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JosephK. ha scritto:Intanto al bando pare si sia presentato il Rugby Viadana che sostituià gli Aironi.
Quale la prox. puntata della farsa?

Esntensione alla Celtic del metodo "fallisco e rimango e chissenefrega,,,," ?

Comunque Melegari ha confermato che hanno accettato lo staff tecnico federale, ma non aveva detto che aveva già rinnovato anche a Philips? Che fanno lo mandano ad allenare l'under 20? Accetta di tornare vice e magari di... Troncon?

@Calep, Luqa, Laporte: avete le vostre ragioni (oggettive) ma dimenticate un'anomalia del rugby, il fatto che si riesca a portare 80.000 spettatori a San Siro per gli All Blacks o il tutto esaurito all'Olimpico di quest'anno sono cose che la pallanuoto non sarebbe in grado di fare e il basket (oggi) pure; e questo risultato lo si è ottenuto non richiamando (solo) spettatori competenti che cercavano uno spettacolo tecnico, ma in gran parte neofiti attratti dall'evento. Questa secondo me la manchevolezza maggiore della FIR: non aver saputo "agganciare" il movimento agonistico italiano a quello che invece è il "movimento" al seguito della nazionale. La Celtic League poteva essere un'ottima occasione, fin qui sprecata.

@Laporte: gli Aironi non sono falliti, certo potrebbero fallire se la FIR confermasse la revoca della licenza Celtic.
@JosephK: NO, Melegari aveva detto che non avrebbe fatto nulla finchè non si fosse chiarita la situazione con la FIR, ma che se fosse stato per lui avrebbe confermato l'allenatore attuale.

Ogettivamente una partita di pallanuoto all'Olimpico sarebbe difficilmente godibile da 80mila persone.
E penso anche una di pallacanestro.

Ma andando oltre alla dimensione del palcoscenico, il rugby per ora tira solo per la nazionale e grazie molto anche alla "retroica rugbistica".

non basta per le società ed il campionato , e una "deportazione manu militari" dalla provincia alla metropoli non garantisce miglioramenti: la vite cresce bene su certi terreni, se la porti in altri , forse fa più quantità, ma perde di qualità e di valore.

giangi2 ha scritto:@Laporte: gli Aironi non sono falliti, certo potrebbero fallire se la FIR confermasse la revoca della licenza Celtic.

Beh, se il loro azionista principale dice che non esistono più allora sono falliti, magari non (ancora) a livello finanziario, ma come progetto non c'è dubbio.

giangi2 ha scritto: 80.000 spettatori a San Siro per gli All Blacks o il tutto esaurito all'Olimpico di quest'anno sono cose che la pallanuoto non sarebbe in grado di fare e il basket (oggi) pure; e questo risultato lo si è ottenuto non richiamando (solo) spettatori competenti che cercavano uno spettacolo tecnico, ma in gran parte neofiti attratti dall'evento. Questa secondo me la manchevolezza maggiore della FIR: non aver saputo "agganciare" il movimento agonistico italiano a quello che invece è il "movimento" al seguito della nazionale.

Come spesso capita, chi lavora sbaglia e la Federazione ha sicuramente le sue responsabilità, ma su questo tema, personalmente credo, ci siano anche responsabilità più ampie, del movimento italiano tutto, troppo disperso sul territorio (non c'è lo possiamo permettere) e che continua a caraterizzarsi da troppi distinguo e modeste lotte da cortile invece che guidare aggregazioni e progetti di più ampio respiro che potrebbero innescare ottimizzazioni di energie e di risorse economiche (sia in entrata che in uscita), come di un'imprenditoria che non ha ancora capito veramente l'opportunità rappresentata dal rugby nel quale si potrebbe investire denari in misura ancora modesta (almeno rispetto al calcio) con possibili ritorni sia nel campo pubblicitario che dei media televisivi, nonchè della politica, in particolare quella locale, incapace di guidare una possibile svolta anche eticamente utile nel ridimensionare il strapotere calcistico, troppo coinvolgente e condizionante delle dinamiche quotidiane di un giovane e della famiglia media italiana.

Luqa-bis ha scritto: una "deportazione manu militari" dalla provincia alla metropoli non garantisce miglioramenti: la vite cresce bene su certi terreni, se la porti in altri , forse fa più quantità, ma perde di qualità e di valore.

Non so se il rugby sia associabile alla vite, probabilmente molti estimatori del malto+luppolo potrebbero risentirsi, ma di sicuro il rugby ha mosso i suoi primi passi in città come Torino e Milano, mentre in provincia ci è arrivato solo grazie al fatto che le basi alleate (i soli posti dove si giocava un buon rugby nel post bellico)nel dopoguerra non potevano che allestirsi fuori porta, lontano da occhi indiscreti, ergo, in provincia.
Più volte mi sono espresso in questi termini; un ritorno del rugby nelle grandi città non farebbe che bene al movimento e ciò potrebbe avvenire, perchè no, anche tramite progetti condivisi con società di provincia già esistenti e forti che potrebbero sfruttare strutture più capienti (ovviamente, dove presenti e/o disponibili; per questo ho parlato di progetto da gestire) ed un volano mediatico maggiore che potrebbe anche fare da catalizzatore per nuove sponsorship.
Provincia e città non sono antitetiche, ma possono e dovrebbero incominciare a parlarsi invece che fare muro contro muro

giangi2 ha scritto: @JosephK: NO, Melegari aveva detto che non avrebbe fatto nulla finchè non si fosse chiarita la situazione con la FIR, ma che se fosse stato per lui avrebbe confermato l'allenatore attuale.

Era uscita la notizia che lo staff era stato riconfermato e questa era una delle ragioni, si è detto, del taglio radicale degli Aironi fatto dallo scorso consiglio federale. Ancora oggi Right Rugby scrive infatti:

Vale in primis per lo staff tecnico, riconfermato poche settimane fa: ad Aironi "morti" senza licenza, sarà rimpiazzato da uno più gradito a Brunel.

Vale in primis per lo staff tecnico, riconfermato poche settimane fa: ad Aironi "morti" senza licenza, sarà rimpiazzato da uno più gradito a Brunel.

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Gradito a Brunel perchè si toglie Tronky come vice ?

Una domanda rimasta nella tastiera per ben 4 giorni...

Intanto la crsi degli Aironi (finanziaria) dimostra che la Celtic League è qualcosa di necessario, ma economicamente insostenibile per un movimento come quello del rugby italiano, con un seguito da sagra di provincia avulso al grande pubblico, salvo nel caso di esibizioni da torunee in provincia delle compagnie teatrali di una volta come il match degli AB's....

certo i costi sono ,al momento, insostenibili,però è l'unica strada per far crescere i nostri. a treviso c'è ,finchè dura, benetton a viadana ci sarà una dépendance della federazione.

Laporte ha scritto:Intanto la crsi degli Aironi (finanziaria) dimostra che la Celtic League è qualcosa di necessario, ma economicamente insostenibile per un movimento come quello del rugby italiano, con un seguito da sagra di provincia avulso al grande pubblico, salvo nel caso di esibizioni da torunee in provincia delle compagnie teatrali di una volta come il match degli AB's....

e qui ti sbagli Laporte. sul fronte pubblico Benetton (ok i mezzi economici sono superiori a qualsiasi realtà possibile in italia) ha fatto molto in questi due anni. Monigo così pieno non lo si vedeva da fine anni 90. venivamo da anni di stadio mezzo vuoto (persino in coppa ricordo le ultime partite con london irish e perpignan di 4 anni fa che era na desolazione) e adesso invece c'è sempre un'ottima cornice. oltre a riportare i trevigiani (tradizionalmente pigri) allo stadio la squadra di smith è riuscita ad attirare gente da tutto il triveneto. rodigini, padovani, friulani sono oramai presenza fissa al monigo. penso che una squadra lombarda in grado di fare del discreto rugby possa attirare quelle 3000 4000 persone a settimana che sarebbero un ottimo risultato.

Leinsterugby ha scritto:

Laporte ha scritto:Intanto la crsi degli Aironi (finanziaria) dimostra che la Celtic League è qualcosa di necessario, ma economicamente insostenibile per un movimento come quello del rugby italiano, con un seguito da sagra di provincia avulso al grande pubblico, salvo nel caso di esibizioni da torunee in provincia delle compagnie teatrali di una volta come il match degli AB's....

e qui ti sbagli Laporte. sul fronte pubblico Benetton (ok i mezzi economici sono superiori a qualsiasi realtà possibile in italia) ha fatto molto in questi due anni. Monigo così pieno non lo si vedeva da fine anni 90. venivamo da anni di stadio mezzo vuoto (persino in coppa ricordo le ultime partite con london irish e perpignan di 4 anni fa che era na desolazione) e adesso invece c'è sempre un'ottima cornice. oltre a riportare i trevigiani (tradizionalmente pigri) allo stadio la squadra di smith è riuscita ad attirare gente da tutto il triveneto. rodigini, padovani, friulani sono oramai presenza fissa al monigo. penso che una squadra lombarda in grado di fare del discreto rugby possa attirare quelle 3000 4000 persone a settimana che sarebbero un ottimo risultato.

L'eccezione non regola la conferma, direbbe abatantuono.

Si diceva la stessa cosa di Viadana un anno fa (Parmigiani, bresciani, mantovani, ecc.)

E tu credi che una squadra, che reggerà sino a che il mecenate avrà voglia (A proposito, cosa si dice del cambio a vertice nella holding ?), sia il movimento ?

Forse smettere di guardarsi l'ombelico e di pnesare che il mondo sia a misura della propria cittadina, ci farebbe bene...