jpr williams ha scritto:Ragazzi, l'elitarismo non c'entra nulla: se uno mi chiede di dire la mia su una cosa di cui non so nulla si fa prima a tirare a sorte. E non credo che delegare le scelte all' "esperto di riferimento" sia un gran passo avanti: tanto vale lasciar decidere agli "esperti di riferimento" che abbiamo già scelto col voto: altrimenti che li paghiamo a fare?
Sono d'accordo: ma devo essere IO che ritengo di non partecipare ad un referendum su un tema di cui non capisco una cippa (infatti sono moltissimi i referendum cui non ho partecipato), NON la legge che mi impedisce di farlo.
jpr williams ha scritto:Più sopra anch'io, come Luqa, avevo ricordato il referendum dell' '89 e confrontandolo con l'antieuropeismo odierno ne avevo concluso circa l'assurdità di far decidere cose che per loro natura devono essere permanenti (pacta sunt servanda) dalla mutevolezza delle opinioni pubbliche: 27 anni sono tanti nella vita di una persona, ma sono un attimo nella vita di un corpus istituzionale: cosa facciamo, cambiamo sistema di relazioni internazionali ogni volta che alla gente gira il boccino da una parte o dall'altra?
Premetto che sono tutt'altro che antieuropeista (anche se ultimamente un po' critico) e che un eventuale referendum (per altro non previsto dalla nostra costituzione) "Itexit" sarebbe una iattura per inutilità, spese e rischi connessi, ma in 27 anni non cambiano solo le idee delle persone (legittimamente per altro), ma cambia il contesto geopolitico non poco: potevo essere d'accordo 27 anni fa con un Europa senza Euro, senza paesi dell'est ecc. ecc., adesso le cose sono enormemente cambiate, dai! Ha senso interrogarsi sull'utilità di "questa" Europa... e possibilmente trovare risposte sensate!
jpr williams ha scritto:Una precisazione, infine, sulla scelta di votare si al referendum istituzionale: premesso che sono contrario ai referendum su materie così complesse (come ho ampiamente detto fino alla noia), una cosa la capisco ed è che negli ultimi 30-40 anni siamo rimasti fermi mentre il mondo è andato avanti. Per quel che so di diritto costituzionale questa riforma presenta varie criticità, ma è comunque un passo avanti importante su due aspetti fondamentali: la riduzione del numero dei parlamentari, ma, soprattutto, la fine del bicameralismo perfetto, che è una delle peggiori palle al piede che abbiamo. E sono certo che se non passerà rimarremo così per altri 40 anni, mentre il mondo continuerà ad andare avanti. Credo che questo sia un aspetto più dirimente rispetto all'antipatia dell'ebetino toscano che a me, pur elettore del suo partito, sta discretamente sui santissimi. Solo che evito di lasciare che l'avversione per questo berlus-clone mi porti a votare contro una cosa che credo utile. Sono, in questo, d'accordo con Mao: non conta se il gatto è bianco o nero, l'importante è che prenda i topi. Giudico Renzi un male necessario. Un pò come la democrazia: Renzi è il peggiore, esclusi tutti gli altri.
E' una riforma diversa, ma non lontanissima da quella che era stata prevista dal governo Berlusconi: allora non fu accolta soprattutto per dare addosso a Silvietto, oggi potrebbe (stupidamente secondo me) succedere la stessa cosa a Renzie. Concordo con te che non deve essere un referendum sul Premier, ma il primo deve essere lui a farlo capire, cambiando atteggiamento ed illustrando per bene i vantaggi della riforma invece di perdersi in altre cose...