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non mi sono ancora stufato di dirvi che con il calcio abbiamo un'intima essenza comune. nulla ci separa in modo irreparabile, nemmeno le distanze dovute al fatto che noi vorremmo continuare a combattere con le mani, con tutto il corpo se si può dire. accettiamo che lo sport sia sofferenza fisica dovuta agli impatti, contatto duro, intero, al limite dell'accettabile. questa brutalità, dovuta la fatto che accettiamo che il corpo sia sotto un evidente pericolo fisico, ci determina irreparabilmente.

accettiamo di essere aggrediti fisicamente; in fondo, accettiamo di combattere con tutto il corpo perchè del corpo ce ne importa molto.non siamo disposti ad abbandonarlo. è un fatto mentale che diventa fisico. come nel calcio. solo che ci sono due mentalità originarie differenti. dove il calcio ha rifiutato l'uso di tutto il corpo e il combattimento pieno, quello più istintuale e originario, dove la tecnica non prevalesse sulla sopraffazione fisica. per noi il gioco è una forma di combattimento integrale. fisico e mentale. il rapporto di noi stessi con l'urlo primitivo. nel calcio, con la tecnica, puoi avere la meglio sul fisico e sulla strategia. è come se noi non volessimo i droni per combattere. e non volessimo nemmeno un fucile a scoppio. e nemmeno una spada o un coltello. nemmeno una pietra, manco quella.

Avete generalmente una lettura della magia e della religione alquanto superficiale. Capisco perché diate delle interpretazioni così approssimative ai processi antropici evolutivi, tatuaggi compresi.
Sempre col massimo rispetto parlando, s'intende.

sandrobandito ha scritto:Avete generalmente una lettura della magia e della religione alquanto superficiale. Capisco perché diate delle interpretazioni così approssimative ai processi antropici evolutivi, tatuaggi compresi.

effettivamente in stregoneria e incantesimi avevo 4 fisso a scuola

zappatalpa ha scritto:

sandrobandito ha scritto:Avete generalmente una lettura della magia e della religione alquanto superficiale. Capisco perché diate delle interpretazioni così approssimative ai processi antropici evolutivi, tatuaggi compresi.

effettivamente in stregoneria e incantesimi avevo 4 fisso a scuola

Non ho motivo di dubitarne.

Immagino sandrobandito,
che tu sia disposto a tentare di illuminarci.

Luqa-bis ha scritto:Immagino sandrobandito,
che tu sia disposto a tentare di illuminarci.

Neanche per sogno. Disserto, disquisisco, sbotto e rimbrotto parimenti a chiunque altro qui dentro. Lungi da me l'ambizione di illuminare chicchessia.

sandrobandito ha scritto:

Luqa-bis ha scritto:Immagino sandrobandito,
che tu sia disposto a tentare di illuminarci.

Neanche per sogno. Disserto, disquisisco, sbotto e rimbrotto parimenti a chiunque altro qui dentro. Lungi da me l'ambizione di illuminare chicchessia.

Abbiamo qualcosa in comune...

e in effetti siete una bella coppietta.

solo che sandro fa finta di non capire. quando non si vuole imparare niente, nemmeno con la prudenza del dire. si fa come nel rap: una serie di parole a c.a.z.z.o: la tecnica di sandro. appellati pure hai principi dell'antropologia, di cui poco te ne frega, pur di trovare un senso a una cosa sbagliata che hai scritto.

i tatuaggi non sono di origine medicamentosa. sono di origine magico sacrale. appellati pure a Darwin!

Eh, la gente che non vuole imparare...

Ah, quelli che sanno già tutto perché è così che gli hanno insegnato...

Preferisco di gran lunga quelli che sanno di non sapere.

jpr williams ha scritto:Preferisco di gran lunga quelli che sanno di non sapere.

Di solito sono quelli che sanno più degli altri, ma sono anche quelli che vogliono sempre imparare, no?

iniziare un discorso con una domanda è quasi sempre una buona tecnica retorica. nel caso, da utilizzarsi con parsimonia e per puro intento energetico: usare una domanda per dare una spinta al proprio cervello e stimolarlo a dire delle cose inaspettate, o giuste, o belle. in questo caso eviterò completamente l'approccio domandistico anche se mi avrebbe consentito un prosa, !, più facile da scrivere e da leggere.

state cadendo in un trappolone che vi siete autocostruiti. dovete considerare che per imparare ci vuole la voglia e, passata una certa età, diciamo dai quaranta in su, la voglia deve essere proprio tanta per spingersi verso certi limiti.spinta verso i limiti che mi induce a leggere parecchio in generale. e, nel caso, a leggervi parecchio. posso affermare di leggermi almeno trenta o quaranta interventi per ogni intervento che faccio. alcune cose che leggo le abbandono dopo poche parole, altre le riprendo leggendole a spizzichi, altre le leggo schifato, ma le leggo, alcune le leggo e basta. quelle più interessanti se fossero parole, o quelli più interessanti, se si parlasse in ottica di interventi, sono per me come un fiume o una corrente marina, bisogna lasciarsi trasportare o tagliarla nella traiettoria per poterla sfuggire. eppure sono quelle che preferisco.

ne consegue che prima di dire la mia leggo quella degli altri. cerco perfino di capirvi a fondo e mi nutro, raramente, di ogni cosa bella, nuova, stimolante che esce da alcune teste. in questo caso, e solo in questo, si badi, sansdrobandito e jpr non hanno letto gli interventi o hanno pensato, pervicacemente e inutilmente, che tutto quello che si scrive su un forum di rugby è una cosa ignorante se non tratta il rugby medesimo. pensano che le persone non si possano esprimere con competenza solo perchè non sono riconosciuti professoroni di Oxford.

tonione ha scritto: sansdrobandito e... pensano che le persone non si possano esprimere con competenza solo perchè non sono riconosciuti professoroni di Oxford.

No dai, come fai a dire questo? T'ho mica trattato male?

c'è nell'aria qualcosa di demente
una elettricità, uno scorrimento di catene,
i passanti scambiavano sguardi pieni di odio
e sembravano ruminare meravigliosi tormenti.