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LIBERTA' di giovedì 26 ottobre 2006 > Sport
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rugby a Il vice tecnico della Nazionale azzurra domenica era in tribuna al Beltrametti
«Banca Farnese, dov'è il gioco?»
Orlandi: guai a perdere gli scontri diretti in casa
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Piacenza - Quando è libero dagli impegni con la nazionale maggiore di rugby, Carlo Orlandi è spesso ospite al Beltrametti per assistere agli incontri di Lyons e Piacenza. Domenica scorsa il vice del commissario tecnico Berbizier ha fatto da spettatore nell'incontro casalingo tra la Banca Farnese Lyons e il Cus Firenze, terminato con la vittoria dei toscani.
«Si tratta di una brutta sconfitta per i Lyons - inizia Orlandi - perché in virtù dei 5 punti guadagnati il Cus Firenze scavalca in classifica i Lyons lasciandoli al sesto posto, con tre squadre che inseguono a pochi punti. I sei posti disponibili per la prossima serie A1? Roma, Benevento e Piacenza dimostrano di possedere una marcia in più rispetto alle altre squadre, per le quali, si dimostreranno determinanti gli scontri diretti».
Finora i Lyons hanno perso tre di questi scontri diretti, due addirittura al Beltrametti. La strada si fa dunque in salita per i bianconeri?
«Contro il Cus Firenze purtroppo non ho visto gioco da parte dei Lyons. Fatta eccezione per due o tre giocatori bianconeri, gli altri mi sono sembrati troppo spesso in attesa delle iniziative personali di Monteagudo piuttosto che dei punti raccolti al piede da Manawatu. All'inizio della ripresa per i Lyons si è presentata l'occasione per chiudere la partita, ma è mancata la determinazione necessaria. Il fattore campo conta parecchio quando il valore delle contendenti appare abbastanza simile tra loro e, quindi, perdere due partite in casa contro due dirette concorrenti può creare qualche problema. Tuttavia, siamo solo all'inizio della stagione e resta dunque un buon margine di tempo per migliorare alcune situazioni, sia di ordine tecnico che mentale».
Dalla serie A alla nazionale. L'Italia si è assicurata la qualificazione a Francia 2007, sede della prossima edizione della Coppa del mondo, grazie alle due vittorie contro Portogallo (83-0) e Russia (67-7). Gli azzurri, in totale, hanno realizzato ben 23 mete subendone una soltanto: tutto fin troppo facile?
«Ci sarebbe stato da preoccuparsi nel caso ciò non si fosse verificato. Contro il Portogallo, in termini di punteggio, abbiamo addirittura fatto meglio rispetto alla partita di Coppa Europa giocata a Lisbona nel '96 (una delle 10 mete azzurre venne firmata da Orlandi, ndc). Risultato a parte, tra le note positive si segnalano le prove offerte da Stanojevic, Barbieri e Picone, volti nuovi o quasi del team azzurro e poi le conferme: quella di Masi su tutte. Poi è stata la volta della Russia, a Mosca, e pur se nella consapevolezza di avere già in tasca il biglietto per Francia 2007, è stato importante mantenere il giusto approccio alla partita, sia sotto l'aspetto della disciplina che del carattere».
Archiviato il discorso qualificazione ai Mondiali, ora la squadra azzurra dovrà vedersela con i cosiddetti test di novembre, attesa nell'ordine dalla sfida contro Australia, Argentina e Canada. Insomma, tutta un'altra storia.
«L'Australia si conferma una delle super potenze del rugby mondiale e per molte avversarie resta inavvicinabile, tuttavia cercheremo di dimostrare che qualche progresso lo abbiamo compiuto. Ma è con l'Argentina che contiamo di raccogliere valutazioni oggettive: il test con i Pumas rappresenta una verifica molto importante. E poi il Canada. Attese mondiali? È ancora presto per parlarne. Il nostro obiettivo è giungere al mondiale ben preparati e di passare la prima fase».
Leonardo Piriti
Fonte:
http://www.liberta.it/asp/default.asp?IDG=610268014&H=