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<BR>LIBERTA' di martedì 29 novembre 2005 > Sport
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<BR><I>L'ortopedico che "aggiusta" gli atleti</I>
<BR><B>Quando il medico ha due passioni</B>
<BR><I>Alessandrini fra rugby e volley</I>
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<BR>Piacenza - La sua passione per il rugby risale a vent'anni fa e nasce nell'ambiente dei Lyons. Da quel momento in poi il dottor Roberto Alessandrini, dirigente medico all'ospedale civile cittadino nel reparto di Ortopedia, diventerà uno dei collaboratori più preziosi della società bianconera.
<BR>Ma non solo. L'esperienza maturata nel mondo della palla ovale gli è valsa, tre anni fa, la nomina di medico (ortopedico) responsabile della Nazionale A, in pratica la seconda squadra azzurra di rugby.
<BR>Inoltre, a partire da questa stagione, il dottor Alessandrini è entrato a fare parte dello staff medico del Copra Berni, la formazione piacentina che partecipa al campionato di pallavolo maschile di serie A1.
<BR>«Con il Copra Berni ho preso parte alla trasferta di Coppa a Kazan, nel territorio del Tatarstan, in Russia. Nell'occasione ho sostituito il dottor Umberto De Joannon, impegnato per lavoro, che oltre ad essere un collega è anche mio cugino. L'esperienza è stata piacevole e di questo devo ringraziare l'intero staff medico della Copra, unitamente ai suoi dirigenti, per avermi accolto con la massima disponibilità in un ambiente ottimamente strutturato e organizzato. Prima della gara ho fissato un bendaggio a Grbic, che lamentava un dolore all'adduttore, e ho praticato una terapia a Marshall, per un problema al ginocchio».
<BR>Tra i suoi compiti è dunque compreso anche quello di "aggiustare" i giocatori poco prima del loro ingresso in campo, si tratti di una partita di volley piuttosto che di rugby?
<BR>«In genere, prima dell'inizio di ogni gara accade che alcuni atleti abbiano bisogno dell'intervento di un fisioterapista e di un ortopedico per effettuare massaggi, bendaggi e quant'altro si renda necessario al fine di preservare al meglio le condizioni degli atleti all'imminenza della competizione. Questo tipo di preparazione avviene soprattutto nel rugby in quanto sport di contatto per definizione e quindi più incline ai traumi mentre nel volley ci si prepara in maniera un po' più.... tranquilla».
<BR>Quali sono i rischi maggiori per questi atleti e come spiega, per esempio nel caso dei giocatori della Banca Farnese Lyons, i tanti infortuni occorsi in questa prima parte della stagione?
<BR>«Nel volley può accadere di procurarsi una distorsione alla caviglia una volta che si torna a terra dopo aver murato o schiacciato la palla. Ci si può infortunare alla mano o alle dita, a causa di urti violenti con la palla. Inoltre possono sorgere problemi alla spalla, parecchio sollecitata in fase di schiacciata, e alle ginocchia, per i continui balzi sulle gambe quando si va al salto. Nel rugby direi che sono invece sollecitati tutti i segmenti: ginocchia, collo, spalle e schiena in modo particolare. Per evitare di correre rischi è dunque necessario sottoporsi ad una buona
<BR>preparazione fisico-atletica: mai competere senza essere preparati in maniera adeguata. In ultima analisi occorre considerare anche i momenti contingenti, come nel caso dei Lyons: nella passata stagione alle prese con lesioni legamentose, in questa con fratture. Impossibile darne una spiegazione se non quella dettata dalla semplice casualità....».
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<BR><I>L. P.</I>
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<BR>Giuliana
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<BR>P.s. Non capita tutti i giorni di leggere "la storia" di uno di "noi".
<BR>Ora, "Roberto" é diventato, per me, "di carne e di ossa", liberandosi della "forma" del nickname.
<BR>Ne sono lieta.
