Ciao a tutti .
Sono nuova qui anche se leggo il forum da tempo senza aver mai scritto. Stavolta però non riesco a trattenermi . Mi scuso se questo potrà sembrare uno ‘sfogo’ e sottolineo che si tratta solo di mie personali opinioni. Rispetto quelle altrui, anche se diverse, e non intendo offendere nessuno.
In breve, se è forse un po’ ingenuo e anacronisitco continuare a pensare a un rugby ‘del passato’, portato avanti da pochi per bassissimi compensi e tanta passione, bisogna anche chiedersi qual è il modo migliore per dargli più visibilità .
Non sono d’accordo con tutti coloro che sostengono che ‘basta parlarne’ e va bene. E’ un’assurdità. Forse può andar bene una volta che sia diventato uno sport seguito ma non agli inizi ,quando comincia a raccogliere appassionati in un paese in cui non c’è tale cultura (non c'è nemmeno troppa cultura di sport praticato, veramente…).
Da questo punto di vista sono quasi a un punto di esasperazione verso i Bergamasco . Premetto che non mi hanno mai fatto impazzire, né come aspetto fisico, né come giocatori (su questo non mi addentro troppo perché sono tecnicamente incompetente, ma la penso così) . Li si vede dapperttutto Ma magari le loro apparizioni fossero ‘utili’. Mi pare che non sia proprio così, perlomeno dal lato della diffusione di questo sport. Al contrario , contribuiscono a diffondere l’idea di rugbysti = bei manzi da esposizione (vedere partecipazione in ‘quelli del calcio). Quello che mi irrita è che contuinuino a dichiarare che loro ‘lo fanno per il rugby’. A mio parere lo fanno per le loro tasche e la loro vanità. E qui precisiamo : sappiamo quanto guadagnino molti altri sportivi, non è che loro debbano essere i più stupidi…capisco anche che si vogliano divertire e approfittino delle occasioni..sacrosanto . Però chiamiamo le cose con il loro nome e non siamo ipocriti tirando in ballo motivazioni più serie. Inoltre, tanto per fare un esempio : mi risulta che Jonny Wilkinson abbia dei discreti introiti ma non mi pare di vederlo comparire sui giornalini di gossip o programmini del genere. Ovvero : per fare soldi non c’è bisogno di scadere . Va bene, Wilkinson è un caso a parte ,ma penso che valga un po’ per tutti, dipende da come ci si gestisce. Non ce l’ho nemmeno coi ‘calendari’, se ne può fare uno, anzi, per carità. Reiterare quella linea, però, no…Riguardo al libro di cui si parla qui…l’ho visto per caso già tempo fa in libreria e l’ho sfogliato per curiosità…bè, a esser buoni , chiamiamolo di ‘divulgazione’….come nel titolo di questo topic ‘se ne sentiva la mancanza’….ho notato in particolare un capitolo in cui si parla di donne ,dal quale parrebbe che tutte coloro che seguono il rugby appena vedano un giocatore ‘si stropiccino gli occhi’ davanti ai suoi muscoli (quasi testuale) e cadano successivamente ai suoi piedi. Certo, ci sarà chi fa così, come in altri ambiti, e certo, alcuni rugbysti sono davvero molto belli , però per favore….
Opinione : per diffondere la passione del rugby perché non si cerca di rivolgersi prima di tutto ai bambini ? Perché un giocatore di livello non cerca di utilizzare la popolarità raggiunta in questa direzione ? E’ da lì che parte il futuro . Poi ,una volta raggiunto un certo grado di diffusione ,allora si possono bazzicare anche programmi di intrattenimento leggero e reclamizzare mutande….lo sport praticato non viene più necessariamente identificato con il campione, non so se ho reso l’idea. Se con ciò mi dovrò annoverare tra i ‘puritani’ va bene, non per questo cambierò le mie opinioni. Sempre rispettando quelle degli altri, ripeto.
