Guido_53 ha scritto: 26 nov 2019, 21:23
Questa cosa della franchigia itinerante mi pare una sciocchezza, specie se fatta in grandi città, faticose e dispersive come sono. Quanto a Roma, poi... Sono romano, ricordo mio padre che mi parlava della visita di Kennedy in Italia: a Napoli una folla osannante, a Roma la gente continuava a fare i fatti suoi mentre la sua auto passava. I romani sono abituati ai grandi eventi e personaggi, si muovono difficilmente e solo per eventi che intuiscono veramente fuori del comune. Se pure si facesse una franchigia a Roma - e mi piacerebbe molto- per avere un pubblico significativo occorrerebbe un lavoro molto mirato e approfondito, forse più di quello di trovare risorse economiche sufficienti e mettere su uno staff tecnico e dirigenziale adeguato. A Roma ci sono moltissime persone a cui il rugby piace, ma quanto a muoversi... è tutt'altra cosa!
Per questo è molto ma molto più facile fare il pienone con una franchigia che ci gioca una volta o due all'anno (e vincendo) che piazzando lì una nuova franchigia e giocando Roma tutte le settimane.
No, guardate, io sono contrario, e lo sottolineo dieci volte, però la proposta di Zatta-Benetton ha una sua logica.
Il fatto è che, come hanno detto altri, se vuoi il pubblico oggi come oggi devi lavorare, darti da fare, rendere il prodotto appetibile, oltre a vincere, naturalmente. Guardate lo SF, che con Guazzini e le sue coreografie di cattivo gusto faceva anche 40.000 spettatori mentre oggi allo Stade Francais capita di giocare anche davanti a 2.000 persone