L'errore è chiedere al popolo di fare un mestiere che non è il suo, cioè esprimersi su cose che non è in grado di valutare ed è un errore di cui colpevole non è il popolo, ma chi vuole usarlo ingannandolo per costruirsi posizioni di potere personale. E' noto, ad es., che Cameron aveva voluto quel disgraziato referendum, che credeva di vincere, al solo scopo di usare il popolo per regolare i conti interni del suo partito. Questa non è democrazia, ma la finzione della democrazia.
Io non pretendo, ad es., che un mio cliente pensionato (ottima pensione retributiva) e legaiolo scatenato che vorrebbe dar fuoco a chiunque non parli il dialetto bresciano sappia che la continuità della pensione che percepisce è legata (e lo sarà sempre di più) al fatto che in Italia vi sia una quota crescente di immigrati che versando contributi previdenziali contribuiscono a mantenere in equilibrio i conti dell'INPS. Pretenderei però che un Salvini che gli fa credere che cacciando tutti gli immigrati lui vivrebbe da nababbo venisse espulso dalla comunità umana (di che parlerebbe domani il povero Salvini se nottetempo tutti gli immigrati sparissero per magia? Immagino che lo sgrammaticato milanese gioisca all'arrivo di ogni barcone: tutta biada per i suoi cavalli). E, quindi, non vorrei mai che a pronunciarsi sulla questione "immigrazione" fosse qualcuno incapace (non per sua colpa) di valutare le conseguenze autolesionistiche che ne deriverebbero per l'intero paese.
Quanto alla questione "la maggioranza ha sempre ragione", sperando di non far arrabbiare nessuno vorrei riportare una citazione dell'umorista Marcello Marchesi che spiega come la penso "Mangiate merda, milioni di mosche non possono sbagliare".