Combattere

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

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Italos
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Re: Combattere

Messaggio da Italos »

Ho passato una mattinata in una delle prime Mustang, la gente faceva foto mentre passavamo, era un evento.

Poi sono sceso ed ho pensato quanto meglio era una banalissima BMW di oggi.

Non soffro di "newism" [cit Taleb] però bisogna anche ammettere che alcune cose, forse, migliorano negli anni.

Il rugby non sarà migliorato in tutti gli aspetti, ma sicuramente ci sono tanti motivi per apprezzare la versione moderna.
VANZANDT
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Re: Combattere

Messaggio da VANZANDT »

Luqa-bis ha scritto:Una domanda.

Su che base si afferma che una partita del 2018 è più divertente di una del 1987 o di una del 1995 o di una del 2003?
Il fatto che si ponga l'accento su certi aspetti, mi fa pensare a come si sono evoluti anche i telefilm ed i film, con una tendenza ad esaltare il ritmo sino a limiti della vertigine.

Ovvero, ci piace di più perché siamo assuefatti a ritmi vertiginosi in ogni campo relazionale?

chapeau!! ... e si aprirebbe un discorso infinito... Debord ovunque ...
supermax
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Re: Combattere

Messaggio da supermax »

Garryowen ha scritto:Il bello del rugby di allora (70-80) era che giocando nel campionato italiano ti poteva capitare un All Black o uno Spingbok (o più) come compagno di squadra.
Insomma, la gente di quel livello la vedevi da molto vicino
Verissimo. Io ho avuto il privilegio di avere Zinzan Brooke come compagno di squadra e vedergli vincere delle partite con i drop.....altri tempi.
Garryowen
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Re: Combattere

Messaggio da Garryowen »

supermax ha scritto:
Garryowen ha scritto:Il bello del rugby di allora (70-80) era che giocando nel campionato italiano ti poteva capitare un All Black o uno Spingbok (o più) come compagno di squadra.
Insomma, la gente di quel livello la vedevi da molto vicino
Verissimo. Io ho avuto il privilegio di avere Zinzan Brooke come compagno di squadra e vedergli vincere delle partite con i drop.....altri tempi.
Compagni di squadra e anche avversari, naturalmente
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)

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giuseppone64
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Re: Combattere

Messaggio da giuseppone64 »

ragazzi, ma ve ne uscite così che avete giocato con questi fenomeni? va bene farci morire di invidia, ma almeno fatelo in piccole dosi...
Scusa tesoro se sono stato un po' brusco stamani. Papà non sei stato un po' brusco, sei stato un barbaro...
mio figlio 17 anni
Amore sbrigati che facciamo tardi a scuola! Mi sbrigo solo se mi ripeti che sono la più bella del mondo.
mia figlia 6 anni
MA CHE ORA E'?
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Garryowen
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Re: Combattere

Messaggio da Garryowen »

OT: Abbassando (ma solo dal punto di vista sportivo) l'obiettivo, c'è una cosa che avrei sempre voluto chiedere ai romani del bar e mi è un po' rimasta bloccata sulla tastiera, anche per via della commozione: qualcuno di voi conosceva Massimo Vano?
Lo chiedevo così, solo per un ricordo di un caro amico, ottima persona e vero compagno
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supermax
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Re: Combattere

Messaggio da supermax »

Non ho avuto il piacere di conoscerlo, ma lui gravitava nella zona di Oriolo assieme al grande Anacleto Altigieri, tutti grandi personaggi, grandi rugbysti ed ottime persone.
JosephK.
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Re: Combattere

Messaggio da JosephK. »

supermax ha scritto:
Garryowen ha scritto:Il bello del rugby di allora (70-80) era che giocando nel campionato italiano ti poteva capitare un All Black o uno Spingbok (o più) come compagno di squadra.
Insomma, la gente di quel livello la vedevi da molto vicino
Verissimo. Io ho avuto il privilegio di avere Zinzan Brooke come compagno di squadra e vedergli vincere delle partite con i drop.....altri tempi.
Ostia Max... Complimenti.
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).

Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.

Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).

Nex time... Good Game... Nice try... Seh seh avemo capito...
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Re: Combattere

Messaggio da Garryowen »

supermax ha scritto:Non ho avuto il piacere di conoscerlo, ma lui gravitava nella zona di Oriolo assieme al grande Anacleto Altigieri, tutti grandi personaggi, grandi rugbysti ed ottime persone.
Nuova parentesi.
Posso dire che i tight five Bona-Vitelli-Altigieri + Oliver-Haden che ebbi occasione di incontrare, in mischia ordinata avrebbero pochi rivali ancora oggi?

Però, scusa, da non romano: cosa vuol dire "della zona di Oriolo"? Massimo non era di Roma città?
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Re: Combattere

Messaggio da supermax »

Ha giocato nella Rugby Roma ma era di Oriolo Romano, provincia di Viterbo, come Altigieri. Il trio di prima linea che hai citato era in assoluto uno dei migliori al mondo allora. Bona, che si era fatto le ossa in Sudadfrica, era soicuramente uno dei migliori piloni in circolazione ed Altigieri era di un'"ignoranza" antica, quella buona e ruspante.
supermax
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Re: Combattere

Messaggio da supermax »

JosephK. ha scritto:
supermax ha scritto:
Garryowen ha scritto:Il bello del rugby di allora (70-80) era che giocando nel campionato italiano ti poteva capitare un All Black o uno Spingbok (o più) come compagno di squadra.
Insomma, la gente di quel livello la vedevi da molto vicino
Verissimo. Io ho avuto il privilegio di avere Zinzan Brooke come compagno di squadra e vedergli vincere delle partite con i drop.....altri tempi.
Ostia Max... Complimenti.
Uhé, ben inteso, io gli potevo al massimo allacciare le scarpe. Ma fu un vero shock sapere che quello che era il miglior numero 8 al mondo ed in assoluto una della più grandi leggende degli all black, sarebbe venuto a giocare con la Lazio. Ma allora andava così e per quelli che venivano dall'altra parte del mondo la parola d'ordine era veramente farsi un'esperienza di vita e divertirsi il più possibile. Mai visto un n. 8 droppare così tanto, mi ricordava un mio compegno di squadra pilone che in allenamento, ma soll in allenamento, fingeva di essere Jonathan Davies (grande apertura gallese di allora.... 8-) )
tonione
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Re: Combattere

Messaggio da tonione »

può essere che ci siamo pure rifilati qualche castagna supermax quando eravamo in grado di darle e assorbirle. fino ad un certo punto assorbire. perchè certe bombe ti portano in ospedale diretto oppure verso una mesata difficile. questo valeva allora e vale ancora di più adesso. non è che perchè uno è un all blaks se ti tira un placcaggio sulla panza quando non te lo aspetti faccia meno male. non è che dopo te ne stai con il tè in mano, seduto su un divano, a dire: mi fa male però me l'ha tirata un all blacks quindi è un vero piacere. giocare con i campioni comporta la definitiva rottura di balle di alzare l'asticella dello scontro. il livello del combattimento. e questo fatto comporta dolore, oltre che onore.

un totale asservimento alla statistica e alla logica del uno più uno ci porterà alla disfatta totale delle nostra passione. non ci voleva chissà che a sostenere che questo sei nazioni sarebbe stato impossibile per noi. combattere significa proprio ribellarsi alla logica dei numeri e dell previsioni del tempo. che si fottano!

volevo invece creare un atmosfera diversa, la nostra strada verso il combattimento. una disciplina basilare che ci servisse a capire cosa vogliamo veramente da questa nazionale e da tutte le altre che verranno.

solo attraverso una logica spietata individuale e collettiva che si risolva in un idea strategica del combattimento possiamo pensare di competere con le grandi. perchè le grandi hanno tutti i numeri e le statistiche sempre e completamente a favore, noi dobbiamo svincolarci da tuto ciò se vogliamo combattere. dobbiamo tornare ad esaltarci.
sandrobandito

Re: Combattere

Messaggio da sandrobandito »

Bene. Hai ragione.
Dentro Polledri dal primo minuto, e se cala le braghe che si fotta, dentro Licata.
E vada come deve andare.
:-]
tonione
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Re: Combattere

Messaggio da tonione »

non è nella terza linea il problema. è in prima linea. gli albioni ci hanno attaccato in quel punto in modo molto chiaro condizionando in modo evidente il modo di osservazione degli arbitri. ci siamo sciolti lì, prima di altro.

la mischia nei fatti è un luogo magico dove le alchimie e la convinzione avviene in processi spontanei. ci si sente forti, e la mischia va bene. ci si sente deboli e la mischia va male. lo stesso vale per il touch. non sono cose che vanno provate più di tanto, dove un allenamento continuo possa incrementare la forza effettiva durante il combattimento. perciò, se cominciano a fischiarti contro ti indebolisci oltre misura.

per quale motivo anche quando una squadra è giù di testa, come la Francia, non riusciamo a ferire? e ci sentiamo da subito impotenti? il Giappone li avrebbe sdrumati. eppure il Giappone è pieno di equiparati. forse che l'idea del Giappone del combattimento, nel rugby, è superiore alla nostra?
Garryowen
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Re: Combattere

Messaggio da Garryowen »

tonione ha scritto:... forse che l'idea del Giappone del combattimento, nel rugby, è superiore alla nostra?
Una domanda che non dovevi nemmeno fare.
So per certo che mentre gli equiparati da noi devono impararsi i versi astrusi di Mameli, in Giappone invece devono studiare a memoria Hagakure. Il codice segreto dei Samurai.
A memoria.
La frase che ha colpito di più i giovani isolani del Pacifico, è questa (ne sono sicuro):
“Le grandi imprese non si compiono da sobri.”
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)

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