rask ha scritto:Diddi..., non concordo su un paio di cosette:
1. il passaggio in avanti: è vero che gli arbitri hanno delle tecniche per valutarli, considerata la velocità del gioco, ma quello era un passaggio in avanti. Quello che tu dici non sta scritto nel regolamento, è solo un ausilio per gli arbitri.
Quello che dice il regolamento è "un passaggio in avanti avviene quando la palla è lanciata o passata in avanti" ( e "in avanti significa verso la linea di pallone morto avversaria"). Tu hai avuto l'impressione che Masi lanciasse la palla in avanti? Se Mirco era dietro Masi, come ha fatto a prendere una palla lanciata da Masi in avanti? Masi ha lanciato chiaramente la palla verso Mirco, che stava dietro a lui. Di questi passaggi se ne vedono centinaia, sono tutti regolari e nessuno ha nulla da obiettare, salvo quando viene segnata una meta e il più sveglio di turno (anche io una volta ero fra questi) si accorge che, guardando le linee del campo, la palla è stata ricevuta più vicino alla linea di meta rispetto al punto da cui è stata lanciata. Ma le linee del campo sono ferme e non costituiscono un riferimento valido per giocatori in piena corsa. Sarebbe stato diverso se Masi fosse stato fermo o avesse corso in senso orizzontale; siccome correva a perdifiato sulla verticale, le linee del campo costituiscono un riferimento fallace. In buona sostanza, la palla può benissimo avere seguito una traiettoria "in avanti"; ma la palla NON è stata lanciata in avanti (è stata lanciata verso un compagno che stava dietro), per cui,
a stretti termini di regolamento, non si è trattato di un passaggio in avanti.
rask ha scritto:2. Sulla prima meta: Mirco anticipa colpevolmente la coperura su Garcia. L'argentino non aveva ancora lisciato il placcaggio, forse l'avrebbe fatto, ma così facendo Mirco apre l'autostrada all'ala aussie.
Può anche darsi che Mirco abbia anticipato il movimento, ma Garcia alla fine se l'è proprio perso e quindi non mi pare tanto ingiustificato correre ai ripari. In queste situazioni vai sull'uomo libero, a quello che lasci libero ci penserai dopo, quando avrà (forse) la palla.
rask ha scritto:3. Sulla seconda meta: E' vero che è difficile intervenire sul buco interno, ma che ci stanno a fare le seconde linee di difesa, soprattutto dentro i nostri 22?
Da quando mi interesso di rugby vedo fior di giocatori presi all'interno nei 22 da agili trequartisti in piena corsa. Non dico che Toniolatti ci abbia fatto una gran figura, ma la sua defaillance sul placcaggio non mi pare per nulla clamorosa: capita spesso quando sei in affanno a cercare di recuperare precipitosamente una situazione critica.
rask ha scritto:4. Il paragone Pez-Marcato è inopportuno. Al di là del numero delle aperture alla mano cha anche a me sembravano di più, la differenza l'ha fatta l'altezza del padovano rispetto al cordobes. Anche nell'azione del drop Andrea è solo un paio di metri dietro al MM e noi abbiamo preso il vantaggio più spesso di quanto non lo facevamo con Pez. Poi ci metto anche un diverso atteggiamento mentale e tattico di tutta la squadra che finalmente ha capito che il regolamento non vieta a chi indossa la maglia azzurra di attaccare la linea avversaria.
Tanti paragoni sono inopportuni. BBZ, conscio di avere 3/4 veloci ma non particolarmente tecnici, voleva un gioco più sparagnino, simile a quello con cui l'Argentina è solita mettere in difficoltà la Francia (vogliamo chiamarlo "palla alta e pedalare?"
![Mr. Green :-]](./images/smilies/icon_mrgreen.gif)
). NM, un po' per la maggiore presenza di 3/4 decenti e molto per effetto delle ELV, sta rivedendo il nostro gioco nel senso di una maggiore disponibilità al gioco alla mano. In questo mutato quadro tattico, cambia anche il ruolo e la posizione dell'apertura.
Se poi vogliamo approfondire un altro paragone inopportuno su Pez, io distinguerei tra il Pez che ha giocato il 6N 2006 contro Irlanda, Inghilterra e Francia da quello che ha giocato contro Galles e Scozia; nonché, all'opposto, quello che nel 6N 2007 ha giocato contro la Francia da quello che ha giocato contro Galles e Irlanda. I Pez "buoni" si contrappongono inoltre a quelli "cattivi" visti alla RWC in Francia. Comun denominatore tra i vari Pez "cattivi"? Era in condizioni fisiche imperfette (botta al costato, piede fratturato, infortunio alla spalla contro il Giappone). Quando Pez stava bene, dava un buon contributo. Non migliore di quello che abbiamo avuto da Marcato sabato, beninteso. Ma non era la chiavica su cui molti hanno sputato sentenze (e non solo).
Infine su Marcato: per sua stessa ammissione (l'ha detto in un'intervista di queste settimane), un suo limite è che ora "fatica a prendere dei rischi" ("È un mio limite, dovrei osare di più"). E' anche così che si spiegano 8 calci su 10 palloni in mano. Tuttavia intendiamoci, se le ali australiane lasciano scoperta la profondità, ben vengano 8 calci su 10 (così come se i gallesi marcano la profondità è inutile andare ad esplorarla come ha insistito a fare Andrea nell'ultimo 6N). Che uno si chiami Pez o Marcato, poco importa; purché faccia la cosa giusta.