
Il nuovo presidente
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Garry
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Re: Il nuovo presidente
In una foto, uno dei principali problemi che affligge il rugby italiano e che condiziona anche il pensiero di alcuni frequentatori abituali di questo bar:



"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
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Luqa-bis
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Re: Il nuovo presidente
Intendi l'enorme prato occupato solo per 1/4 da un campo da calcio?
Ruzzi a parte, l'allegoria colpisce nel segno, ma di orticelli come quelli ce ne vorrebbero il triplo nelle nostre città.
Ruzzi a parte, l'allegoria colpisce nel segno, ma di orticelli come quelli ce ne vorrebbero il triplo nelle nostre città.
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Garry
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Re: Il nuovo presidente
Evidentemente a volte conviene guardare al di là del proprio orticello.
Da un comunicato delle Zebre:
UN CLUB, 100 MAGLIE: LO SLOGAN PENSATO PER OMAGGIARE LE 100 SOCIETÀ ISCRITTE ALLA “ZEBRE FAMILY” SARÀ PRESTO REALTÀ AL LANFRANCHI
PAROLA AI PRESIDENTI DEI CLUB AFFILIATI
Parma, 28 marzo 2021 – Il progetto “Zebre Family” continua a crescere con entusiasmo e positività. Con l’ingresso in settimana dei campani del Rugby Afragola e dei pugliesi del Salento Rugby, sono diventati ben 102 i club affiliati alla franchigia federale che, proprio nove giorni fa, aveva celebrato il raggiungimento delle 100 società iscritte.
Un quinto dei club italiani, distribuiti da nord a sud del Paese, e circa 18 mila tesserati popolano la base del movimento che Castello e compagni intendono rappresentare nell’alto livello, ricambiando così il sostegno e il calore delle loro migliaia di tifosi.
Un traguardo importante che venerdì 2 aprile verrà omaggiato e condiviso con tutta quanta la “Zebre Family” allo Stadio Lanfranchi di Parma, in occasione della gara degli ottavi di finale di Challenge Cup contro gli Inglesi del Bath Rugby.
In quella che per motivi di prestigio e di posta in palio può essere considerata come una delle partite più importanti della storia delle Zebre Rugby, i multicolor indosseranno con orgoglio i calzettoni delle società affiliate, le cui maglie da gioco saranno esposte a favore di camera insieme ad uno striscione a loro dedicato sulla tribuna est del Lanfranchi.
Parole d’apprezzamento per il progetto “Zebre Family” da parte del presidente dello Stade Valdôtain Rugby Francesco Fida: “far parte di questa famiglia è una delle cose positive che il rugby ci ha portato in questo anno difficile, dandoci stimoli ed entusiasmo in un momento dove il campo e le emozioni delle gare mancano a tutti”.
Sulla stessa linea anche il numero 1 dell’Unione Rugbistica Anconitana Ernesto Cimino: “ci siamo scambiati e continuiamo a scambiarci idee e, in questa difficile fase di pandemia, confrontarsi e capire le buone prassi è stato un grande valore”.
Tanti i presidenti che hanno invece sottolineato l’atmosfera accogliente del Lanfranchi, oltre che la qualità e l’importanza dei clinic rivolti agli allenatori e ai dirigenti dei club iscritti.
“Abbiamo partecipato agli interessanti clinic tecnici e siamo sempre venuti a Parma con tanto piacere, trovando da parte di dirigenti e atleti massima disponibilità verso i nostri bimbi e le loro famiglie”, dichiara Giovanni Lisco dei Reds Rugby.
Della stessa opinione anche Gaetano Buonocore dell’Oleggio Rugby Raptors, Andrea Lombardi del Rugby Lucca e Pierre Eschylle dell’Unione Rugby Montelupo Empoli, che aggiunge: “il rugby italiano ha bisogno di stare unito, remare tutti verso la stessa direzione: ‘Zebre Family’ mette in pratica questo concetto”.
Molte società affiliate sono state inoltre co-organizzatrici di diverse gare itineranti delle Zebre. E’ successo a Viadana nel febbraio del 2019, a Calvisano nel dicembre dello stesso anno e a Legnano nel febbraio del 2020 come ha ricordato il presidente del Rugby Parabiago 1948 Marco Marazzini: “il passo successivo è stato quello di ideare il torneo minirugby ‘Zebre Family’, un appuntamento pensato per coinvolgere i club di base e per sostenerci l’un l’altro nella ripartenza, sperando che a rotazione possa essere organizzato da tutte le società iscritte alla franchigia”.
Parole che fanno eco con quelle di Luca Faccenda, numero 1 del Rugby Jesi ’70, club che proprio lo scorso aprile avrebbe dovuto ospitare allo Stadio Carotti la sfida del XV di coach Bradley contro i Sudafricani Southern Kings, evento purtroppo rinviato a causa della sopraggiunta emergenza “Covid-19”: “ho sempre difeso e portato avanti il progetto “Zebre Family”: la visibilità portata alla nostra società è stata molto positiva”.
“La ‘Zebre Family’ è la prima comunità italiana di rugby distribuita in modo così geograficamente eterogeneo su tutto il territorio italiano”, continua Alessio Giacomini, delegato rugby del CUS Piemonte Orientale.
“Vedere che oggi si taglia il traguardo delle 100 società affiliate è un grande successo non solo per la franchigia federale, ma tutte noi società”, commenta Andrea Scozzesi, presidente del Rugby Noceto. “Significa che si è lavorato bene – aggiunge Raffaele Capone del Reno Rugby Bologna 1967 –. I nostri allenatori partecipano sempre con piacere ai clinic tecnici a Parma, lo stesso dicasi per i nostri bambini del minirugby e le loro famiglie che apprezzano molto venire al Lanfranchi”.
Da un comunicato delle Zebre:
UN CLUB, 100 MAGLIE: LO SLOGAN PENSATO PER OMAGGIARE LE 100 SOCIETÀ ISCRITTE ALLA “ZEBRE FAMILY” SARÀ PRESTO REALTÀ AL LANFRANCHI
PAROLA AI PRESIDENTI DEI CLUB AFFILIATI
Parma, 28 marzo 2021 – Il progetto “Zebre Family” continua a crescere con entusiasmo e positività. Con l’ingresso in settimana dei campani del Rugby Afragola e dei pugliesi del Salento Rugby, sono diventati ben 102 i club affiliati alla franchigia federale che, proprio nove giorni fa, aveva celebrato il raggiungimento delle 100 società iscritte.
Un quinto dei club italiani, distribuiti da nord a sud del Paese, e circa 18 mila tesserati popolano la base del movimento che Castello e compagni intendono rappresentare nell’alto livello, ricambiando così il sostegno e il calore delle loro migliaia di tifosi.
Un traguardo importante che venerdì 2 aprile verrà omaggiato e condiviso con tutta quanta la “Zebre Family” allo Stadio Lanfranchi di Parma, in occasione della gara degli ottavi di finale di Challenge Cup contro gli Inglesi del Bath Rugby.
In quella che per motivi di prestigio e di posta in palio può essere considerata come una delle partite più importanti della storia delle Zebre Rugby, i multicolor indosseranno con orgoglio i calzettoni delle società affiliate, le cui maglie da gioco saranno esposte a favore di camera insieme ad uno striscione a loro dedicato sulla tribuna est del Lanfranchi.
Parole d’apprezzamento per il progetto “Zebre Family” da parte del presidente dello Stade Valdôtain Rugby Francesco Fida: “far parte di questa famiglia è una delle cose positive che il rugby ci ha portato in questo anno difficile, dandoci stimoli ed entusiasmo in un momento dove il campo e le emozioni delle gare mancano a tutti”.
Sulla stessa linea anche il numero 1 dell’Unione Rugbistica Anconitana Ernesto Cimino: “ci siamo scambiati e continuiamo a scambiarci idee e, in questa difficile fase di pandemia, confrontarsi e capire le buone prassi è stato un grande valore”.
Tanti i presidenti che hanno invece sottolineato l’atmosfera accogliente del Lanfranchi, oltre che la qualità e l’importanza dei clinic rivolti agli allenatori e ai dirigenti dei club iscritti.
“Abbiamo partecipato agli interessanti clinic tecnici e siamo sempre venuti a Parma con tanto piacere, trovando da parte di dirigenti e atleti massima disponibilità verso i nostri bimbi e le loro famiglie”, dichiara Giovanni Lisco dei Reds Rugby.
Della stessa opinione anche Gaetano Buonocore dell’Oleggio Rugby Raptors, Andrea Lombardi del Rugby Lucca e Pierre Eschylle dell’Unione Rugby Montelupo Empoli, che aggiunge: “il rugby italiano ha bisogno di stare unito, remare tutti verso la stessa direzione: ‘Zebre Family’ mette in pratica questo concetto”.
Molte società affiliate sono state inoltre co-organizzatrici di diverse gare itineranti delle Zebre. E’ successo a Viadana nel febbraio del 2019, a Calvisano nel dicembre dello stesso anno e a Legnano nel febbraio del 2020 come ha ricordato il presidente del Rugby Parabiago 1948 Marco Marazzini: “il passo successivo è stato quello di ideare il torneo minirugby ‘Zebre Family’, un appuntamento pensato per coinvolgere i club di base e per sostenerci l’un l’altro nella ripartenza, sperando che a rotazione possa essere organizzato da tutte le società iscritte alla franchigia”.
Parole che fanno eco con quelle di Luca Faccenda, numero 1 del Rugby Jesi ’70, club che proprio lo scorso aprile avrebbe dovuto ospitare allo Stadio Carotti la sfida del XV di coach Bradley contro i Sudafricani Southern Kings, evento purtroppo rinviato a causa della sopraggiunta emergenza “Covid-19”: “ho sempre difeso e portato avanti il progetto “Zebre Family”: la visibilità portata alla nostra società è stata molto positiva”.
“La ‘Zebre Family’ è la prima comunità italiana di rugby distribuita in modo così geograficamente eterogeneo su tutto il territorio italiano”, continua Alessio Giacomini, delegato rugby del CUS Piemonte Orientale.
“Vedere che oggi si taglia il traguardo delle 100 società affiliate è un grande successo non solo per la franchigia federale, ma tutte noi società”, commenta Andrea Scozzesi, presidente del Rugby Noceto. “Significa che si è lavorato bene – aggiunge Raffaele Capone del Reno Rugby Bologna 1967 –. I nostri allenatori partecipano sempre con piacere ai clinic tecnici a Parma, lo stesso dicasi per i nostri bambini del minirugby e le loro famiglie che apprezzano molto venire al Lanfranchi”.
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
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porcorosso
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Re: Il nuovo presidente
Sai cosa vorrebbe dire se le Zebre venissero salvate con un po' di propaganda?Garry ha scritto: 28 mar 2021, 15:29 Evidentemente a volte conviene guardare al di là del proprio orticello.
Da un comunicato delle Zebre:
UN CLUB, 100 MAGLIE: LO SLOGAN PENSATO PER OMAGGIARE LE 100 SOCIETÀ ISCRITTE ALLA “ZEBRE FAMILY” SARÀ PRESTO REALTÀ AL LANFRANCHI
PAROLA AI PRESIDENTI DEI CLUB AFFILIATI
Parma, 28 marzo 2021 – Il progetto “Zebre Family” continua a crescere con entusiasmo e positività. Con l’ingresso in settimana dei campani del Rugby Afragola e dei pugliesi del Salento Rugby, sono diventati ben 102 i club affiliati alla franchigia federale che, proprio nove giorni fa, aveva celebrato il raggiungimento delle 100 società iscritte.
Un quinto dei club italiani, distribuiti da nord a sud del Paese, e circa 18 mila tesserati popolano la base del movimento che Castello e compagni intendono rappresentare nell’alto livello, ricambiando così il sostegno e il calore delle loro migliaia di tifosi.
Un traguardo importante che venerdì 2 aprile verrà omaggiato e condiviso con tutta quanta la “Zebre Family” allo Stadio Lanfranchi di Parma, in occasione della gara degli ottavi di finale di Challenge Cup contro gli Inglesi del Bath Rugby.
In quella che per motivi di prestigio e di posta in palio può essere considerata come una delle partite più importanti della storia delle Zebre Rugby, i multicolor indosseranno con orgoglio i calzettoni delle società affiliate, le cui maglie da gioco saranno esposte a favore di camera insieme ad uno striscione a loro dedicato sulla tribuna est del Lanfranchi.
Parole d’apprezzamento per il progetto “Zebre Family” da parte del presidente dello Stade Valdôtain Rugby Francesco Fida: “far parte di questa famiglia è una delle cose positive che il rugby ci ha portato in questo anno difficile, dandoci stimoli ed entusiasmo in un momento dove il campo e le emozioni delle gare mancano a tutti”.
Sulla stessa linea anche il numero 1 dell’Unione Rugbistica Anconitana Ernesto Cimino: “ci siamo scambiati e continuiamo a scambiarci idee e, in questa difficile fase di pandemia, confrontarsi e capire le buone prassi è stato un grande valore”.
Tanti i presidenti che hanno invece sottolineato l’atmosfera accogliente del Lanfranchi, oltre che la qualità e l’importanza dei clinic rivolti agli allenatori e ai dirigenti dei club iscritti.
“Abbiamo partecipato agli interessanti clinic tecnici e siamo sempre venuti a Parma con tanto piacere, trovando da parte di dirigenti e atleti massima disponibilità verso i nostri bimbi e le loro famiglie”, dichiara Giovanni Lisco dei Reds Rugby.
Della stessa opinione anche Gaetano Buonocore dell’Oleggio Rugby Raptors, Andrea Lombardi del Rugby Lucca e Pierre Eschylle dell’Unione Rugby Montelupo Empoli, che aggiunge: “il rugby italiano ha bisogno di stare unito, remare tutti verso la stessa direzione: ‘Zebre Family’ mette in pratica questo concetto”.
Molte società affiliate sono state inoltre co-organizzatrici di diverse gare itineranti delle Zebre. E’ successo a Viadana nel febbraio del 2019, a Calvisano nel dicembre dello stesso anno e a Legnano nel febbraio del 2020 come ha ricordato il presidente del Rugby Parabiago 1948 Marco Marazzini: “il passo successivo è stato quello di ideare il torneo minirugby ‘Zebre Family’, un appuntamento pensato per coinvolgere i club di base e per sostenerci l’un l’altro nella ripartenza, sperando che a rotazione possa essere organizzato da tutte le società iscritte alla franchigia”.
Parole che fanno eco con quelle di Luca Faccenda, numero 1 del Rugby Jesi ’70, club che proprio lo scorso aprile avrebbe dovuto ospitare allo Stadio Carotti la sfida del XV di coach Bradley contro i Sudafricani Southern Kings, evento purtroppo rinviato a causa della sopraggiunta emergenza “Covid-19”: “ho sempre difeso e portato avanti il progetto “Zebre Family”: la visibilità portata alla nostra società è stata molto positiva”.
“La ‘Zebre Family’ è la prima comunità italiana di rugby distribuita in modo così geograficamente eterogeneo su tutto il territorio italiano”, continua Alessio Giacomini, delegato rugby del CUS Piemonte Orientale.
“Vedere che oggi si taglia il traguardo delle 100 società affiliate è un grande successo non solo per la franchigia federale, ma tutte noi società”, commenta Andrea Scozzesi, presidente del Rugby Noceto. “Significa che si è lavorato bene – aggiunge Raffaele Capone del Reno Rugby Bologna 1967 –. I nostri allenatori partecipano sempre con piacere ai clinic tecnici a Parma, lo stesso dicasi per i nostri bambini del minirugby e le loro famiglie che apprezzano molto venire al Lanfranchi”.
Significa che non hanno importanza progettualità, lavoro, schei e risultati. Ma basta essere parachiulati per poter occupare i posti buoni.
Fare la lista degli amici per salvarsi, è come insistere a dire "Non buttateci fuori dal 6N, perché abbiamo Roma, il sole, la gita del fine settimana, la pasta, la pizza ..."
Si, ma Padova cosa porta?
Saluti PR-WSM
P.S. Lassa star i orti.
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jentu
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Re: Il nuovo presidente
Significa che non hanno importanza progettualità, lavoro, schei e risultati. Ma basta essere parachiulati per poter occupare i posti buoni.
Progettualiti su cosa? Su una richiesta? Tu hai visto programmi, staff e giocatori?
Lavoro: ti garantisco che si lavora anche sotto il Po, ed anche bene. A Roma ci sono alcuni fra i migliori settori giovanili italiani.
schei, sai quelli in Lombardia ad esempio sono più che in Veneto.
risultati, se si ragiona su quest'anno devi rivolgerti a Treviso.
Alla fine, per essere chiari, io 2 licenze di Pro14 in Veneto non le darei mai.
Progettualiti su cosa? Su una richiesta? Tu hai visto programmi, staff e giocatori?
Lavoro: ti garantisco che si lavora anche sotto il Po, ed anche bene. A Roma ci sono alcuni fra i migliori settori giovanili italiani.
schei, sai quelli in Lombardia ad esempio sono più che in Veneto.
risultati, se si ragiona su quest'anno devi rivolgerti a Treviso.
Alla fine, per essere chiari, io 2 licenze di Pro14 in Veneto non le darei mai.
Parlare e scrivere sono due attività umane differenti
I fatti degli altri sono solo opinioni, le mie opinioni sono fatti (cit. omen nomen)
Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (cit. Incertae sedis)
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Re: Il nuovo presidente
Per quello ne servono di più almeno 3 direi.jentu ha scritto: 28 mar 2021, 17:34 Alla fine, per essere chiari, io 2 licenze di Pro14 in Veneto non le darei mai.
Ma quanto rode al resto d'Italia che il Veneto da solo sostenga un sistema di campanili e orticelli, dalla sufficiente competitività interna, da rappresentare la metà buona del movimento nazionale?
Ma niente, il Triveneto è da sempre il confine dell'Impero e noi siamo così austrungarici da essere alieni, ignoranti, contadini e montanari. Guai al cane che ci riconosca a modello, sia mai. Nessun merito, solo "sgobba e tasi, somaro". E questo in una gran quantità di ambiti, mica solo nello sport. Per forza poi qualcuno va in piazza col tanko.
E meno male che d'inverno non nevica abbastanza sul Gran Sasso, altrimenti l'hokey farebbe la stessa fine: una franchigia a perdere non la si nega a nessuno.
Dannate competenze...
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Garry
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Re: Il nuovo presidente
Non trascurerei neanche il lavoro che sta dietro a questa iniziativa.jentu ha scritto: 28 mar 2021, 17:34 Significa che non hanno importanza progettualità, lavoro, schei e risultati. Ma basta essere parachiulati per poter occupare i posti buoni.
Progettualiti su cosa? Su una richiesta? Tu hai visto programmi, staff e giocatori?
Lavoro: ti garantisco che si lavora anche sotto il Po, ed anche bene. A Roma ci sono alcuni fra i migliori settori giovanili italiani.
schei, sai quelli in Lombardia ad esempio sono più che in Veneto.
risultati, se si ragiona su quest'anno devi rivolgerti a Treviso.
Alla fine, per essere chiari, io 2 licenze di Pro14 in Veneto non le darei mai.
Se anche la FIR commettesse la sciocchezza di rinchiudere in un'area di pochi km tutto il rugby italiano, chi erediterà le Zebre dovrà comunque proseguire questo stesso lavoro.
Spero (perché veramente non lo so) che anche il Benetton abbia fatto qualcosa di analogo in Veneto, perché è una delle cose che danno senso a tutta l'operazione.
Al nostro amico indipendentista non darei troppo peso, ha scritto ben di peggio in passato sulle aspirazioni indipendentiste dei "serenissimi", il rugby non è che un aspetto del tutto secondario
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Re: Il nuovo presidente
Di peggio...Garry ha scritto: 28 mar 2021, 18:28 Al nostro amico indipendentista non darei troppo peso, ha scritto ben di peggio in passato sulle aspirazioni indipendentiste dei "serenissimi", il rugby non è che un aspetto del tutto secondario
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Re: Il nuovo presidente
Non vorrei avergli attribuito cose che hai scritto tu.ruttobandito ha scritto: 28 mar 2021, 18:31Di peggio...Garry ha scritto: 28 mar 2021, 18:28 Al nostro amico indipendentista non darei troppo peso, ha scritto ben di peggio in passato sulle aspirazioni indipendentiste dei "serenissimi", il rugby non è che un aspetto del tutto secondario, qualche esempio?
O tu o lui in passato avete scritto cretinate sull'indipendenza del Veneto e cose del genere
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Re: Il nuovo presidente
Ecco, allora fai ammenda, perché certe accuse andrebbero circostanziate, sempre.Garry ha scritto: 28 mar 2021, 18:36Non vorrei avergli attribuito cose che hai scritto tu.ruttobandito ha scritto: 28 mar 2021, 18:31Di peggio...Garry ha scritto: 28 mar 2021, 18:28 Al nostro amico indipendentista non darei troppo peso, ha scritto ben di peggio in passato sulle aspirazioni indipendentiste dei "serenissimi", il rugby non è che un aspetto del tutto secondario, qualche esempio?
O tu o lui in passato avete scritto cretinate sull'indipendenza del Veneto e cose del genere
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Re: Il nuovo presidente
Sono passati quasi quattro anni dal fallimento delle vecchie Zebre, si vede che c'è chi nel frattempo è stato un po' distratto e non si è accorto delle differenze tra vecchia e nuova gestione.jentu ha scritto: 28 mar 2021, 17:34 Significa che non hanno importanza progettualità, lavoro, schei e risultati. Ma basta essere parachiulati per poter occupare i posti buoni.
Progettualiti su cosa? Su una richiesta? Tu hai visto programmi, staff e giocatori?
Lavoro: ti garantisco che si lavora anche sotto il Po, ed anche bene. A Roma ci sono alcuni fra i migliori settori giovanili italiani.
schei, sai quelli in Lombardia ad esempio sono più che in Veneto.
risultati, se si ragiona su quest'anno devi rivolgerti a Treviso.
Alla fine, per essere chiari, io 2 licenze di Pro14 in Veneto non le darei mai.
La logica suggerirebbe di favorire la fondazione di una sola ed unica franchigia in rappresentanza del movimento del Veneto.
Gli investimenti di due importanti imprenditori consentirebbero di puntare stabilmente ai playoffs del Pro 16 ed a superare la prima fase di Heineken Cup.
La Fir deve esplicitamente dire cosa vuole fare delle Zebre. Se devono svolgere unicamente il ruolo di franchigia di sviluppo, come è stato fino ad ora, oppure se eventuali investitori potrebbero avere la possibilità di intervenire liberamente sull'aspetto tecnico.
Se l'orientamento è il secondo, immagino si programmi la realizzazione di una terza franchigia, che sarà quella di sviluppo, entro pochi anni.
Trovare investitori diventerebbe allo stesso tempo più probabile.
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Re: Il nuovo presidente
La sana concorrenza, questa sconosciuta.Soidog ha scritto: 28 mar 2021, 18:41 Sono passati quasi quattro anni dal fallimento delle vecchie Zebre, si vede che c'è chi nel frattempo è stato un po' distratto e non si è accorto delle differenze tra vecchia e nuova gestione.
La logica suggerirebbe di favorire la fondazione di una sola ed unica franchigia in rappresentanza del movimento del Veneto.
Gli investimenti di due importanti imprenditori consentirebbero di puntare stabilmente ai playoffs del Pro 16 ed a superare la prima fase di Heineken Cup.
La Fir deve esplicitamente dire cosa vuole fare delle Zebre. Se devono svolgere unicamente il ruolo di franchigia di sviluppo, come è stato fino ad ora, oppure se eventuali investitori potrebbero avere la possibilità di intervenire liberamente sull'aspetto tecnico.
Se l'orientamento è il secondo, immagino si programmi la realizzazione di una terza franchigia, che sarà quella di sviluppo, entro pochi anni.
Trovare investitori diventerebbe allo stesso tempo più probabile.
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Re: Il nuovo presidente
Ehm. Davvero hai trasformato tutto in "voi a sud del Po no buoni per rugby"?jentu ha scritto: 28 mar 2021, 17:34 Significa che non hanno importanza progettualità, lavoro, schei e risultati. Ma basta essere parachiulati per poter occupare i posti buoni.
Progettualiti su cosa? Su una richiesta? Tu hai visto programmi, staff e giocatori?
Lavoro: ti garantisco che si lavora anche sotto il Po, ed anche bene. A Roma ci sono alcuni fra i migliori settori giovanili italiani.
Sarò Veneto, anche indipendentista, ma non sono così stronso da non considerare tutti in grado di fare un buon lavoro. Non mettermi in bocca cose che non ho scritto o pensato. Le Zebre non hanno fatto un buon lavoro. Questo ho scritto e questo devi intendere.
Parma is not Lombardia!jentu ha scritto: 28 mar 2021, 17:34Schei, sai quelli in Lombardia ad esempio sono più che in Veneto.
Ma che senso ha la tua frase?
I schei li devi trovare, mettere a disposizione, spenderli.
Sono sicuro che a Parma ci sono i soldi, ma non nelle casse delle Zebre.
Eh già.jentu ha scritto: 28 mar 2021, 17:34 risultati, se si ragiona su quest'anno devi rivolgerti a Treviso.
È un peccato che non si possano giudicare 8 anni con gli ultimi 6 mesi.

Perché: meglio mediocri che guidati da bifolchi!jentu ha scritto: 28 mar 2021, 17:34 Alla fine, per essere chiari, io 2 licenze di Pro14 in Veneto non le darei mai.
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Io capisco che non sia un granché per un appassionato di rugby fuori dal veneto, cedere entrambe le licenze a dei sudditi di San Marco, davvero, lo capisco e non vi biasimo per cercare di essere migliori del veneto - in termini di rugby e di competizione è la regola basilare.
Solo non comprendo una cosa.
Il Petrarca ha presentato la sua candidatura, offrendo un budget pari alla Benettòn, a novembre 2019, un anno e mezzo fa, no ieri. In tutto questo tempo nessuno, indignato dal pericolo che ci si trasferisse al Santo, ha tirato fuori i soldi per offrire € 1,00 in più di Banzato?
Perché spero che sia chiaro a tutti che per evitare che il Petrarca vada in PRO16 basta che ci sia uno o una cordata che offra la stessa solidità.
Dovrebbe essere semplice, in Veneto siamo solo 5mln, il resto dell'Italia ne conta altri 55mln.
Saluti PR-WSM
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Re: Il nuovo presidente
Vittimismo un tanto al chilo di chi pensa di avere la patata d'oro, unico in Italia (o forse sbaglio nazione) delle Competenze.ruttobandito ha scritto: 28 mar 2021, 18:25Per quello ne servono di più almeno 3 direi.jentu ha scritto: 28 mar 2021, 17:34 Alla fine, per essere chiari, io 2 licenze di Pro14 in Veneto non le darei mai.![]()
Ma quanto rode al resto d'Italia che il Veneto da solo sostenga un sistema di campanili e orticelli, dalla sufficiente competitività interna, da rappresentare la metà buona del movimento nazionale?
Ma niente, il Triveneto è da sempre il confine dell'Impero e noi siamo così austrungarici da essere alieni, ignoranti, contadini e montanari. Guai al cane che ci riconosca a modello, sia mai. Nessun merito, solo "sgobba e tasi, somaro". E questo in una gran quantità di ambiti, mica solo nello sport. Per forza poi qualcuno va in piazza col tanko.![]()
E meno male che d'inverno non nevica abbastanza sul Gran Sasso, altrimenti l'hokey farebbe la stessa fine: una franchigia a perdere non la si nega a nessuno.
Dannate competenze...![]()
Insalata mista con condimento di argomenti che evitano accuratamente le domande fatte.
Le ragioni del perché non sia possibile dare 2 franchigie ad una unica regione se non ti sono evidenti da sole, hanno bisogno di una alfabetizzazione alla logica, alla ragione ed all'equilibrio.
Se vuoi cominciamo dal numero dei tesserati per un ragionamento base base.
Parlare e scrivere sono due attività umane differenti
I fatti degli altri sono solo opinioni, le mie opinioni sono fatti (cit. omen nomen)
Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (cit. Incertae sedis)
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Re: Il nuovo presidente
Il Petrarca ha presentato la sua candidatura, offrendo un budget pari alla Benettòn, a novembre 2019, un anno e mezzo fa, no ieri. In tutto questo tempo nessuno, indignato dal pericolo che ci si trasferisse al Santo, ha tirato fuori i soldi per offrire € 1,00 in più di Banzato?
Cominciamo con gli argomenti.
Attualmente Benetton riceve circa la metà del suo budget dalle casse federali, perché queste dovrebbero dare ben 9 milioni a due club a due passi l'uno dall'altro?
Cominciamo con gli argomenti.
Attualmente Benetton riceve circa la metà del suo budget dalle casse federali, perché queste dovrebbero dare ben 9 milioni a due club a due passi l'uno dall'altro?
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