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metabolik ha scritto: 15 nov 2023, 22:50 Per quanto mi riguarda, evitando mezzi termini, odio il prosecco e mi piace molto sia Treviso città, sia il Treviso rugby club.
Quindi, per me, Treviso non è come il prosecco.

Non odio il prosecco (neanche lo amo comunque, al contrario di mia moglie e delle sue amiche che ne vanno pazze), anch'io apprezzo molto il club Treviso (dai tempi della Metalcrom) ma non sono mai stato a Treviso, conto di colmare presto questa grave lacuna e sono praticamente certo che mi piacerà. Poi, Treviso non sarà come il prosecco, ma il prosecco da dei bei soldini al Treviso...

nessuno conosce la storia di maria glessa clintòn e la nascita del prosecco. per quello non lo apprezzate.
il radicchio, seppur così mortificato nella grande distribuzione, caratterizza. i rovigoti chiamavano i trevisani i radicchi. i radici. ti fanno schifo pure quelli? con il balsamico di modena è un'enormità del palato. non si sa quale dei due si separi prima dall'altro.

L'insalata è fuori discussione, ribadisco che il prosecco è l'antitesi del vino buono, qualunque sia la sua storia.
E' un mal comune abbastanza diffuso e recente spacciare del vino insignificante e di basso costo per 'vino per i giovani' 'vino alla moda' ecc...
Da noi è successo con l'Ortrugo, che è sempre stato un vinello da poco e che adesso è proposto in decine di nomi e cognomi, ma rimane un vinello insignificante, come il prosecco. Il brutto è che queste operazioni commerciali, molto convenienti ai produttori per l'indice prezzo/qualità, hanno fatto scomparire altre produzioni di qualità, più difficili, con indice rovesciato qualità/prezzo, vedi il Riesling, maledetti.

il prosecco annienta commercialmente tutto il resto dei vini italiani. maria glessa clintòn l'ho scritto accaso o per niente. eppure nessuna raccolta di storie del prosecco è come quella storia. oppure derivano tutte da essa. un vino da un miliardo di fatturato. un vino che ha ubriacato e deliziato milioni di persone. un vino che neppure nella migliore versione di cartizze potrà eguagliare uno champagne. mai. eppure è il vino più diffuso, più bevuto, preferito dai più. ortrugo non ha nemmeno una storia, tornerà all'anonimato quasi subito. al massimo tenterà di essere una copia.

non racconterò mai la storia di maria glessa clintòn. l'avevo scritto qui un decennio e più fa e lo ridico.

Maria Glessa Clinton?
Parente di Bill?

c'è l'accento sulla o. il clintòn.

No dai Meta, definire il prosecco un vinello insignificante tout curt mi sembra piuttosto ingeneroso. Eppoi, si sa, dipende sempre dai gusti.
Lungi da me santificare il prosecco, ma dipende sempre da cosa bevi e da cosa ti "spacciano" per prosecco. Convengo che spesso il più commerciale sia poco più che bollicine senza arte nè parte e la cosa è peggiorata negli utlimi anni quando la zona DOCG del prosecco si è allargata a dismisura dalle colline di Conegliano-Valdobbiadene fino al mare, al Garda e addirittura al confine con la Slovenia.
Tuttavia ci sono delle cantine nell'area storica di Valdobbiadene soprattutto, che fanno un prodotto molto buono (per non parlare del Cartizze che in alcuni casi si avvicina almeno un po', secondo me, ai livelli del Franciacorta, certo lontanissimo dal resto del prosecco).
Certo è un vino leggero da antipasti o da accompagnare piatti di pesce e che proprio per questa sua leggerezza può essere bevuto senza "impegno" e, infatti, spopola soprattutto tra i giovani. Certo se cerchi un vino un po' di strutturato è chiaro che devi bere altro.

Garry ha scritto: 16 nov 2023, 0:20 Maria Glessa Clinton?
Parente di Bill?

No, è Bill che era edulcorato. (e questa non so se molti la capiranno).

Comunque in Veneto il prosecco si può anche chiamare Cartizze, cambiano le colline, il prezzo ed è uno spettacolo, come anche il prosecco serio di Valdobbiadene è tutt'altro che un vinello. Non esiste solo il metodo classico o il "pas dosé", che in ogni caso si può trovare anche qui.

jaco ha scritto: 16 nov 2023, 9:02 No dai Meta, ... cantine nell'area storica di Valdobbiadene soprattutto, che fanno un prodotto molto buono (per non parlare del Cartizze che in alcuni casi si avvicina almeno un po', secondo me, ai livelli del Franciacorta, certo lontanissimo dal resto del prosecco).

ecco... appunto

https://www.allrugby.it/2023/11/caro-go ... uvj5CRGNOA

Devo dire che All Rugby il dente avvelenato con FIR è passato...

tonione ha scritto: 16 nov 2023, 0:23 c'è l'accento sulla o. il clintòn.

Da noi il "clintòn" è l'uva fragola, ma quella un po' più agra con il raspo dai chicchi radi...

Detto anche Crinto o Crinton.
In pratica succo di'uva americana fermentato.
Sarebbe vietato - sarebbe perché dame pare sian viaggiate tra Veneto e Toscana.

Ma come mai King of Parma on ha ancora smantellato la deriva enologica del tema "bravi giornalisti" ?
Forse ricorda la fumos trasmissione serale (calciofila) a pane, salame e vinello, con note scomparse firme dello sport?

RigolettoMSC ha scritto: 16 nov 2023, 12:15

tonione ha scritto: 16 nov 2023, 0:23 c'è l'accento sulla o. il clintòn.

Da noi il "clintòn" è l'uva fragola, ma quella un po' più agra con il raspo dai chicchi radi...

Credo che questa sia il "clinto" che è meno "duro" del clintòn...

Dovrebbe essere quello, anche se son ambedue vini americane.

Luqa-bis ha scritto: 16 nov 2023, 12:25 Detto anche Crinto o Crinton.
In pratica succo di'uva americana fermentato.
Sarebbe vietato - sarebbe perché dame pare sian viaggiate tra Veneto e Toscana.

Ma come mai King of Parma on ha ancora smantellato la deriva enologica del tema "bravi giornalisti" ?
Forse ricorda la fumos trasmissione serale (calciofila) a pane, salame e vinello, con note scomparse firme dello sport?

Parma storicamente non è mai stata una zona di produzione per vini di particolare qualità, le uniche eccezioni erano rappresentati dai bianchi frizzanti delle zone collinari comprese tra Traversetolo e Fornovo.
Chi imbottigliava in casa ordinava damigiane di vini reggiani e piacentini.
Con l'impegno degli enologi da qualche tempo le cose stanno migliorando e alcune cantine riescono a produrre vini di pregio...persino rossi fermi ad alta gradazione.
Un vino rustico e davvero parmigiano è la fortana, un vino rosso frizzante, dolce e molto leggero. Non lo troverete molto in giro perché la produzione non è elevata...ma a chi venisse a vedere le Zebre da fuori, suggerisco di farsi uno spuntino a base di tortafritta, spalla cotta di S. Secondo e fortana.