Fine degli Aironi?!

[LukeK27]

E tu credi che una squadra, che reggerà sino a che il mecenate avrà voglia (A proposito, cosa si dice del cambio a vertice nella holding ?), sia il movimento ?

Nel mondo sportivo odierno, dove l'aspetto economico è AHIME' molto più importante dello sport stesso, senza chi ci mette i soldi non si va avanti. In nessuno sport, da nessuna parte. Vedere le squadre di Bologna (non un paesotto) del basket per rendersene conto. Ma pure le grandi società di calcio vanno più o meno bene a seconda della proprietà. Dunque teniamoci ben stretti i soldi della famiglia Benetton finché ci sono, perché sono gli unici con importanti capacità economiche in Italia ad investire nel rugby. E speriamo che presto non siano più gli unici. Per construire movimento servono squadre vincenti che attirino il pubblico, e senza i soldi queste squadre non le costruisci.

[Leinsterugby]

Forse smettere di guardarsi l'ombelico e di pnesare che il mondo sia a misura della propria cittadina, ci farebbe bene...

io a treviso non ci vivo più da tempo per tanti motivi, però in casa benetton è indubbio che stiano lavorando bene. Non so nemmeno quanto sia un modello esportabile, però sto vedendo che Prato nel suo piccolo sta facendo dei passi avanti per cui le cose fatte bene penso si possano fare ovunque

[Laporte]

. E speriamo che presto non siano più gli unici.

E questo la sparanza.... ma con una sola squadra di provincia non vai da nessuna parte.... anche perchè non ti fila mediaticamente quasi nessuno...

[JosephK.]

Il timore è che una squadra non di provincia non legata ad alcuna storia/pubblico/tradizione abbia ancora meno appeal. Vero è che comunque il tutto va visto al netto del progetto che si costruisce, del come si fa propaganda ecc. Per dire una realtà come la Lombardia con tutto il bacino di squadre che ha (ci sono province come Varese o il milanese dove non solo le realtà storiche si conservano più che degnamente, per dire Varese e TRadatre, ma ne arrivano di nuove quasi annualmente) e di potenziali appassionati, se si lavorasse bene su Milano forse qualcosa di degno potrebbe forse anche venire fuori.

[Laporte]

Il timore è che una squadra non di provincia non legata ad alcuna storia/pubblico/tradizione abbia ancora meno appeal. Vero è che comunque il tutto va visto al netto del progetto che si costruisce, del come si fa propaganda ecc. Per dire una realtà come la Lombardia con tutto il bacino di squadre che ha (ci sono province come Varese o il milanese dove non solo le realtà storiche si conservano più che degnamente, per dire Varese e TRadatre, ma ne arrivano di nuove quasi annualmente) e di potenziali appassionati, se si lavorasse bene su Milano forse qualcosa di degno potrebbe forse anche venire fuori.

Attenzione a sopravalutare la storia e tradizione.... altrimenti ti ritrovi come a torino i ospedali indatatti ma che non devono essere chiusi e aperti nuovi per via della tradizione centenaria...

[giuseppone64]

treviso esiste ed ha un progetto valido. sembra evidente che l'altra franchigia non vivrà ,almeno nel breve, di luce propria.

[Flanker999]

Spero che sia tramontata definitivamente l'idea di spostare gli Aironi a milano.
Basta vedere i risultati sportivi delle squadre milanesi per capire che sarebbe tempo e soldi buttati.

è una cosa che mi riempie punto di soddifsazione, anzi! ma è la dimostrazione che il rugby non si esporta (guardacaso come la democrazia...), o si riesce a far partire un processo di crescita dal basso con i propri tempi o non si va da nessuna parte.

Già a Viadana la cosa non è andata bene , ma come sarebbe andata se Melegari avesse fatto tutto di sola sua scelta?

[giangi2]

Diciamo che l'ultimo bando (il primo non ricordo) detta delle condizioni capestro, tipo capacità finanziaria garantita di 7 milioni di euro, ovvero: se io sono bravo e me la cavo con 4...? Certo però a questo punto, visto che il mercato è all'80% imposto dalla FIR, io che potrei risparmiare...non posso farlo? Devo per forza pagare dei giocatori con cifre fuori mercato? Fortunata la Benetton che può fregarsene perchè finanziariamente ha le spalle coperte, se risparmia meglio, ma se si impunta poi si scende a patti, altrimenti il giochino salta.
Per tornare al tema provincia/città, resto convinto che ci vogliono tradizione/competenze, soldi, attenzione mediatica; visto che al momento soldi e attenzione mediatica latitano, difficile imporsi in piazze (come le città grandi) dove l'attenzione per il rugby è molto sopita, lo dimostrano le situazioni attuali dei club di Milano e Roma.

[maxs]

e sembrerebbe che Troncon dica no agli aironi!

[giangi2]

Vorrà dire che gli Aironi (2?) a malincuore troveranno un altro allenatore...

[Rugby-Tv]

Diciamo che l'ultimo bando (il primo non ricordo) detta delle condizioni capestro, tipo capacità finanziaria garantita di 7 milioni di euro, ovvero: se io sono bravo e me la cavo con 4...? Certo però a questo punto, visto che il mercato è all'80% imposto dalla FIR, io che potrei risparmiare...non posso farlo? Devo per forza pagare dei giocatori con cifre fuori mercato? Fortunata la Benetton che può fregarsene perchè finanziariamente ha le spalle coperte, se risparmia meglio, ma se si impunta poi si scende a patti, altrimenti il giochino salta.
Per tornare al tema provincia/città, resto convinto che ci vogliono tradizione/competenze, soldi, attenzione mediatica; visto che al momento soldi e attenzione mediatica latitano, difficile imporsi in piazze (come le città grandi) dove l'attenzione per il rugby è molto sopita, lo dimostrano le situazioni attuali dei club di Milano e Roma.

Una volte per tutte: anche se Beneton ha molti soldi non è che gli piace sperperarli. Dovete capire che un imprenditore se per una sponsorizzazione può spendere 5 invece che 10, anche se ne ha 1000, lo fa. E non solo in fatto di sponsorizzazione, per tutto.
Quindi sostenere che Benetton può pagare di più perchè ha solidità economica è sbagliato. Lui, come tutti, paga i giocatori secondo il mercato. Anzi data la sua solidità economica e sopratutto l'ottima reputazione a livello societario, a volte gli fa spendere meno che altri.
Chiedetevi perchè ha lasciato Basket (ieri sera l'ultima commovente partita in casa...) e Volley.

giangi2 ho quotato te, ma non è riferito a espressamente a te.

[calep61]

Per tornare al tema provincia/città, resto convinto che ci vogliono tradizione/competenze, soldi, attenzione mediatica; visto che al momento soldi e attenzione mediatica latitano, difficile imporsi in piazze (come le città grandi) dove l'attenzione per il rugby è molto sopita, lo dimostrano le situazioni attuali dei club di Milano e Roma.

Sempre più leggo dei club di rugby Milanesi con valutazioni (in questo caso non particolarmente esaltanti) che non tengono minimamente in considerazione le realtà storica degli ultimi anni che, una volta defunto il progetto Mediolanum (con tutti i ma e i se del caso non gli si può non riconoscere quanto sia stato determinante anche per la crescita del rugby italiano di punta, contribuendo indirettamente al definitivo salto di qualità che ha poi permesso l'ingresso al 6N), è stata caraterizzata da un eccessivo divisionismo e trincerata difesa di sterili ed egoistici protagonismi individuali.
Un esempio su tutti, le tre principali società o club di rugby milanesi o tali vorrebbero essere riconosciute
RUGBY GRANDE MILANO
CUS MILANO
RUGBY MILANO
sono fisicamente domiciliate in un fazzoletto di poche centinaia di metri l'una dall'altra.
Chi mai potrebbe pensare che una simile situazione possa creare sinergie e ottimizzazioni piuttosto che introdurre inevitabili frizioni o, nella migliore delle ipotesi, una pacata sopportazione condominiale, eppure .....?
Ci si meraviglia ancora che a Milano non riesca a nascere un progetto serio ed economicamente autoportante; 3 club che faticano ad eccellere e con pochi denari invece che 1 sola entità che possa far confluire le energie di tutte e tre.
Ci si chiede ancora per quale motivo, poi, l'Amatori Milano sia fallita economicamente.
Quando si capirà anche nel rugby nazionale che l'unione fa la forza?

[maxs]

piccola precisazione sulle società milanesi

oltre l'amatori di cui non si hanno notizie, vi sono 3 società asr milano, grande milano e union.

La grande milano in realtà è una franchigiache unisce alcune società di milano e dintorni, tra cui il cus.

è anche vero che non c'è questa rivalità così accentuata tra le varie squadre, per esempio Morisi, cresciuto nell'asr è passato nella grande milano per poter disputare il campionato di a2 (l'asr giocava in B).

Quello che manca a milano sono i soldi, o qualcuno in grado di creare un progetto che attiri sponsor di alto livello.
L'unico sport che funziona è il calcio (e un pò il basket), tutti gli altri sport minori continuano a arraggiarsi.

[calep61]

piccola precisazione sulle società milanesi

oltre l'amatori di cui non si hanno notizie, vi sono 3 società asr milano, grande milano e union.

La grande milano in realtà è una franchigiache unisce alcune società di milano e dintorni, tra cui il cus.

è anche vero che non c'è questa rivalità così accentuata tra le varie squadre, per esempio Morisi, cresciuto nell'asr è passato nella grande milano per poter disputare il campionato di a2 (l'asr giocava in B).

Quello che manca a milano sono i soldi, o qualcuno in grado di creare un progetto che attiri sponsor di alto livello.
L'unico sport che funziona è il calcio (e un pò il basket), tutti gli altri sport minori continuano a arraggiarsi.

L'Amatori Milano è regolarmente iscritta come societa alla Federazione con Presidente CARLO NAVARRA; cosa sigbnifichi questo nella competizione del futuro non saprei dire.
Esiste, peraltro, anche un'Amatori Milano Junior che non so quale collegamento abbia con il precedente più blasonato club.
Fatte queste doverose precisazioni tu ritieni sostenibile in queasto particolare momento storico ed economicamente depresso che nell'arco di neanche 1 km ci siano tre entità sportive distinte?
Qual è il valore aggiunto, salvaguardare la maglia del Rugby Milano o difendere a spada tratta l'autonomia del neo Grande Milano, piuttosto che coltivare ancora i vecchi ricordi del rugby universitario dello storico CUS, ma andiamo
Non sarebbe meglio fare un'unica società che possa contare anche su più strutture, uun'area comune più ampia, inssomma una sortas di piccolo villaggio del rugby sotto la stessa bandiera e che sia club o franchigia poco importa, ritengo.
Ci sono pochi soldi, vero, quindi quei pochi li dividiamo per tre, intelligente, economicamente non fa una piega come principio!

[maxs]

in parte hai ragione, ma il cus è dentro la grande milano, anche l'amatori milano junior è dentro la grande milano, ed è slegata dall'amatori.

teoricamenti l'amatori dovrebbe ripartire dalla c il prossimo cmpionato, ma non si sente nulla in giro.

cmq essendo off-topic e tornandoall'argomento originario, leggendo l'intervista su grillotalpa stupisce, o meglio deprime, il fatto che non si sa nulla sul futuro degli aironi 2 o viadana o come si chiameranno!!!