forum.rugby.it

Lasciando stare la querelle legata all nome, è interessante cmq che esista una comunità inglese che è curiosa di saperne di più sul nostro rugby e come in poco tempo cmq stiano riuscendo a parlare con i vertici tecnici del nostro rugby..per dire, intervistare Crowley non mi pare una cosa tanto facile..
Però una cosa secondo me sfugge, questo non è un podcast per italiani, ma anche per gli italiani. È un podcast anglofono per chi è curioso di conoscere cosa sta succedendo al nostro movimento, perché da fuori ce la percezione che finalmente il potenziale si sta riuscendo ad esprimerlo.
Poi magari esistono differenti verità, ma già di per sé l effetto curiosità si può considerare un buon risultato

speartakle ha scritto: 8 giu 2023, 15:48

Coach8 ha scritto: 8 giu 2023, 11:06 Abbiamo chiacchierato con Marius Goosen su difesa, giocatori, scelte, gruppo squadra,coaching e via cosi'
https://open.spotify.com/episode/16KYl3 ... rHdGMwqGFw

complimenti per il podcast, però avete fatto arrabbiare la pagina di fb Fratelli di Rugby, non vi sentite un po' in colpa?

La vera miseria e' la falsa nobilta'.

Esatto Peppone
Provo a dare una risposta non cinematografica visto che mi e' stato chiesto da @spear
Gli altri ragazzi non avevano conoscenza della pagina facebook, io si ma sinceramente non gli ho dato molto peso visto che
personalmente non trovo difficile capire le differenze sostanziali che ci sono tra i due progetti : lingua,piattaforma di pubblicazione,forma e metodo di comunicazione e contenuti,logo e colori.
Quanto puo' durare la confusione tra un podcast dove ci mettiamo la voce,la faccia e i nomi sono presenti in descrizione rispetto alla pagina fb ?
Abbiamo avuto la fortuna di aver trovato apertura da parte dei diretti protagonisti della nazionale e dei club come Sisi ,Lamb,Crowley,Goosen e altri( ieri e oggi abbiamo registrato 2 nuove puntate).
Un nome italiano per un podcast in inglese che parla di rugby e nazionale italiana, che cosa assurda eh ? GOMBLOTTO !

E beh, l'ha pestata e ci gira dentro la scarpa...

jpr williams ha scritto: 9 giu 2023, 13:08 I marchi e i nomi sono indipendenti dal giudizio personale sulla qualità del prodotto di chi li usa.
Io penso che se uno arriva dopo potrebbe anche usare un minimo di fantasia e inventarsi un nome.
Comunque una tempesta in un bicchier d'acqua, della quale, però, il meno bravo dei due stavolta non è responsabile.
Se Fratelli di rugby era già preso potevi optare per innamorati di rugby ad esempio e nessuno ti diceva niente
Che poi di Fratelli di in Italia ne abbiamo pure troppi...

Aho…

Su Twitter mi sono imbattuto in un post molto interessante di Schalk Burger.
In sostanza dice, commentando l'impresa della nostra Nazionale Under 20, che non è stata una sorpresa perché si tratta di una squadra bene allenata e con giocatori di talento e che l'Italia entro sei anni avrà una squadra in grado di vincere il VI Nazioni

Soidog ha scritto: 1 lug 2023, 14:33 Su Twitter mi sono imbattuto in un post molto interessante di Schalk Burger.
In sostanza dice, commentando l'impresa della nostra Nazionale Under 20, che non è stata una sorpresa perché si tratta di una squadra bene allenata e con giocatori di talento e che l'Italia entro sei anni avrà una squadra in grado di vincere il VI Nazioni

Bello sentire un parere del genere da parte di un rugbista così prestigioso. Fa piacere, però sappiamo tutti che la storia, grattando sotto alla superficie, è un po' diversa. La catena di montaggio che ha prodotto queste ultime nidiate, è stata smantellata. Solo una delle due franchigie dispone di un settore giovanile, nel massimo campionato solo tre o quattro club investono pesantemente sul futuro.
A me quell'"entro sei anni" invece di confortarmi, mi spaventa un po'

Garry ha scritto: 1 lug 2023, 15:48

Soidog ha scritto: 1 lug 2023, 14:33 Su Twitter mi sono imbattuto in un post molto interessante di Schalk Burger.
In sostanza dice, commentando l'impresa della nostra Nazionale Under 20, che non è stata una sorpresa perché si tratta di una squadra bene allenata e con giocatori di talento e che l'Italia entro sei anni avrà una squadra in grado di vincere il VI Nazioni

Bello sentire un parere del genere da parte di un rugbista così prestigioso. Fa piacere, però sappiamo tutti che la storia, grattando sotto alla superficie, è un po' diversa. La catena di montaggio che ha prodotto queste ultime nidiate, è stata smantellata. Solo una delle due franchigie dispone di un settore giovanile, nel massimo campionato solo tre o quattro club investono pesantemente sul futuro.
A me quell'"entro sei anni" invece di confortarmi, mi spaventa un po'

Dal prossimo anno torna l'accademia di Treviso, se sistemano il meccanismo con le due accademie delle franchigie per fare giocare i ragazzi, il sistema è praticamente lo stesso di prima, certo ritardato di un anno. Vedremo se ingranano anche i famosi Poli e se magari un po' di squadre come Petrarca e Benetton o Rovigo si danno una sveglia e investono un pochino su u16 e 18 dato che un po' di concorrenza l'hanno subita

Credo che sia il caso di far risalire questo thread per parlare del futuro che ci aspetta.

Il Sei Nazioni è quasi dietro l’angolo. 4 mesi passano in fretta…

Quesada avrà tanto da lavorare.
Usciamo dal mondiale con più dubbi che certezze, il primo: chi sarà il capitano?

Rugbysti per sempre ha scritto: 7 ott 2023, 9:50Credo che sia il caso di far risalire questo thread per parlare del futuro che ci aspetta.

Magari cambiare il titolo in "Nazionale in regress"...

Diamogli tempo!

Quattro vittorie consecutive da quanti lustri non le ottenevamo?
Da questa estate otto partite, quattro successi.
Mah...

In super sintesi : 4 vittorie, ma una sola ( Giappone) non banale visto che eravamo allineati come ranking, poi rimango della mia idea, rafforzata dopo l'esito delle ultime due partite, che il nostro vero mondiale erano i test match di preparazione; con un filo in più di coraggio ad Edimburgo potevamo fare il colpaccio, sarebbe stata una bella iniezione di fiducia....