Inviato: 17 mar 2008, 18:49
Si vedono da lontano, sventolare le due bandiere, dell'Italia e della Scozia sullo stadio a Mira.
Tante ragazze, alcune con la tuta del loro club. Molte mamme e papà. E giocatori, curiosi. Le signore con la felpa scozzese sono quasi a colpo sicuro le accompagnatrici della nazionale, che si godono il bel tempo (non dubito, infatti, che la pioggerellina a sbuffi che ha accompagnato tutta la partita, per uno scozzese, sia quasi da considerare bel tempo!).
Gli altoparlanti diffondono sulle tribune un "Best Of" dei Queen.
Facce colorate a tricolore, tante bandiere. Abbracci tra quelle che si ritrovano, per una volta tanto, fuori dal campo.
Le ragazze del rugby le riconosci anche da questo. Belline, truccate, con ogni tanto un segnetto in faccia, un lividino, una pacca. E che sarà mai..
Un "tanti auguri a te" strillato da mezza tribuna ad una giocatrice della Benetton.
Ed eccole, loro: le protagoniste.
Sono bellissime.
Maglia bianca.
Tutte strette tra di loro, già mentre cominciano a risuonare le cornamuse di Flowers Of Scotland.
E l'inno nostro: verrebbe quasi la tentazione di intonare "Sorelle d'Italia", ed è certo che alla fine, prima del SI' finale, ci sono state molte voci che hanno gridato a squarciagola "...siam prontE alla morte", piuttosto che "siam prontI"!
E via: l'arbitra è irlandese (peraltro, un arbitraggio impeccabile: solo qualche lancio storto in touche lasciato correre, ma va bene uguale!).
Il punteggio scorre sul tabellone, non digitale, ma proprio cambiato a mano, dalle juniores del Riviera del Brenta. Scorrono i punti, e la distanza numerica non sembra mai abbastanza, anche se aumenta sempre più. Ma le ragazze ci sono, sono state dentro tutta la partita.
Un brivido quando Flavia Severin è rimasta a terra.
Le bagnavano la faccia con l'acqua.
Ma poi si è alzata, e devono averla fatta arrabbiare parecchio, perché subito dopo si è acciuffata l'ovale da una mischia e l'ha portato, di prepotenza, oltre la linea di meta, calpestando tutto quello che ha trovato sul suo cammino!
Ultimi minuti: il C.T. Granatelli lancia in campo una manciata di giocatrici in cambio, per dare l'ebbrezza della vittoria a più ragazze possibili.
Esce Licia Stefan, tra gli applausi di tutto lo stadio.
Fischio finale, ed è il tripudio.
Ancora l'inno di Mameli, che le ragazze cantano saltando.
Lo finiscono sotto la tribuna del pubblico, che canta con loro con tutta la gioia che si meritano.
Entra in campo anche la Tonna, e si vede che è commossa.
Premiazione per i 50 caps di Licia Stefan, e per i 60 della Michela Tondinelli.
Si torna a casa.
Con una voglia pazzesca di tornare in campo, il prima possibile.
Tante ragazze, alcune con la tuta del loro club. Molte mamme e papà. E giocatori, curiosi. Le signore con la felpa scozzese sono quasi a colpo sicuro le accompagnatrici della nazionale, che si godono il bel tempo (non dubito, infatti, che la pioggerellina a sbuffi che ha accompagnato tutta la partita, per uno scozzese, sia quasi da considerare bel tempo!).
Gli altoparlanti diffondono sulle tribune un "Best Of" dei Queen.
Facce colorate a tricolore, tante bandiere. Abbracci tra quelle che si ritrovano, per una volta tanto, fuori dal campo.
Le ragazze del rugby le riconosci anche da questo. Belline, truccate, con ogni tanto un segnetto in faccia, un lividino, una pacca. E che sarà mai..
Un "tanti auguri a te" strillato da mezza tribuna ad una giocatrice della Benetton.
Ed eccole, loro: le protagoniste.
Sono bellissime.
Maglia bianca.
Tutte strette tra di loro, già mentre cominciano a risuonare le cornamuse di Flowers Of Scotland.
E l'inno nostro: verrebbe quasi la tentazione di intonare "Sorelle d'Italia", ed è certo che alla fine, prima del SI' finale, ci sono state molte voci che hanno gridato a squarciagola "...siam prontE alla morte", piuttosto che "siam prontI"!
E via: l'arbitra è irlandese (peraltro, un arbitraggio impeccabile: solo qualche lancio storto in touche lasciato correre, ma va bene uguale!).
Il punteggio scorre sul tabellone, non digitale, ma proprio cambiato a mano, dalle juniores del Riviera del Brenta. Scorrono i punti, e la distanza numerica non sembra mai abbastanza, anche se aumenta sempre più. Ma le ragazze ci sono, sono state dentro tutta la partita.
Un brivido quando Flavia Severin è rimasta a terra.
Le bagnavano la faccia con l'acqua.
Ma poi si è alzata, e devono averla fatta arrabbiare parecchio, perché subito dopo si è acciuffata l'ovale da una mischia e l'ha portato, di prepotenza, oltre la linea di meta, calpestando tutto quello che ha trovato sul suo cammino!
Ultimi minuti: il C.T. Granatelli lancia in campo una manciata di giocatrici in cambio, per dare l'ebbrezza della vittoria a più ragazze possibili.
Esce Licia Stefan, tra gli applausi di tutto lo stadio.
Fischio finale, ed è il tripudio.
Ancora l'inno di Mameli, che le ragazze cantano saltando.
Lo finiscono sotto la tribuna del pubblico, che canta con loro con tutta la gioia che si meritano.
Entra in campo anche la Tonna, e si vede che è commossa.
Premiazione per i 50 caps di Licia Stefan, e per i 60 della Michela Tondinelli.
Si torna a casa.
Con una voglia pazzesca di tornare in campo, il prima possibile.