Poca testa!
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MT
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issor
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Nella finale dei 100 metri piani alle olimpiadi si può vincere in 9",80 ed arrivare secondi in 9",81.
Questa è una differenza del 0,1% che, per atleti dalle qualità fisiche ed atletiche simili, non dipende dagli allenamenti, ma dalla "testa".
Il problema psicologico non è quello di essere motivati, ma quello di essere capaci di dare il 100% esattamente nel momento in cui serve, di trasformare la motivazione in concentrazione senza andare a scapito della scioltezza, della capacità d'inventiva etc.
Rocca è un ottimo esempio: uno sciatore fortissimo fisicamente e tecnicamente che diventa un campione solo quando riesce a utilizzare al meglio la propria forza psicologica.
Questa è una differenza del 0,1% che, per atleti dalle qualità fisiche ed atletiche simili, non dipende dagli allenamenti, ma dalla "testa".
Il problema psicologico non è quello di essere motivati, ma quello di essere capaci di dare il 100% esattamente nel momento in cui serve, di trasformare la motivazione in concentrazione senza andare a scapito della scioltezza, della capacità d'inventiva etc.
Rocca è un ottimo esempio: uno sciatore fortissimo fisicamente e tecnicamente che diventa un campione solo quando riesce a utilizzare al meglio la propria forza psicologica.
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Petolo
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Questo e' proprio il mio punto: la testa conta molto, cosi' come il lavoro e l'esperienza. Ma non vedo nessuna dimostrazione del fatto che avere una caterva di "professionisti di supporto" al seguito della squadra possa migliorare le cose. In altre parole, se uno con la testa non c'e', o non e' preparato a lavorare duro, non c'e' motivatore che tenga. Se invece e' disposto a lavorare, non esiste aiuto migliore dell'esempio dei compagni di squadra e dell'allenatore, qualunque moda si voglia seguire.
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pam
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Petolo ha scritto:Questo e' proprio il mio punto: la testa conta molto, cosi' come il lavoro e l'esperienza. Ma non vedo nessuna dimostrazione del fatto che avere una caterva di "professionisti di supporto" al seguito della squadra possa migliorare le cose. In altre parole, se uno con la testa non c'e', o non e' preparato a lavorare duro, non c'e' motivatore che tenga. Se invece e' disposto a lavorare, non esiste aiuto migliore dell'esempio dei compagni di squadra e dell'allenatore, qualunque moda si voglia seguire.
Oh, è un pò che non Ti sento, ma vedo con piacere che rimani sempre un testone!
Io non credo che si possa creare un sillogismo, uno stretto determinismo tra i mezzi messi a disposizione e i risultati. Credo invece che la motivazione, cioè la convinzione nell'affrontare la prova, sia alla base di tutto. E' chiaro che la motivazione aumenta le possibilità di riuscita solo di chi ha già il bagaglio tecnico ed atletico commisurato alla prova da affrontare.
Il problema di un supporto psicologico, sorge nei casi in cui un soggetto avente le caratteristiche necessarie ad affrontare la prova non abbia la sufficiente determinazione per sostenerla psicologicamente. Che questa mancanza sia poi dovuta ad un difetto di autostima, oppure di "fame" di vittoria o altro, non lo so, non lo si può sapere a priori, credo sia il compito dello psicologo, che, e scuso se mi ripeto, non è la panacea di tutti i mali, né è necesario per tutti, ma solo nei casi in cui i problemi di cui sopra non siano affrontati o risolti dall'allenatore.
Non mi pare così diffcile da capire, no?
Sbaglio o fai il medico? Sbaglio o quando Ti trovi di fronte ai Tuoi pazienti assisiti a mille reazioni diverse alla notizia di una malattia? Non credoche Tu usi sempre le stesse parole, sbaglio o sei così cinico? Non ci credo.
A presto, caprone,
pam
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napocapo
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Caro Pam, che corso eri?
io sono stato del 159°, ed a quello mi riferivo parlando di aver scoperto la motivazione.
Alla Smalp.
Per chi c'è stato, non c'è bisogno di spiegare, chi non ha avuto la fortuna, è difficile far capire il clima.
clima che però fa uscire fuori le motivazioni.
dopo quei 5 mesi mi sono dato del cretino ogni giorno, per non aver avuto lo stesso impegno, la stessa motivazione, prima, sia a scuola che all'università che nel rugby.
Dopo quell'esperienza, so che i limiti sono mobili e la possibilità di superarli c'è, con l'impegno e la volontà.
Dovremmo far passare qualche mese alla smalp a tutti gli atleti giovanili?
forse si.
Salire una montagna alpina con lo zaino ed accessori, non ultratecnologici, e sapere che mangerai, ti scalderai, ti cambierai solo ed esclusivamente se arriverai in cima ... e ridiscenderai con gli altri ................
è un buon metodo per esplorare io proprio io.
esplorare all'interno di sè stesso per trovare la molla, caricarla, e trovare la forza di andare avanti, dopo la curva, fino in cima, alla vetta delle nostre aspirazioni.
non è una digressione (almeno spero):
spesso la pappa pronta (dietologo, medico, cuoco) può far bene, ma prima bisogna che gli attori principali scavino in sè stessi per capire se e dove vogliono arrivare
io sono stato del 159°, ed a quello mi riferivo parlando di aver scoperto la motivazione.
Alla Smalp.
Per chi c'è stato, non c'è bisogno di spiegare, chi non ha avuto la fortuna, è difficile far capire il clima.
clima che però fa uscire fuori le motivazioni.
dopo quei 5 mesi mi sono dato del cretino ogni giorno, per non aver avuto lo stesso impegno, la stessa motivazione, prima, sia a scuola che all'università che nel rugby.
Dopo quell'esperienza, so che i limiti sono mobili e la possibilità di superarli c'è, con l'impegno e la volontà.
Dovremmo far passare qualche mese alla smalp a tutti gli atleti giovanili?
forse si.
Salire una montagna alpina con lo zaino ed accessori, non ultratecnologici, e sapere che mangerai, ti scalderai, ti cambierai solo ed esclusivamente se arriverai in cima ... e ridiscenderai con gli altri ................
è un buon metodo per esplorare io proprio io.
esplorare all'interno di sè stesso per trovare la molla, caricarla, e trovare la forza di andare avanti, dopo la curva, fino in cima, alla vetta delle nostre aspirazioni.
non è una digressione (almeno spero):
spesso la pappa pronta (dietologo, medico, cuoco) può far bene, ma prima bisogna che gli attori principali scavino in sè stessi per capire se e dove vogliono arrivare
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pam
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napocapo ha scritto:Caro Pam, che corso eri?
io sono stato del 159°, ed a quello mi riferivo parlando di aver scoperto la motivazione.
Alla Smalp.
Per chi c'è stato, non c'è bisogno di spiegare, chi non ha avuto la fortuna, è difficile far capire il clima.
clima che però fa uscire fuori le motivazioni.
dopo quei 5 mesi mi sono dato del cretino ogni giorno, per non aver avuto lo stesso impegno, la stessa motivazione, prima, sia a scuola che all'università che nel rugby.
Dopo quell'esperienza, so che i limiti sono mobili e la possibilità di superarli c'è, con l'impegno e la volontà.
Dovremmo far passare qualche mese alla smalp a tutti gli atleti giovanili?
forse si.
Salire una montagna alpina con lo zaino ed accessori, non ultratecnologici, e sapere che mangerai, ti scalderai, ti cambierai solo ed esclusivamente se arriverai in cima ... e ridiscenderai con gli altri ................
è un buon metodo per esplorare io proprio io.
esplorare all'interno di sè stesso per trovare la molla, caricarla, e trovare la forza di andare avanti, dopo la curva, fino in cima, alla vetta delle nostre aspirazioni.
non è una digressione (almeno spero):
spesso la pappa pronta (dietologo, medico, cuoco) può far bene, ma prima bisogna che gli attori principali scavino in sè stessi per capire se e dove vogliono arrivare
Grande Napo! Figlio eterno inchinati al 104°!
Sei un alpino/terone! Grande razza! C'era con me un aquilano: Silvano Tranquilli. Persona splendida! Grazie di confermarmi di non essere stato l'unico scemo a mangiare tanta merda...e con soddisfazione!
Dici tutto bene, aggiungerei sono una cosa: di tutti i miei compagni corso ce n'era solo uno col fisico da Superman, ma tutti (o quasi tutti) ce l'hanno fatta da Les Fleurs al...Lago Fallère! Era o no motivazione!
Sempre dritto, spesso a bagno...attento alla goccia!
pam
Ultima modifica di pam il 15 giu 2006, 16:19, modificato 2 volte in totale.
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Petolo
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Uffa, manco rientrato dalle vacanze e gia' mi tocca accapigliarmi con i soliti...
Caro Pitagorico Archimede Magri,
non dubito che il supporto psicologico sia utile a qualunque sportivo le cui abilita' fisiche e tecniche superino quelle caratteriali. La mia osservazione riguarda l'uso indiscriminato di figure professionali di supporto alla performance sportiva, che spesso si limitano allo scimmiottamento di idee non corroborate da dati di fatto. E' il bravo allenatore che deve avere la preparazione in tecniche psicologiche nel motivare i giocatori.
Dubito che uno psicologo possa aggiungere alcunche' di palpabile a cio' che puo' fare un allenatore preparato. Lo psicologo studia la psicologia, ma esiste alcuna prova che riesca a modificare l'approccio mentale di un giocatore in maniera sufficiente a migliorare la propria performance sportiva?
Ripeto, non discuto sui principi del supporto psicologico ai giocatori, ma metto in dubbio la reale efficacia della figura del "psicologo sportivo" e chiedo prove.
Altresi', dubito che un cuoco di squadra possa fare la differenza quando basta fare ai giocatori durante la loro formazione, e non in ritiro, esempi su come avere una dieta bilanciata. Dubito che una squadra in tour abbia bisogno specificamente di un responsabile medico associato a un medico di squadra. Dubito che avere un portaborse e "baggage master" serva a far giocare meglio la squadra, quando il passare tempo insieme nello spogliatoio a preparare le borse e' un ulteriore occasione di "bonding" spontaneo tra i giocatori. E via cantando.
Caro Pitagorico Archimede Magri,
non dubito che il supporto psicologico sia utile a qualunque sportivo le cui abilita' fisiche e tecniche superino quelle caratteriali. La mia osservazione riguarda l'uso indiscriminato di figure professionali di supporto alla performance sportiva, che spesso si limitano allo scimmiottamento di idee non corroborate da dati di fatto. E' il bravo allenatore che deve avere la preparazione in tecniche psicologiche nel motivare i giocatori.
Dubito che uno psicologo possa aggiungere alcunche' di palpabile a cio' che puo' fare un allenatore preparato. Lo psicologo studia la psicologia, ma esiste alcuna prova che riesca a modificare l'approccio mentale di un giocatore in maniera sufficiente a migliorare la propria performance sportiva?
Ripeto, non discuto sui principi del supporto psicologico ai giocatori, ma metto in dubbio la reale efficacia della figura del "psicologo sportivo" e chiedo prove.
Altresi', dubito che un cuoco di squadra possa fare la differenza quando basta fare ai giocatori durante la loro formazione, e non in ritiro, esempi su come avere una dieta bilanciata. Dubito che una squadra in tour abbia bisogno specificamente di un responsabile medico associato a un medico di squadra. Dubito che avere un portaborse e "baggage master" serva a far giocare meglio la squadra, quando il passare tempo insieme nello spogliatoio a preparare le borse e' un ulteriore occasione di "bonding" spontaneo tra i giocatori. E via cantando.
- PiVi1962
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Medici e sport
L'esempio dello sciatore Rocca che avevo citato indica che, in termini di risultati, lo psicologo può far fare un salto di qualità ulteriore a sportivi anche già ai vertici.Petolo ha scritto: Dubito che uno psicologo possa aggiungere alcunche' di palpabile a cio' che puo' fare un allenatore preparato. Lo psicologo studia la psicologia, ma esiste alcuna prova che riesca a modificare l'approccio mentale di un giocatore in maniera sufficiente a migliorare la propria performance sportiva? Ripeto, non discuto sui principi del supporto psicologico ai giocatori, ma metto in dubbio la reale efficacia della figura del "psicologo sportivo" e chiedo prove.
Altri sport come calcio, ciclismo, atletica, sollevamento pesi, sci alpino e da fondo sono chiari esempi di come un dietologo (e non un cuoco) ed uno staff medico completo possono essere d'aiuto e contribuire innanzitutto alla salute degli sportivi stessi e poi anche alle loro prestazioni.Petolo ha scritto: Altresi', dubito che un cuoco di squadra possa fare la differenza quando basta fare ai giocatori durante la loro formazione, e non in ritiro, esempi su come avere una dieta bilanciata. Dubito che una squadra in tour abbia bisogno specificamente di un responsabile medico associato a un medico di squadra.
Certo prelievi del sangue, biopsie, misurazioni della potenza muscolare, del grasso corporeo, della soglia di produzione di acido lattico, esami biomeccanici del gesto atletico etc. etc. non sono esami che vengono fatti quotidianamente, ma richiedono ciascuno una équipe medica altamente specializzata.
Nell'epoca del professionismo sono finiti i tempi del "pane e salame" o del "mamma, sono contento di essere arrivato uno"!
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pam
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Petolo ha scritto:Uffa, manco rientrato dalle vacanze e gia' mi tocca accapigliarmi con i soliti...
Caro Pitagorico Archimede Magri,
non dubito che il supporto psicologico sia utile a qualunque sportivo le cui abilita' fisiche e tecniche superino quelle caratteriali. La mia osservazione riguarda l'uso indiscriminato di figure professionali di supporto alla performance sportiva, che spesso si limitano allo scimmiottamento di idee non corroborate da dati di fatto. E' il bravo allenatore che deve avere la preparazione in tecniche psicologiche nel motivare i giocatori.
Dubito che uno psicologo possa aggiungere alcunche' di palpabile a cio' che puo' fare un allenatore preparato. Lo psicologo studia la psicologia, ma esiste alcuna prova che riesca a modificare l'approccio mentale di un giocatore in maniera sufficiente a migliorare la propria performance sportiva?
Ripeto, non discuto sui principi del supporto psicologico ai giocatori, ma metto in dubbio la reale efficacia della figura del "psicologo sportivo" e chiedo prove.
Altresi', dubito che un cuoco di squadra possa fare la differenza quando basta fare ai giocatori durante la loro formazione, e non in ritiro, esempi su come avere una dieta bilanciata. Dubito che una squadra in tour abbia bisogno specificamente di un responsabile medico associato a un medico di squadra. Dubito che avere un portaborse e "baggage master" serva a far giocare meglio la squadra, quando il passare tempo insieme nello spogliatoio a preparare le borse e' un ulteriore occasione di "bonding" spontaneo tra i giocatori. E via cantando.
Petolissimo stracciapalle, vedi che ahimè, ci troviamo! Tu, giustamente avanzi il dubbio, mentre io ne nego la certezza, ma ne prefiguro una possibile utilità...nulla di più.
bacini bacini
pam
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Maxcada
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Mi trovo assolutamente daccordo su ciò che dice PiVi, quanti esempi ci sono di atleti o squadre belle, brave e che vincono meno di quanto possono (il TV fino a qualche anno fa ad es!).
Prove... caro Petolo, leggo che fai il medico, quindi avrai dimestichezza con pubmed: prova a fare una ricerca con nutrition o psychology e athletic performance (o qc di simile). Il Baggage master e altre figure ammetto siano delle comodita forse inutili, ma, rovesciando il tuo discorso, che prove ci sono che non aumentino le prestazioni?
Prove... caro Petolo, leggo che fai il medico, quindi avrai dimestichezza con pubmed: prova a fare una ricerca con nutrition o psychology e athletic performance (o qc di simile). Il Baggage master e altre figure ammetto siano delle comodita forse inutili, ma, rovesciando il tuo discorso, che prove ci sono che non aumentino le prestazioni?
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Petolo
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Nessuna prova che NON aumentino le prestazioni, ma non ho nessuna prova che un astrologo non faccia altrettanto, e allora perche' non abbiamo un astrologo di squadra? Quanto alle pubblicazioni scientifiche, e' proprio perche' sono un medico, ed ex ricercatore universitario, che sono conscio di quanto le pubblicazioni scientifiche debbano essere considerate attentamente e alla luce di continue verifiche, e non essere prese per oro colato solo perche' hanno una copertina. Ne esistono di rigorose, cosi' come ne esistono alcune molto poco rigorose (per essere benevoli). Soprattutto se chi le pubblica ha interesse a cercare di dimostrare che la propria professione e' utile.
Quanto a Rocca: allora se quando vince abbiamo la dimostrazione che lo psicologo sportivo funziona, quando perde abbandoniamo la dimostrazione? Perche', adottando lo stesso metodo, cosa si dovrebbe concludere dal risultato delle Olimpiadi invernali quando ha cannato il primo palo?
Quanto a Rocca: allora se quando vince abbiamo la dimostrazione che lo psicologo sportivo funziona, quando perde abbandoniamo la dimostrazione? Perche', adottando lo stesso metodo, cosa si dovrebbe concludere dal risultato delle Olimpiadi invernali quando ha cannato il primo palo?
- PiVi1962
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- Iscritto il: 11 mar 2004, 0:00
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Ho parlato di Rocca perché lui stesso ha citato lo psicologo/motivatore che lo ha aiutato.Petolo ha scritto:Quanto a Rocca: allora se quando vince abbiamo la dimostrazione che lo psicologo sportivo funziona, quando perde abbandoniamo la dimostrazione? Perche', adottando lo stesso metodo, cosa si dovrebbe concludere dal risultato delle Olimpiadi invernali quando ha cannato il primo palo?
Gli effetti, secondo il metodo scientifico, si valutano statisticamente.
Rocca sarà uscito alle Olimpiadi (in uno sport dove l'errore è frequente), ma la sua stagione è stata, mediamente, notevolmente migliore di tutte le altre.
Comunque, a parte gli psicologi, lo sport ora richiede supporti ben maggiori di una volta per eccellere.
Una volta (primi anni '60 va bene come confronto?) l'allenatore di una squadra di rugby era selezionatore, preparatore atletico, allenatore dell'attacco, allenatore della difesa, psicologo/motivatore.
Non vi erano traumatologi specializzati non solo in uno sport specifico ma neppure nello sport in generale.
Non mi risulta che vi fossero studi biomeccanici sui gesti atletici principali (nel rugby proprio in questo sito c'era un articolo di come Yachvili abbia migliorato la sua azione di calcio con l'aiuto di specialisti).
Si possono anche fare esempi di attività di motivazione psicologica controproducenti: nessuno ricorda il "camp" infernale che venne utilizzato dai selezionatori sudafricani prima dell'ultima World Cup? Saranno stati forse allenatissimi alla fine di un training che nemmeno i SEALS fanno... però distrutti psicologicamente e con contrasti interni al gruppo di giocatori.
Questo aiuta a dimostrare che è vero anche l'effetto opposto: una pessima preparazione mentale/psicologica/motivazionale fa diminuire le prestazioni sportive.
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GiorgioXT
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- Iscritto il: 19 mag 2004, 0:00
Tutto molto interessante ... non scherzo , molta filosofia.
Però stiamo parlando di attività complementari e integrative cose utili e che possono certamente dare quel 5% di rendimento in più...(e per favore, non confrontiamo sport individuali e disquadra, se non non ne usciamo più...) quando il problema evidente é nelle POCHE PARTITE GIOCATE ! ripeto, a parte 2 o 3 elementi che giocano nel S10 (e qualcuno direbbe che comunque il livello é basso) gli altri U20 quante partite hanno giocato questa stagione con le proprie squadre? quante partite da 50/100 punti di distacco e quante giocate "alla morte" ? fin che non affrontiamo QUESTO problema continueremo a fare ..filosofia
Però stiamo parlando di attività complementari e integrative cose utili e che possono certamente dare quel 5% di rendimento in più...(e per favore, non confrontiamo sport individuali e disquadra, se non non ne usciamo più...) quando il problema evidente é nelle POCHE PARTITE GIOCATE ! ripeto, a parte 2 o 3 elementi che giocano nel S10 (e qualcuno direbbe che comunque il livello é basso) gli altri U20 quante partite hanno giocato questa stagione con le proprie squadre? quante partite da 50/100 punti di distacco e quante giocate "alla morte" ? fin che non affrontiamo QUESTO problema continueremo a fare ..filosofia