Irlanda - Italia
Moderatore: Emy77
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Tallonatore80
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Re: Irlanda - Italia
la verità è che non si puo' chiedere solo a treviso di sfornare atleti da nazionale. E' obbligatorio rendere competitiva anche l'altra franchigia e non infarcirla di ex atleti nazionali e scartini. l'alternativa è concentrare tutto su treviso e pescare qualche ragazzo dall'eccellenza. non voglio entrare in polemica con nessuno ma l'unica squadra che sta realmente contribuendo in questo momento è treviso, viadana si barcamena e l'ha anche detto brunel che non è di un livello accettabile.
C'e' ancora molto da lavorare.
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"Il rugby e` l`assoluto ordine nell`apparente disordine."
Sandro Cepparulo
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aperturaestremo
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Re: Irlanda - Italia
Rispetto la tua opinione sul fatto che Treviso abbia NOTEVOLMENTE (il maiuscolo e' tuo) alzato il livello di moltissimi giocatori, anche se io sono d'avviso diverso. Non c'era il vuoto fino a due anni fa, visto che, Benvenuti a parte, quei trequarti gia' c'erano, cosi' come i piloni. Credo che se quei giocatori che tu citi fossero andati all'estero (Top14 e Premiership) sarebbero oggi piu' forti di quello che sono, anzi, non solo lo credo, ne sono sicuro. D'altra parte se Pavanello non giocasse a Treviso non avrebbe mai raggiunto la nazionale, questo va detto. Non stavo affatto negando i meriti di Treviso, stavo dicendo che l'obiettivo -questo molti forumisti lo hanno dimenticato o lo ignorano volutamente- dell'ingresso in Celtic non era quello di apportare gloria personale alle squadre (Treviso o Aironi, parliamo, dati alla mano, dell'ottava e della dodicesima in classifica) ma di far crescere il movimento rugbystico di vertice, facendo giocare i nostri giocatori in un contesto piu' competitivo, e dare anche un impulso alla base. Bene, credo che schierare Botes-Burton in mediana non serva ne' all'uno ne' all'altro scopo. E' chiaro -per non essere frainteso- che Smit fa bene a schierare quella coppia nell'ottica che il suo datore di lavoro si chiama Benetton e deve ottenere risultati, e che Botes-Burton sono piu' forti della coppia Gori-Marcato (e' un esempio). Pero' appunto cosi' si tradisce la filosofia delle franchigie, e guarda che non sto dando la colpa solo a Treviso e a Viadana ma anche alla FIR per la pessima gestione.Bacioci ha scritto:Secondo me sei prevenuto e anche poco informato. L'apporto che Treviso ha dato è quello di alzare NOTEVOLMENTE il livello di motlissimi giocatori (cito a caso Benvenuti, Sgarbi, Mc Lean, Semenzato, Barbieri, Rizzo, ma anche Bernabò, Minto, Ceccato, Filippucci, ecc. ecc.).aperturaestremo ha scritto: Treviso ha vinto 6 partite su 16 in celtica, in HC in casa ne ha vinta 1 e un'altra l'ha pareggiata, ma quale beneficio sta portando tutto cio' al movimento?
Probabilmente questo non basta a livello di Nazionali, perchè è al momento impossibile competere con movimenti enormemente più evoluti del nostro, ma credo sia al limite dell'offensivo negare che se c'è stato qualcosa di buono fatto nel rugby in Italia, questo è stato fatto da Treviso. Fino a 2 anni fa, tolti i soliti "senatori", c'era il vuoto, mentre adesso c'è una linea di 3/4 che credo abbia un'età media di 23 anni, 3-4 terze linee di valore, dei piloni che sopperiscono senza quasi avere problemi all'assenza di Castro e al declino di Totò. Ti sembra poco?
Il problema è che, purtroppo, di Treviso in Italia ce n'è solo una, intesa come società che lavora con standard europei. Speriamo che almeno gli Aironi crescano da questo punto di vista, ma il gap con le altre nazioni verrà colmato solo quando tutto il movimento si muoverà in quella direzione.
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aperturaestremo
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Re: Irlanda - Italia
1) Impara a scrivere annacquando con la cq (vedi tuo post precedente), spero sia un refuso, ma temo di no. Brutta cosa l'ignoranza.tonione ha scritto:aperturaestremo qui si parla di rugby. la tua intelligenza rugbistica, per quello che hai scritto, è prossima allo zero. straparli di cose che non conosci, riempiendo il forum di interventi sbrodolosi, e ora ti metti pure pontificare, dall'alto di una ingiustificata sapienza. e ad aggravare il tutto citi pure come fonte un articolo in cui è evidente la volontà di sbefeggiare un popolo intero.
rimetti in ordine il caos che hai nel cervello, prima di rispondere.
2) non hai capito niente di quello che ho scritto, e guarda che mi ero tenuto sul semplice. Sei liberissimo di non condividere le mie opinioni ma non capire nulla, proprio nulla di quello che ho scritto, e' un'impresa. Infatti insulti a vanvera ma non affronti nessuna delle tematiche che sollevo io, nessuna. Ripeto, fai uno sforzo, anche se temo sia inutile nel tuo caso.
3) l'articolo in questione era pieno di frasi fatte (anche questo l'ho scritto: che tu non sappia leggere oltre che non saper scrivere? cammini almeno eretto?), ma conteneva alcune verita' che possiamo o ignorare se vogliamo rimamere una nazione mediocre, o affrontare. Una di queste e' che Burton-Botes e' una coppia mediana molto mediocre, non da 6N (certo, Cusiter e' anche peggio, ma insomma). Poi avevo scritto -e ho ripetuto- che quei due sono molto piu' forti di qualunque coppia italiana si possa schierare oggi, ma che le franchigie non sono nate per rimediare con mediocri toppe australo-sudafricane alla pochezza del movimento, ma che dovrebbero dare un contributo -quale e' proprio il tema che vorrei discutere con gente un tantino piu' intelligente di te, vale a dire quasi tutti, d'ora in poi non perdero' piu' tempo con te- alla crescita del movimento.
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orme53
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Re: Irlanda - Italia
Calep, e meno male che il giornalista ci ha risparmiato la frase di quel famoso attore in quel famoso film...."sono tutto spaghetti pizza e mandolino"... o non era così...forse stò facendo confusione...calep61 ha scritto:Che dire, chi vince ha sempre ragione, in particolare se si vince come ha vinto l'Irlanda.Mr Ian ha scritto:Burton and Botes? Trying to win an international rugby match without quality outhalves is like sky diving without a parachute.....
irishtimes.com
http://www.irishtimes.com/newspaper/spo ... le_oneline
Italian outhalves will be Ireland's greatest assets
A NEWLY-appointed American basketball coach arrives at his office to start his new position. He finds three sealed envelopes on his desk, with handwritten instructions on each. The first letter, reads: “Open when you have lost five games.” The new coach promptly looses five and opens the first letter. The page contains one bold statement: “Blame the former coach.” The new coach gladly follows this advice. The next week the coach “gives it” to the old coach about antiquated systems and poor facilities.
The second letter has the instructions: “Open when you lose 10 games.” After the 10th defeat the embattled coach follows these instructions: “Blame the players.” Staying loyal to his secret mentor, he lays the season’s failure squarely at the feet of his athletes.
It buys him time but unsurprisingly does not alter the performances.
The instructions on the last letter declare: “Open after 15 loses.” When that day inevitably rolls around the now desperate coach rips open the envelope that reads: “Write three letters.”
I believe new Italian coach Jacques Brunel arrived at his new office in Rome to find three sealed envelops in Nick Mallett’s handwriting. A few years earlier Nick found three written by John Kirwan. John found three from Pierre Berbizier. Brad Johnson left three for Pierre. Brad found three . . . well, you get the picture.
The Italian federation operates like the two most successful institutions to ever emerge from Italy – the Mafia and the Catholic Church.
Like the church, the Italian officials have bestowed infallibility upon themselves. They have modelled their coaching program on the mission of Jesus, the job lasts three years, then a good man gets crucified. Several miracles are expected along the way. Water into Chianti is demanded. In other words, the coach has to make something wonderful from out of ordinary products. Yet when things go wrong, like the church, there are very few at the top to take responsibility.
Mafia-like, they often hold a loaded gun to the coaches’ head to “heighten” motivation. I know for a fact that coaches have been told prior to Six Nations games if they don’t win they will be “removed”. However, it always ends the same way, the coach gets the blame and the bullet.
Against England, the Italian number 10, Kris Burton, attempted a drop goal from straight in front and 40 metres out. The ball came off Burton’s foot then travelled sideways along the ground towards the corner post and crossed the touch in goal line. A “worm burner” drop goal from in front of the posts to the sideline. I have watched a lot of rugby over a lot of years but I have never seen anything like that.
Against Ireland Burton is replaced by Tobias Botes. Botes was used off the bench against England. The performances of both he and Burton were as bad as I have ever seen. It is unlikely Botes has the talent to play Currie Cup in his native South Africa, just as Burton would be relegated to club rugby on his return to Australia. These two are passed the stage where they need a miracle, now they require forgiveness.
Watching his outhalves’ performances against England, Brunel must have thought, “What have I got myself into?” Diego Dominguez held the Azzurri number 10 jersey for more than a decade. Argentinian born of Italian ancestry, he was fantastic little player, who was the genius behind the Bernard Laporte-coached Stade Français of the late 1990s and early 2000s.
The Italians then looked to a very talented former Australian rugby league player, Craig Gower, to become the generalissimo. Like most league converts the change to rugby takes years not months. At 30 Gower was too old to make the adjustment and sadly rugby never saw the scope of his many talents.
The water-into-wine miracle the Italian officials prayed for did not occur. Now they have Burton and Botes. Trying to win an international rugby match without quality outhalves is like sky diving without a parachute. No matter how many times you try the end will always be same. Even though Brunel has been in place only a few weeks, the Dons of Italian rugby will hold him responsible.
The Italian federation stand damned for not providing a strategic secession plan for the development of high-quality, Italian-qualified outhalves. The most exasperating aspect of the problem is they have been aware of the situation for over a decade and yet I can find no evidence of a well-thought out, well-constructed secession plan.
I don’t mind the fact Italians are looking to their massive Diaspora in the south, to fill the gaps. Through migration, the west of Sydney has a huge number of Italian-qualified rugby league players. This fertile environment produced Gower. The majority of these players will never be contracted because the there are too few places in Australia.
An elite player secession development plan would be to have a world-wide talent identification program in places like western Sydney, New Zealand, Argentina and South Africa that select young Italian-qualified outhalves to both Treviso and Aironi. Force other Italian clubs to have only Italian-qualified outhalves as well as providing all these players with world-class specialist coaching. Perform this remembering the process takes time and it causes some pain to the clubs. Just like the pain the IRFU are correctly causing the Irish provinces with the new foreign player quota system.
At a coaching conference I attended many years ago in Brisbane, an American football coach said of skill acquisition: “Baby, it takes a lot of time and a lot of pain.” If the Italians started now they may have results in three years, by which time, as his last act as Italian coach, Jacques Brunel will leave behind three sealed envelops addressed to the next victim coach of a poorly-planned Italian system.
Ireland will win today in second gear with Botes and Burton being Ireland’s biggest assets, while Brunel will be two matches from opening his first envelope.
Note to Jacques: Remember to blame Nick Mallet and never mention the Italian Rugby Federation. They will crucify or shoot you!
Articolo pesante....ma anche loro si sono resi conto che il male del nostro rugby proviene dalla cattiva gestione della federazione. Ovviamente loro non sono dei santi.
Ma prima di un allenatore, ci vorrebbero buoni dirigenti...
Facile fare i primi della classe con l'Italia, nel 6N solo da un decennio.
La francia appena entrata nel 5 nazioni ha patito come è più dell'Italia; la Scozia non ci voleva giocare contro per anni non ritenendola all'altezza.
Il movimento rugbystico italiano ha tutti i limiti che conosciamo, ma soprattutto è ancora molto giovane ed acerbo.
Però mi chiedo: se Botes avesse messo dentro quei 2 calci con l'Inghilterrà e non avesse buttato al vento altri 12 punti con l'Irlanda, se avese giocato Burton (ancora adesso non mi spiego l'impiego di Botes, quale valore aggiunto avrebbe portato'), forse la situazione del nostro movimento non sarebbe cambiata, ma forse questo articolo non sarebbe stato scritto e, invece, si parlerebbe di un'Italia in crescita; Egregio messie Brunel, perchè questa scelta pazza?
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tonione
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Re: Irlanda - Italia
bene bene bene.è arrivato il solito cuor di leone che si nasconde dietro la tastiera per dar sfogo alle sue frustazioni da maestrina impenit(t)ente.aperturaestremo, un essere pontificante, vanamente magniloquente, e completamente infamante. solo un essere meschino quale tu certemente sei può arrivare ad insultare in questo modo chi ha un opione diversa dalla sua. parli di una cosa, il rugby, che non conosci e ne parli in modo arrogante e presuntuoso tanto da sfociare spesso nel ridicolo.
per quanto riguarda il tuo linguaggio lo ritengo povero, triste e assolutamente privo di fantasia. non contento ripeti come un pappagallo il pensiero altrui - vedi articolo dell'irish time- spacciandolo per una tua idea, o una tua opione. mi fai veramente pena, incivile maleducato.
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Rugby-Tv
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Re: Irlanda - Italia
Tonione porta pazienza, questo è quello che sosteneva che all'ultimo minuto di HC tra Treviso e Ospreys, i gallesi avessero sbagliato a calciare per il pareggio, invece di andare in touche e cercare di vincere la partita.tonione ha scritto:bene bene bene.è arrivato il solito cuor di leone che si nasconde dietro la tastiera per dar sfogo alle sue frustazioni da maestrina impenit(t)ente.aperturaestremo, un essere pontificante, vanamente magniloquente, e completamente infamante. solo un essere meschino quale tu certemente sei può arrivare ad insultare in questo modo chi ha un opione diversa dalla sua. parli di una cosa, il rugby, che non conosci e ne parli in modo arrogante e presuntuoso tanto da sfociare spesso nel ridicolo.
per quanto riguarda il tuo linguaggio lo ritengo povero, triste e assolutamente privo di fantasia. non contento ripeti come un pappagallo il pensiero altrui - vedi articolo dell'irish time- spacciandolo per una tua idea, o una tua opione. mi fai veramente pena, incivile maleducato.
Pensa quanto ne sa di rugby...
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mariemonti
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Re: Irlanda - Italia
Non voglio entrare in polemica con nessuno, ma confondi i risultati in campionato con i risultati per la nazionale.Tallonatore80 ha scritto:la verità è che non si puo' chiedere solo a treviso di sfornare atleti da nazionale. E' obbligatorio rendere competitiva anche l'altra franchigia e non infarcirla di ex atleti nazionali e scartini. l'alternativa è concentrare tutto su treviso e pescare qualche ragazzo dall'eccellenza. non voglio entrare in polemica con nessuno ma l'unica squadra che sta realmente contribuendo in questo momento è treviso, viadana si barcamena e l'ha anche detto brunel che non è di un livello accettabile.
C'e' ancora molto da lavorare.
Il sistema franchigie esiste da meno di due anni, in meno di due anni tramite gli Aironi sono arrivati in nazionale: Venditti, Toniolatti (va imputato agli Aironi perchè da ala c'è arrivato tramite gli Aironi), De Marchi, D'Apice, sono in "rampa di lancio" Furno e Biagi, è stato recuperato Staibano che sembrava perso per la nazionale, hanno testato o stanno testando Trevisan, Benettin e Ferrarini. Mi sembra che stiano facendo esattamente quello che chiedeva la FIR.
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mariemonti
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Re: Irlanda - Italia
E' quello della teoria dei giochi? Attenzione che non molla la presa.Rugby-Tv ha scritto:Tonione porta pazienza, questo è quello che sosteneva che all'ultimo minuto di HC tra Treviso e Ospreys, i gallesi avessero sbagliato a calciare per il pareggio, invece di andare in touche e cercare di vincere la partita.tonione ha scritto:bene bene bene.è arrivato il solito cuor di leone che si nasconde dietro la tastiera per dar sfogo alle sue frustazioni da maestrina impenit(t)ente.aperturaestremo, un essere pontificante, vanamente magniloquente, e completamente infamante. solo un essere meschino quale tu certemente sei può arrivare ad insultare in questo modo chi ha un opione diversa dalla sua. parli di una cosa, il rugby, che non conosci e ne parli in modo arrogante e presuntuoso tanto da sfociare spesso nel ridicolo.
per quanto riguarda il tuo linguaggio lo ritengo povero, triste e assolutamente privo di fantasia. non contento ripeti come un pappagallo il pensiero altrui - vedi articolo dell'irish time- spacciandolo per una tua idea, o una tua opione. mi fai veramente pena, incivile maleducato.
Pensa quanto ne sa di rugby...
Pensa che chi ha l'ultima parola è anche quello che ha ragione
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franzele
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Re: Irlanda - Italia
Scusate se mi intrometto, l'articolo irlandese che ci critica e critica ancora più pesantemente la gestione "politica" del rugby tricolore mi sembra velato dalla solita supponenza anglosassone, loro ingrediente irrinunciabile, ma nella sostanza non mi pare che abbiano pisciato tanto fuori dal boccale. In particolare quando si parla della inspiegabile assenza di ogni programmazione per quanto riguarda la ricerca/costruzione di un giocatore chiave come l'apertura.
Togliendo dalla discussione qualsiasi riferimento al sovrannaturale (in sintesi estrema: sappiamo tutti che in fondo è anche questione di culo) e rimanendo nel recinto di "quello che si può e si deve fare", considerati i risultati e analizzando i percorsi che li hanno determinati, potremmo dire che nell'ultimo (grosso modo) decennio chi doveva fare, muovere, decidere, programmare, in realtà e a conti fatti non ha combinato un beato...nulla, affidandosi con scarsa fortuna al già citato fattore "sovrannaturale" e a qualche ideuzza es-temporanea, se non addirittura es-otica, comunque quasi sempre es-terofila.
I risultati sono sotto gli occhi di tutto il mondo e a questo punto non li considero neanche più giustificabili, tale e tanta è la mancanza di un qualsiasi tipo di intelligenza applicata al problema, che quindi è lì, assolutamente irrisolto. Domanda: esiste una soluzione? Io mi rispondo sì, e nell'abrasivo articolo irlandese trovo confermate alcune considerazioni fatte da me e da altri, magari davanti una birra post allenamento (implicita auto dichiarazione di competenza appassionata, ma sui generis, ai confini con l'In-competenza).
Esempio: Campagnaro ha 18/19 anni, è da quando è un under 12 che ne sento parlare benissimo, c'è stato chi me lo ha descritto come un fenomeno, un predestinato, occhi appassionati e forse un po' troppo entusiasti lo hanno visto quattordicenne come "un futuro capitano della nazionale". Apertura, ottimo calcio, forza fisica fuori dalla norma, carattere, determinazione, estro. E udite udite... Intelligenza.
Un caso come potrebbero essercene quanti altri in una generazione? Quanti quattordicenni c'erano così in Italia quattro anni fa? Solo uno? Cinque? Quindici? Non lo so. E secondo me non lo sa neanche la federescion che, invece di programmare un percorso di crescita personalizzato, allenamenti personalizzati, tutoraggio, seminari in Italia e all'estero ( sei la FIR, hai un sacco di soldi e potere, non riesci a coltivare un ragazzo molto dotato meglio di come riesci a coltivare i tuoi mercanteggi e la tua corte?), si limita all'elezione in accademia e al minimo sindacale di una esperienza in un campionato non propriamente eccelso come la serie A nostrana. Mi viene in mente lui, ma secondo me ce ne sono altri, che andrebbero seguiti con professionalità, intelligenza devozione, ci vuole, ma intendo dire ci voleva, un "progetto apertura" invece di quella incommensurabile castronata del "progetto statura", forse ancora meglio ci sarebbe voluto un "progetto materia grigia" per una dirigenza tecnica e ahimè politica di trascurabilissima levatura.
La differenza, soprattutto quando si parla di raggiungere risultati, la si fa con le buone idee, con la competenza, con l'intelligenza e la capacità di portare a termine buoni progetti, in una parola direi: onestà, eliminando qualsiasi traccia di marciume politicheggiante, compromissorio e, sempre in una parola: disonesto, che però è forse il dato più evidente e tristemente ineluttabile della nostra classe dirigente, rugbistica e non.
Togliendo dalla discussione qualsiasi riferimento al sovrannaturale (in sintesi estrema: sappiamo tutti che in fondo è anche questione di culo) e rimanendo nel recinto di "quello che si può e si deve fare", considerati i risultati e analizzando i percorsi che li hanno determinati, potremmo dire che nell'ultimo (grosso modo) decennio chi doveva fare, muovere, decidere, programmare, in realtà e a conti fatti non ha combinato un beato...nulla, affidandosi con scarsa fortuna al già citato fattore "sovrannaturale" e a qualche ideuzza es-temporanea, se non addirittura es-otica, comunque quasi sempre es-terofila.
I risultati sono sotto gli occhi di tutto il mondo e a questo punto non li considero neanche più giustificabili, tale e tanta è la mancanza di un qualsiasi tipo di intelligenza applicata al problema, che quindi è lì, assolutamente irrisolto. Domanda: esiste una soluzione? Io mi rispondo sì, e nell'abrasivo articolo irlandese trovo confermate alcune considerazioni fatte da me e da altri, magari davanti una birra post allenamento (implicita auto dichiarazione di competenza appassionata, ma sui generis, ai confini con l'In-competenza).
Esempio: Campagnaro ha 18/19 anni, è da quando è un under 12 che ne sento parlare benissimo, c'è stato chi me lo ha descritto come un fenomeno, un predestinato, occhi appassionati e forse un po' troppo entusiasti lo hanno visto quattordicenne come "un futuro capitano della nazionale". Apertura, ottimo calcio, forza fisica fuori dalla norma, carattere, determinazione, estro. E udite udite... Intelligenza.
Un caso come potrebbero essercene quanti altri in una generazione? Quanti quattordicenni c'erano così in Italia quattro anni fa? Solo uno? Cinque? Quindici? Non lo so. E secondo me non lo sa neanche la federescion che, invece di programmare un percorso di crescita personalizzato, allenamenti personalizzati, tutoraggio, seminari in Italia e all'estero ( sei la FIR, hai un sacco di soldi e potere, non riesci a coltivare un ragazzo molto dotato meglio di come riesci a coltivare i tuoi mercanteggi e la tua corte?), si limita all'elezione in accademia e al minimo sindacale di una esperienza in un campionato non propriamente eccelso come la serie A nostrana. Mi viene in mente lui, ma secondo me ce ne sono altri, che andrebbero seguiti con professionalità, intelligenza devozione, ci vuole, ma intendo dire ci voleva, un "progetto apertura" invece di quella incommensurabile castronata del "progetto statura", forse ancora meglio ci sarebbe voluto un "progetto materia grigia" per una dirigenza tecnica e ahimè politica di trascurabilissima levatura.
La differenza, soprattutto quando si parla di raggiungere risultati, la si fa con le buone idee, con la competenza, con l'intelligenza e la capacità di portare a termine buoni progetti, in una parola direi: onestà, eliminando qualsiasi traccia di marciume politicheggiante, compromissorio e, sempre in una parola: disonesto, che però è forse il dato più evidente e tristemente ineluttabile della nostra classe dirigente, rugbistica e non.
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pulici
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Re: Irlanda - Italia
non ne ho idea quindi chiedo a voi
non abbiamo nessun giovane da buttare in mediana?
secondo me anche in prospettiva ne' burton ne' botes ci possono far fare un salto di qualita'
allora perche' non provare con uno giovane giovane? burton non dara' mai un contributo eccezzzzzzzzionale me sa'.
del resto Venditti e Morisi sono belli giovani e si stan facendo una bella esperienza e in futuro potranno dare un bel contributo.
proverei un mA giovane (se c'e') con Botes a mm
tanto se bisogna sperimentare...
non abbiamo nessun giovane da buttare in mediana?
secondo me anche in prospettiva ne' burton ne' botes ci possono far fare un salto di qualita'
allora perche' non provare con uno giovane giovane? burton non dara' mai un contributo eccezzzzzzzzionale me sa'.
del resto Venditti e Morisi sono belli giovani e si stan facendo una bella esperienza e in futuro potranno dare un bel contributo.
proverei un mA giovane (se c'e') con Botes a mm
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nino22
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Re: Irlanda - Italia
La cosa logica sarebbe sta giovane apertura lanciarla prima in Celtic ... ma se non abbiamo giovani aperture neanche in Eccellenze ... figuriamoci ... il materiale umano del resto è quello che è, e non puoi pretendere di far diventare Carter un giovane di 20 anni, Carter lo devi costruire a 6 anni ... ecco xchè bisogna rifare tutto dalla base, xchè se i nostri condinuano ad arrivare pieni di kili ma scarsi di fondamentali la colpa è alla base ... xchè alcune cose all'estero le cominciano ad acquisire gia da piccini ...
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Rugby-Tv
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Re: Irlanda - Italia
Io invece ho una vaga impressione. Se Carter per fantasia fosse stato equiparato dalla nazionale italiana prima che diventasse "il" Carter, avremmo messo in croce anche lui...
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Mr Ian
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Re: Irlanda - Italia
Condivido quasi tutte le cose dette da aperturaestremo, te ne hanno dette un bel pò fra ieri e oggi... 8-
...
E avendo per mia fortuna del tempo a disposizione, vedo molte partite di rugby, di tutti i campionati.
Posso affermare che il rugby giocato in Italia è inguardabile, ma è vero che le franchige sono fondamentali per lo sviluppo del rugby giocato, anzi io ne farei pure una terza....
In questo momento abbiamo 2 celtiche, di cui una fortemente spinta dalla federazione, e il tipo di gestione si vede dai risultati...e l'altra celtica che ERA ed è una squadra ha sempre scazzi con la federazione, ma in compenso porta a casa i risultati....già la cosa dovrebbe iniziare a farci pensare...
Le franchigie dovrebbero essere il laboratorio di ogni nazionale, sia per quanto riguarda il tipo di gioco che la mentalità; la federazione invece dovrebbe agire in maniera capillare nel contribuire lo sviluppo del rugby nei territori distanti dai centri nevralgici, con l'aiuto anche di professionisti stranieri, circa 10 fa in Sicilia si aggirava Roy Bish fra tutti i campi di provincia, lo conobbi a Modica, ero bimbo....
Se vogliamo far parte del rugby che conta deve cambiare la mentalità di progettare e gestire il sistema, il rugby deve essere considerato uno stile di vita! altrimenti rimaniamo in queste sabbie mobili.
E avendo per mia fortuna del tempo a disposizione, vedo molte partite di rugby, di tutti i campionati.
Posso affermare che il rugby giocato in Italia è inguardabile, ma è vero che le franchige sono fondamentali per lo sviluppo del rugby giocato, anzi io ne farei pure una terza....
In questo momento abbiamo 2 celtiche, di cui una fortemente spinta dalla federazione, e il tipo di gestione si vede dai risultati...e l'altra celtica che ERA ed è una squadra ha sempre scazzi con la federazione, ma in compenso porta a casa i risultati....già la cosa dovrebbe iniziare a farci pensare...
Le franchigie dovrebbero essere il laboratorio di ogni nazionale, sia per quanto riguarda il tipo di gioco che la mentalità; la federazione invece dovrebbe agire in maniera capillare nel contribuire lo sviluppo del rugby nei territori distanti dai centri nevralgici, con l'aiuto anche di professionisti stranieri, circa 10 fa in Sicilia si aggirava Roy Bish fra tutti i campi di provincia, lo conobbi a Modica, ero bimbo....
Se vogliamo far parte del rugby che conta deve cambiare la mentalità di progettare e gestire il sistema, il rugby deve essere considerato uno stile di vita! altrimenti rimaniamo in queste sabbie mobili.
- greg70
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Re: Irlanda - Italia
abbiamo la stessa impressione...Rugby-Tv ha scritto:Io invece ho una vaga impressione. Se Carter per fantasia fosse stato equiparato dalla nazionale italiana prima che diventasse "il" Carter, avremmo messo in croce anche lui...
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calep61
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Re: Irlanda - Italia
Era inevitabile finire su questi binari e nonostante mi fossi ripromesso di soprassedere, questo ultimo commento mi spinge ad una prima obiezione.franzele ha scritto:Scusate se mi intrometto, l'articolo irlandese che ci critica e critica ancora più pesantemente la gestione "politica" del rugby tricolore mi sembra velato dalla solita supponenza anglosassone, loro ingrediente irrinunciabile, ma nella sostanza non mi pare che abbiano pisciato tanto fuori dal boccale. In particolare quando si parla della inspiegabile assenza di ogni programmazione per quanto riguarda la ricerca/costruzione di un giocatore chiave come l'apertura.
Togliendo dalla discussione qualsiasi riferimento al sovrannaturale (in sintesi estrema: sappiamo tutti che in fondo è anche questione di c***) e rimanendo nel recinto di "quello che si può e si deve fare", considerati i risultati e analizzando i percorsi che li hanno determinati, potremmo dire che nell'ultimo (grosso modo) decennio chi doveva fare, muovere, decidere, programmare, in realtà e a conti fatti non ha combinato un beato...nulla, affidandosi con scarsa fortuna al già citato fattore "sovrannaturale" e a qualche ideuzza es-temporanea, se non addirittura es-otica, comunque quasi sempre es-terofila.
I risultati sono sotto gli occhi di tutto il mondo e a questo punto non li considero neanche più giustificabili, tale e tanta è la mancanza di un qualsiasi tipo di intelligenza applicata al problema, che quindi è lì, assolutamente irrisolto. Domanda: esiste una soluzione? Io mi rispondo sì, e nell'abrasivo articolo irlandese trovo confermate alcune considerazioni fatte da me e da altri, magari davanti una birra post allenamento (implicita auto dichiarazione di competenza appassionata, ma sui generis, ai confini con l'In-competenza).
Esempio: Campagnaro ha 18/19 anni, è da quando è un under 12 che ne sento parlare benissimo, c'è stato chi me lo ha descritto come un fenomeno, un predestinato, occhi appassionati e forse un po' troppo entusiasti lo hanno visto quattordicenne come "un futuro capitano della nazionale". Apertura, ottimo calcio, forza fisica fuori dalla norma, carattere, determinazione, estro. E udite udite... Intelligenza.
Un caso come potrebbero essercene quanti altri in una generazione? Quanti quattordicenni c'erano così in Italia quattro anni fa? Solo uno? Cinque? Quindici? Non lo so. E secondo me non lo sa neanche la federescion che, invece di programmare un percorso di crescita personalizzato, allenamenti personalizzati, tutoraggio, seminari in Italia e all'estero ( sei la FIR, hai un sacco di soldi e potere, non riesci a coltivare un ragazzo molto dotato meglio di come riesci a coltivare i tuoi mercanteggi e la tua corte?), si limita all'elezione in accademia e al minimo sindacale di una esperienza in un campionato non propriamente eccelso come la serie A nostrana. Mi viene in mente lui, ma secondo me ce ne sono altri, che andrebbero seguiti con professionalità, intelligenza devozione, ci vuole, ma intendo dire ci voleva, un "progetto apertura" invece di quella incommensurabile castronata del "progetto statura", forse ancora meglio ci sarebbe voluto un "progetto materia grigia" per una dirigenza tecnica e ahimè politica di trascurabilissima levatura.
La differenza, soprattutto quando si parla di raggiungere risultati, la si fa con le buone idee, con la competenza, con l'intelligenza e la capacità di portare a termine buoni progetti, in una parola direi: onestà, eliminando qualsiasi traccia di marciume politicheggiante, compromissorio e, sempre in una parola: disonesto, che però è forse il dato più evidente e tristemente ineluttabile della nostra classe dirigente, rugbistica e non.
La premessa che fai è indiscutibile, ma il tema vero è, a chi deve essere assegnata effettivamente la responsabilità di questa situazione?
Ora, i principali, se non tutti, club di rugby di alto livello, diciamo dall’eccellenza in su, ma potremmo tranquillamente tirare dentro anche le categorie A e, ovviamente le due franchigie, hanno organizzato all’interno della loro struttura una sorta di accademia giovanile, chi riconosciuta ed appoggiata direttamente dalla FIR e chi un po’ meno, ma tutte pienamente rientranti nel programma didattico assoggettato all’ombrello della Federazione che sponsorizza, comunque, in qualche misura tali iniziative.
Ora, vogliamo analizzare le soluzioni adottate da alcuni dei principali di questi club nelle abituali scelte fatte per la copertura dell’apertura nei rispettivi campionati in corso, bene (vado un po’ a memoria):
Pro12
• Treviso – Burton, australiano e De Waal, sudafricano oltre a Di Bernardo, argentino
• Aironi – Orquera, argentino e Olivier, sudafricano
Eccellenza
• Petraca Padova – Hickey, irlandese e Walsh, australiano
• Rovigo – Bustos, argentino e Duca, italiano
• Mogliano – Cornwell, inglese
• Reggio - Griffiths, inglese e Halse, neozelandese
• Aquila - Loki Crichton, neozelandese
A1
• Rugby Lyons - Kelly Haimona, neozelandese
• Grande Milano - Gerhard Boshoff, inglese (se non sbaglio)
• Modena Rugby - Naude Japie – sudafricano
Forse, l’analisi può sembrare superficiale, ma posso assicurare che anche in altre formazioni di A è possibile trovare l’impiego di stranieri nella copertura dell’apertura.
Possibile che con così tante accademie nessuna abbia saputo far crescere aperture degne di poter competere con questi giocatori stranieri, c’è un problema di programmi svolti in queste accademie o è un problema genetico della natura italica che non permette la crescita di buoni giocatori in questo ruolo tanto da far richiedere dai club sempre l’aiuto oltrefrontiera, o è la FIR che ogni volta che intravede qualche vaga speranza invia qualche suo federale ad eliminare fisicamente l’impiccio o, piuttosto, il problema, mai risolto in Italia (e non solo nel rugby), è anche di permanente esterofilia di manager che non si fidano di far giocare qualche giovane italiano, tra l'altro molti di questi che dirigono queste squadre non sono nenache italiani?
Ora, pensiamo davvero si possano escludere i principali motori del movimento rugbystico nazionale, cioè i club che competono nei principali campionati nazionali di questo sport, dalla responsabilità di questa carenza programmatica e di attenzione, nonché sensibilità (leggi menefreghismo) al tema, vogliamo dimenticare le tanto criticate goffe, riconosco, iniziative della FIR per cercare un po’ di ingessare l’autonomia dei team nell’articolare norme che impedissero/incentivassero l’impiego di aperture italiane.
Cos’altro dovrebbe/potrebbe fare una Federazione di fronte a così tanto e ripetuto impiego di stranieri.
Io credo che tutto il movimento italiano di debba fare un po’ il mea culpa, ad ogni livello, e tirarsi su, finalmente, le maniche per lavorare tutti assieme nella stessa direzione se si vuole veramente limitare critiche come quelle dei soloni giornalisti celtici.
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
Umberto Eco
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
Umberto Eco