ATHLONE ha scritto:Shye ha scritto:Ah, per me ben volentieri, anche perchè mi sta pure simpatico..
pilonegrosso ha scritto:Caro Athlone, se parliamo del ritardo complessivo del nostro movimento concordo con Shye sul fatto che dipenda principalmente dal livello inferiore del nostro campionato e direi soprattutto dallo scarso utilizzo dei nostri giovani. Non sono invece d'accordo sulla sicumera di alcuni allenatori federali che regolarmente trovano scuse fantasiose per dure sconfitte senza ammettere il fallimento di scelte incomprensibili. L'accademia dovrebbe inoltre evitare improvvisazioni e scelte disperate che invece perdurano corroborate da una spudorata autoreferenzialità. Le scuse sono ormai a zero, le storielle continuano...
pilonegrosso
infatti per me avte entrambi ragione, qui bisogna assaltare il palazzo d'inverno, non tanto per spodestare lo Zar ma per cacciare i rasputin di turno...
Io credo che il ragionamento sia più ampio e complesso, il rugby di "massa", cioè giocato da molti atleti , in Italia esiste da poco, paghiamo lo scotto del dilettantismo a tutti i livelli, il calcio,cattivo esempio di sana sportivita , ma sport giocato da molti più anni rispetto al rugby (chiaramente in italia) si è strutturato in maniera più professionistica, nel rugby vi sono società che vivono di glorie passate, rimaste dilettantistiche nonostante siano in un ambito semiprofessionistico, per far giocare i ragazzi a rugby si arrivano a spendere per l'iscrizione anche 600 euro all'anno, per poi non essere seguiti in maniera neppure sufficente nel caso di infortuni, esistone le caste (come in tutti gli sport per carità ma sembrano più accentuate), i figli dei figli, gli ex rugbysti, i grandi del passato, i raccomandati,molto spesso gli allenatori sono appena sufficenti ed in grado di insegnare i rudimenti, questo perchè sono ex giocatori che si dedicano con passione e magari gratuitamente rubando del tempo ad altro,ma che non hanno una reale ed approfondita preparazione per fare questo, credo bisogna rendersi conto che se vogliamo fare il salto di qualità bisogna investire sui giovani, sui ragazzini partendo dai 10 12 anni in poi, mettendo al loro fianco allenatori capaci e pronti, la federazione su questo deve invesite, pagare allenatori a tutti i livelli, partendo fin dai più piccoli, insegnando loro le tecniche di base ed i fondamentali di questo sport, spesso si arriva fino alle u19 senza saper placcare, senza saper stare in campo,ecc.ecc... non serve, come spesso sento dire ,essere grandi e grossi per giocare a rugby, che è questo lo sport dei "pantassi", vedi gente nei campi alti, pesanti, enormi e nemmeno in grado di tenere una palla in mano, incapaci di correre, senza coordinazione, tutto tremendamente triste se paragonato ad uno sport che è di gran lunga uno dei più belli ed educativi che esistano, credo sia il caso di fare un passo indietro, siamo molto in ritardo rispetto alle altre nazioni, ci è stato dato un treno (il 6 nazioni), un'occasione di crescita, ma ci siamo fatti passare sopra.
Meglio fermarsi un'attimo a ragionare su quello che di positivo è stato fatto in questi anni( a mio avviso poco visto i risultati)e quello che si può e si deve fare per fare si che questo treno non ci sbatta giù definitivamente, partiano dalle base fino ad arrivare ai piani alti, tutti coloro che amano questo sport possono dare un piccolo contributo per capire dove si è sbagliato e come e cosa si può fare, dando idee, facendo proposte ecc. ecc. ma ci deve essere una struttura di manager professionisti e capaci, liberi da "sponsor" "spinte" ed in grado di raccogliere , elaborare , fare proposte concrete ed essenziali per far crescere il movimento...mi fermo altrimenti qualcuno mi manda a quel paese..
saluti