rask ha scritto:...diddi, rispondi !!!
Come posso rimanere insensibile a sì accorato appello?!
Ripeto: avevo visto gli allenamenti alla Borghesiana e si vedeva come era intenzione far giocare Masi. La cosa non piace? E' comprensibile. Ma con Mallett da lì non si schioda.
Yeti ha analizzato benissimo la situazione: anche secondo me il sudafricano vuole impostare molteplici punti d'incontro, assorbendo nei raggruppamenti quanti più avversari possibile, per poi aprire il gioco in situazione di superiorità numerica. Nell'ultima azione avevamo infatti quattro azzurri contro due irlandesi; peccato che, come diciamo noi nel touch rugby, la linea di touche è un gran difensore (fermo restando che, a parti rovesciate, gli irlandesi avrebbero iniziato un tourbillon di passaggi esterni/interni e sarebbero comunque riusciti a sfruttare la superiorità numerica).
Per attuare pienamente questo gioco ci vuole che:
1) Masi automatizzi meglio i meccanismi che devono guidare la scelta del momento giusto per aprire (col tempo andrà meglio);
2) si ottimizzi la gestione della palla, evitando di perderne il possesso (si sono visti buoni miglioramenti, ma gli avanti irlandesi non erano il banco più probante);
3) le fasi di gioco "chiuso" si susseguano con continuità, attraverso una buona pulizia delle ruck e la disponibilità pronta della palla per gli avanti (pick&go) o per la mediana (data l'esigenza di mantenere un possesso sicuro, o forse perché abituati a un ritmo inferiore, siamo ancora lenti e macchinosi nello sviluppo di questo tipo di gioco multifase, ma confido che con la pratica miglioreremo).
Per questo tipo di gioco, l'opzione al piede è una variante "esterna", non contemplata dallo schema generale. Credo che NM non voglia sviluppare apposta il gioco al piede, soprattutto adesso che il piano di gioco è "in embrione" e deve prima essere ben assimilato dalla squadra. POI eventualmente ci si innesterà una variante di gioco tattico, magari quando le difese avversarie non se lo aspetteranno e cercheranno di compensare l'inferiorità al largo (se riusciremo a imporgliela) sguarnendo la seconda linea difensiva.
Se non ti serve un calciatore a n.10, è inutile metterci un Pez o un Marcato, che ti indeboliscono la linea difensiva: ci metterai un centro solido con buone mani e intelligente, che sappia leggere il gioco e partire con poca velocità iniziale (per questo Mirco e Canale vanno meno bene).
Certo, l'aver perso il duello dei calci ci ha penalizzato, nel senso che abbiamo esercitato bene il possesso, ma in porzioni di campo (quelle dove ci ricacciava ROG) da cui potevamo esercitare ben poca pressione. Ma, come detto prima, oltre a cercare di vincere la partita, dovevamo vedere se eravamo in grado di sviluppare questo nuovo piano tattico. Insomma, rimanere in partita fino alla fine è stato un ottimo segnale per il futuro. Ora si può e si deve migliorare, con quello che c'è!
Per quanto riguarda il discorso sulle ali piccole, teniamo conto che solo l'Irlanda ha O'Gara, gli altri, pur bravi al piede, non arrivano alle punte di virtuosismo pedatorio di ROG (Wilkinson compreso), nei sucessivi incontri il cortocircuito apertura-ala, sempre possibile, sarà però meno temibile.
Se ho scritto che era preferibile far calciare O'Gara, è perché, se lo fa, vuol dire che in attacco non riescono a sfondare, il che, se guardiamo alla partita dell'anno scorso al Flaminio, mi sembrava e mi sembra tuttora un bel risultato. Poi lui comunque, se vuole, si mette 10 metri dietro la linea e da lì bombarda indisturbato. Ma questo non si può evitare.
Infine: è vero che gli irlandesi a volte ci hanno graziato con degli errori di handling. Ma se gli IRLANDESI hanno fatto errori di HANDLING

, credo sia stato anche per timore dei nostri placcaggi. Come disse l'anno scorso O'Connell: "il giorno dopo la partita con l'italia è sempre il peggior giorno del 6 Nazioni".
