certo punto. Quando arrivi in alto, senza tecnica non fai molta strada. Sette partite, e mi hanno messo da parte». E poi? «E poi mi hanno insegnato a fare l'ala. Hanno avuto molta pazienza».</B><!-- BBCode End --> Allenamenti, applicazione. La forma che arriva insieme alla fama, al calendario scandaloso dello Stade Francaise, ideato da Serge Betzen, flanker di colore, per beneficenza: tutti nudi, giusto l'ovale a coprire l'area di meta. Qualche passo falso, il match con la Francia nel Sei Nazioni con lui disastroso e l'Equipe che sfotte: «Bergamasco sembra più a suo agio sulle pagine dei calendari che fra i tre-quarti dell'Italia». Ma soffrire, come predica Berbizier, serve a crescere. I Bergamasco oggi in Francia sono stelle vere, ai cugini ricordano i Lanfranchi, i Zani, i "rital", gli azzurri d'esportazione che negli anni 50 e 60 facevano la storia a Grenoble o ad Agen. Hanno comprato casa a Boulogne-Billancourt, e i francesi li riconoscono, li fermano, si fanno firmare autografi anche sugli Champs Elysees. Ogni tanto passa mamma Lorenza a fare il bucato.
<BR>Mauro ha altri due anni di contratto, quello di Mirco scade in estate, ma l'idea è di restare in una Parigi che da qualche anno, anche grazie a loro, ha riscoperto, l'amore per il rugby. 80 mila a St. Denis per un match di campionato. Un francese anche in nazionale, e Mirco che insieme a Canale mette su la miglior coppia di centri del Sei Nazioni. «Perché io sono così: gioco meglio quando sento la fiducia dell'allenatore e della squadra. E questa Italia è proprio un bel gruppo». Con un gioiellino nuovo al numero 12, capace di spegnere il fuoco in bocca ai Dragoni: «La cosa più bella, sabato, è stato sentire il pubblico smettere di cantare».
<BR>di Stefano Semeraro
<BR>"lastampa.it" 13-3-2006"
<BR> egon scrive: "CARDIFF - Il toso è cresciuto. Il Millennium stadium visto da fuori, di notte, con il Taff che gli scivola accanto in piccole onde morbide, è una astronave depositata in riva al paese delle fate. Incontri ravvicinati di tipo tosto. Lì dentro, pensi, possono giocare solo gli alieni. La banda con la feluca e gli ottoni, le majorettes, Land of my Fathers e 75 anime che ti respirano addosso. Difficile toccarli, capirli. Figurati placcarli e quasi batterli. Fare gara pari, e sentirti dire: il più forte sei tu. Non Stephen Jones, non Shane Williams: tu. Il toso è Mirko Bergamasco, due mete nel Sei Nazioni di quest'anno, man of the match, che puoi vuol dire migliore in campo, sabato scorso contro il Galles.
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<BR>Mirco, il piccolo. Il fratellino di Mauro, quello che nel 2001 a Murrayfield si succhiò 60 metri campo e mise giù una meta-gioiello, che gli scozzesi ancora si incazzano. Mirco era a casa, davanti alla tv, Mauro correva sulle gambe e lui spingeva con gli occhi. Questione di famiglia e cromosomi, il rugby in casa Bergamasco. Papà Arturo ha illuminato il Petrarca e spuntato quattro caps in nazionale negli anni 70. Nato a Carrara Santo Stefano, provincia di Padova, a 17 anni debuttava con il Rovigo, poi "emigrante" di ritorno per fare il bancario nella città del Santo. Rovigo-Padova era il derby d'Italia, a vedere i match arrivavano paesi interi, si assiepavano dietro la rete, urlavamo magari cose poche simpatiche: "Bergamasco, traditore, vergogna!". Ma lui rovigotto non si è mai sentito. Amabile fuori da campo, una belva dentro, ha passato il lato aggressivo dei cromosomi alla prole, mamma Lorenza - nata a Rovigo - quello più morbido, diplomatico. Più estroverso nelle vene di Mauro, più timido in quello di Mirco. Il fratello maggiore sul campo da rugby ci è nato. Ci ha dormito, si è nutrito, mentre papà Arturo digrignava in campo. Ha quattro anni di più, Mauro, è sempre stato il predestinato, Mirco il più schivo, ma quando ad Arturo chiedevano chi fosse il più forte la risposta era gemella: "Sono forti tutti e due". Pareva debolezza paterna, era la verità.
<BR>Mirco ha iniziato a Selvazzano, dove il babbo si era messo ad allenare una volta attaccati gli scarpini al chiodo. Era così piccolo che non poteva neppure giocare ma annusava già gli spogliatoi da mascotte. Poi come il fratello è passato nelle giovanili del Petrarca, a 18 anni era già nella squadra maggiore.
<BR>Tanto per provare ci furono anche sei mesi di ginnastica artistica («Un incubo»), nuoto, canottaggio. Ruoli vagabondi, idee chiare, non sempre condivise dai tecnici. Mauro è stato anche centro e mediano di mischia, ma ha sempre voluto una maglia in terza linea - perché è da lì che quasi sempre passano i sentieri decisivi di una partita. Anche in nazionale, anche quando John Kirwan gli aveva cucito addosso un'improbabile abito da ala, e lui sbuffando e ingoiando bile è finito persino in tribuna. Mirco ha frequentato la maglia numero 9, è stato ala ed estremo, finalmente è approdato al centro, dove Kirwan non lo vedeva. I due Bergamasco hanno giocato insieme in nazionale per la prima volta il 16 febbraio 2002, Italia-Scozia del Sei Nazioni al Flaminio, quando Mauro aveva 23 anni, Mirco solo 19. «Sessantamila persone e io che come ala dovevo sostituire un grande come Vaccari. Accanto a mio fratello, con un mito come Dominguez all'apertura». Un debutto frantoio, che spreme mente e fisico. Infatti per un paio di stagioni Mirco ha sbandato. Talentuoso ma incostante. Talentuoso ma indeciso. Kirwan che lo guardava in tralice. Il click è arrivato con il trasferimento a Parigi, allo Stade Francaise, dopo il Mondiale del 2003. Il capitano era Dominguez, il compagno di camera il fratello Mauro. <!-- BBCode Start --><B>«Il primo anno è stata dura - dice - Giocavo ala perché in nazionale quello era il mio ruolo. Ma nessuno me l'aveva insegnato. In Italia tutti si fidavano del mio istinto. Ma l'istinto serve fino ad un certo punto. Quando arrivi in alto, senza tecnica non fai molta strada. Sette partite, e mi hanno messo da parte». E poi? «E poi mi hanno insegnato a fare l'ala. Hanno avuto molta pazienza».</B><!-- BBCode End --> Allenamenti, applicazione. La forma che arriva insieme alla fama, al calendario scandaloso dello Stade Francaise, ideato da Serge Betzen, flanker di colore, per beneficenza: tutti nudi, giusto l'ovale a coprire l'area di meta. Qualche passo falso, il match con la Francia nel Sei Nazioni con lui disastroso e l'Equipe che sfotte: «Bergamasco sembra più a suo agio sulle pagine dei calendari che fra i tre-quarti dell'Italia». Ma soffrire, come predica Berbizier, serve a crescere. I Bergamasco oggi in Francia sono stelle vere, ai cugini ricordano i Lanfranchi, i Zani, i "rital", gli azzurri d'esportazione che negli anni 50 e 60 facevano la storia a Grenoble o ad Agen. Hanno comprato casa a Boulogne-Billancourt, e i francesi li riconoscono, li fermano, si fanno firmare autografi anche sugli Champs Elysees. Ogni tanto passa mamma Lorenza a fare il bucato.
<BR>Mauro ha altri due anni di contratto, quello di Mirco scade in estate, ma l'idea è di restare in una Parigi che da qualche anno, anche grazie a loro, ha riscoperto, l'amore per il rugby. 80 mila a St. Denis per un match di campionato. Un francese anche in nazionale, e Mirco che insieme a Canale mette su la miglior coppia di centri del Sei Nazioni. «Perché io sono così: gioco meglio quando sento la fiducia dell'allenatore e della squadra. E questa Italia è proprio un bel gruppo». Con un gioiellino nuovo al numero 12, capace di spegnere il fuoco in bocca ai Dragoni: «La cosa più bella, sabato, è stato sentire il pubblico smettere di cantare».
<BR>di Stefano Semeraro
<BR>"lastampa.it" 13-3-2006"
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zuffy
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dicevate: "e quando torna masi?" ma ben venga! ad averceli i problemi di abbondanza!
<BR>
<BR>a mio avviso masi è fortissimo ma ha un difetto: tende ad essere egoista, a cercare l'impresa solitaria, si isola spesso e se non buca il placcaggio perde la palla...
<BR>rispetto a canale e mirco masi è più un centro di sfondamento: ma quel che gli riesce contro casinò di venezia e amatori catania non è sempre è fattibile a livello internazionale!
<BR>
<BR>poi se la vedrà BBZ come dove e quando impiegarlo, ma chissà che torni presto!
<BR>
<BR>a mio avviso masi è fortissimo ma ha un difetto: tende ad essere egoista, a cercare l'impresa solitaria, si isola spesso e se non buca il placcaggio perde la palla...
<BR>rispetto a canale e mirco masi è più un centro di sfondamento: ma quel che gli riesce contro casinò di venezia e amatori catania non è sempre è fattibile a livello internazionale!
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<BR>poi se la vedrà BBZ come dove e quando impiegarlo, ma chissà che torni presto!
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THAKER
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Bella domanda!
<BR>
<BR>Analisi attuale con opzioni per il futuro:
<BR>
<BR>CENTRI:
<BR>BERGAMASCO - CANALE
<BR>Stoica e Masi dovrebbero essere i sostituti
<BR>
<BR>Barbini è stato convocato nei test match autunnali, parrebbe "logico", vista l'età ed il fatto che venga impiegato spesso come titolare a Treviso, che lui fosse il 5° centro.
<BR>Quarto se Stoica verrà impiegato in pianta stabile come estremo.
<BR>
<BR>Pratichetti è un altro nome percorribile, ma gli indizi lo vedono più come ala. Così come Ali dovrebbero essere Pace e Galon (opzione estremo, ma non troppo convincente).
<BR>
<BR>X il futuro darei uno sguardo anche a Chillon ed Assandri.
<BR>
<BR>Pizarro e Pozzebon giocano meno di Barbini; Pedrazzi, Manuel Dallan e Zanoletti pagano forse l'età.
<BR>
<BR>Analisi attuale con opzioni per il futuro:
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<BR>CENTRI:
<BR>BERGAMASCO - CANALE
<BR>Stoica e Masi dovrebbero essere i sostituti
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<BR>Barbini è stato convocato nei test match autunnali, parrebbe "logico", vista l'età ed il fatto che venga impiegato spesso come titolare a Treviso, che lui fosse il 5° centro.
<BR>Quarto se Stoica verrà impiegato in pianta stabile come estremo.
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<BR>Pratichetti è un altro nome percorribile, ma gli indizi lo vedono più come ala. Così come Ali dovrebbero essere Pace e Galon (opzione estremo, ma non troppo convincente).
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<BR>X il futuro darei uno sguardo anche a Chillon ed Assandri.
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<BR>Pizarro e Pozzebon giocano meno di Barbini; Pedrazzi, Manuel Dallan e Zanoletti pagano forse l'età.
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Luighi
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Masi è l'estremo.
<BR>
<BR>Che Pozzebon giochi poco è un peccato. Lo scorso anno giocava lui centro e Canale ala. è dotato di visione di gioco cambio di passo e buon placcaggio peccatoche Green non lo faccia giocare...
<BR>
<BR>Che Pozzebon giochi poco è un peccato. Lo scorso anno giocava lui centro e Canale ala. è dotato di visione di gioco cambio di passo e buon placcaggio peccatoche Green non lo faccia giocare...
THINK GLOBALLY BYKE LOCALLY
THE REVOLUTION WILL NOT BE MOTORIZED.
NO OIL PLAY RUGBY
(pensa globalmente,pedala localmente; La rivoluzione non sarà motorizzata;Stai Senza Benza: Gioca a Rugby).
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pullo
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<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 14-03-2006 alle ore 08:57, pullo wrote:
<BR>Possiamo ammettere tranquillamente che ormai Mirco è la punta di diamante del nostro attacco, come O'Driscoll per l'Irlanda e Tindall per gli Inglesi, ecc..
<BR>quesito: come sarebbe diventato se fosse rimasto in un club italiano?
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>
<BR>Temo proprio non così come lo vediamo ora...
<BR> 14-03-2006 alle ore 08:57, pullo wrote:
<BR>Possiamo ammettere tranquillamente che ormai Mirco è la punta di diamante del nostro attacco, come O'Driscoll per l'Irlanda e Tindall per gli Inglesi, ecc..
<BR>quesito: come sarebbe diventato se fosse rimasto in un club italiano?
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
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<BR>Temo proprio non così come lo vediamo ora...
"La penna dolcissima intinta nell'arsenico" (Cit.)
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<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 14-03-2006 alle ore 09:02, bosch wrote:
<BR>una domanda: chi viene premiato come man of the match riceve qualche premio tangibile (soldoni o simili)?
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>Boh, soldi non credo, magari una targa o qualcosa del genere!
<BR> 14-03-2006 alle ore 09:02, bosch wrote:
<BR>una domanda: chi viene premiato come man of the match riceve qualche premio tangibile (soldoni o simili)?
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
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<BR>Boh, soldi non credo, magari una targa o qualcosa del genere!
"La penna dolcissima intinta nell'arsenico" (Cit.)
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Zazza
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<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 14-03-2006 alle ore 09:00, Emy77 wrote:
<BR><!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 14-03-2006 alle ore 08:57, pullo wrote:
<BR>Possiamo ammettere tranquillamente che ormai Mirco è la punta di diamante del nostro attacco, come O'Driscoll per l'Irlanda e Tindall per gli Inglesi, ecc..
<BR>quesito: come sarebbe diventato se fosse rimasto in un club italiano?
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
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<BR>Temo proprio non così come lo vediamo ora...
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>Mah... io che l'ho visto giocare con la giovanile del Petrarca vi posso assicurare che già allora si capiva di avere di fronte un fuoriclasse.
<BR>Così era anche per il fratello Mauro, che nelle giovanili petrarchine ricopriva a seconda delle necessità e sempre in maniera magistrale, ruoli diversissimi come terza linea, mediano di mischia o mediano di apertura... e trasformando anche i calci piazzati!
<BR>I fratelli Bergamasco sono due super talenti naturali, orgoglio del rugby ITALIANO.
<BR> 14-03-2006 alle ore 09:00, Emy77 wrote:
<BR><!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 14-03-2006 alle ore 08:57, pullo wrote:
<BR>Possiamo ammettere tranquillamente che ormai Mirco è la punta di diamante del nostro attacco, come O'Driscoll per l'Irlanda e Tindall per gli Inglesi, ecc..
<BR>quesito: come sarebbe diventato se fosse rimasto in un club italiano?
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
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<BR>Temo proprio non così come lo vediamo ora...
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
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<BR>Mah... io che l'ho visto giocare con la giovanile del Petrarca vi posso assicurare che già allora si capiva di avere di fronte un fuoriclasse.
<BR>Così era anche per il fratello Mauro, che nelle giovanili petrarchine ricopriva a seconda delle necessità e sempre in maniera magistrale, ruoli diversissimi come terza linea, mediano di mischia o mediano di apertura... e trasformando anche i calci piazzati!
<BR>I fratelli Bergamasco sono due super talenti naturali, orgoglio del rugby ITALIANO.