aperturaestremo ha scritto:billingham ha scritto:Questa partita la trovo difficile da commentare. Perché per un tempo abbiamo giocato bene.
Non e' una novita'...
ahaha

ti attendevo al varco...hai ragione, non è una novità, ma secondo me la novità c'è stata: una linea dei trequarti avanzante in attacco. Ancora non particolarmente insidiosa, ma almeno che pone qualche problema in più. Ripeto: la prima partita non mi era piaciuta per niente, la seconda sospendiamo il giudizio per via del meteo. Ieri io ci credevo perché ho visto una cosa che l'Italia ha fatto in rarissimi momenti: giocare con i trequarti (quasi) come si dovrebbe giocare coi trequarti. La solita solfa che dico sempre sull'apertura che prende la palla avanzando. Fino a quando siamo crollati e ci siam messi a inseguire non avevo l'idea che gli azzurri giocassero con stivali di piombo da 5 kg. Solo perché sono stati fatti muovere. La mediana, se vogliamo, in questo per un po' ha funzionato e Botes non mi è dispiaciuto per questo - ma per i calci. Gori è stato un po' traballante ma non mi è dispiaciuto nemmeno lui, hai ragione...forse me l'aspettavo un po' più pungente ma in fondo non ha demeritato.
In realta' abbiamo giocato bene fino alla nostra meta, poi siamo riusciti a non prendere il loro calcio di rimessa in gioco -come sempre contro l'Irlanda lo scorso anno, poi O'Gara ci puni' col drop- e anche nell'azione della seconda meta abbiamo fatto diversi errori, sia di squadra che individuali. Sono d'accordo con te, niente cose fenomenali, ma cose semplici fatte bene e quantomeno gente che sapeva cosa fare. Sono d'accordo con te su Masi, avevo gia' sottolineato la volta scorsa che sembra un po' un corpo estraneo come estremo nel tipo di gioco che vuole Brunel. Non su Gori, che a me ieri non e' affatto dispiaciuto, niente di straordinario ma un'onesta prestazione si'
Non sono d'accordo, fino al 20-10 per me la partita era apertissima e abbiamo fatto delle gran belle cose. Fasi in avanzamento, palle giocate veloci e non tenute le ore dalla mischia...la meta mi è piaciuta perché, nonostante fosse l'Italia, aveva quel sapore di inevitabilità che ha avuto, per dire, la prima meta irlandese. Ci siamo spenti - a mio parere - dopo il 20 a 10. Però ripeto: a me piace una nazionale più così, senza Lociceri e Bergamaschi, senza individualismi spinti (tolto Parisse, che ieri però si è contenuto - poi sull'abilità come capitano, sono abbastanza d'accordo con te). Diciamo che sono contento di vedere meno personaggi televisivi e più giocatori seri e concentrati che fanno il loro lavoro. Un Ghiraldini, uno Zanni, un Barbieri, un Benvenuti...
Ecco, quando subiamo una meta (o due) crolliamo, non credo sia un fatto fisico, ma si spegne proprio la luce, non riusciamo piu' a fare le cose semplici e tantomeno quelle difficili che pero', masochisticamente, cerchiamo con insistenza. Ci sfaldiamo come squadra. E' questo che mi preoccupa, non le sconfitte in se'. Si spegne la luce nel cervello della squadra, ripeto, spero di sbagliarmi, ma mi sembra siamo troppo abituati alle sconfitte, per cui il nostro 6N e', nell'inconscio di molti, 4 sconfitte scontate ed una partita -quella contro la Scozia, specie negli anni pari in cui vengono a Roma- da vincere. Se poi di quelle 4 sconfitte sicure una si trasforma in vittoria, e' quasi un miracolo. Avevo scritto l'altra volta che non riusciamo mai ad andare oltre i nostri limiti, facevo l'esempio della Francia 2007 che pur essendo niente piu' che una discreta squadra, bastonata sia dall'Argentina che dall'Inghilterra, per una notte aveva smesso i panni di cenerentola e si era vestita da principessa eliminando gli all blacks. A noi queste trasformazioni non riescono, le nostre carrozze rimangono sempre zucche.
Sono completamente d'accordo a metà con te: secondo me l'imperativo non dev'essere "vincere", "magari becchiamo l'Inghilterra più scarsa della storia e gli facciamo lo sgambetto", "con l'Irlanda siamo sempre lì lì, dai che magari oggi ci dice culo". E quindi si insiste sui soliti noti, senza rischiare troppo, tranne quando uno si fa male e allora ci si inventano soluzioni improvvisate (Bergamirco calciatore, Bergamauro mediano di apertura, Botes apertura). Le cose proviamole per provarle, buttiamo dentro, osiamo di più, non tanto come ruoli "scambiati", ma facciamo assaggiare il campo ai giovani. Altrimenti ci troveremo i soliti che esordiscono a 26 anni, fanno una partita buona, una mediocre, vengono silurati e poi tornano a 29 anni perchè qualcuno si è fatto male. Andiamo per "giocare" meglio che possiamo e basta. Abbiamo l'ossessione della vittoria da conquistare assolutamente. Vittorie che fanno bene al morale, ma non lasciano niente di concreto nella loro scia.
Quanto a Botes, non e' lui il problema, e ieri mi e' quasi piaciuto piu' che contro l'Inghilterra. Faccio pero' 2 considerazioni: Botes sente troppo la pressione di giocare apertura per la nazionale, non sarebbe male coltivare un calciatore che lo sollevi dall'incombenza della piazzola, io avevo suggerito McLean -qualche altro utente ha trovato quest'idea pessima- ora rientra Mirco Bergamasco, vediamo. Secondo: un' apertura deve prendere in mano la squadra proprio nei momenti di difficolta', questo e' quello che mi hanno sempre insegnato, anche agli infimi livelli cui ho giocato. Deve essere un po' il leader della squadra, insieme al mediano di mischia ed al numero 8, soprattutto, lo ripeto, nei momenti di difficolta'. Questo Botes non lo ha fatto, ne' contro l'Inghilterra ne' ieri, e credo non sia nelle sue corde, nemmeno come mediano di mischia. E sono anche un po' stufo di Parisse, ottimo giocatore si' ma che non prende in mano la squadra (l'anno scorso non lo ha fatto nemmeno con lo Stade), certo, avercene come lui, ma un po' di leadership in piu' nei momenti difficili non guasterebbe.
si, il fatto è che per noi i leader sono quelli che fanno gli animali, si incazzano, si pigliano il giallo. Il capitano si deve si incazzare, ma deve mantenere la lucidità e dare fiducia. Per Botes, lo conosco poco, non ho mai occasione di vedere partite a parte la nazionale e, a parte i calci, non mi è dispiaciuto in fondo...con l'Inghilterra non mi ha colpito, ma sai come l'ho pensata, una partita senza storia per via del campo.
Il discorso e' lungo: non sono mai stato favorevole all'ingresso nella lega celtica, Ma sono discorsi lunghi.
io ho sostenuto l'ingresso nella lega celtica. ma non così come viene gestito: lo sostengo se fatto con un modello stile irlandese. Da noi "non si può". Come dici tu, sono discorsi lunghi e ovviamente ogni sconfitta della nazionale è il risultato della carenza di adeguate risorse e strutture e soprattutto capitale umano (non parlo di tesserati in sé) ed educazione allo sport nella nazione. Che poi mi fa ridere una cosa, leggendo il tuo post. Da noi fa caldo e bel tempo, mica come in Inghilterra. Ma guai, noi a scuola solo dentro la palestra.