porcorosso ha scritto:
Io credo sia un gran passo avanti che non si sia lasciato tutto com'e' ma si sia capito che le squadre della magners dovranno essere sostenute dal movimento e si e' cambiata profondamente la struttura del campionato italiano in vista di questo. Dire che il movimento italiano verra' distrutto da questo cambiamento prima ancora che abbia piede mi sembra assurdo!
Perche' parli di basso profilo, ti risulta che attualmente il campionato italiano sia di alto profilo con tutti questi stranieri che abbiamo? In Heineken continuiamo a fare figure penose quindi ben venga un cambiamento.
Inoltre neanche adesso mi pare che gli sponsor abbiano intenzione di investire nel rugby e questo non per la magners ma per la crisi economica.
Credo che la Federazione continuera' ad incentivare i club che cercheranno di trattenere i migliori italiani e daranno giocatori ai club della magners.
Ciao Stefanot
Io non credo che il nostro movimento sarà distrutto ma ridimensionato di non poco si, e da tifoso di questo me ne dispiaccio non poco.
La mia opinione personale è che un gran movimento si appoggia su una solida e sana base e la gestione FIR non mi sembra, allo stato attuale, la più adatta a perseguire il miglioramento della propria base, ma anzi il miglioramento dei propri vertici.
La prassi dell'equiparazione e dell'utilizzo massiccio degli oriundi che dai più e a ragione è indicata come un punto di debolezza del rugby italiano è stata introdotta e sproporzionalmente utilizzata dalla FIR stessa che non sta dando il buon esempio nemmeno in questi giorni di riforma.
Anzichè l'apertura di 4 nuove accademie avrei preferito che la federazione optasse per alcune delle seguenti azioni che mi paiono di più fondamentale utilità:
- aiuto nell'incontro scuole-rugby, attualmente svolto solo dai club
- mantenere la visibilità del rugby occupandosi della tutela della trasmissione in chiaro del 6N (non credo che in questo ambito non abbia alcun potere)
- promozione del rugby in Italia -io al di là degli spot su La7 (fatti da La7) e qualche cartello a Roma per il 6N non ho visto altro-
- tecnici italiani o stranieri itineranti presso i vari club che visionano-aiutano la formazione
Come tutti gli scettici qui dentro credo che la FIR si stia preoccupando di curare le due realtà che andranno in CL da cui poi pescare la nazionale con la quale fare discrete figure in ambito internazionale, mentre il resto del movimento viene lasciato in attesa.
Poi tutte le critiche del caso possono essere mosse nei confronti dei club italiani che non sono riusciti a sfruttare le loro occasioni, hanno gestito male le loro risorse e non hanno creato spettacolo markettizzabile. Ma non credo che si possa prescindere da riforme che non prevedono la rimessa in salute dei club stessi.
Per ultimo e poi chiudo. Crederò alla FIR quando vedrò un bilancio dettaglaito pubblicato on line e un piano dettagliato di sviluppo del rugby italiano a lungo termine con steps e obiettivi dichiarati di risanamento.
Saluti Scettici PR[/quote]
Sono uno dei primi a criticare l'operato miope della Fir, però, questa volta io lascio il beneficio del dubbio. Per una volta da molti molti molti anni, la Fir ha tentato di cambiare lo status quo, che è fatto di movimento con un campionato di basso livello, pieno di stranieri, che non interessa a nessuno (nè al pubblico, nè agli sponsor se non per puro mecenatismo) e che sta affossando le nostre nazionali giovanili nonostante l'aumento del numero dei tesserati (peraltro tutto da verificare nella realtà). Domenica, guardando la finale dei mondiali U20 tra N.Zelanda e Inghilterra non ho potuto fare a meno di pensare che noi nel 1991 con la nazionale U19 siamo andati a vincere in Inghilterra (e i miei compagni di un anno più grandi avevano vinto pure l'anno prima in Italia. Adesso, invece, l'Italia è retrocessa nella seconda fascia...
Io dico, che peggio di così non si può fare, per cui proviamo a dare, come ho scritto, il beneficio del dubbio e vediamo se questa riforma può cambiare qualcosa.
Alla peggio si tornerà a giocare contro Spagna e Portogallo, come 25 anni fa...